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(AGIELLE) - Milano – Conoscere e utilizzare al meglio i principali programmi di informatica, da Word a Excel a Internet Explorer partecipando a corsi gratuiti, per migliorare la propria formazione e avere una chance in più anche nella ricerca di un lavoro: è l’opportunità offerta da futuro@lfemminile – il Progetto di Responsabilità Sociale di Microsoft Italia con Asus e Avanade – grazie all’iniziativa donne@lcomputer promossa dall’assessorato alle Politiche sociali e Cultura della salute. Dal 2011 sono state oltre 1.500 le donne che hanno partecipato alla formazione: l’obiettivo dell’edizione 2015 è di raggiungere più di 300 donne nel capoluogo lombardo.
I corsi avranno luogo da lunedì 26 gennaio al 6 febbraio 2015 presso il Centro Servizi di Sant’Erlembardo, in ia Sant’Erlembardo 4. Sono previste quattro ore di lezione per tipologia di corso (Word, Excel o Internet), si svolgeranno dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Al termine del corso sarà rilasciato un diploma di partecipazione utile ad attestare le competenze acquisite.
“Microsoft è orgogliosa di poter rinnovare anche quest’anno la partnership con il Comune di Milano, per sviluppare progetti interessanti per i cittadini”. Ha dichiarato Roberta Cocco, direttore National Plan per l’area Wester Europe di Microsoft e responsabile di futuro@alfemminile. “Il successo di donne@lcomputer, giunto alla sesta edizione, dimostra l’importanza di iniziative che vedono coinvolti pubblico e privato per permettere alle donne di avere accesso a corsi di alfabetizzazione informatica. L’iniziativa si inquadra nel costante impegno di futuro@lfemminile, il progetto di responsabilità sociale di Microsoft Italia e dei suoi partner per supportare l’universo femminile grazie alle opportunità offerte dagli strumenti tecnologici.”
"Siamo entusiasti di poter prendere parte per il secondo anno consecutivo ad un progetto come donne@lcomputer. Durante la scorsa edizione la risposta dei nostri dipendenti è stata davvero sorprendente, segno che il nostro impegno nell'area della Corporate Social Responsibility viene recepito come un valore aggiunto sia internamente che esternamente ad Avanade. Infatti, si sono candidati volontariamente come docenti, felici di poter contribuire a donne@lcomputer promuovendo la tecnologia. Essere al fianco di Microsoft in questo tipo di iniziative ci consente di poter condividere la nostra conoscenza del mondo IT e la nostra propensione all’innovazione, in un modo del tutto diverso, aiutando chi ne ha bisogno. Questo per noi è un vero motivo di orgoglio." Ha dichiarato Stefano Angilella, HR Director di Avanade Italy. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Roma - "Abbiamo vissuto un anno complicato. E' cresciuta la disoccupazione, sono cresciute le disuguaglianze, i disoccupati senza speranza e gli anziani che si sentono sempre più soli. Noi siamo un sindacato, un sindacato al cento per cento come abbiamo detto nelle bellissime manifestazioni che hanno caratterizzato questo ultimo mese di vita della nostra organizzazione e per questo ci facciamo carico, ci facciamo responsabili di contribuire con le nostre capacità ma soprattutto con il lavoro delle migliaia e migliaia di delegate e delegati a far sì che questo paese si possa davvero riprendere. E per farlo bisogna rimettere al centro il valore sociale del lavoro: per chi il lavoro non ce l'ha e lo cerca, per chi ha paura di perderlo e per chi dopo tanti e tanti anni di lavoro oggi stenta ad arrivare alla fine del mese". Nel suo video messaggio di fine anno agli iscritti e ai militanti Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl pone l'accento su alcuni degli obiettivi raggiunti dalla Cisl attraverso la mobilitazione e su quello che sarà l'impegno straordinario che la Cisl metterà in campo per il 2015 rispetto ai nodi da sciogliere per aiutare l'economia del paese: "Pronti a nuove sfide nel 2015 con le nostre proposte su fisco, pensioni, contratti welfare" sottolinea. "Un sindacato al cento per cento è un sindacato che vuole rappresentare tutti e tenere tutti assieme attraverso verso una vera coesione sociale" - aggiunge ricordando come la Cisl sappia mobilitarsi per arrivare ai propri obiettivi ma come sappia anche fare proposte importanti. Sulla finanziaria ad esempio - osserva - non è vero che le critiche rivolte al Governo non sono servite. Al contrario invece con le nostre mobilitazioni alcuni risultati a casa li abbiamo portati, altri non li abbiamo ancora raggiunti ma sarà proprio questo il nostro impegno per il 2015. Gli 80 euro ai pensionati, un riconoscimento alla dignità delle anziane e degli anziani; il contratto per i milioni di lavoratori e lavoratrici della scuola e della pubblica amministrazione che da sei anni non lo vedono rinnovato. Ma sarà anche un anno impegnativo per la riforma del fisco su cui noi presenteremo una nostra proposta che tuteli e rappresenti gli uomini e le donne che sono e sono stati nel lavoro. Abbiamo anche l'impegno di riformare davvero la legge Fornero, che ha portato davvero tanti problemi nella nostra società agli uomini e le donne del lavoro. Dobbiamo riformarla e non è necessario aspettare un referendum. Il Governo e il Parlamento hanno il dovere di farlo subito. E la Cisl sarà impegnata a dire le cose che devono essere modificate e come". Ma per la leader della Cisl deve essere anche un anno "che ci vede straordinariamente impegnati per cambiare l'Europa". - (agiellenews.it)
"La mobilitazione di migliaia di lavoratori in difesa della loro professionalitá ha incassato un primo concreto risultato. Bene che il Governo abbia disposto la proroga dei contratti dei lavoratori precari delle Province". Così Giovanni Faverin, segretario generale della Fp Cisl, commenta il tweet del ministro Madia a conclusione del Consiglio dei ministri.
"Ora, però, aspettiamo di essere convocati per dare seguito ad un riordino vero delle autonomie locali che consegni al Paese la P.a.che serve a cittadini, imprese e famiglie, grazie all'impegno sinergico di tutti i soggetti istituzionali coinvolti".
(AGIELLE) - Milano - Quasi 10 milioni di euro destinati dall'Amministrazione comunale al diritto allo studio. Di questi, oltre 6 milioni, andranno a interventi finalizzati all’assistenza educativa degli alunni con disabilità che frequentano le scuole dell'infanzia, le primarie e le secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, di Milano. Per l’anno scolastico 2014-2015 sono così complessivamente 326.672 le ore di sostegno garantite dal Comune ai 2.500 bambini e ragazzi con disabilità delle scuole milanesi. Si ricorda che per le bambine e i bambini con disabilità iscritti nei nidi e delle scuole d'infanzia l'assessorato all'Educazione di Palazzo Marino ha già stanziato oltre 7 milioni di euro. Nella delibera del Piano di diritto allo studio, approvata dalla Giunta, sono compresi tutti quegli interventi per favorire la frequenza scolastica dei ragazzi, ai fini dell'assolvimento del diritto-dove re all'istruzione e alla formazione, come previsto dalla Costituzione italiana, riguardante gli studenti minori in età dell'obbligo. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - "Con la scelta della Regione Lombardia è prevalso il senso di responsabilità, riguardo alla situazione caotica determinata dal decreto Delrio sulle province". A dirlo è Danilo Galvagni, segretario metropolitano della Cisl milanese, dopo l'annuncio della Regione di tenere aperto l'Osservatorio sulle province. "In particolare sul personale e i precari che, al di là delle rassicurazioni del Governo, rappresentano un problama aperto, da seguire con particolare attenzione, per verificare che questi lavoratori non restino vittima delle incongruenze dell'esecutivo. E ha fatto bene il governatore Maroni a mantenere attivo l'Osservatorio sulle province, invitando al tavolo anche le organizzazioni sindacali. Un modo di operare improntato alla condivisione che ci trova pienamente d'accordo", ha concluso il segretario della Cisl. - (agiellenews.it)
Milano - Ha ripreso, il cardinale Angelo Scola, alcuni temi che aveva proposto già ieri davanti agli operatori di Confcommercio, riuniti da Carlo Sangalli per salutarlo. “La Milano del futuro ritrovi la sua anima”, questa l’invocazione dell’arcivescovo di Milano in occasione del discorso alla città per Sant’Ambrogio. “Il nuovo non è l’inedito ad ogni costo – aggiunge Scola - piuttosto nuovo è camminare non perdendo l’origine, è un ri-cominciare”. L’analisi di Scola è attenta: “La finanziarizzazione dell’economia mostra il suo volto perverso con la crisi del 2008, i cui effetti sono evidenti per larghe fasce di persone. Tra questi la situazione delle case popolari nella nostra città, in cui si concentrano troppi problemi sociali, istituzionali ed economici resi più complessi per il rapido flusso migratorio da paesi extracomunitari: il rapporto casa-lavoro, la diffusione dell’illegalità, l’impotenza della politica, la mancanza di finanziamenti per ristrutturazioni e nuove case, alle case vuote, agli sgomberi”. “Milano da bere” e Tangentopoli” le stagioni difficili “Questa storia, anche se in parte rimossa e non consapevolmente assunta dalle nuove generazioni, continua a pesare, nel bene e nel male, sulla nostra Milano”. (agiellenews.it)
I pensionati si sono impoveriti. E continuano a farlo. I nuovi sono più "poveri", con un assegno fino a 3 mila euro inferiore rispetto a chi era già in pensione nel 2012. Lo fotografa l'Istat sui dati dei trattamenti pensionistici del 2013: chi è andato in pensione nel 2013 ha reddito medio di 13.152 euro, inferiore a quello dei cessati (15.303) e a quello dei sopravviventi (16.761), quelli cioè già in pensione anche nel 2012.
Il 41,3% percepisce un reddito da pensione sotto i 1.000 euro al mese, il 39,4% tra 1.000 e 2.000 euro; il 13,7%
percepisce tra 2000 e 3000 euro, mentre la quota di chi supera i 3.000 euro mensili è pari al 5,6% (4,3% tra 3.000 e 5.000 euro; 1,3% oltre 5.000 euro).
Nel 2013 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche, pari a 272.746 milioni di euro, è aumentata dello 0,7% rispetto all'anno precedente e la sua incidenza sul Pil è cresciuta di 0,22 punti percentuali, dal 16,63% del 2012 al 16,85% del 2013. I pensionati, nel 2013, ammontavano a 16,4 milioni, circa 200 mila in meno rispetto al 2012; in media ognuno di essi percepisce 16.638 euro all'anno (323 euro in più del 2012) tenuto conto che, in alcuni casi, uno stesso pensionato può contare anche su più di una pensione. Un pensionato su quattro ha meno di 65 anni. Ad avere meno di 65 anni sono circa un quarto (24,9%) dei pensionati, la metà (il 51,0%) un'età compresa tra 65 e 79 anni e il restante quarto (24,1%) ha 80 e più.Netto il commento di Gigi Bonfanti, segretario generale della Fnp Cisl. "Il governo inserisca nella Legge di stabilità un sostegno a favore dei pensionati, vista la condizione di povertà nella quale vivono, come dimostrano i dati pubblicati dall'Istat".
"Siamo costretti a leggere, ancora una volta, che la vita dei pensionati sta diventando sempre più povera, con assegni che non arrivano nemmeno a 1.000 al mese per il 41,3% di essi. - aggiunge Bonfanti - Nuovi pensionati sempre più indigenti che, malgrado tutto, sono chiamati a fare da ammortizzatori sociali per le proprie famiglie data l'assenza di uno Stato sociale che faccia la propria parte. E' per questi motivi che siamo qui, ancora una volta, a farci promotori di un messaggio da portare al governo: quello di prendere con urgenza delle misure che possano aiutare i nostri pensionati in un momento così difficile per evitare che la loro condizione non si impoverisca ulteriormente".
(AGIELLE) - Roma – Anche Adiconsum, Adoc, Adusbef, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Legaconsumatori si oppongono al taglio, previsto dalla Legge i Stabilità 2015, ai fondi destinati ai Patronati. Un servizio utile, fondamentale e gratuito per oltre 50 milioni di cittadini consumatori. “Tagliare i fondi ai Patronati significa tagliare la tutela dei diritti a oltre 50 milioni di cittadini consumatori – dichiarano anche Adiconsum, Adoc, Adusbef, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Legaconsumatori –, i Patronati rappresentano un servizio imprescindibile di difesa dei diritti concernenti la contribuzione da lavoro, la salute, la cittadinanza, l’assistenza sociale ed economica, la previdenza pubblica e complementare. A loro si rivolgono non solo i lavoratori e le famiglie ma anche i disoccupati, i pensionati, i cittadini stranieri, che rappresentano il 18% degli utenti. Ovvero tutte quelle fasce di popolazione a rischio, i soggetti più deboli e svantaggiati, i meno tutelati, che vedono nei Patronati l’occasione di vedere difesi i loro diritti, di vedere ascoltate le loro richieste e i loro dubbi. I Patronati svolgono, inoltre, una fondamentale funzione di radicamento sul territorio, costituendo un momento di aggregazione, civiltà e solidarietà soprattutto nelle aree più svantaggiate. Ricordiamo, infine, che senza i Patronati sulla Pubblica Amministrazione graverebbe un danno di oltre 650 milioni di euro, necessari per poter svolgere le funzioni ad oggi in capo ai Patronati. Per tutti questi motivi riteniamo sia impensabile prevedere tagli ai fondi, così come quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2015. Un pensiero condiviso da oltre un milione di cittadini che hanno già firmato la petizione per difendere l’accesso gratuito ai loro diritti”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - “L'ennesima disposizione interdittiva della prefettura di Milano, nei confronti dell'Impresa valtellinese Gi.Ma.Co. srl, fino a prova contraria sottolinea la necessità urgente di arginare il fenomeno corruttivo e le pressioni criminali sulle imprese lombarde”, affermano Battista Villa, segretario generale Filca Cisl Lombardia e Daniele Tavasci, segretario generale Filca Cisl Sondrio in una nota congiunta. “Innanzi tutto – proseguono – occorre tutelare al massimo i lavoratori, per i quali certo è apprezzabile il commissariamento delle imprese coinvolte in fatti criminali, che nei fatti assicura la fine dei lavori di realizzazione e il mantenimento dei posti di lavoro - come da anni la Filca Cisl Lombardia sostiene - ma è urgente anche un piano straordinario di responsabilità sociale territoriale per tutelare e promuovere il lavoro delle imprese e dei lavoratori perbene”. Come è stato utile in passato l'innovativo strumento del Durc, oggi, sottolineano Villa e Tavasci, “serve che accanto alla regolarità contributiva, contrattuale e fiscale venga inserita anche l'applicazione della congruità dei costi di produzione e di realizzazione dell'opera; serve ampliare lo strumento di responsabilità delle parti sociali attraverso la bilateralità edile per elaborare ulteriori elementi dedicati alla tutela della reputazione e della responsabilità sociale delle imprese storiche”. La Filca Cisl Lombardia e la Filca Sondrio sollecitano quindi un “new deal delle costruzioni lombarde”, centrato su tre punti essenziali e iniziali: risparmio ed efficentamento energetico per il nuovo da realizzare e il vecchio da recuperare; tracciabilità totale antimafia per tutta la filiera e i fornitori; rendicontazione sociale dei progetti. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - E' stato firmato questa mattina in Regione Lombardia l'accordo con le parti sociali che regola la concessione della cassa in deroga per il 2015. Purtroppo, afferma la Cisl, il decreto governativo dello scorso agosto aveva già previsto per il prossimo anno una durata massima di 5 mesi per ogni impresa. Tale riduzione dei periodi è legata al regime transitorio tra deroga e nuove regole del Jobs Act che la riforma approvata di recente introduce. In sede regionale il sindacato ha chiesto a Regione e Inps di poter usare al meglio questo periodo, permettendo modalità responsabili e accorte che prolungassero nel corso di tutto il 2015 questo strumento. "Siamo riusciti a dare per tempo certezze a imprese e lavoratori non coperti dagli ammortizzatori tradizionali - dichiara Roberto Benaglia, segretario regionale Cisl Lombardia - L'accordo quindi è utile e positivo, perché prolunga uno strumento ancora necessario, anche se ci saremmo aspettati più coraggio dalla Regione nell'introdurre regole più flessibili e meno burocratiche, permettendo alle imprese di utilizzare meglio e in modo più diluito i possibili 5 mesi”. “E' anche negativo - aggiunge - che le regole nazionali escludano d'ora in poi per la Lombardia il ricorso alla mobilità in deroga che, in collegamento con l'Aspi, ci aveva permesso in questi anni di dare maggiori tutele ai lavoratori licenziati delle piccole imprese”. “O il governo con il Jobs act sostituisce a breve la cassa in deroga con un nuovo sistema di ammortizzatori universali - conclude Benaglia - o non staremo con le mani in mano. Come sindacato chiederemo di poter continuare oltre i 5 mesi a ricorrere alla deroga per chi ne ha ancora bisogno”. - (agiellenews.it)
Aumentano i contratti atipici e si riducono le assunzioni nel pubblico impiego. I nuovi assistenti sociali trovano più lavoro nel privato che nel pubblico. A dirlo è una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca condotta su un campione di laureati di 21 atenei italiani che hanno conseguito la laurea tra il 2006 e il 2012.
Contratti atipici, lavoro flessibile e più spazio al terzo settore. I laureati in servizio sociale trovano lavoro più nel privato che nel pubblico. A dirlo è la ricerca “Gli sbocchi occupazionali dei Laureati in Servizio Sociale” condotta in 21 Atenei italiani tra dicembre 2013 e marzo 2014 dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca e coordinata da Mara Tognetti, presidente del Corso di Laurea in Servizio sociale. Lo studio, che ha analizzato le carriere dei laureati in Servizio Sociale tra il 2006 e il 2012, è stato presentato questa mattina all’Università di Milano-Bicocca (scarica la ricerca).
Al questionario somministrato per posta elettronica ha risposto il 36,7 per cento dei laureati dal 2006 al 2012 (3.539 su 9653). Dalla fotografia scattata dai ricercatori di Milano-Bicocca, emerge che il 66 per cento degli intervistati ha un lavoro, ma solo il 29 per cento lavora come assistente sociale; il restante 37 per cento ha un impiego in ambiti affini (nelle associazioni di volontariato o in campo educativo). I laureati in attesa di un impiego sono il 34 per cento, 17 per cento dei quali ha comunque lavorato in passato.
Dei laureati che lavorano, solo il 28 per cento ha trovato come prima occupazione un impiego nel settore pubblico; mentre il 46 per cento è entrato nel pubblico impiego dopo aver svolto altri lavori. La situazione si capovolge nel privato: per il 40 si tratta del primo impiego, per il 27 di una nuova occupazione. Situazione più equilibrata nel terzo settore: per il 30 per cento rappresenta il primo lavoro, per il 26 per cento una nuova occupazione. Un altro dato significativo riguarda l’aumento anche tra gli assistenti sociali dei contratti di lavoro atipici e soprattutto quelli a tempo determinato, a fronte di una riduzione dei contratti a tempo indeterminato, in linea con il dato occupazionale dei giovani italiani.
«Questa ricerca dimostra che solo per una minoranza il primo lavoro dopo la laurea è nel settore pubblico che invece ha sempre costituito il settore occupazionale tradizionalmente prevalente per gli assistenti sociali - spiega Mara Tognetti-. Più spesso il primo lavoro si trova nel settore privato o nel terzo settore. Solo successivamente, dopo aver sperimentato uno o più cambi di lavoro, il settore pubblico acquista peso. In questo nuovo scenario bisogna essere imprenditori di se stessi, inviare domande a tutti i soggetti del welfare e non solo ai servizi pubblici. Molto utili i siti con le offerte di lavoro, ma le conoscenze continuano a costituire un capitale sociale fondamentale anche per trovare lavoro nei servizi del welfare».
Sono 15 i ristoranti McDonald’s che apriranno a dicembre in tutta Italia, per un totale di 500 nuovi posti di lavoro creati in un solo mese: è quanto annuncia McDonald’s Italia insieme a un nuovo piano di aperture e assunzioni che genererà 1.000 nuovi posti di lavoro nel 2015. Il piano si pone in continuità con quello avviato a fine 2012 e che ha visto nel biennio 2013 – 2014 2.050 nuove assunzioni.
Nel 2015 sono previste circa 30 nuove aperture, da Osimo a Pisa, passando per Treviso e Roma, e altri 1.000 nuovi posti di lavoro.
I 15 nuovi ristoranti che saranno aperti nel mese di dicembre si trovano a Modena, Verano Brianza (MB), Segrate (MI), Magenta (MI), Dalmine (BG), Fiumicino, Palermo, Roma (due ristoranti), Brembate (BG), Cagliari, Sestu (CA), Barletta (BA), Castegnato (BS) e Trapani. Tra questi anche il 500mo ristorante italiano dell’insegna, che sarà inaugurato il 10 dicembre a Dalmine. A fine 2014 McDonald’s conterà quindi oltre 500 ristoranti sul territorio italiano e 18.550 dipendenti diretti.
IL LAVORO DA McDONALD’S
I dipendenti
18.550 dipendenti diretti
Il 20% dei dipendenti lavora a tempo pieno (ricoprendo le cariche più alte: responsabili operativi, manager, assistenti amministrativi)
Età media: 30 anni per i crew, 33 per i manager e 37 per gli store manager. Dipendenti con meno di 35 anni: 81%
Il 94% dei dipendenti che lavora da McDonald's è assunto con una forma contrattuale stabile
Le donne rappresentano il 60% del totale dei dipendenti e il 50% degli store manager
Gli studenti rappresentano il 32% degli addetti
Il 15% dei dipendenti è straniero (comunitari ed extracomunitari) così come straniero è il 12% dei manager dei ristoranti
Lo staff amministrativo (sede): circa 250 addetti
Il 40% degli addetti della sede proviene dai ristoranti
Il McItalia Job Tour
I candidati
38 tappe (18 nel 2013, 20 nel 2014)
Oltre 5.000 colloquiati
Oltre 66.000 cv ricevuti
Media cv ricevuti per tappa: 1.700
La Tappa con maggior numero di candidati: Fiumicino (6.354)
Il 56,56% dei candidati è al di sotto dei 28 anni di età
Il divisi proporzionalmente tra uomini e donne (rispettivamente 51,29% e 48,71%)
Il 65% dei candidati possiede un diploma di scuola media superiore e il 19% una laurea
(AGIELLE) - Roma - Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha precettato i ferrovieri che volevano aderire allo sciopero del 12 dicembre contro il Jobs act e la legge di Stabilità. I motivi sono illustrati in una nota che spiga l’ordinanza per la fine delle agitazioni con “la segnalazione dell’Autorità di garanzia”, a causa della vicinanza con un altro sciopero nel settore ferroviario previsto per i giorni seguenti. La decisione di Lupi deriva dal “pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati” per gli utenti del trasporto ferroviario. - (agiellenews.it)
I presidenti dei Patronati Acli, Inca, Inas e Ital, rispettivamente Fabrizio Benvignati, Morena Piccinini, Antonino Sorgi e Gilberto De Santis, sono stati ricevuti dal presidente del Senato, Pietro Grasso. Nel corso dell’incontro, hanno manifestato l’enorme preoccupazione per la norma contenuta nella Legge di stabilità che taglia di 75 milioni di euro le risorse, riduce l’aliquota che alimenta il Fondo Patronati e mette a rischio i servizi per la tutela gratuita previdenziale e socio-assistenziale, a favore dei cittadini.
Nel corso dell’incontro è stato consegnato il primo “Milione di firme” raccolte a sostegno della petizione “No ai tagli ai Patronati”, una testimonianza concreta dell’importanza del lavoro svolto quotidianamente dai Patronati per la collettività. In questa occasione, il presidente Grasso, sottolineando il prezioso ruolo sociale svolto da questi istituti, ha osservato come il valore di queste firme è ulteriormente rafforzato dal fatto che “dietro ogni firma c’è una famiglia” e che, perciò, “ciascuna adesione rappresenta uno spettro molto più ampio della domanda di tutela espressa dai cittadini attraverso le richieste rivolte ai Patronati”.
Il presidente del Senato ha, inoltre, informato la delegazione che sono stati presentati alcuni emendamenti alla Legge di Stabilità sull’argomento e che la soluzione al problema deve essere trovata già in sede di Commissione, individuando una misura di compensazione finanziaria che non alteri i saldi della legge, anche perché - ha sottolineato Grasso - in aula potrebbe non esserci più tempo per intervenire sul testo.
I presidenti del raggruppamento Ce.Pa. hanno espresso soddisfazione per la sensibilità dimostrata dal presidente Grasso, auspicando analoga attenzione da parte dei senatori, che hanno il compito di esaminare il testo della legge sia in sede di Commissione che in aula.
(AGIELLE) - Milano - Come e cosa si contratta in Europa per la gestione della diversità in azienda? Per valorizzare le differenze e creare un ambiente di lavoro inclusivo? Sindacalisti spagnoli, rumeni, bulgari, polacchi e italiani ne discutono, mettendo a confronto le rispettive esperienze, giovedì 18 e venerdì 19 dicembre nella sede Cisl Lombardia di via Vida 10, nel corso della prima "Fiera Internazionale della contrattazione sul Diversity Management", evento finale del progetto europeo “Repartir” promosso dalla Cisl regionale. Nel corso della due giorni saranno illustrate le best practices da Italia, Polonia, Romania, Spagna, Francia e Bulgaria, nonché i risultati raggiunti dal progetto. In apertura dei lavori, giovedì 18 alle 14, interverrà anche il segretario generale della Cisl Lombardia, Osvaldo Domaneschi. Alle 16, in occasione della giornata internazionale del migrante, terrà la tavola rotonda “Migrazioni, lavoro e cittadinanza” con: Mohamed Saady, presidente Anolf Cisl, Carles Bertran I Bruguera, direttore del Centre d'Informació de Treballadors Estranxeiros (Cite) della Catalunya, e Norbert Kreuzkamp, di Acli e.V. del Baden-Württemberg. Avviato nel novembre 2013, il progetto europeo “Repartir” è promosso da Cisl Lombardia in collaborazione con i sindacati di Grecia, Francia, Spagna, Germania, Bulgaria, Polonia e Romania, il Centro Studi Nazionale Cisl-Studium srl, il sostegno della Ces e la collaborazione del Cese. In particolare, intende potenziare le competenze delle organizzazioni sindacali partner per affrontare le sfide globali quali l'inclusione attiva e in particolare la sfida del "diversity mangement" nelle imprese e nelle organizzazioni, la questione della diversità nei luoghi di lavoro e nella società. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - A 133 giorni dall’apertura, il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, questo pomeriggio, ha illustrato il percorso compiuto fino ad oggi e le coinvolgenti iniziative che vedranno protagonisti i Paesi, le Organizzazioni Internazionali e della Società Civile, insieme ai cittadini, durante i sei mesi dell’evento. Un racconto dettagliato, suddiviso per punti, che ha permesso di presentare i risultati raggiunti e dare le risposte che il comune cittadino si pone in attesa del 1° maggio 2015, annunciando interessanti novità. Il viaggio nel tema di Expo Milano 2015, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, avrà inizio l’8 aprile, con l’apertura dell’Area Tematica “Arts & Foods”, in Triennale. Il sito espositivo sarà aperto dalle 10 del mattino alle 23 di sera, ogni giorno della settimana. L’Open Air Theatre ospiterà lo spettacolo e sclusivo del Cirque Du Soleil. L’attore comico Claudio Bisio presterà la propria voce a Foody, la mascotte dell’Esposizione Universale, nel cartoon che Disney sta realizzando per raccontare i temi di Expo Milano 2015 anche a un pubblico più giovane e alle famiglie. Il 30 aprile si terrà la serata di apertura di Expo Milano 2015: “The Opening”. Andrea Bocelli, “Extraordinary Ambassador” dell’Esposizione Universale, insieme a importanti ospiti internazionali, sarà protagonista di uno spettacolo che andrà in onda in diretta su RaiUno e in mondovisione. Il 1° maggio 2015, alle 12.00, si terrà la cerimonia di Opening dell’Esposizione Universale. L’attività procede secondo il cronoprogramma che oggi vede oltre 2.800 maestranze all’opera; saranno 3.500 a gennaio. I lavori per la rimozione delle interferenze superano il 90%, quelli per la realizzazione della Piastra all’80% I Cluster saranno consegnati ai Paesi che vi parteciperanno a fine gennaio. I Padiglioni di Repubblica Ceca e di Bahrein sono quasi ultimati. Expo Milano 2015 è un’occasione occupazionale importante: Saranno più di 800 le posizioni lavorative per il semestre, che saranno attivate entro aprile. Manpower ha aperto in questi giorni la ricerca di 5.000 figure professionali per i Padiglioni dei Paesi. Sono stati venduti 7,2 milioni di biglietti grazie ai Tour Operator internazionali. Più di 100 i contratti sottoscritti. - (agiellenews.it)
"La mobilitazione di migliaia di lavoratori in difesa della loro professionalitá ha incassato un primo concreto risultato. Bene che il Governo abbia disposto la proroga dei contratti dei lavoratori precari delle Province". Così Giovanni Faverin, segretario generale Fp Cisl, commenta il tweet del ministro Madia a conclusione del Consiglio dei ministri.
"Ora, però, aspettiamo di essere convocati per dare seguito ad un riordino vero delle autonomie locali che consegni al Paese la P.a.che serve a cittadini, imprese e famiglie, grazie all'impegno sinergico di tutti i soggetti istituzionali coinvolti".
"Per la Cisl il testo del governo sul Jobs act è ancora migliorabile, in particolare per quanto riguarda le norme sui licenziamenti collettivi. Noi insisteremo anche che nei prossimi decreti si riducano le tipologie contrattuali che in questi anni hanno generato le maggiori precarietà del lavoro". Lo sottolinea in una nota il segretario confederale della Cisl, Gigi Petteni, responsabile del mercato del lavoro. "Come Cisl non faremo mancare la nostra azione propositiva sulla riforma degli ammortizzatori e soprattutto sulle politiche attive del lavoro che sono la vera sfida del paese. E' certamente positiva l'estensione dell'Aspi ai collaboratori, portandola a 24 mesi, come aveva sostenuto la Cisl in queste settimane. Importante è non aver toccato il reintegro in caso di licenziamenti disciplinari e non aver inserito nel Jobs act le norme sullo scarso rendimento del lavoratore. E' evidente che non basteranno queste nuove norme sul mercato del lavoro a creare più occupazione e sviluppo nel paese. Servirà ora un patto sociale tra governo e parti sociali per favorire un grande piano di investimenti pubblici e privati, abbassare le tasse a lavoratori e pensionati ed imprese che assumono ed investono in innovazione e ricerca, energia pulita a basso costo, infrastrutture materiali ed immateriali".
(AGIELLE) - Milano – Affitti ridotti fino al 30 per cento per 18.000 famiglie assegnatarie di case popolari comunali dislocate in tutta la città e in particolari nei quartieri di Niguarda e Bonola. Lo ha deciso la Giunta comunale a seguito di un accordo con le rappresentanze sindacali degli inquilini, Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini e Conia. Le riduzioni dei canoni saranno valide sino al 31 dicembre 2015, riguarderanno gli inquilini di case non nuove e prossime alla ristrutturazione e saranno applicate in base a sei fasce di riduzione: 30%, 20%, 15%, 12%, 10% e 8%. Oltre allo sconto del canone l’accordo ha stabilito la riduzione anche delle spese di riscaldamento che interesseranno 5.500 famiglie in fascia di protezione. La quota di riscaldamento sarà abbattuta per un valore di 5,16 € mq/anno. “Con questo provvedimento e d’intesa con le organizzazioni sindacali il Comune rinnova il suo impegno ad aiutare migliaia di famiglie con riduzioni significative sul canone di affitto che potranno arrivare fino al 30%”, ha dichiarato Daniela Benelli, assessore all’Area metropolitana, Casa, Demanio. “Confermiamo così un percorso di lavoro intenso, condiviso, con i cittadini e i loro rappresentanti, un impegno che manteniamo per il bene della città e dei milanesi”. L’accordo nasce anche dal fatto che attraverso idonee misure di gestione del patrimonio abitativo e di sostegno delle famiglie meno abbienti per il pagamento dei canoni, si può offrire una risposta efficace ai bisogni abitativi. Le riduzioni saranno applicate in base ad alcuni criteri: in particolare saranno considerati lo stato di conservazione e manutenzione dell’immobile, l’assenza o meno di ristrutturazioni recenti e il contesto urbano in cui è inserito. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - "Come riportato dalla stampa in questi giorni, la situazione del Centro Ricerche e Sviluppo di Nerviano (il Gruppo NMS) rischia di prendere la strada del fallimento dopo il 7 Gennaio, non essendo stato ancora approvato dal CdA il Bilancio 2013 e non essendo garantita dalla Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB, proprietaria al 100% del Gruppo NMS) la continuità aziendale". Lo si apprende da una nota delle Rsu del Gruppo NMS. "Ci sembra difficile capire come un gruppo che si sta faticosamente ma risolutamente risollevando dalle difficoltà passate sia ad un passo dalla chiusura: negli ultimi 2/3 anni ci sono stati numerosi accordi di out-licensing per nuovi farmaci oncologici che stanno dando ottimi risultati negli studi clinici e le società operative (ricerca e sviluppo anche per conto terzi) hanno firmato molti nuovi contratti con aziende farmacetiche internazionali. Oltre al rischio di perdere un pezzo unico ed importante del sistema della ricerca biomedica italiana ci sono in ballo quasi 500 posti di lavoro qualificati tra cui circa 200 ricercatori. Segnaliamo inoltre che in caso di fallimento qualcuno potrebbe poi comprare a poco prezzo quanto rimarrà del Gruppo NMS, soprattutto i brevettti ed i prodotti della pipeline di ricerca, per godere delle prossime milestones e royalties in arrivo per alcuni accordi con società multinazionali del farmaco: in questo caso non si parla di pochi Milioni di €, ma potenzialmente di qualche centinaio. Inoltre la situazione amministrativa non chiara e risolta potrebbe provocare la rescissione di numerosi contratti già firmati dalle società del Gruppo con anche richieste di penalità economiche. Può Regione Lombardia permettere un simile disastro? Chiediamo quindi - conclude la nota sindacle - a Regione Lombardia, FRRB e Gruppo NMS di trovare il modo di garantire la continuità operativa del Gruppo senza intaccarne il patrimonio tecnico, scientifico e di professionalità presente". - (agiellenews.it)