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Saldo occupazionale negativo e maggiore ricorso alla Cassa integrazione guadagni da un lato, aumento del ricorso al tempo indeterminato, una dinamica retributiva superiore all’inflazione e un sempre più diffuso utilizzo da parte delle imprese del premio variabile dall’altro. Sono segnali contrastanti quelli che l’Osservatorio di Assolombarda ha registrato nel suo monitoraggio sulle risorse umane nelle aziende associate dell’area milanese nel corso del 2013, in un contesto cioè, che già le rilevazioni Istat ed Eurostat hanno classificato di elevata difficoltà occupazionale.
“E’ noto come il 2013 sia stato per l’Italia un anno particolarmente complesso sul fronte occupazionale e, in questo quadro, Milano e la Lombardia non hanno fatto eccezione – afferma Mauro Chiassarini, vicepresidente di Assolombarda con delega per Lavoro e Occupazione - Veniamo da cinque anni durissimi per le nostre imprese ma il quadro avrebbe potuto essere di gran lunga più tetro senza alcune delle caratteristiche che fanno della nostra area un unicum nazionale: la qualità delle risorse umane, la forte presenza di personale femminile e l’elevata stabilità contrattuale, sono tutti indicatori che ci dicono che le imprese puntano sul capitale umano per essere pronte a ripartire”.
Lo scenario: le rilevazioni Istat ed Eurostat
Rispetto al 2012 la disoccupazione non è scesa a Milano ed è addirittura cresciuta in Lombardia (dal 7,5% del 2012 all’8,1% nel 2013). I dati Istat ed Eurostat disegnano, quindi, per Milano e la Lombardia uno scenario preoccupante, seppur meno grave di quello nazionale dove, nel 2013, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,2%.
Le statistiche ufficiali confermano, inoltre, il trend fortemente crescente della disoccupazione giovanile che nel capoluogo lombardo ha raggiunto nel 2013 il 33,5% (l’Italia è ormai arrivata al 40%). Ma se i dati locali appaiono relativamente migliori rispetto al quadro nazionale, il gap negativo con le altre regioni europee risulta evidente guardando al 3,1% della Baviera, una cifra che si colloca a siderale distanza dall’8,1% della Lombardia.
La Ricerca dell’Osservatorio Assolombarda
E’ in questo contesto che si è svolta la ricerca di Assolombarda. L’indagine, svolta tra le imprese, conferma che il saldo occupazionale del 2013 arretra rispetto all’anno precedente. Il -1,3% totale sconta un crollo dell’occupazione nelle micro imprese (-4,6%) e un arretramento delle grandi (-2%), a fronte di un +0,5% delle piccole e di un +0,2% delle medie imprese. L’Industria è il comparto che, con un -2% rispetto al 2012, più ha sofferto sul fronte occupazionale. Sostanzialmente invariati, invece, nel 2013, gli occupati nel settore dei Servizi (-0,2%).
La riprova di tale difficoltà sistemica giunge da un altro dato, quello relativo alla Cassa Integrazione Guadagni: nel 2013, tra le imprese esaminate, il suo utilizzo ha superato le 40 ore per dipendente (nel 2012 la media era di 28 ore).
Le notizie positive giungono dal fronte delle qualità del capitale umano milanese. La crisi occupazionale sembra infatti non aver scalfito alcune importanti prerogative della forza lavoro. A dirlo sono i dati relativi all’incidenza dei contratti a tempo indeterminato (96,7% totali, con punte del 97,5% nel settore manifatturiero) e la presenza, nelle nostre imprese associate, di personale altamente qualificato: più di un terzo dei lavoratori infatti possiede una laurea (triennale o magistrale).
Un’altra peculiarità positiva delle imprese milanesi è l’ampia partecipazione femminile al mercato del lavoro. Oltre un terzo del personale dipendente è donna e le quote rosa sono in forte crescita rappresentando ormai il 19% dei dirigenti e il 30% dei quadri.
Positiva anche l’ampia diffusione nelle nostre imprese del part-time, forma di flessibilità organizzativa apprezzata in particolare dalle donne.
Concreti segnali di fiducia giungono, poi, dai nuovi occupati: la metà delle assunzioni registrate dalle imprese milanesi nel 2013 è infatti avvenuta tramite contratti a tempo indeterminato. Più che positivo anche il trend del tasso di conversione: sul totale delle forme contrattuali a termine (determinato, inserimento e apprendistato) presenti in azienda, la percentuale di quelle trasformate in contratti permanenti è salita dal 32,9% del 2012 al 42,2%.
Nel 2013 non è mancato l’investimento nei giovani: tra le nuove assunzioni quelle in apprendistato hanno raggiunto il 10% (+3% rispetto al 2012).
A fronte di questo scenario fatto di chiaroscuri sono interessanti, poi, i dati relativi alla dinamica retributiva dei lavoratori milanesi: nel 2013 salari e stipendi sono cresciuti in media del 2,1%, più di quanto siano aumentati i prezzi (l’inflazione è stata del 1,2%).
Tra le imprese milanesi, infine, risulta sempre più diffusa la pratica del premio variabile, adottata ormai da due terzi delle aziende, (quasi esclusivamente realtà con più di 15 dipendenti): nel 2013 la percentuale di imprese manifatturiere che hanno utilizzato questo strumento di politica retributiva ha superato il 67%.
Mercoledì 9 luglio, a Roma, alle ore 9.30, presso la Camera dei Deputati - Sala del Refettorio, via del Seminario 76 - si svolgerà un convegno promosso dalla FIBA CISL, sindacato di categoria dei lavoratori bancari ed assicurativi. Il convegno sarà incentrato sulla proposta di legge di iniziativa popolare per “un tetto agli stipendi dei top manager a servizio di un nuovo modello di banca”.
Tale iniziativa è stata recepita dalla Corte di Cassazione e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30 maggio 2013. La raccolta di firme, svoltasi lo scorso anno nei termini e con le modalità previste dalla legge, ha abbondantemente superato la quota minima di 50mila firme, raggiungendo in totale ben 118.193 adesioni certificate (di cui oltre 30.000 in Lombardia).
La questione delle retribuzioni d’oro ha assunto un’importanza cruciale anche nel contesto della vertenza per il rinnovo del contratto nazionale dei bancari. “I sistemi di incentivazione e remunerazione del top management - spiega Giulio Romani, segretario generale della FIBA CISL - assumono un ruolo determinante. Le strategie attuali delle banche sono quasi esclusivamente indirizzate alle riduzione dei costi, soprattutto del personale. Questa impostazione è non solo insufficiente ma addirittura controproducente, perché a fronte di risultati di breve periodo, utili solo a far scattare il premio del manager, determina un crescente disservizio ed un impoverimento del rapporto banca-territorio-clienti”.
E’ per questo che, al di là delle rivendicazioni di categoria, la piattaforma per il rinnovo del contratto ha il suo cardine nella proposta di un nuovo modello di banca. “Nel nostro Paese la funzione delle banche è indispensabile, come pure il ruolo dei suoi dipendenti. L’erogazione del credito è fondamentale per rilanciare le imprese, sostenere le famiglie, far ripartire lo sviluppo. Ma il sistema creditizio deve essere riformato, a partire da chi lo governa”. L’attuale sistema bancario, basato sulla ricerca ossessiva dei risultati a breve periodo e sull’esasperazione dei prodotti finanziari, non è in grado di assolvere ai suoi compiti. E’ un modello di banca inadeguato e superato.
Al convegno del 9 luglio parteciperanno:
Maurizio Gasparri (Forza Italia), vice presidente del Senato
Enrico Gasbarra (Partito Democratico), parlamentare europeo
Daniele Capezzone (Forza Italia), presidente della commissione finanze della Camera dei Deputati
Paolo Petrini (Partito Democratico), componente della commissione finanze della Camera
Alessio Villarosa (Movimento 5 Stelle), componente della commissione finanze della Camera
Nunzia De Girolamo (Nuovo Centro Destra), presidente dei deputati del NCD
Pino Pisicchio (Gruppo Misto), presidente dei deputati del Gruppo Misto
Titti Di Salvo (Gruppo Misto), deputata
Il moderatore sarà Roberto Pippan, giornalista RAI, caporedattore-economia del giornale radio.
Per la FIBA CISL, saranno presenti il segretario generale Giulio Romani ed il segretario del Lazio Dina Signoriello.
Diventare un professionista nell'arte di creare videogames. E' questo l'obiettivo di un nuovo percorso di studi (Laurea Magistrale in Informatica) promosso dall'Università degli Studi di Milano.
Obiettivi generali
Il mercato dei videogiochi è uno dei settori dell’industria dell’intrattenimento che ha conosciuto il maggior sviluppo negli ultimi anni, con importanti ricadute sul fronte economico, sociale e culturale. In tale panorama, l’Italia rappresenta attualmente, dal punto di vista dei consumi, il quinto mercato in Europa. Nonostante questo, è ancora una realtà di nicchia nello scenario competitivo internazionale per quanto riguarda la produzione. Ci troviamo, tuttavia, in un momento storico particolarmente propizio per gli sviluppatori indipendenti, ai quali si stanno aprendo nuove opportunità, sia verso il mercato online (soprattutto per i terminali mobili), sia verso quello delle console. In tale contesto il ruolo dell’università è ritenuto cruciale anche dall’industria del settore, che ha segnalato esplicitamente la necessità di vedere attivato un percorso formativo che miri a colmare - almeno in parte - la carenza di preparazione specifica che caratterizza il nostro Paese.
Obiettivo del percorso è quindi formare figure adatte a inserirsi nel settore dell’intrattenimento videoludico, fornendo gli strumenti concettuali, metodologici, progettuali e applicativi necessari ad affrontare e risolvere le sfide poste dallo sviluppo di applicativi software innovativi e complessi, e caratterizzati dalla necessità di lavorare in gruppi altamente multidisciplinari. In particolare, al fine di realizzare software videoludico, possono essere individuate differenti declinazioni e composizioni delle competenze acquisite in area informatica, a seconda che l’accento sia posto sulla fase progettuale e di studio di aspetti legati al gameplay e all’interazione del sistema con il giocatore o sulla fase più strettamente implementativa.
Sbocchi professionali
Il percorso formativo è finalizzato a proporre una figura professionale qualificata e specializzata, adatta a inserirsi costruttivamente in gruppi di lavoro multidisciplinari su progetti per lo sviluppo di software videoludico. L'attività professionale può essere rivolta sia a mercati innovativi come quelli dei dispositivi mobili, o a quelli più classici quali il mercato delle console e i giochi per PC. I progetti, inoltre, possono essere contestualizzati sia in grandi realtà industriali (anche multinazionali), sia in piccole startup locali di sviluppo indipendente; in particolare, si segnala che il numero dei piccoli studi indipendenti ha registrato una crescita sensibile negli ultimi anni, anche a livello nazionale.
(AGIELLE) - Milano - “Abbiamo chiuso l’accordo con un risultato molto positivo”, spiega Giovanni Abimelech, segretario della Fit-Cisl, appena uscito dall’incontro coi vertici Sea dalla sede della Regione Lombardia. “Questo è stato possibile grazie al nuovo mandato ottenuto con le firme dei lavoratori. Abbiamo coinvolto i lavoratori e 15 Rsu aziendali su 22 presenti in Sea Handling hanno sottoscritto l’intesa. questo garantisce piena efficacia all’accordo. C’è soddisfazione da parte di tutti, hanno firmato Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Flai, Simpa e Usb”. L’intesa ricalca quella già definita in precedenza coi chiarimenti richiesti da molti lavoratori sul contributo ai sacrifici dei dirigenti e sui tagli ai permessi sindacali. Ora l’azienda chiamerà i lavoratori Sea Handling che firmeranno contemporaneamente le dimissioni dalla vecchia società e la lettera di assunzione da Airport Handli ng. La nuova società aprirà i battenti già il primo settembre. - (agiellenews.it)
Pioggia e maltempo. Poca fortuna per chi aveva prenotato le ferie estive nel mese di luglio. Stando alle agenzie di viaggio, sentite dalla Camera di commercio di Milano, il mese appena trascorso, tra mancate prenotazioni e sfumati week - end , è costato al sistema Paese 750 milioni di euro. Dell’intera cifra, la quota lombarda è di 150 milioni. Questa la stima del danno al turismo, realizzata dalla Camera di commercio di Milano e dalla Camera di commercio di Monza e Brianza. Il cattivo tempo influisce sulle prenotazioni, in calo del 10%-20% rispetto alle previsioni del mese. Pochi i cambi di chi aveva già prenotato. Le mete turistiche più danneggiate dal maltempo sono in gran parte al mare. Ma anche in montagna, nelle città d’arte, alle terme. Si scelgono, come possibile alternativa, l’estero e anche altre parti d’Italia, non colpite dal maltempo.
(AGIELLE) - Monza - Le iniziative della Camera di commercio per i giovani. Per formare figure professionali specializzate in tecniche di marketing digitale in vista di Expo 2015, Formaper organizza alla Camera di commercio di Monza e Brianza il corso "Tecnico di marketing digitale per Expo 2015". Il progetto formativo è destinato a giovani studenti, dipendenti e inoccupati under 35 residenti o domiciliati in Lombardia, interessati ad approfondire i temi del marketing e della comunicazione digitale: dalle tecniche di web marketing alla realizzazione di un sito o un blog passando per l’e-commerce, principalmente in vista di Expo 2015. Il progetto si articola tre fasi, un corso in aula della durata di 200 ore al quale seguiranno un tirocinio curricolare in azienda e accompagnamento individuale. La partecipazione al programma formativo è gratuita e prevede la selezione di 20 candidati. Le candidature possono essere inviate entro il 15 luglio 2014. Informazioni: tel. 039/280.7446 – formaper@mb.camcom.it – www.mb.camcom.it - www.formaper.it. Garanzia Giovani. La Camera di commercio di Monza e Brianza con l’azienda speciale Formaper, nell’ambito delle attività di Garanzia Giovani, il Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile, offre servizi gratuiti ai giovani tra i 15 e i 29 anni per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro. Per i giovani che vogliono fare un’esperienza in azienda, Formaper svolge un’azione di assistenza e supporto per realizzare stage e tirocini in azienda e per gli under 30 che vogliono mettersi in proprio offre servizi di orientamento, formazione e sostegno allo start up. Per informazioni: Formaper – Camera di commercio di Monza e Brianza Monza tel. 039/280.7446, formaper@mb.camcom.it – www.mb.camcom.it - www.garanziagiovani.gov.it, www.borsalavorolombardia.net. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Nuovo sciopero dei sindacati autonomi a Linate e Malpensa - per la vertenza relativa ai 2200 lavoratori di Sea Handling - probabilmente domenica 20 o 27 luglio. Con la possibilità concreta di creare forti disagi al traffico aereo, in partenza da Linate e Malpensa per le vacanze. Evidentemente insoddisfatti dopo l’audizione in commissione a palazzo Marino, col sindaco Giuliano Pisapia, durante la quale, tramite il presidente Sea, Pietro Modiano, i dirigenti della società hanno proposto di tagliarsi lo stipendio di una mensilità. Sull’altro tema, quello della limitazione dei permessi sindacali, i confederali sembrano disponibili. “Noi vogliamo solo parlare di alcune modifiche per andare avanti con il piano — dicono gli autonomi — ma non abbiamo alcun riscontro. Per questo useremo questa settimana per parlare con i nostri iscritti. Ma se non succederà nulla partiremo con iniziative e presidi”. - (agiellenews.it)
Comunicato stampa di Cgil Funzione Pubblica, Fp Cisl, Uilp Uil, Csa.
Il 14 LUGLIO POMERIGGIO TUTTO IL PERSONALE IMPEGNATO NEI SERVIZI COMUNALI AGGIUNTIVI DEL MESE DI LUGLIO SI FERMA.
E’ INDETTA UN’ASSEMBLEA SINDACALE PER DECIDERE LE INIZIATIVE OPPORTUNE RIVOLTE A SOSPENDERE LA DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE ASSUNTA IL 20 GIUGNO u.s., CHE HA DATO MANDATO ALL’AMMINISTRAZIONE A PRESENTARCI NELL’INCONTRO DEL 2 LUGLIO u.s. LE BOZZE DI PROPOSTE DI ACCORDO CHE MODIFICANO DI FATTO IL CCDI VIGENTE. TUTTO CIO’ IN ASSENZA DELLA DOVUTA INFORMATIVA PREVENTIVA E CON I SERVIZI ESTIVI GIA’ AVVIATI.
IL COMUNE DI MILANO CON UN ATTO UNILATERALE, IN VIOLAZIONE DELLA NORMATIVA CONTRATTUALE VIGENTE CAMBIA LE MODALITÀ DI PAGAMENTO DEL PERSONALE IMPEGNATO NELLE PRESTAZIONI AGGIUNTIVE DEL MESE DI LUGLIO.
SONO CIRCA 2500 LE LAVORATRICI E I LAVORATORI CHE HANNO DATO LA LORO DISPONIBILITA’ PER GARANTIRE I SERVIZI ESTIVI DELL’INFANZIA, DISABILI, STUDENTI, ECC, DELLA CITTA. A QUESTO PERSONALE LA GIUNTA PISAPIA L’UNICA RISPOSTA CHE HA SAPUTO DARE E’ LA MODIFICA DELLE MODALITÀ DI PAGAMENTO.
È stato raggiungo nei giorni scorsi l'accordo tra Regione Lombardia, forze sociali e banche per l'anticipo della cassa integrazione da parte degli istituti bancari nei confronti di lavoratori attualmente in stato di cassa integrazione a zero ore e cassa in deroga. A seguito dell'accordo, le Cisl territoriali stanno organizzando le task forces in grado di supportare i numerosi lavoratori che arriveranno a chiedere informazioni e a compilare le domande necessarie per ottenere l'importante beneficio. La convenzione sottoscritta da Regione, Abi, organizzazioni sindacali confederali e di categoria e associazioni datoriali della regione, prevede infatti l'anticipazione, nel periodo che precede il pagamento diretto da parte dell'Inps, dei trattamenti di Cigs e in deroga a favore dei lavoratori che sono stati sospesi dal lavoro a zero ore, che non percepiscono alcuna retribuzione da almeno 60 giorni e occupati presso una unità produttiva con sede in regione. Chi si trova in queste condizioni, potrà richiedere alla propria banca l'anticipo dell'indennità. Si può richiedere l'anticipazione fino all'80% della retribuzione, con un massimo di 900 euro mensili, per una durata non superiore a 7 mesi (e in ogni caso per un importo massimo complessivo di 6.000 euro).
Le banche convenzionate sono Ubi, Unicredit, Intesa San paolo, Banca popolare di Milano, Monte dei Paschi, e le Bcc del Basso Sebino, di Vigevano, di Borghetto Lodigiano, dei Colli Morenici del Garda.
Per la compilazione della richiesta è necessario presentare un documento di identità, il codice fiscale, il verbale di accordo di Cassa, la comunicazione al lavoratore di essere stato messo in cassa a zero ore, la dichiarazione del datore di lavoro dell'attivazione della cassa con pagamento diretto, l'ultima busta paga, l'ordine irrevocabile all'Inps per recuperare le somme dal conto corrente.
(AGIELLE) - Milano - "Sto aspettando che gli Ordini degli architetti e degli ingegneri e le università, ci diano i nomi fra i quali estrarre a sorte i quattro componenti della commissione che dovrà procedere all'aggiudicazione dell'appalto". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a margine di una visita all'Istituto nazionale tumori di Milano. Il presidente, ha spiegato che si tratta di un "metodo nuovo: la commissione che dovrà aggiudicare l'appalto per la Città della Salute, sarà composta da cinque membri, uno interno di Infrastrutture Lombarde e quattro esterni, in modo da garantire competenza e neutralità. E' un esperimento che è piaciuto molto anche al dottor Cantone e potrebbe essere esteso a tutti gli appalti pubblici". Vista la novità del metodo, ha spiegato Maroni, "abbiamo avuto bisogno di qualche settimana per le verifiche del caso, ma entro la fine di luglio, la commissione sarà composta". "Non penso nulla, salvo che se devono prendere una decisione, lo facciamo in fretta, perché ogni giorno che passa è un giorno perso", è invece stato il commento del Governatore sul possibile commissariamento dell'azienda da parte di Raffaele Cantone. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Per lunedì 7 luglio Cgil, Cisl e Uil della Funzioni pubblica hanno indetto una giornata di mobilitazione nazionale a sostegno delle proposte elaborate sulla riorganizzazione delle autonomie locali e per contrastare la riforma della Pa attualmente in campo. Le categorie sindacali propongono 5 obiettivi: istituire cabine di regia nazionali e locali per ridisegnare funzioni e servizi; garantire costi standard e livelli essenziali delle prestazioni in ogni ente, con una centrale unica d'acquisto in ogni regione; garantire il turn-over generazionale e un piano di riorganizzazione in ogni ente; rilanciare la contrattazione.
Lunedì i lavoratori terranno iniziative in tutti i territori, per discutere le proposte e informare i cittadini. In Lombardia la mobilitazione si articolerà in momenti e luoghi diversi. Si terranno presidi di fronte alla prefettura a Cremona (dalle 9 alle 11), Varese (dalle 9 alle 12), Como (dalle 17), Sondrio (in mattinata), Monza (dalle 16.30), Mantova (dalle 10 alle 12). A Lecco una delegazione (in mattinata) incontrerà il prefetto. A Bergamo, dalle 10 alle 12, si terrà un’assemblea unitaria pres so l’auditorium della casa di riposo “Gleno” a cui partecipano anche le categorie della Valle Camonica; a Pavia ci saranno due assemblee, la prima dalle 9.30 alle 10.30 in Comune, la seconda dalle 11 alle 12 nella sede della Provincia. A Brescia e Milano le iniziative si sono tenute oggi. I bresciani hanno discusso della riorganizzazione degli enti locali con il sindaco della città, i sindaci di alcuni comuni della provincia e un gruppo di parlamentari. A Milano si è tenuto un attivo dei delegati della Pa. Alla mobilitazione milanese si è unito il Ticino-Olona. A Lodi le iniziative sono previste il 16 e 17 luglio. Il 16, nella bassa lodigiana, ci sarà un’assemblea unitaria. Il 17, in mattinata, si terrà un’altra assemblea coi lavoratori della zona nord della città, nella sede della Provincia: subito dopo partirà un corteo che raggiungerà la Prefettura. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Preoccupata dichiarazione di Giovanni Abimelech, segretario della Fit-Cisl, dopo l’incontro di ieri in Regione per affrontare la vertenza Sea Handling: “È vergognoso – dice Abimelech – che dopo le minacce subite da sindacalisti confederali, con lettere anonime che contenevano proiettili, e dopo gli annunci di alcuni sindacati autonomi, che preannunciavano proteste davanti all’ingresso della Regione Lombardia, si sia evitato lo scontro tra i delegati sindacali e manifestanti per mancanza quasi totale delle forze dell'ordine. Facciamo appello al questore di Milano e al prefetto, nonché al sindaco di Milano e al presidente Sea, per la scarsa attenzione alla vertenza Sea Handling che vede coinvolti 2213 lavoratori. Chiediamo che i delegati e i segretari aziendali vengano tutelati, perché possano svolgere in sicurezza il loro mandato”. - (agiellenews.it)
"Anche quest'anno il Rapporto dell'Inail annuncia che si muore di meno sul lavoro. È una notizia positiva, anche se 660 vittime all'anno restano una cifra mostruosa, ma soprattutto si tratta di un dato che riguarda solo il lavoro dichiarato, e non tiene conto di quello che accade in molti settori, come l'edilizia, dove sta avvenendo un travaso di infortuni mortali dal lavoro regolare verso il lavoro nero". Lo ha dichiarato Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl. "Il calo annunciato dall'Inail andrebbe inoltre correlato con il dato occupazionale, visto che solo nel comparto delle costruzioni si sono persi 800mila addetti dal 2007. Oltre ai numeri assoluti andrebbe calcolato e diffuso l'indice di frequenza, vale a dire il numero di infortuni in proporzione al numero totale degli addetti. Gli infortuni in edilizia - ha aggiunto Pesenti - sono circa il 25% del totale ed hanno un costo sociale calcolato in 5 miliardi all'anno, su 45 miliardi complessivi degli infortuni sul lavoro. Un dato preoccupante e allarmante, che impone interventi seri e radicali da parte del governo. Sulla sicurezza in edilizia, soprattutto per quanto riguarda la formazione prima dell'ingresso nei cantieri, sono stati fatti passi in avanti significativi grazie, ad esempio, all'introduzione dell'obbligo formativo di 16 ore, previsto dal contratto nazionale del 2008 ed avviato già dal 2009. A garantire la sicurezza nei cantieri, inoltre, ci sono gli operatori dei Cpt, i Comitati paritetici territoriali, punto di riferimento importante nel settore e che conferma il ruolo strategico della bilateralità edile, gli Rls e soprattutto gli Rlst, operatori sindacali impegnati quotidianamente sul fronte della sicurezza sul lavoro. Ma senza un impegno costante e strutturato del governo - ha concluso il segretario generale della Filca - gli sforzi compiuti grazie alle iniziative delle parti sociali corrono il rischio di essere vanificati, e non possiamo tollerare che ciò accada".
Cambio ai vertici della Femca Cisl Lombardia. Il consiglio generale della categoria ha eletto oggi nuovo segretario generale Angelo Colombini, che ritorna in Lombardia dopo nove anni nella segreteria nazionale Femca. “Abbiamo davanti a noi una fase complessa e stimolante, con l'appuntamento ormai prossimo dell'accorpamento nel sindacato dell'industria – ha detto il neosegretario generale -. Gli accordi politici sono importanti, ma lo Statuto delle organizzazioni è il punto centrale e la grande scommessa sarà la definizione dello Statuto, che dovrà essere un lavoro comune”. Uno degli obiettivi della nuova categoria dell'industria, che in Lombardia conterà oltre 85mila iscritti, dovrà essere “l'interlocuzione con le realtà internazionali”. “Perché è assolutamente importante guardare al particolare, ai bisogni del territorio – ha detto Colombini – ma non bisogna assolutamente dimenticare che ogni situazione specifica è inserita in un quadro più ampio. Dunque dobbiamo avere una visione che va oltre”. Colombini è stato anche segretario generale della Femca Cisl di Milano.
(AGIELLE) - Hanno occupato di buon'ora via Melchiorre Gioia, nel tratto adiacente Piazza Città di Lombardia, per gridare a tutti che il riso italiano è in pericolo. Dalle 9 di questa mattina i risicoltori provenienti da tutta la Lombardia stanno manifestando a Milano sotto la nuova sede della Regione, per salvare il vero riso made in Italy messo a rischio dalle speculazioni sull'import a basso costo dai Paesi asiatici e in particolar modo dal prodotto a dazio zero proveniente dalla Cambogia. Portano in braccio cartelli con diversi slogan tra cui “Sì alla clausola di salvaguardia”, “riso italiano = qualità” . Accanto a loro anche un gruppo di mondine che distribuirà ai consumatori un sacchetto di riso del territorio, mentre verrà servito anche una degustazione di risotto alla milanese. Fiaccati dalla volatilità del mercato e dal continuo aumento dei costi di produzione, i risicoltori italiani no n vogliono cedere all'idea di dover abbandonare la coltivazione di una delle eccellenze dell'agroalimentare tricolore. Per questo sono scesi in campo. La Lombardia rappresenta circa il 40% dei 316 mila ettari coltivati a riso in Italia. Le zone maggiormente vocate a questa coltivazione sono Pavia, che è la prima provincia risicola d’Italia, Milano e Lodi. Nel 2012 la produzione raccolta di riso nell’intero territorio regionale è stata di 670 mila tonnellate, ma la crisi sta fiaccando sempre di più gli agricoltori: dal 2010, infatti, hanno chiuso i battenti quasi 360 aziende con una perdita di quasi 20 mila ettari di risaie. A soffrire maggiormente è stato il Lodigiano dove le superfici si sono praticamente dimezzate passando da 2.248,92 a 1.088,96 ettari. Nel Milanese il calo ha superato il 22% (da 14.865,81 a 11.529,26), a Mantova si è scesi da 1.529,41 a 904,5 ettari (-40,9%), mentre a Pavia si sono persi quasi 15mila et tari passando da 88.539,18 a 73.870,1 pari a un calo del 16,6%. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - “I lavoratori si sono dimostrati più saggi di qualche sindacalista di base”, spiega Giovanni Abimelech, segretario della Fit-Cisl Lombardia, commentando l’esito irrilevante dello sciopero proclamato domenica scorsa dagli autonomi: 7% a Malpensa e 4% a Linate l’adesione. “I lavoratori hanno scelto l’accordo e la tutela dei posti di lavoro – prosegue Abimelech – è il momento di mettere assieme tutte le forze per lavorare al progetto di Airport Handling, per far diventare la nuova società leader del settore. Dimostrando al Paese che si può fare handling nel sistema aeroportuale, senza ricorrere alle cooperative”. “Il risultato che abbiamo ottenuto, pienamente legittimato da 15 Rsu su 22 e frutto di una vera trattativa, dimostra la piena discontinuità con l’esperienza di Sea Handling. Centrati tutti gli obiettivi”, conclude soddisfatto il segretario della Fit-Cisl.- (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Questo è il testo della lettera che i tre Segretari generali di Cgil Cisl Uil regionali. Elena Lattuada, Gigi Petteni e Danilo Margaritella hanno rivolto a tutti i parlamentari eletti in Lombardia: "Ai Parlamentari eletti nella Regione Lombardia. Illustrissimi Deputati e Senatori, Cgil – Cisl – Uil hanno deciso una mobilitazione nazionale per il finanziamento degli ammortizzatori in deroga con appositi presidi che si terranno a Roma il 22 e 24 luglio in piazza Montecitorio. Decine di migliaia di lavoratori sono da mesi senza copertura degli ammortizzatori sociali. Solo in Lombardia si contano 35 mila lavoratori senza copertura da 7 mesi. Non possiamo permettere che a pagare il prezzo della crisi e delle incertezze del Governo siano ancora una volta i lavoratori, privandoli delle tutele necessarie senza alcuna alternativa se non quella della disoccupazione. La gravità della situazione richiede risposte urgenti e un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la politica nazionale. Per questi motivi Vi proponiamo un incontro per sollecitare il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, insieme al sostegno delle nostre richieste sindacali. Vi proponiamo di vederci lunedì 21 luglio p.v. alle ore 12.00 a Milano presso la sede della Uil Regionale in via Campanini 7. Certi di un vostro positivo riscontro, inviamo cordiali saluti". - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Roma - Nel giugno di quest’anno, le ore complessive di cassa integrazione autorizzate sono state decisamente meno di quelle dell’anno scorso; secondo gli ultimi dati dell’Inps, infatti, si è registrata una contrazione del 24,3 per cento. A giugno, dunque, sono state concesse 74,5 milioni di ore, contro i 98,4 milioni di giugno 2013. Nel dettaglio, le ore di cassa integrazione ordinaria (Cigo) concesse sono state 22,4 milioni, contro i 28,1 milioni (20,3 per cento in meno) del giugno 2013. Calano soprattutto le ore autorizzate nel settore industriale (-21,6 per cento) e nell’edilizia (-16,6 per cento). Le ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate, invece, sono state, a giugno, pari a 36,5 milioni, ovvero il 16,4 per cento in meno rispetto allo stesso mese del 2013 (quando ne furono autorizzate 43,6 milioni). Tra giugno e maggio 2014, invece, si è determinato un calo del 41,4 per cento. Sempre sul fronte della cassa integrazi one, le ore autorizzate di quella in deroga, infine, sono state 15,6 milioni di euro, ovvero il 41,5 per cento in meno rispetto a giugno del 2013, quando ne furono autorizzate, 26,7 milioni. Rispetto a maggio di quest’anno, la variazione è stata di 30,6 punti percentuali. L’Inps ha fornito anche i dati sulle domande di disoccupazione, specificando che, a maggio, hanno registrato una calo del 20,5 per cento rispetto a maggio 2013. In particolare, a maggio di quest’anno, sono state presentate 73.075 domande di Aspi, 22.893 di mini Aspi, 341 domande tra disoccupazione ordinaria e speciale edile e 9.174 domande di mobilità. Complessivamente, le domande sono state 105.484. - (agiellenews.it)
Nella notte del 14 luglio scorso è stato raggiunto con Intesa Sanpaolo un accordo per la gestione degli esuberi di Banca Monte.
"Si è finalmente chiusa - dichiara il segretario nazionale Fiba Cisl Sergio Girgenti - una difficile vertenza durata oltre sei mesi. Il mancato accordo in azienda aveva portato alla procedura ai sensi della l. 223/91, che riguardava i licenziamenti collettivi. L'intesa stipulata prevede il rientro degli esuberi a livello di gruppo e non di azienda, ridotti dai 40 previsti a 28, che verranno gestiti con il criterio della volontarietà, scongiurando quindi il ricorso ai licenziamenti collettivi."
La riduzione dei costi che gravava sui dipendenti di Banca Monte è stata ridimensionata in termini di equità e sostenibilità nei sacrifici, mantenendo parzialmente alcune voci economiche specifiche. A tale proposito è stato stipulato un verbale di accordo di armonizzazione in linea con il Gruppo Intesa.
"Va dato atto - conclude il segretario Fiba - al senso di responsabilità delle rappresentanze sindacali aziendali che hanno vissuto in particolare tutta questa difficile vertenza che ha visto anche momenti di lotta e di sciopero dei colleghi Banca Monte, e che ha trovato con la delegazione di Gruppo nazionale una sintesi condivisa con l' obiettivo comunque di tutelare l' occupazione".
(AGIELLE) - Milano - Addio Billa, scrive il quotidiano on line Affaritaliani.it. Il colosso della grande distribuzione lascia l'Italia. Già ceduti 53 supermercati a Carrefour ma il gruppo vuole disfarsi anche degli altri 83. "Troppa crisi, ci rafforziamo nell'Est Europa". Dipendenti a rischio. Una vicenda che la dice lunga anche sul drammatico momento economico del nostro Paese, dove in 5 anni la povertà assoluta è aumentata a dismisura e sono in tanti coloro che non riescono ad arrivare alla fine del mese e nemmeno a comprarsi i beni di prima necessità. La spesa al supermercato diventa un miraggio per molti, troppi italiani. Il colosso austriaco, che fa parte del gruppo Rewe, ha già ceduto, a partire dal 1°luglio, 53 supermercati che si trovano in Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta. Ad acquisirli Carrefour, a cui faranno riferimento anche i dipendenti. Il gruppo Billa ha ancora in Italia 83 supermercati. Frank Hensel, p residente del consiglio di amministrazione di Rewe, ha comunicato che Billa ha già avviato le trattative per vendere anche queste strutture: "Il nostro obiettivo strategico - si legge sulla Stampa- è quello di raggiungere una posizione rilevante in tutti i mercati in cui siamo presenti. In Italia finora non siamo stati in grado di raggiungere questo traguardo nonostante gli investimenti mirati e l’ottimizzazione della rete. Per queste ragioni abbiamo deciso di abbandonare il segmento dei supermercati in Italia, ribadendo che il focus in ambito internazionale è sui mercati di successo del Centro ed Est Europa". E ora sono in molti a temere per la sorte dei tanti dipendenti, in particolare se Billa non dovesse riuscire a vendere. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Bologna – Nel primo semestre del 2014 in Italia hanno portato i libri in tribunale 8.101 imprese, esattamente 736 casi in più rispetto a giugno 2013, un aumento del 10% in un solo anno. In media sono fallite 63 imprese ogni giorno, più di due imprese ogni ora. Inoltre rispetto a giugno 2009 la percentuale dei fallimenti è aumentata ben del 79%, un dato che sottolinea le difficoltà economiche delle nostre imprese. Dal 2009 ad oggi (tranne che nel 2012) il numero di fallimenti registrati nel secondo trimestre dell’anno è in costante crescita. Erano 2.391 nel 2009, 3.001 nel 2010, 3.411 nel 2011, 3.109 nel 2012, 3.727 nel 2013. Record negativo per il 2014, a quota 4.278. Lo scorso anno su tutto il territorio nazionale si sono registrati 14.269 fallimenti, in crescita del 14% rispetto al 2012 e del 54% rispetto al 2009, l'anno in cui la crisi economica aveva appena iniziato a far sentire i suoi pesanti effetti sul tessuto economico italiano. Dal 2009 a oggi invece si contano circa 67 mila imprese che hanno portato i libri in tribunale, in un trend di costante aumento nel corso delle rilevazioni trimestrali.
E' la preoccupante fotografia dell'Analisi dei fallimenti in Italia, aggiornata al secondo trimestre 2014, realizzata da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information. Rispetto al primo trimestre dell’anno i fallimenti sono passati dai 3.823 casi di marzo agli 8.101 di fine giugno.
La Lombardia si conferma la regione d'Italia in cui si registra il maggior numero di fallimenti, con 1.772 casi, pari al 21,9% del totale nazionale. Dal 2009 ad oggi si contano 14.971 imprese lombarde fallite. La seconda regione più colpita è il Lazio, con 871 imprese chiuse nel 2014 e un’incidenza sul totale Italia del 10,8%. Segue la Campania con 692 casi e relativa incidenza dell’8,5%.
L'edilizia e il commercio sono i macrosettori più colpiti nel 2014. Nel settore edile si contano ben 1.664 imprese fallite in questi primi 6 mesi dell’anno. Il comparto in maggiore sofferenza è quello della "costruzione di edifici", in cui si registrano 989 fallimenti, a cui si aggiungono i 675 "installatori" che hanno portato i libri in Tribunale. Si segnalano anche i 466 casi della “locazione immobiliare”. Appare molto critica anche la situazione del commercio, che registra 1.085 fallimenti nelle vendite all'ingrosso e 1.155 in quelle al dettaglio. Nel commercio al dettaglio hanno chiuso 372 “ristoranti e bar”, 301 imprese di “abbigliamento e accessori”, 135 “alimenta ri”, 126 “negozi di arredamento e articoli per la casa”. - (agiellenews.it)
24 studenti in partenza nelle prossime settimane, 103 negli ultimi 5 anni, per un’esperienza di studio e lavoro in paesi in via di sviluppo. Questi i numeri del Charity Work Program, un’opportunità di crescita professionale e personale offerta da Università Cattolica, che rappresenta, in Europa, un unicum tra i programmi di studio all’estero.
“Molto più di uno stage, il Charity Work Program non ambisce solo a formare dei professionisti in grado di operare in qualsiasi contesto, ma soprattutto educa alla solidarietà, alla conoscenza, all’incontro con ogni forma di diversità, attitudini sempre più ricercate nel mondo del lavoro”, dichiara Pier Sandro Cocconcelli, delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione.
Il programma è rivolto agli studenti di tutte le facoltà - con progetti dedicati in particolare agli iscritti a Medicina e Chirurgia, Scienze agrarie, alimentari e ambientali, Scienze politiche e sociali, ma anche a Economia, Giurisprudenza, Psicologia e Scienze linguistiche - a prova dell’importanza trasversale, se non universale, di questa esperienza di crescita.
Numerose le destinazioni e le attività proposte: missioni per l’infanzia abbandonata e programmi educativi in Brasile, Etiopia e Sri Lanka; progetti agricoli e per la sanificazione dell’acqua a Capo Verde, in India e Tanzania-Iringa; attività ambulatoriali di supporto al personale medico in Tanzania-Ikonda e Uganda.
Tendenza già affermata negli Stati Uniti, il volontariato diventa anche in Italia un’attività da mettere a curriculum, come conferma Roberto Cauda, direttore del CeSi - Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale: “Nel processo di recruitment, la preferenza dei datori di lavoro va spesso a candidati coinvolti in processi strutturati, certificati, dal respiro internazionale e finalizzati a rafforzare la capacità di aprirsi agli altri e far fronte alle difficoltà. Tutte caratteristiche proprie del Charity Work Program di UCSC”.
(AGIELLE) - Milano - La sostanziale tenuta quantitativa delle aziende artigiane a Milano e provincia (67mila imprese) durante i lunghi anni di crisi, oggi sembra decisiva nel rilancio del mercato del lavoro nelle micro e pmi, che registra segnali positivi. Da gennaio sono 4515 le ditte che hanno assunto, pari a 9208 avviamenti. La metà sono stranieri (22% egiziani), due terzi uomini. "Nonostante il prolungato periodo di crisi, il numero complessivo di imprese artigiane milanesi è rimasto pressochè invariato. Forse per questa tenuta oggi assisitiamo alla ripresa dell'occupazione nell'artigianato, benchè occorra essere prudenti e attendere almeno i dati di fine 2014 per dichiarare apertamente che la crisi è passata e si è intrapresa definitivamente la via della crescita.
"Scaturiscono dati confortanti dall'analisi prodotta dall'ufficio studi dell'Unione Artigiani della Provincia di Milano riguardo l'andamento degli avviamenti lavorativi nei primi sei mesi di quest'anno. A una ripresa dell'attività produttiva, del fatturato e, in misura minore, degli ordinativi, corrisponde infatti un apprezzabile segno positivo per l'occupazione, con circa l'8% delle imprese (4515) che sono tornate ad assumere piu' di 9mila addetti. "Non stiamo assistendo al rilancio delle attività economiche - commenta il segretario generale dell'Unione Artigiani di Milano, Marco Accornero -, perchè i segnali di crescita appaiano ancora timidi e a macchia di leopardo sul territorio. Certo, registriamo un periodo a questo punto prolungato di vari mesi di sostanziale tenuta che, rispetto ai drammatici anni passati, conforta e induce all'ottimismo. L'artigianato rappresenta un quarto delle aziende attive nel milanese, con 67mila imprese e 127mila addetti, su cui pesano però ancora diversi nodi strutturali che devno essere risolti per agevolare le flebil i, ma concrete, spinte a superare la crisi. Dalla stretta creditizia al peso della burocrazia, dal cuneo fiscale insostenibile al costo del lavoro gravoso sono tutti temi attuali da tempo e che richiedono urgenti misure e interventi in grado di consentire ai nostri imprenditori di agganciare il treno della ripresa che indubbiamente sta transitando." - (agiellenews.it)
E' ancora alto in Lombardia il ricorso agli ammortizzatori sociali. Nei primi sei mesi del 2014 tra cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, le ore autorizzate sono aumentate del 16,6%, rispetto al secondo semestre del 2013. Il ricorso alla cassa in deroga è calato del 16,1%, ma è esplosa la cassa straordinaria: + 61,2% in soli sei mesi.
Sono solo alcuni dei dati ricordati questa mattina dai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Lombardia, Elena Lattuada, Gigi Petteni e Danilo Margaritella, nel corso dell'incontro con i parlamentari lombardi. Nella nostra regione sono oltre 35mila i lavoratori da mesi senza la copertura degli ammortizzatori sociali. Più di 7mila le imprese coinvolte. Ai parlamentari lombardi Cgil, Cisl e Uil hanno ribadito la necessità che il governo sblocchi al più presto nuove risorse per il rifinanziamento della cassa in deroga e li hanno invitati a partecipare al presidio organizzato dai sindacati domani a Roma.
Domani una folta delegazione lombarda sarà a Roma per la mobilitazione sugli ammortizzatori sociali organizzata da Cgil, Cisl, Uil nazionali, dalle ore 9 alle 14 davanti a Montecitorio. “Migliaia di lavoratrici e lavoratori rischiano di rimanere senza lavoro e senza alcun sostegno a causa dell’indifferenza del governo – ha detto Petteni -. Per questo è indispensabile un’azione di forte mobilitazione del sindacato per sbloccare una situazione ormai divenuta insostenibile”.
(AGIELLE) AGIELLE) - Gruppo Eni: Il 28 luglio sciopero di Cgil-Cisl-Uil
(AGIELLE) - Roma - Dopo l'annuncio shock di Eni di mettere in discussione l'impianto strategico dell'industria chimica e della raffinazione in Italia, i sindacati chiedono un immediato incontro a Renzi. Martedì 29 luglio sarà sciopero per l'intera giornata dei lavoratori di tutte le aziende del Gruppo Eni (impianti di raffinazione, produzione e perforazione, impianti chimici e petrolchimici, sedi direzionali, depositi, uffici commerciali e amministrativi, aziende territoriali), oltre allo sciopero di due ore – da definire a livello locale - di tutti gli impianti di raffinazione sul territorio nazionale. Nella stessa giornata dello sciopero prevista una manifestazione nazionale a Roma (ore 15,00) davanti Montecitorio. Sono queste le decisioni del coordinamento nazionale unitario Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil del gruppo Eni, riguardanti oltre 30.000 i lavoratori interessati dall'astensione dal lavoro. Il “pomo dell a discordia” è la profonda crisi in atto nel sistema della raffinazione italiana, culminata con la chiusura di tre raffinerie, oltre alla drammatica situazione di Gela, dove rischiano il lavoro più di 3500 persone tra dipendenti diretti e indotto. “Le conseguenze delle fermate dei siti di Gela e Porto Marghera -afferma Rosalba Cicero Segretario Generale Filctem Lombardia- a cascata possono penalizzare il tessuto produttivo della chimica italiana al quale è vincolato il futuro del sito di Mantova.” - (agiellenews.it)
(agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - "L'operazione 'Ambulatori aperti', una sperimentazione avviata a metà maggio, ha portato a risultati molto interessanti, visto che, alla data del 23 luglio, dunque in soli due mesi, ci sono state 42.840 prenotazioni per prestazioni, di cui 29.351 già effettuate. Questo dato così
confortante ci fa pensare che questa operazione, avviata in via sperimentale, è molto gradita dai cittadini, per cui sarà resa effettiva già a partire dal mese di settembre in tutte le Aziende ospedaliere della Lombardia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Lombardia dopo la seduta della Giunta regionale. "Nel mese di agosto - ha aggiunto il presidente - lavoreremo, perchè questo significa modificare gli assetti organizzativi e mettere a disposizione risorse per coinvolgere il personale in orari diversi e, così, da settembre, in tutto il Sistema sanitario lombardo sarà possibile fare esami la sera dopo le 18, il sabato e la domenica". - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Mestre - Estetisti, parrucchieri, colf, badanti, camerieri, magazzinieri, pony express, etc., sono i lavori che in questi ultimi anni non hanno conosciuto la crisi. Per contro, invece, i ragionieri, gli amministratori delle piccole imprese, i muratori, i carpentieri, i ponteggiatori, i falegnami, etc. sono le professioni che hanno registrato le contrazioni occupazionali più preoccupanti.
Grazie alla realizzazione di un vero e proprio “borsino delle professioni”, l’Ufficio studi della CGIA ha stilato una graduatoria dei lavori “top & down” che si sono registrati tra il 2008 e il 2013. Come dicevamo, gli estetisti, i parrucchieri, le colf e le badanti hanno registrato un aumento in termini assoluti pari a oltre 314 mila unità (+71,7%). Seguono i camerieri, con un incremento di posti di lavoro pari a poco più di 251.500 (+31,5%) e i magazzinieri e i pony express, con oltre 125.600 occupati in più (+43,2%). Appena fuori dal podio troviamo cuochi, baristi e ristoratori, con quasi 123.500 nuovi occupati (+14%) e le attività legate alla guardiania e ai vigilanti non armati. Nonostante l’aumento in valore assoluto di quest’ultimo settore sia stato abbastanza contenuto e pari a quasi 76.000 unità, l’incremento percentuale è stato esponenziale: + 182,4 %.
Da un punto di vista metodologico, fa sapere la CGIA, per garantire una adeguata rappresentatività statistica sono state considerate le professioni con almeno 100 mila occupati che, tutte assieme, costituiscono oltre il 90% degli occupati presenti in Italia. "Per i lavori domestici, spiega Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA - è importante sottolineare come in questi ultimi anni di crisi le italiane siano ritornate a fare le colf e le badanti. Nonostante il peso della componente straniera sfiori ancora l’80% del totale degli occupati in questo settore, tra il 2012 e il 2013 la presenza delle italiane è aumentata di quasi il 5%, mentre gli stranieri sono diminuiti dell’8%”.
La professione più “falcidiata” dalla crisi economica è stata quella dei ragionieri. A fronte di una diminuzione di oltre 441 mila unità, in termini percentuali la “caduta” è stata pesantissima: – 40,1%. Non è andata altrettanto bene nemmeno agli imprenditori e agli amministratori delle piccole imprese che hanno visto ridursi la platea degli occupati di quasi 215 mila unità (-38,4%). La crisi dell’edilizia ha “gettato sulla strada” anche moltissimi muratori, carpentieri e ponteggiatori. In termini assoluti si sono trovati senza un lavoro in oltre 177 mila (- 24,7%). Male anche la situazione di artigiani e operai specializzati del legno, del tessile e dell’abbigliamento: la flessione è stata di oltre 109 mila unità (-23,9%). - (agiellenews.it)
Fai, Flai e Uila hanno sottoscritto il rinnovo dell'accordo di gruppo Ferrero, scaduto il 30 giugno 2014; l'intesa prevede un premio variabile di 6.075 euro sul triennio (1.900 nel 2015, 2.025 nel 2016 e 2.150 nel 2017) che, a regime, porterà a un aumento di oltre il 13% del messo in palio rispetto a quanto previsto dall'ultimo integrativo.
Ne danno notizia i segretari nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil Stefano Faiotto, Mauro Macchiesi e Guido Majrone, che hanno poi sottolineato: "si tratta di un accordo che, nonostante il periodo difficile che il paese sta vivendo, conferma la positiva tradizione di relazioni tra Fai, Flai, Uila e il gruppo Ferrero.
"Abbiamo sottoscritto un buon accordo" dichiarano Faiotto, Macchiesi e Majrone "che offre ai circa 6.000 lavoratori della Ferrero Italia, oltre a un aumento consistente del salario variabile, anche la necessaria stabilità e continuità occupazionale. L'integrativo contiene, infatti, un capitolo ad hoc, denominato 'Investimenti area industriale' che descrive le iniziative imprenditoriali e gli investimenti che l'azienda intraprenderà nel triennio, anche per mantenere stabile l'occupazione del Gruppo nei siti italiani".
Tante le novità che riguardano il capitolo 'Persone in Ferrero', tra le quali l'innalzamento da 2 a 3 mezze giornate di permesso per le visite pediatriche dei figli di età compresa tra 0 e 14 anni; una ulteriore giornata di permesso al padre in occasione della nascita del figlio rispetto a quanto previsto dal Ccnl e la possibilità di attivare forme di part-time a fronte di specifiche esigenze. Di grande importanza, poi, la conferma della gestione diretta della rete commerciale in quanto la Ferrero è una delle poche aziende che ha mantenuto al proprio interno la rete vendita.
"Con questo integrativo, insieme a tutti gli altri già sottoscritti o che stanno per esserlo" concludono Faiotto, Macchiesi e Majrone "le organizzazioni sindacali del comparto alimentare dimostrano come, in un periodo in cui troppi lavoratori non hanno ancora visto rinnovati i loro contratti nazionali, un sindacato unito ha concrete possibilità di migliorare le condizioni economiche e di vita degli addetti al settore".
(AGIELLE) - Milano - Un sensibile ridimensionamento delle speranze di crescita, che conferma le previsioni al ribasso sulle stime a livello mondiale e, a cascata, su Europa, Italia, Lombardia. Dati negativi quelli emersi stamane dalla presentazione dell'analisi congiunturale sul secondo trimestre 2014 dell'artigianato lombardo, curata da Unioncamere in collaborazione con Unione Artigiani-Claai e altre sigle. "L'andamento congiunturale del secondo trimestre 2014 in Lombardia denota una situazione di stallo - commenta il segretario generale dell'Unione Artigiani-Claai, Marco Accornero - con una variazione quasi nulla della produzione rispetto al trimestre precedente. Rimane in crescita il fatturato, ma gli ordini interni svoltano nuovamente in negativo lasciando ancora al solo export il compito di sostenere la produzione. Tutto ciò conferma che la prudenza da noi espressa per i dati confortanti di inizio anno era a ragion veduta. La crisi stenta a demordere e le situazioni positive sono a macchia di leopardo sul territorio e trasversali nei comparti." Si arresta invece la contrazione dei livelli occupazionali, con un saldo ingressi-uscite positivo dovuto a un rallentamento delle uscite. Le aspettative degli imprenditori peggiorano per tutte le variabili, con saldi ancora positivi, ma in diminuzione, per produzione e domanda estera, e più negativi per la domanda interna. Nel secondo trimestre 2014 si registra, per le aziende artigiane manifatturiere, un dato congiunturale che svolta in negativo (-0,4%), mentre la variazione tendenziale (+0,4%) rimane positiva, ma sensibilmente inferiore rispetto allo scorso trimestre (+1,7%). Per le aziende artigiane l'indice della produzione scende a quota 69 (dato destagionalizzato, base anno 2005=100), abbandonando la lenta ripresa iniziata nel 2013. Poco diffuso il segno positivo tra i settori artigiani, dove permane una maggioranza di segno negativo per la produzione. Sono positivi il settore tessile (+3,4%), la meccanica (+1,7%) e legno-arredo (+0,9%). I restanti settori registrano una contrazione dei livelli produttivi, di maggior intensità per pelli-calzature (-4,8%) e minerali non metalliferi (-3,9%). Nell'artigianato lombardo la crescita è significativa solo per i beni intermedi (+1,4%), mentre è poco consistente per i beni di consumo finali (+0,6%) e sono ancora negativi i beni di investimento (-0,7%). Le micro-imprese sono appena oltre la variazione nulla (+0,1%) e quelle di maggiore dimensione registrano incrementi dell'1,2%. La classe dimensionale intermedia (6-9 addetti) torna negativa (-0,3%). - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - I livelli produttivi dell'artigianato, rispetto allo scorso trimestre, presentano un incremento delle aziende che dichiarano variazioni negative (dal 32% al 35%), compensato dalla riduzione della quota di aziende che dichiara variazioni positive (dal 47% al 43%). In questo caso la quota di aziende senza variazioni rimane stabile al 22%. Il fatturato a prezzi correnti registra una contrazione congiunturale dello 0,4%, dopo quattro trimestri positivi, associato ad un incremento tendenziale molto vicino alla variazione nulla (+0,3%). Sugli ordinativi, le imprese artigiane, oltre alla contrazione tendenziale degli ordini interni (-1,7%), registrano un rallentamento di quelli esteri (+0,1%), mentre la variazione congiunturale è negativa per entrambi i mercati (-0,7% l'interno e -1,2% l'estero). In campo occupazionale per l'artigianato aumentano sia il tasso di ingresso che il tasso di uscita e il saldo rimane positivo (+0,1%) come lo scorso trimestre. La quota di aziende artigiane che hanno fatto ricorso alla Cig diminuisce (9,1%), mentre la quota sul monte ore trimestrale rimane ferma all'1,6%. Per le aziende artigiane l'utilizzo degli impianti sale al 68%, con tre settori che superano la soglia del 70% (pelli-calzature, abbigliamento e gomma-plastica) e tutti gli altri settori comunque oltre il 60%. Le aziende artigiane manifestano segnali di scarsità più marcati per il livello di scorte (-22% il saldo), con il 61% che giudica le scorte adeguate. La quota di aziende artigiane che dichiara di non tenere scorte è molto più elevata rispetto all'industria (51%), e più omogenea tra le diverse classi dimensionali (53% le micro, 54% le aziende da 6 a 9 addetti e 46% le aziende con 10 addetti e più). La quota di artigiani che dichiara di non tenere scorte è del 23%. Spinte inflazionistiche consistenti per le imprese artigiane lombarde che segnalano incrementi medi pari al +1,7%. I prezzi dei prodotti finiti risultano pressoché invariati, con variazioni congiunturali positive, ma prossime allo zero (+0,2%). Per gli artigiani solo le aspettative per la domanda estera sono in territorio positivo, mentre produzione e domanda interna si situano ancora in piena area negativa. Circa il 55% degli artigiani prevede stabilità dei livelli per produzione e domanda interna, oltre il 73% per la domanda estera e l'85% per l'occupazione. "Si tratta di un quadro ancora critico - conclude Accornero - sul quale occorre vigilare attentamente da qui a fine anno. L'andamento dei mercati mette in apprensione, mentre restano tuttora inevasi gli appelli a riforme urgenti e concrete sui versanti della semplificazione, dell'abbassamento del cuneo fiscale e del costo del lavoro." - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Dublino - Crewlink, partner ufficiale di Ryanair nella formazione e selezione, terrà una serie di giornate di selezione per la ricerca del personale di cabina da assumere in tutta Europa. Con base in Irlanda e a Hahn (vicino a Francoforte in Germania), Crewlink ha un team altamente
qualificato e dedicato di professionisti specializzati nella selezione di personale di cabina per l’industria del trasporto aereo da più di 10 anni. Crewlink ha realizzato il programma “5 Stages -Qualification to Graduation”, un programma unico in 5 fasi dalla qualificazione al diploma per fornire ai candidati assistenti di volo un corso di formazione piacevole e altamente specifico. Questo corso di formazione, della durata di 6 settimane, permetterá ai candidati di diventare membri del miglior personale di bordo d’Europa conquistando cosí le proprie ali per volare. Sviluppato per soddisfare i bisogni specifici dei tirocinanti e per fornire il supporto di cui possono avere bisogno, Crewlink opera esclusivamente nel centro di formazione di Hahn (HTC), una struttura specializzata vicino a Francoforte. Completa di sistemazioni residenziali, HTC garantisce che il tempo di formazione sia massimizzato per migliorare le prospettive d ei tirocinanti di conquistae le proprie ali e quindi una carriera con Ryanair. Crewlink sta cercando nuovo personale di volo e terrà una giornata di selezione in Italia a Roma, Bologna, Palermo, Milano, Perugia. I potenziali candidati posso registrarsi sul sito Crewlink.ie Il responsabile della selezione di Crewlink, Andrea Reger ha dichiarato: “Sei stufo del solito lavoro dalle 9 alle 5 e desideri una nuova carriera entusiasmante? Crewlink ti da la possibilità di vedere i luoghi più belli del mondo e lavorare per una delle più grandi compagnie aeree del mondo. Stiamo tenendo una serie di giornate di selezione in tutta Europa per cercare di assumere il migliore personale di volo. Se stai cercando una carriera ad alta quota, accedi al sito internet di Crewlink e registrati oggi”. - (agiellenews.it)