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Luci e ombre della riforma del servizio sanitario lombardo, a 18 mesi dall'approvazione della legge regionale di riordino. Venerdì 3 marzo, dalle 9.30 presso il Centro culturale di Milano (Largo Corsia dei Servi 4) se ne discute nel corso dell'incontro “Servizio sanitario lombardo. A che punto siamo? Le sfide del percorso di riordino” organizzato da Cisl Lombardia, con le categorie dei Pensionati, del Pubblico impiego e dei Medici.
Aprirà i lavori il segretario generale dei Pensionati Cisl Lombardia, Marco Colombo. Seguiranno gli interventi di Franco Berardi, segretario generale Fp Cisl Lombardia, e Danilo Mazzacane, segretario generale Cisl Medici Lombardia, che porteranno il punto di vista dei lavoratori coinvolti nel processo di riordino.
Quindi si confronteranno i rappresentanti delle associazioni di enti e organizzazioni che operano nel sistema sociosanitario lombardo: don Edoardo Algeri, presidente della Federazione lombarda centri assistenza alla famiglia Felceaf Lombardia e nazionale, Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia, Valeria Negrini, presidente dell'Alleanza delle cooperative sociali, sanitarie e mutue della Lombardia, Alessandro Signorini, direttore sanitario Poliambulanza Brescia e membro di Aris Lombardia.
Alle ore 11.30 interverrà l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. Concluderà i lavori Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia.
Domani, 8 marzo, le segreterie Lombarde di Feneal Uil , Filca Cisl e Fillea Cgil organizzano una tavola rotonda per discutere di discriminazioni di genere, a partire dall’accordo siglato con Federlegno nel 2015, parte integrante del CCNL Industria Legno Arredamento.
Il tema dell’iniziativa, che si terrà dalle 9,30 alle 13,30 presso la sala convegni di Enaip regionale a Milano in via B. Luini, 5, vedrà il confronto fra le parti firmatarie dell’accordo: il dr. Massimo Ghirlandettidi, Federlegno Nazionale e Marinella Meschieri, a nome delle tre organizzazioni nazionali.
Contribuiranno alla discussione della tavola rotonda gestita dalla presidente di Gi.U.Li.A., Marina Cosi, la Consigliera di Parità regionale, Carolina Pellegrini, la d.ssa Stefania Isabella Massoni, H.O.H.R. delGruppo HOLCIM Italia e la giuslavorista, Alessandra Maino, oltre alle testimonianze di due delegate sindacali.
Crediamo importante promuovere nelle aziende la cultura del rispetto, a partire da quello di genere, e aumentare la consapevolezza di datori di lavoro, di lavoratrici e lavoratori e delle RSU dell’importanza di tenerecomportamenti corretti e rispettosi , nelle relazioni e nellinguaggio, affinchè si possa garantire a tutti, uomini e donne, unclima sano e partecipativo.
Sottolineiamo l’importanza delle norme di legge che richiamano le norme antidiscriminatorie e dei Contratti Collettivi Nazionali e Integrativi di Lavoro, quali strumenti utili ad affrontare il problema, laddove esiste e laddove è di difficile emersione.
Denunciare è sempre difficile, le molestie e il mobbing spesso sono agiti in modo da non dare prove sufficienti alle vittime per poter documentare lo stato di disagio a cui sono sottoposte, per questo è fondamentale avere anche strumenti come i Contratti nazionali e aziendali per favorire l’emersione del problema.
Il raggiungimento delle pari opportunità è un processo culturale lungo e difficoltoso. E' fondamentale coinvolgere tutti, a partire dai datori di lavoro e dalle Rsu, perché per ottenere un clima aziendale positivo occorre dotarsi di regole che siano condivise, situazione ancora lontana da essere raggiunta ma che con l’impegno delleparti, con gli strumenti contrattuali a disposizione e con un’adeguata formazione rivolta a dirigenti e lavoratrici/lavoratori, è un obiettivo che possiamo raggiungere.
Sono oltre 5.600 i disoccupati lombardi percettori di Naspi e coinvolti dalla sperimentazione nazionale che introduce l'assegno di ricollocazione. Ieri pomeriggio sono partite le raccomandate di Anpal che attivano la procedura. “Per la maggior parte del Paese questo strumento è il primo approccio alle politiche attive – sottolinea Mirko Dolzadelli, segretario regionale Cisl Lombardia con delega al Mercato del lavoro – per i lavoratori lombardi si tratta di un'importante opportunità in più, che diventa complementare a quanto oggi già c'è”. “Nei prossimi giorni - aggiunge - andremo a verificare come efficientare il sistema, trovando un equilibrio tra gli interventi già implementati e questo nuovo strumento. Attraverso gli Sportelli lavoro attivati sul territorio lombardo la Cisl su questo tema ha investito e quindi potrà dare un contributo aggiuntivo”. Sul sito della Cisl Lombardia trovate la scheda informativa “Assegno di ricollocazione, cos'è e come funziona”
Di seguito la tabella della distribuzione territoriale degli assegni di ricollocazione
Il percorso di riordino della sanità lombarda, avviato oltre due anni fa, stenta a decollare. E' ancora difficile, se non impossibile, per i cittadini percepirne i benefici in termini di servizi erogati. E' quanto emerso dall'incontro-confronto tra attori in gioco promosso da Pensionati e Cisl Lombardia, con le categorie regionali del pubblico impiego e dei medici Cisl. Alla mattinata hanno partecipato anche l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, che ha affermato l'intenzione di coinvolgere tutti gli attori del sistema in un confronto sull'implementazione della legge, e i rappresentanti di associazioni di enti e organizzazioni che operano nel sistema sociosanitario lombardo: don Edoardo Algeri, presidente della Federazione lombarda centri assistenza alla famiglia Felceaf Lombardia e nazionale, Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia, Valeria Negrini, presidente dell'Alleanza delle cooperative sociali, sanitarie e mutue della Lombardia, Alessandro Signorini, direttore sanitario Poliambulanza Brescia e membro di Aris Lombardia.
“Quest'incontro è un'occasione per fare il punto sull'attuazione della legge e rilanciare il dialogo con Regione Lombardia, con scelte condivise prima e non poi - ha sottolineato Marco Colombo, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, aprendo i lavori -. Per il bene dei 340mila lombardi che rappresentiamo siamo impegnati a seguire il percorso di cambiamento, a tutti i livelli”. Un percorso che, secondo la Cisl Lombardia, potrebbe essere accompagnato da una misurazione oggettiva dell'efficacia degli interventi. “Ad oggi mancano elementi e indicatori utili in tal senso – ha detto Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia -. Occorre passare dalla cultura dei numeri a una cultura della valutazione dell'utilità reale degli interventi e delle politiche. Perché non farlo mettendo in campo elementi, condivisi con le associazioni che operano nel sistema, che fungano da indicatori di efficacia?”. Particolare attenzione da parte dei sindacati e delle associazioni è rivolta all'implementazione delle misure sulla cronicità. “L'individuazione del soggetto a cui richiedere la prestazione o il servizio - afferma Gilardoni - deve essere un percorso chiaro, che garantisca al cittadino la libera scelta”.
Dal punto di vista del personale, il sistema sanitario lombardo presenta una serie di criticità irrisolte: oltre 4.000 lavoratori precari, fuga dal lavoro turnistico, mancato rinnovo dei contratti (sanità privata ferma al 2007, quella pubblica al 2009), fuga dei giovani dalla formazione infermieristica, solo per citarne alcuni. “Se la riforma non ha creato disagi ai cittadini - ha sottolineato Franco Berardi, segretario generale della Fp Cisl Lombardia - lo dobbiamo alla dedizione e all'impegno delle persone che nella sanità lavorano. Se la Lombardia ha un sistema sanitario invidiato in tutto il mondo è merito del personale addetto”. “Occorre stanziare risorse per i lavoratori e per la stabilizzazione dei precari - ha aggiunto -. Armonizzare i sistemi retributivi dei dipendenti e incentivare i processi attraverso l'aumento della produttività regionale. Ed anche valorizzare il personale con risorse dedicate alla qualità e all'eccellenza”. Personale che mentre compensa le inefficienze del sistema grazie alla propria professionalità vive una situazione difficile. “Il disagio di tutti gli operatori del sistema è ormai sotto gli occhi di tutti - ha detto Danilo Mazzacane, segretario generale della Cisl Medici Lombardia -. La situazione attuale è quella di ospedali con un diminuito numero di posti letto (-26% nel 2013 rispetto al 1997), con la mancanza di strutture di cure intermedie atte a prendere in carico il paziente post-acuzie”. “Abbiamo ospedali in ginocchio - ha aggiunto - e un territorio che non è in grado di dispensare la sanità desiderata e necessaria”.