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“Sono gravi ed inquietanti le minacce rivolte al ministro Speranza a cui giunga la piena solidarietà e vicinanza dalla Cisl. Va arginato questo brutto clima di odio e di violenza contro chi rappresenta le istituzioni in un momento difficile della vita del paese in cui è necessaria la massima unità, responsabilità e coesione sociale”. Lo scrive su twitter il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.
“È opportuna e adeguata la risposta data dal Governo al susseguirsi dei casi di rifiuto del vaccino da parte di personale sanitario e operatori del settore, risultati poi positivi e contagiosi”. Lo dichiara il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini. “A quanto ci è giunto, la linea perseguita e’ quella anche da noi auspicata del rigore e della puntuale applicazione delle disposizioni normative vigenti. Nessuna punizione o accanimento, a fronte della scelta di non prevedere una disposizione normativa specifica che obblighi la popolazione al vaccino, come previsto dalla carta costituzionale, ma specifiche conseguenze mirate per chi, svolgendo professioni ad elevato rapporto con soggetti a maggior rischio, può essere causa o tramite di contagio. Sarà, difatti, considerato “Requisito essenziale” per l’esercizio di specifiche professioni in area sanitaria, tra le quali i farmacisti e gli operatori socio-assistenziali delle RSA. Un richiamo, pertanto, all’individuale valutazione delle conseguenze che la libera scelta di rifiutare il vaccino andrà a determinare sulla prosecuzione del proprio lavoro, dall’essere adibiti, ove possibile, ad altre mansioni, anche inferiori, alla sospensione dall’esercizio della professione e dalla retribuzione, o altro compenso, spettanti. Sul piano delle responsabilità, ma di giusto segno contrario, equa l’introduzione dello scudo penale per chi è chiamato alla somministrazione del vaccino, ancor più considerato che, in concerto con i ministeri competenti, come parti sociali, stiamo definendo le modalità per là vaccinazione negli ambienti di lavoro. L’equilibrio richiamato dalla nostra carta costituzionale tra tutela della salute del singolo e interesse della collettività, in un tempo di pandemia, non può che promuovere ad una più ampia responsabilità di ciascuno all’agire per il bene comune, ma quando nel comune sentire non è corale tale atteggiamento, il decisore istituzionale deve svolgere il proprio ruolo. La difesa della salute pubblica è un bene che nessuno può mettere, per alcuna personale convinzione, a repentaglio. La Cisl su questo non ha dubbi, ancor più ritenendo la salute e sicurezza, a partire dai posto di lavoro, una priorità innegabile”
Svolto ieri in tarda serata un confronto tra i segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e il Ministro Patuanelli. Sospeso lo sciopero della categoria previsto per il 30 aprile.
Dopo un nuovo confronto svoltosi in serata con il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, le segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno deciso di sospendere lo sciopero nazionale previsto per venerdì 30 aprile.
“Abbiamo ottenuto rassicurazioni dal Ministro sulla definizione di un bonus di sostegno al reddito anche per i lavoratori agricoli a tempo determinato – informano i segretari generali Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza – per cui il prossimo decreto conterrà una risposta concreta che andrà finalmente ad integrare il reddito della categoria. Inoltre, abbiamo ottenuto un chiaro impegno da parte del Governo che a Bruxelles continuerà a battersi a favore dell’ottenimento della clausola della condizionalità sociale nella riforma in corso della nuova PAC. Inoltre, il Ministro Patuanelli ci ha confermato di aver condiviso con il Ministro del Lavoro Andrea Orlando l’impegno a definire, nel tavolo di confronto sul sistema degli ammortizzatori sociali, una norma in riferimento alla cassa integrazione per il settore della pesca e alla estensione della Naspi per i lavoratori a tempo indeterminato inquadrati con la legge 240. Già nella mattinata di domani, svolgeremo un primo incontro tecnico per realizzare concretamente gli impegni presi. Davanti alla disponibilità e agli impegni assunti dal Ministro Patuanelli a condurre un confronto serrato per sanare le ingiustizie che hanno riguardato finora le lavoratrici e i lavoratori agricoli, abbiamo scelto con responsabilità di sospendere la mobilitazione in corso, riservandoci di portare avanti un lavoro di interlocuzione e verifica costante dei testi che verranno presentati nel prossimo provvedimento dal Governo in Parlamento”.