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“Di lavoro si deve vivere. Non morire. Lo ribadiamo ancora una volta, con il cuore gonfio di tristezza e rabbia, stringendoci alle famiglie dei lavoratori che hanno perso la vita oggi, all’interno del deposito Eni di Calenzano”. Così la segretaria generale Femca Cisl nazionale, Nora Garofalo sulla strage avvenuta stamane nel deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, a causa di un incendio divampato nella zona di carico del combustibile. Al momento due le vittime, tre i dispersi e nove i feriti, tre dei quali in gravi condizioni.
“Siamo vicini alle persone ricoverate negli ospedali fiorentini, che per la vita stanno lottando – afferma Garofalo -. Alla magistratura il compito di accertare le cause dell’ennesimo incidente. Per il nostro Paese un bollettino di guerra con il dato di tre morti al giorno amaramente stabile. Per noi, come sindacato, una conta inaccettabile. Un tragico tributo di sangue, stragi considerate ineluttabili da quella parte del mondo delle imprese che ritiene la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro un costo e non un investimento”.
“Chiediamo e continueremo a chiedere più poteri agli RLS (Responsabili salute e sicurezza) – prosegue la segretaria generale - più ispettori, sanzioni certe, formazione degli addetti, anche dell’indotto, che è troppo spesso sul tema della sicurezza anello fragilissimo di una catena già fragile. Proprio perché il più delle volte gli infortuni si verificano nella filiera degli appalti, con un accordo nazionale, abbiamo istituito la figura del Rappresentante della sicurezza dei lavoratori di sito produttivo (RLSP), per allargare le tutele anche ai lavoratori delle aziende terziste. L’RLSP è diventato parte integrante del CCNL Energia e Petrolio, a partire dall’ultimo rinnovo”.
“Cerchiamo di migliorare gli strumenti di cui disponiamo – conclude la responsabile della Federazione Cisl che si occupa anche del comparto Energia - introduciamone di nuovi se serve, usiamo la contrattazione per chiedere il rispetto delle regole che troppo spesso ci sono, ma vengono eluse o ignorate. Insistiamo sulla cultura della sicurezza, perché talvolta anche la confidenza con la ripetitività di una procedura può ingannare. Investiamo sulla formazione continua dei nostri RLS, che possono avere un ruolo anche nelle innovazioni tecnologiche avviate da molte aziende sulla sicurezza delle operazioni. La partecipazione del sindacato alla vita delle imprese migliora anche la sicurezza dei lavoratori, che hanno sempre il diritto di tornare a casa”.