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Che cosa significano parole come “integrazione”, “intercultura”, “pluralismo”? Come si declinano in una metropoli come Milano, da sempre crocevia di culture? Quando e perché vengono stravolte, strumentalizzate, negate? Sono alcuni degli interrogativi che faranno da filo conduttore ai quattro giorni di incontri ed eventi proposti dal 3 al 6 ottobre dalla Fondazione Culturale San Fedele, in particolare dalla rivista Popoli, mensile internazionale dei gesuiti. Un’occasione per immaginare e costruire insieme una città davvero plurale.
Ecco il programma dettagliato
MERCOLEDÌ 3 OTTOBRE
Ore 21: CONVERSAZIONE IN SCENA “Ci sono un cristiano, un musulmano e un ebreo…”
Dialogo semiserio (molto semi e poco serio) sui temi della pluralità culturale e religiosa. Tre attori, le loro biografie, la loro Milano. Prova a “moderarli” un grande giornalista. Intervengono: Giacomo Poretti, Modou Gueye, Gioele Dix, Gian Antonio Stella. Luogo: Auditorium San Fedele (ingresso: 7 euro)
GIOVEDÌ 4 OTTOBRE
Ore 21: CONFERENZA Incroci di sguardi e di storie. Educare noi e i nostri figli all’incontro interculturale
Intervengono: Anna Granata (pedagogista dell’Università Cattolica), Wejdane Mejri (insegnante e presidente di Pontes, associazione dei tunisini in Italia). In collaborazione con Centro Giovani Coppie San Fedele Luogo: Sala Ricci (ingresso libero)
VENERDÌ 5 OTTOBRE
Ore 9.30: SEMINARIO Il racconto della differenza a Milano attraverso lo strumento del documentario
Intervengono: Nicoletta Vallorani, anglista dell’Università degli Studi di Milano; Mara Clementi (mediatrice culturale dell’Ismu), Maurizio Ambrosini (sociologo dell’Università degli Studi di Milano). In collaborazione con Centro documentazione San Fedele, Aggiornamenti Sociali, Università degli Studi di Milano, Ismu, Cespi, Ctu
Luogo: Sala Ricci (ingresso libero)
Ore 15: DOCUMENTARI Vedere l’altro. Milano plurale nel cinema documentario
Proiezione non-stop di corto e mediometraggi dagli archivi BiblioLavoro-Cisl, Docucity e Ismu.
Luogo: Auditorium San Fedele (ingresso libero)
Ore 20.30: CINEMA
Io sono Li, di Andrea Segre (vincitore del Premio San Fedele 2012)
Il nemico interno. Musulmani a Bologna, di Federico Ferrone (regista vincitore del Premio San Fedele Giovani registi), Michele Manzolini e Claudio Giapponesi.
Seguirà dibattito, con la presenza di Federico Ferrone.
In collaborazione con San Fedele Cinema
Luogo: Auditorium San Fedele (ingresso: 6 euro)
SABATO 6 OTTOBRE
Ore 15: TAVOLA ROTONDA La città plurale: da emergenza a risorsa
Relazione principale di Marc Augé, etnologo e antropologo.
Intervengono: Maria Grazia Guida (vicesindaco di Milano), Pietro Bovati SJ (biblista), Amara Lakhous (scrittore), Gianluigi Petteni (sindacalista). Modera Maurizio Ambrosini, sociologo.
Nel corso del pomeriggio proiezione della photogallery esito del corso di fotografia partecipativa – realizzato da Milano Città Aperta (http://www.miciap.com/) - che ha coinvolto alcuni giovani immigrati residenti a Milano.
Luogo: Auditorium San Fedele (ingresso libero)
Ore 18.30: SANTA MESSA presieduta da Giacomo Costa SJ, presidente della Fondazione Culturale San Fedele, con la partecipazione e l’animazione di varie comunità etniche cattoliche presenti a Milano.
In collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale dei migranti della Diocesi di Milano
Luogo: Chiesa di San Fedele
Per informazioni, a partire dal 10 settembre:
http://www.popoli.info/ – ufficiostampa@popoli.info – tel. 0286352414
Sono aperte le iscrizioni per i nuovi corsi di formazione professionale gestiti dal Comune di Milano attraverso le Scuole civiche: dal restauro di mobili alla progettazione di giardini, dalla fotografia alla moda e sartoria, dalla grafica alle tecniche di web design e linguaggi internet, dall’arte ceramica al mosaico e al trompe l’oeil.
E ancora: insegnamenti per diventare amministratori di condominio, ottici-optometristi, operatori della ristorazione, elettricisti, vetrinisti e visual merchandising, liutai, fino ai corsi di lingue per il lavoro: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, ma anche russo, serbo-croato, arabo, cinese, giapponese turco, italiano per stranieri.
I corsi di formazione delle Scuole civiche, rivolti a giovani e adulti, italiani e stranieri, occupati o disoccupati, sono stati presentati stamani a Palazzo Marino dall’assessore alle Politiche per il Lavoro e Sviluppo economico Cristina Tajani.
Tra le novità di quest’anno, in particolare, la ripresa dei corsi per ausiliari socio assistenziali (Asa) e operatori socio sanitari (Oss), e l’avvio – primo e unico caso in Italia – dei corsi, in collaborazione con la Procura della Repubblica, per formare personale specializzato nella prevenzione del cybercrime. Il piano formativo, principalmente fondato sulla piattaforma di e-learning del Consorzio interuniversitario lombardo per l’elaborazione automatica Cilea, prevede il coinvolgimento attivo di attori istituzionali qualificati: Polizia dello Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia locale del Comune di Milano; il coinvolgimento attivo di docenti nelle materie forensi e non giuridiche interessate; l’interlocuzione attiva con i più importanti operatori di servizi avanzati e di mercato.
In totale, sono circa 1.750 le nuove opportunità offerte dal Comune di Milano per l’anno 2012/2013, per un totale complessivo di circa 9.500 studenti (compresi gli anni dal 2° in poi). L’offerta è orientata all’inserimento diretto nel mondo del lavoro o allo sviluppo di conoscenze e competenze professionali adeguate all’innovazione tecnologica e ai mutamenti del mercato.
L’offerta formativa si suddivide in quattro tipologie principali: la formazione continua, scelta da circa il 56% degli utenti (soprattutto lingue e informatica); la formazione terziaria (che comprende i corsi di grafico, ottico-optometrista e liutaio); la formazione in diritto dovere d’istruzione (rivolta all’ottenimento di un titolo professionale per ragazzi al di sotto dei 18 anni), la formazione a distanza.
In totale, nell’anno 2011/2012 sono stati realizzati oltre 700 corsi, coprendo circa 100 tipologie formative in 13 aree professionali e in 2 specificamente riferite al quadro europeo delle ‘competenze chiave’. Gli utenti dei corsi sono stati quasi 11 mila, altri 10 mila hanno seguito le attività di formazione a distanza e di certificazione internazionale (patente europea del computer, italiano lingua straniera, european language certificates-Telc, ecc).
Le tariffe dei corsi variano in funzione dei moduli: da 87 euro per un modulo di 60 ore di italiano lingua straniera a 540 euro del biennio per liutai. Per i quasi 10 mila utenti e le circa 70 mila ore corsuali erogate, l’investimento sostenuto dall’Amministrazione comunale è di circa 2.000.000 di euro, al netto dei costi di personale interno, assunto a tempo indeterminato, con qualifiche e specializzazioni orientate all’insegnamento.
Dieci le sedi che ospitano i corsi: via Casati, viale d’Annunzio e viale Murillo (lingue); via Fleming (in particolare, alimentare e ristorazione, arte e artigianato, elettronica e informatica, moda e sartoria, terziario e servizi all’impresa); via Giusti “Arte e Messaggio” (comunicazione, pubblicità, editoria); via Noto (liuteria); via Pepe (in particolare, elettronica e informatica); via Quarenghi (in particolare, professioni socio-sanitarie di ottico e optometrista); via San Giusto (percorsi mirati di formazione e orientamento al lavoro, anche per i diversamente abili); corso XXII Marzo (oltre alle lingue, anche arte e artigianato, moda e sartoria).
Alla presentazione sono intervenuti anche alcuni studenti ed ex studenti. Ecco le loro storie di successo.
Maria Piazza
Nata a Palermo nel 1978, si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti della sua città. Lavora per cinque anni in Germania presso gallerie d’arte a Norimberga e a Colonia. Decide di tornare nella sua città dove, però, trova solo lavori saltuari. Si trasferisce a Milano dove continua a svolgere lavori precari. Cerca un corso che le permetta di trovare un lavoro stabile e si iscrive a quello di ottica nel 2009: trova lavoro come commessa nel settore quasi immediatamente. Nel mese di novembre 2011 firma un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso il negozio di ottica E-Clipse di Milano. Continua parallelamente la sua attività in campo artistico attraverso i contatti tenuti con gallerie e case editrici tedesche.
Angela Maria Zappini detta “Lina”
40 anni, dopo la maturità commerciale lavora diversi anni nel panificio di famiglia. L’esercizio viene chiuso per motivi familiari e sorge l’esigenza di conciliare le esigenze di famiglia e lavoro. Tagliare e cucire sono già una passione coltivata in proprio e Lina cerca un corso professionale a costi accessibili. Trova il centro di formazione del Comune di Milano di via Quarenghi, dove consolida a amplia le proprie competenze. Incontra Monica Nava, con cui decide di avviare il progetto “VestiMI”, attività sartoriale di confezione capi su misura.
Monica Nava
40 anni, dopo la laurea in Scienze politiche lavora per diversi anni nel campo della formazione aziendale fino alla nascita del piccolo Matteo. Una suocera sarta, il rispetto per le professioni artigianali e l’abilità nel cucito si traducono nella decisione di avviare un’attività in proprio. Dopo una lunga ricerca, Monica frequenta il corso di via Quarenghi dove, dopo due anni di formazione, decide di lanciarsi nel progetto “VestiMI”, ora in fase sperimentale.
Lorenzo Rossi
37 anni, dopo il diploma, a seguito di una visita quasi casuale presso una bottega di un maestro liutaio, decide di incoraggiare la sua latente passione per gli strumenti musicali ad arco, iscrivendosi alla Civica Scuola di liuteria, che conclude nel 2003 con il massimo dei voti.
Si butta nel mercato, aprendo un proprio laboratorio per la costruzione, principalmente, di viole, violini e violoncelli che gli consente di farsi ben presto conoscere, non solo sul territorio milanese, ma anche all’estero, ove viene invitato alle più importanti fiere di settore. Contestualmente alle nuove esperienze, compresa quella di padre, matura la convinzione di dover “restituire” le proprie conoscenze e abilità e la propria passione per un mestiere d’arte ai giovani, diventando nel 2008 docente della stessa Civica Scuola ove ora insegna Costruzione di strumenti ad arco.
Camilla Puppini
Giovane studentessa milanese, vincendo timori e più che comprensibili dubbi, decide dopo il diploma di affrontare un mondo storicamente egemonizzato da figure maschili – i più famosi maestri liutai, infatti, sono uomini – iscrivendosi, nel 2008, alla Scuola di Liuteria. È spinta da una forte passione per gli strumenti a pizzico, la chitarra soprattutto, che avrà modo di mettere alla prova nell’ultimo anno del percorso formativo, confrontandosi da vicino con il lavoro in bottega, essendo l’ultimo anno della Civica Scuola di Liuteria dedicato ai tirocinii sul campo. Spera di riuscire ad aprire un laboratorio tutto suo.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare le segreterie dei Centri e i seguenti siti (per le lingue, dal 1° settembre):
www.lavoroeformazioneincomune.it
www.lingueincomune.it
www.artemessaggio.it
www.informaticaeterziario.it
www.civicascuoladiliuteria.it
Per la vicenda dell'istruttoria aperta dall'Antitrust nei confronti dei notai a Verona, Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum ha affermato: "Pieno appoggio all'Antitrust in merito all'indagine nei confronti del Consiglio notarile di Verona. È tempo che le lobby del secolo passato si
uniformino a quanto previsto dalle norme di legge e ridimensionino i costi a carico dei consumatori che spesso pagano cifre enormi in relazione ad un semplice atto notarile quale può essere l'acquisto di una casa o un semplice bollo su una cambiale andata in protesto che rischia di raddoppiare la cifra della cambiale stessa".
"È tempo di liberalizzare un settore che, da quando è nato, tramanda i propri studi notarili di padre in figlio - ha continuato Giordano - così come avviene con le farmacie o con i grandi studi legali. Ciò impedisce sia la libera concorrenza tra gli studi che l'affermarsi di laureati che avendo la “sfortuna" di essere figli di gente semplice non riescono mai ad entrare nel “gotha” di tali lobby. È necessario liberalizzare veramente le professioni così come in un primo momento voleva fare il Governo Monti, sopraffatto poi dalle caste e dalle lobby presenti dentro e fuori il Parlamento. Adiconsum chiede all’Antitrust di non limitarsi soltanto a verificare quanto avvenuto a Verona, ma di verificare a campione nelle varie città la sussistenza ancora di tariffe e parcelle che violano il decreto legge sulle liberalizzazioni del gennaio scorso"
Continuano a diminuire rispetto allo scorso anno le vendite del commercio al dettaglio, indice del perdurare della crisi, anche se rispetto a maggio, l’Istat ha registrato un breve aumento delle vendite sia per i prodotti alimentari che non.
"Non ci sorprendono i dati del commercio rilevati dall’Istat a giugno – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum –. La diminuzione dello 0,5% rispetto a giugno 2011 e quella del trimestre aprile-giugno 2012 (-1,7%) rispetto al trimestre gennaio-marzo, rispecchiano il cambiamento dei consumi adottato dalle famiglie italiane per fronteggiare la crisi. Le famiglie italiane, da sempre votate al risparmio, si stanno rimboccando le maniche tagliando il superfluo e privilegiando i canali di vendita dove è possibile risparmiare di più, mettendo in atto una politica del “fai da te” senza precedenti". "Finora le misure adottate dal Governo per il rilancio dei consumi – continua Giordano – si sono rivelate insufficienti e di scarso effetto. Solo il taglio della tassazione indiretta e diretta, con in primis il taglio delle accise sui carburanti, potrebbe ridare respiro alle famiglie e una strutturata lotta all’evasione fiscale, con l’abbassamento della soglia di tracciabilità dei pagamenti a 300 euro. Chiediamo al Governo di provvedere al più presto in tal senso, perché così le famiglie e il Paese tutto non possono più andare avanti".
Tra gli effetti della crisi sul mondo del lavoro, è paradossale ciò che stanno vivendo i lavoratori definiti esodati. La gara dei numeri, la non chiarezza normativa, che si presta alle interpretazioni più varie, la lettura sbagliata del vissuto delle persone che si trovano senza reddito e senza certezze previdenziali, sono causa di un malessere sempre più diffuso. Di tutto questo se ne parlerà
giovedì 13 settembre 2012
dalle ore 9,30 alle ore 13,30
c/o Sala Grandi – Via Tadino, 23 - Milano
“A nome della Cisl di Milano esprimo il più sincero cordoglio per la scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini. Conserveremo per sempre nel cuore il suo esempio di uomo e pastore che ha testimoniato e vissuto fino in fondo i valori del Vangelo, rimanendo sempre aperto al confronto e al dialogo con tutti, credenti e non credenti. Ricordiamo il suo intenso operato alla guida della Chiesa milanese; la sua disponibilità a mettersi in gioco anche in momenti particolarmente bui, come quelli degli ‘anni di piombo’; la sua umanità; il suo altissimo profilo morale, spirituale e culturale; la sua umiltà; la sua attenzione per i più deboli. Come sindacato lo rammentiamo sempre vicino ai problemi dei lavoratori e delle loro famiglie. Milano ha perso una grande figura, ma può e deve fare tesoro dei suoi insegnamenti”. Questa la dichiarazione di Danilo Galvagni, segretario della Cisl di Milano a poche ore dalla scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini.