Lunedì 23 settembre a Palazzo Pirelli verranno presentati una serie di interessanti contributi sul tema delle politiche attive del lavoro. Anche in riferimento all'uscita del nuovo strumento di accompagnameto al lavoro regionale, noto come "Dote unica del lavoro", verrà presentato da Francesco Giubileo, ricercatore del Centro Studi TopLegal, il programma di collocamento al lavoro presenti oggi in Olanda, ritenuti tra più innovativi in Unione Europea. Nello stesso giorno non mancheranno gli interventi di Pietro Ichino, Umberto Ambrosoli e Marco Leonardi, professore dell'Università Statale e membreo della Commissione Giovannini, il quale illustrerà i primi risulta sull'effetto della Riforma Fornero sul mercato del lavoro.
A seguito della missione di monitoraggio realizzata in Pakistan nell'ambito del progetto di co-sviluppo “Una rete contro lo sfruttamento del lavoro minorile tra Italia e subcontinente indiano”, Iscos e Anolf Lombardia, in collaborazione con Cisl Milano Metropoli, organizzano l'evento
“MISSIONE PAKISTAN: un viaggio tra istituzioni, sindacati e comunità locali”
giovedì 26 settembre ore 17.30
Cisl Milano Metropoli - Via Tadino 23, Milano
Interverranno:
Maria Grazia Bove, Segreteria Cisl Milano Metropoli, Marco Grandi, Responsabile Ufficio Cooperazione e Solidarietà Internazionale Comune di Milano, Stefano Fumagalli, Giornalista di Telenova, che presenterà anche un breve reportage video della missione, Paola Bordi, Direttrice Iscos Lombardia Onlus, Muhammad Yousaf Syed, in rappresentanza dell'Associazione Pakistani Varesini.
Sono stati invitati:
Pierfrancesco Majorino, Assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute del Comune di Milano
Muhammad Akhtar Abbas, Console Generale del Pakistan a Milano
A conclusione, sarà offerto un buffet con degustazione di piatti della cucina pakistana
_ Viaggiare sui mezzi pubblici dell'Atm con Esselunga conviene. Grazie a un accordo tra le due società, tutti i clienti di Milano e Monza, possessori di una Carta Fìdaty, potranno godere di un risparmio del 20% acquistando gli abbonamenti annuali Atm in Esselunga utilizzando i Punti Fìdaty. L’opportunità permetterà così di viaggiare sulle linee Atm a condizioni vantaggiose, scaricando i Punti Fìdaty, con l’aggiunta di un contributo economico, i clienti Esselunga di Milano e Monza e relative province potranno ottenere un abbonamento annuale urbano o cumulativo a prezzi scontati. Per la richiesta basta entrare nell’area utenti del sito www.esselunga.it e cliccare sul banner “Abbonamenti annuali Atm”, seguendo le istruzioni, sarà possibile richiedere un abbonamento a condizioni di favore. L’abbonamento urbano ordinario costa 199 euro + 6.000 Punti Fìdaty, quello urbano studente o under 26, 99 euro + 6.000 Punti Fìdaty. Per le ulteriori tipologie di abbonamento si può consultare il sito www.esselunga.it. Una volta pagato il contributo nei negozi Esselunga, l’abbonamento sarà recapitato a casa, all’indirizzo indicato dal
(Agenord)- Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è intervenuto alla presentazione dell'indagine su spese obbligate e consumi delle famiglie. "Anche se alcuni importanti indicatori – come la produzione industriale, l'export, la fiducia di famiglie e imprese – cominciano a dare segnali di risveglio, purtroppo ancora non si registrano effetti di "contaminazione" sull'economia reale che anche quest'anno chiuderà con un altro segno meno. Confermiamo dunque le nostre stime di marzo: Pil a -1,7% e consumi a -2,4% per l'anno in corso. Insomma, non stiamo risalendo la china. In questa situazione è evidente, quindi, che la politica deve abbandonare il confronto muscolare e ritrovare subito il filo del dialogo per avviare al più presto una nuova stagione di riforme per rispondere alle emergenze economiche del Paese". "Bisogna, dunque, evitare in tutti i modi - ha osservato Sangalli - una crisi di governo, perché il prezzo per imprese e famiglie, già stremate da una crisi senza precedenti, sarebbe veramente insostenibile. Chiediamo, quindi, al Governo di convocarci al più presto per definire un percorso rapido e certo di priorità, a cominciare dalla riforma fiscale, per ridurre le tasse e semplificare un barocco sistema di adempimenti". "Ma, per agganciare la ripresa e renderla più robusta in termini di maggior crescita e nuova occupazione, bisogna far ripartire la domanda interna che, per consumi e investimenti, rappresenta l'80% del Pil. E il reddito pro-capite, 17.300 euro, è fermo al 1986. E' evidente, dunque, che le famiglie patiscono da troppo tempo un'insopportabile crisi dei redditi – complice il continuo aumento della pressione fiscale – che riduce drasticamente le opportunità di consumo. "Per questo - ha aggiunto Sangalli - la prima cosa che il Governo deve fare è scongiurare definitivamente il previsto aumento dell'Iva dal 1° ottobre dal 21 al 22%. Un'eventualità che sarebbe davvero esiziale per famiglie e imprese già stremate da una crisi senza precedenti." "Negli ultimi venti anni, la quota di spesa delle famiglie destinata ai consumi obbligati è cresciuta di oltre 8 punti percentuali a scapito dei consumi liberi. I prezzi di queste voci fisse di spesa sono costantemente cresciuti ad un tasso superiore di quasi il 70% rispetto ai prezzi dei consumi commercializzabili. Ciò accade perchè le spese obbligate - energia, assicurazioni, servizi pubblici locali – riguardano settori non ancora del tutto liberalizzati. E' evidente, dunque, che un regime di maggiore concorrenzialità in questi settori contribuirebbe a ridurre i prezzi rendendo così disponibili maggiori risorse per i consumi delle famiglie. Infine, sui prezzi finali delle spese obbligate incide molto il ruolo del fisco, centrale e locale, che contribuisce a determinare un costoso scarto inflazionistico rispetto ai beni che passano dalla distribuzione commerciale".
(AGENORD) _ Lombardia: 55 mila imprese nel turismo, 250 mila addetti e 21 milioni di turisti stranieri. Dopo Milano con 18 mila, Brescia (8 mila), Bergamo (6 mila), Varese (4 mila), Como, Monza e Pavia con oltre 3 mila. Crescono dell’1,7% le imprese in un anno. Duecentocinquantamila gli occupati nelle imprese della regione, di cui 120 mila a Milano, 30 mila a Brescia, 23 mila a Bergamo, 15 mila a Varese, 12 mila a Como e 11 mila a Monza. Imprese milanesi a quota 18 mila con 120 mila occupati, +1600 posti di lavoro in un anno, boom di giovani e stranieri: è l’immagine del turismo milanese a oggi che guarda all'Expo con ottimismo. Emerge da un’elaborazione del Servizio Studi-Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere 2013. Pesano in Lombardia i viaggiatori stranieri, 21 milioni nel 2012 su un totale italiano di 97, secondo i dati di una ricerca del Servizio Studi della Camera di commercio di Milano, di cui 7 milioni a Milano, 5 a Varese, 4 a Como, 2 a Brescia. Explora, la società che promuoverà il turismo. Gestirà il sistema integrato del turismo, è partecipata da Camera di commercio di Milano e Unioncamere Lombardia con il 60 per cento e da Regione Lombardia e Expo 2015 Spa. La missione di Explora è raccogliere l’offerta disponibile sul territorio, a partire da quello milanese e lombardo, per promuoverlo presso i grandi tour operator mondiali, fino a coinvolgere tutto il Paese, anche per mete meno conosciute. Un sistema integrato di riferimento per facilitare la nostra offerta turistica promuovendola all’estero, proponendo cultura, arte, enogastronomia, bellezze naturali per puntare ad avere soggiorni più lunghi e articolati. Explora sarà una importante eredità dell’evento. “La prospettiva _ ha dichiarato Remo Eder, consigliere della Camera di commercio di Milano _ è di contribuire a fare in modo che l’esposizione universale lasci in eredità non solo una nuova e importante dotazione tecnologica e infrastrutturale, ma anche una nuova identità della città, legata ai modi di vivere, all’organizzazione dei servizi in cui il turismo, a partire da quello d’affari, ha un ruolo centrale grazie al significativo indotto. Un nuovo strumento per giocare un ruolo di primo piano nel network di città globali cui Milano appartiene”. Turismo in vista dell'Expo, è il tema dell'incontro di lunedì 23 settembre dalle 9.30 alle 13 in Camera di Commercio di Milano. Ci sarà un convegno sul tema "Il sistema turistico milanese: obiettivi, strategie e governance". Parteciperanno tra gli altri: Remo Eder, consigliere Camera di Commercio di Milano, Pier Andrea Chevallard, segretario generale Camera di Commercio di Milano, Giuseppe Sacripante, director Sales & Marketing Expo 2015, Franco D’Alfonso, assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale, Servizi Civici del Comune di Milano, Alberto Cavalli, assessore al commercio, turismo, terziario della Regione Lombardia, Stefano Bolognini, assessore Sicurezza, Polizia provinciale, Protezione civile, Prevenzione, Turismo della Provincia di Milano, Lino Stoppan, presidente Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Francesco Brunetti, presidente Gruppo Terziario Turistico di Assolombarda, Sofia Gioia Vedani, presidente Associazione Albergatori di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.
L’approssimarsi dell’inaugurazione dell' Expo 2015 fa bene al settore turistico milanese: in un anno le imprese crescono del 3,3%, superando le 18 mila unità, un aumento doppio rispetto a quello lombardo (+1,7%) e italiano (+1,6%). Una crescita trainata soprattutto dal settore dell’alloggio (+5,1%) e dalla ristorazione (+3,5%). Bene anche l’occupazione del settore turismo che registra a Milano una crescita dell’1,3% (+1.600 posti di lavoro), un dato migliore rispetto al dato lombardo (-0,5%), grazie soprattutto a un forte aumento dell’occupazione di stranieri (+13,2%) e di giovani (+3,5%). Così complessivamente il settore turistico milanese si posiziona al secondo posto, dietro a Roma, per dimensione imprenditoriale in Italia.
Trascorrono circa tre ore al giorno in Rete, principalmente chattando sui social network (83 per cento) e cercando informazioni e approfondimenti (53 per cento). Ma per ogni ora passata in più su Internet, l’apprendimento (calcolato utilizzando i dati INVALSI) cala di 0,8 punti in italiano e di 1,2 punti in matematica. È quanto emerge dall’Indagine sull’uso dei nuovi media tra gli studenti delle scuole superiori lombarde condotta dal Gruppo di Ricerca sui Nuovi Media del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca, coordinata da Marco Gui, ricercatore in Sociologia dei media e con la supervisione scientifica di Giorgio Grossi, ordinario di Sociologia della comunicazione. Alla ricerca ha collaborato anche l’Osservatorio sulla Comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
La ricerca è stata svolta su un campione di 2.327 studenti delle seconde superiori in Lombardia, e ha analizzato le dotazioni tecnologiche, l’uso dei nuovi media e le competenze digitali degli studenti. Per la prima volta in Italia, inoltre, ha associato l’utilizzo dei media digitali ai livelli di apprendimento, utilizzando i dati dei test SNV/INVALSI. Il campione è rappresentativo per tipo di scuola e area geografica.
Internet, social media e apprendimento
Dai dati emerge una relazione negativa tra alcune pratiche di uso della rete e l’apprendimento in italiano e in matematica. In una scala da 0 a 100, per ogni ora passata in più su internet a casa l’apprendimento cala di 0,8 punti in italiano e di 1,2 punti in matematica. Tale calo è ancora più marcato se si considera solo la quota di tempo che gli studenti trascorrono online per motivi di studio: meno 2,2 punti in italiano e meno 3,2 punti in matematica. Inoltre, gli usi poco frequenti e molto frequenti della rete sono associati alle performance peggiori, mentre gli utilizzi moderati sono associati a quelle migliori.
L’identikit dello studente online
La posizione sociale dei ragazzi non si associa più direttamente all'intensità del loro uso di Internet, anzi i ragazzi dei centri di formazione professionale hanno superato quelli dei licei e dei tecnici nel tempo speso online. La permanenza online dello studente medio è infatti di circa 3 ore giornaliere, ma i ragazzi dei licei stanno online in media circa 2 ore e 48 minuti, quelli dei centri di formazione professionale circa 3 ore e un quarto. Per quanto riguarda invece l’utilizzo dei social network, Facebook è protagonista: l’82 per cento degli intervistati possiede un profilo e il 57 per cento lo tiene addirittura aperto mentre fa i compiti. Tuttavia emergono due stili d’uso: uno più chiuso con poche informazioni condivise online, profilo privato e con contatto prevalentemente con persone conosciute offline (tipico dei ragazzi dei licei e di chi ha genitori istruiti) e uno più aperto alle nuove conoscenze online con molte info messe a disposizione e profilo aperto (più frequente tra gli studenti con meno risorse culturali ed economiche: il 35 per cento degli studenti dei Centri di formazione professionale hanno un profilo completamente pubblico contro il 18 per cento dei liceali).
I genitori sono percepiti dai ragazzi come meno competenti di loro e sembrano non essere in grado di fornire competenze digitali avanzate. Un po’ più competenti i genitori dei liceali che sono anche quelli che controllano maggiormente i tempi di utilizzo del computer dei figli. L'uso di Internet per la scuola appare diffuso (il 32,4 per cento cerca informazioni che non trova nei testi, il 41 per cento scambia informazioni con i compagni) ma poco guidato da genitori e insegnanti, cosa che spiega probabilmente anche la relazione non incoraggiante di queste attività con l’apprendimento.
Il livello di competenza digitale critica (inteso come capacità di valutare le fonti, capire i rischi, comprendere la natura dei contenuti) mostra disuguaglianze per tipo di scuola e tra italiani e figli di immigrati (i liceali rispondono correttamente al 69 per cento delle domande del test, gli studenti dei Centri di formazione professionale solo al 56 per cento; simile divario si nota tra figli di italiani e figli di genitori immigrati). In generale, i deficit più importanti si riscontrano nel riconoscimento critico di indirizzi web, la consapevolezza dei meccanismi commerciali del web e la valutazione del livello di affidabilità dei contenuti. Ad esempio solo il 32,7% ha risposto correttamente a una domanda dettagliata sul modo in cui funziona Wikipedia, un’analoga percentuale (34,8%) riesce a riconoscere una pagina di login falsificata a partire dall’indirizzo web, e il 33% si rende conto dello scopo di lucro dietro a siti commerciali di uso comune.
«Quelli che vengono definiti nativi digitali appaiono invece bisognosi di guida rispetto agli usi significativi della Rete», afferma Marco Gui. «C’è oggi un grande spazio di intervento per scuola, istituzioni e ricerca nell’identificazione e promozione di “diete mediali” che supportino lo sviluppo scolastico e personale dei ragazzi». L’indagine, supportata da Regione Lombardia e dall’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, si iscrive nell’insieme di iniziative della Regione allo scopo di facilitare l’interazione tra studenti e scuole sul tema delle nuove tecnologie della comunicazione.
. 112 posti di lavoro a rischio alla sede di Heinz Italia Spa (quella dei biscotti Plasmon) a Milano. L’azienda, acquisita circa 3 mesi fa da Berkshire Hathaway e 3G Capital, ha annunciato un processo di ristrutturazione e riorganizzazione con riduzione degli organici sia a livello internazionale che nazionale e con l’apertura immediata della procedura di mobilità. In Italia gli esuberi sono oltre 200 (oltre ai 112 previsti nel capoluogo lombardo – sui 332 addetti in organico -, saranno colpiti i siti di Ozzano, nel parmense, e Latina).
I lavoratori milanesi si sono riuniti questa mattina in un’assemblea. Al termine è stato deciso un pacchetto di 6 ore di sciopero: 4 si terranno martedì 24 settembre, le altre 2 mercoledì 25.
In contemporanea, mercoledì 25 settembre, dalle 9.30 alle 11.30 si terrà un presidio davanti ai cancelli dell’azienda, in via Cascina Bel Casule 7.
Inquilini e lavoratori delle Aler, pensionati, lavoratori delle costruzioni manifestano martedì 1° ottobre sotto il Pirellone. Al centro della protesta, organizzata da Cisl, Sicet, Fp Cisl, Pensionati Cisl e Filca Cisl della Lombardia, la riforma delle Aler all'esame del consiglio. I sindacati sollecitano inoltre la Regione a rilanciare l'edilizia pubblica, finanziando il Fondo regionale per la costruzione di nuove case popolari, la manutenzione straordinaria e il recupero degli alloggi degradati, per gli interventi di risparmio energetico e per garantire alle famiglie in difficoltà canoni e spese sopportabili. Sulle questioni al centro della mobilitazione i sindacati hanno chiesto un incontro al presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo.
Alle ore 11 in via Fabio Filzi 22, nel corso del presidio, si terrà una conferenza stampa.
Interverranno: Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia, Pierluigi Rancati, segretario generale Sicet Lombardia.
. E' operativo da oggi 2 settembre l'accordo tra sindacati e associazioni artigiane che in Lombardia riavvia lo strumento dei contratti di solidarietà. L'intesa riguarda le aziende che stanno esaurendo gli ammortizzatori in deroga e prevede per queste, in alternativa ai licenziamenti, la possibilità di ricorrere al contratto di solidarietà cofinanziato dall'ente bilaterale regionale (Elba). A tal fine Elba ha stanziato nella seduta del proprio consiglio di amministrazione della scorsa settimana una cifra pari a 2 milioni di euro fino al 31 dicembre di quest'anno. Cisl Lombardia stima che questo accordo potrà interessate fino a 700 imprese artigiane in regione, coinvolgendo circa 3mila lavoratori che potranno quindi ridurre gli orari di lavoro fino al 50% del totale ed essere indennizzati per il mancato lavoro in parte dal ministero e in parte dall'ente bilaterale. "Siamo molto soddisfatti per questo accordo che concretamente fornisce una alternativa ai licenziamenti e permette di salvare centinaia di posti di lavoro - dichiara Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia -. Abbiamo riaperto una via maestra per non vivere solo di ammortizzatori in deroga e per non arrenderci alla durezza della crisi. 2 milioni di euro stanziati dalla parti sociali per questo scopo non sono poca cosa. Chiediamo tuttavia che questo sforzo non resti isolato e possa amplificarsi nel 2014. Per fare ciò occorre che la Regione mantenga l'impegno preso a incentivare e sostenere i contratti di solidarietà in tutti i settori, così come occorre che il governo promuova e incentivi l'intervento della bilateralità a fianco degli ammortizzatori in deroga, così come previsto dalla riforma Fornero”. “La bilateralità si conferma uno strumento importante che deve sempre di più cofinanziare e collegarsi con gli ammortizzatori pubblici – conclude Petteni -. E' molto importante che in questo momento la bilateralità si occupi sempre di più del principale problema che abbiamo, sostenere l'occupazione e chi è colpito dalla crisi".
(AGENORD) "Il Gran Premio di Formula Uno a Monza non si tocca. Non solo perché è il motore di molta dell'economia della Brianza, che vive sulle iniziative dell'autodromo, ma perché, in vista dell'Expo 2015, sarà uno dei momenti più prestigiosi e più sportivi tra quelli internazionali, con coinvolti il Parco e la Villa Reale. Quest'ultimi voluti dal presidente Maroni come sede di rappresentanza, nell'anno dell'Esposizione universale". Lo ha detto Antonio Rossi, assessore allo Sport e Politiche per i giovani della Regione Lombardia alla vigilia di tutte le manifestazioni collaterali alla gara. "All'inizio di questa settimana, che sarà contraddistinta da molte iniziative di taglio sportivo ed economico _ ha proseguito l'assessore _ voglio ribadire come, per tutto il territorio, oltre che per lo sport italiano, sia fondamentale che il Gp continui a svolgersi nel mitico autodromo di Monza. E' un volano economico a cui tutta la provincia di Monza non può rinunciare". "Non solo c'è l'aspetto economico _ ha concluso Rossi _ ma esiste tutto l'aspetto ludico-sportivo per tutti coloro che in queste giornate torneranno ad affollare il parco monzese".
_ Dopo tre anni di continua crescita, il valore delle merci esportate dalla Lombardia si assesta ai livelli massimi raggiunti a fine 2012 crescendo solo dello 0,3% rispetto a un anno fa. All’incremento delle esportazioni di articoli farmaceutici (+5,7%), prodotti tessili pelli e accessori (+5,6%) e altri prodotti (+3,0%) in prevalenza mobili e strumenti medici e dentistici, si contrappongono le contrazioni dei flussi destinati all’estero di computer e apparecchi elettronici (-3,7%), metalli di base e prodotti in metallo (-3,0%), macchinari e apparecchi (-1,1%) e mezzi di trasporto (-0,3%). A livello di destinazione delle merci è il mercato europeo a registrare le perdite più significative (-1,1%), evidenziando un andamento opposto tra l’Unione europea (-1,5%) e i paesi europei non Ue (+3,1%). Prosegue invece la crescita delle esportazioni verso l’Asia e le Americhe (+2,9%). Le quattro province che detengono le maggiori quote dell'export regionale presentano segni contrastanti: Milano (-1,0%), Brescia (+0,6%), Bergamo (-0,7%) e Varese (+2,7%). Pavia (+10,5%) e Mantova (+6,1%) registrano i maggiori incrementi, mentre Lodi (-9,5%) e Sondrio (-7,5%) le maggiori contrazioni. La sostanziale tenuta dei livelli di export associata al continuo calo delle importazioni, ha causato una progressiva riduzione del deficit commerciale regionale che, in questo secondo trimestre, assume segno leggermente positivo (+76 milioni) per la prima volta dal 1996.
(AGENORD) Per la prima volta a Milano è un nome straniero quello più diffuso tra le piccole imprese (ditte individuali): Mohamed è il nome di titolare che appare con maggiore frequenza tra le imprese milanesi: quasi 1.600 imprese (3% del totale, +275 imprese in un anno), scalzando così Giuseppe (fermo a 1.383 imprese, -55) dalla testa della classifica dei nomi più “imprenditoriali” a Milano. Al terzo posto Marco (1.131 imprese), seguito dall’unico nome di donna presente tra i primi 15 (Maria: 1.095 imprese, -41 in un anno). Tra le imprenditrici di nome Maria, 102, circa una su dieci sono straniere. Tra i primi 15 nomi imprenditoriali, ecco per la prima volta anche Ahmed (615 imprese, +91). Tra i nomi che crescono maggiormente c’è anche Luca (+33 imprese), Andrea (+18) e tra le donne Silvia (+15) e Cristina (+11). Mentre, tra chi scende, ecco Roberto (-43 imprese), Antonio (-35), Anna (-20). Tra i cognomi italiani, al primo posto c’è anche quest’anno il signor Rossi con 152 imprese, ma sono i Brambilla a registrare la crescita più forte, ritornando al sesto posto tra i cognomi imprenditoriali più diffusi (+7 posizioni nella classifica in un anno e +8 imprese). Bene anche i Russo (secondo cognome più diffuso, +3 imprese), mentre scendono i Colombo (-11 imprese). Sono questi i principali dati che emergono da un’elaborazione del Lab MiM della Camera di Commercio di Milano sul Registro imprese relativa alle ditte individuali nate nel corso del 2012 e ancora in attività a febbraio 2013.
34 mila imprese straniere a Milano. Sono 34.278 le imprese straniere a Milano (ovvero imprese con partecipazione di controllo e di proprietà detenuta in misura superiore al 50% da persone non nate in Italia), pari al 12% delle attive (+0,8% in un anno), più diffuse di quanto accada nella regione (9,9%) e nel resto del Paese (8,4%). Nel corso dell’ultimo anno sono cresciute del 7,4% (variazione percentuale dello stock), con saldo tra imprese iscritte e cessate pari a +2.523 unità (pari al 42% del totale). Rispetto alle imprese con titolare italiano durano in media anche di più (quasi 9 mesi in più), un dato che raddoppia tra i marocchini, egiziani ed ecuadoregni. A livello settoriale, operano prevalentemente nei servizi (37,5%, soprattutto ristorazione), un terzo lavora nel settore manifatturiero, seguono il commercio e le costruzioni. Complessivamente occupano quasi 74 mila addetti pari al 4% del totale di occupati a Milano. Emerge da un’elaborazione dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese 2012.
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A quarant'anni dal colpo di stato in Cile, Cisl Lombardia e Milano, con Cgil Lombardia e Milano, Fnp e Spi Lombardia, organizzano un concerto del famoso gruppo Inti-Illimani Histórico, dalle 21 all'Alcatraz di via Valtellina 25. L'ingresso è libero
(AGENORD) Stimolare l'innovazione delle piccole emedie imprese, favorendo la partecipazione a programmi di ricerca e sviluppo europei, la valorizzazione del capitale umano e il sostegno ai processi per l'ottenimento dei brevetti. E' questo l'obiettivo del bando 'Voucher ricerca e innovazione e contributi per i processi di brevettazione, edizione 2013', cui la Regione Lombardia ha deciso di aderire stanziando 3 milioni di euro. L'iniziativa, approvata dalla Giunta lombarda su proposta dell'assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione, Mario Melazzini, si svolge nell'ambito dell'Accordo di programma per la competitività, firmato nel 2010 con il Sistema camerale lombardo, che stanzia, a sua volta, 2.970.000 euro. La dotazione complessiva del bando è dunque di 5.970.000 euro. Tra il 2011 e il 2012 sono già stati concessi complessivamente circa 1.700 voucher e contributi, con un investimento complessivo di oltre 10 milioni di euro.
"Grazie a questa iniziativa - spiega Melazzini - molte piccole imprese, prive di competenze interne a causa dell'organico limitato, avranno la possibilità di fare studi e ricerche e di depositare brevetti perché riceveranno i fondi necessari ad acquistare consulenze dall'esterno. La ricerca e l'innovazione sono la chiave per superare la crisi e rilanciare la nostra economia. Ma, per fare in modo che la ricerca sia considerata sempre di più strumento essenziale di crescita e innovazione, è necessario innanzitutto farla conoscere". Attraverso il bando vengono messi a disposizione delle micro, piccole e medie imprese lombarde voucher a fondo perduto di diversa tipologie e importo finalizzati a: avvicinare le imprese ai temi dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione, realizzando un sistema, in cui i diversinsoggetti (imprese, università, centri di ricerca, istituzioni) partecipino attivamente alla realizzazione di processi innovativi, stimolando in particolare l'innovazione tecnologica di processo e di prodotto; accompagnare le imprese alla partecipazione a programmi di ricerca, sviluppo e innovazione europei, promuovendo esperienze di successo attuate in altri paesi dell'Ue e favorendo la nascita e la crescita di reti di imprese; valorizzare il capitale umano, inserendo in aziendanricercatori o figure professionali esperte capaci di guidare l'azienda in percorsi complessi di innovazione e di internazionalizzazione; supportare le imprese a ottenere una rete informatica sicura; sostenere i processi volti all'ottenimento di brevetti/modelli europei/europei unitari/internazionali.
Il Comune di Milano quest’anno non fa il proprio Bando integrativo. Oltre 2.000 famiglie non avranno il contributo per pagare l’affitto nelle case private. Sono soprattutto pensionati con la minima e persone sole con minori. Si dice che mancano le risorse, ma il Comune perde circa 4 milioni ogni anno perché nel suo patrimonio non ha adeguato gli affitti agli inquilini più ricchi.
CONFERENZA STAMPA
Mercoledì 18 settembre - ore 11.30
Presso CISL - Via Tadino 23 – Sala Emma
“Siamo preoccupati per il modo con cui la Regione muove i primi passi sulla riforma del settore più importante e delicato tra tutte le sue competenze, la sanità. Se il metodo che si vuole adottare è quello che emerge dalle proposte che si manifestano in questi giorni su iniziative estemporanee di qualche rappresentante del Consiglio, non si va lontano”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, sulla riforma della sanità lombarda, in questi giorni al centro del dibattito. “Siamo stati i primi a ritenere necessaria una rivisitazione del sistema sanitario lombardo che, figlio della legge 31, è stato in grado di dare risposte convincenti e concrete ai problemi relativi alle malattie acute, all’alta tecnologia ed in genere all’assistenza ospedaliera - afferma Petteni - ma che fino ad ora non è riuscito a dare una risposta altrettanto convincente e diffusa sul territorio ai malati cronici ed ai pazienti più deboli con pluripatologie. Su questo, abbiamo presentato le proposte della Cisl al Presidente in occasione del nostro recente congresso”. “Occorre costituire subito un tavolo di analisi, elaborazione e confronto – prosegue il segretario generale della Cisl lombarda - con il mondo della sanità lombarda, le rappresentanze delle aziende, delle professioni, i sindacati confederali, quelli dei medici e del comparto, perché a dispetto degli utenti, dei lavoratori e degli operatori del sistema sanitario non si fa nessuna riforma, e i “saggi” da soli non bastano!”.
Anche gli svizzeri vengono a fare impresa in Lombardia. C’è chi viene per il fascino del “made in Italy”, chi perché legato a una multinazionale, chi ritiene gli affitti commerciali più appetibili rispetto a quelli oltreconfine. Negli ultimi due anni aumentano le cariche ricoperte e i titolari di impresa individuale nati in Svizzera nelle province lombarde di confine: +0,9% a Como, +1,9% a Sondrio. In aumento anche a Lecco (+5,2%), anche se complessivamente in Lombardia il dato è in contrazione (-1%). Nel dettaglio il totale delle cariche societarie in Lombardia ricoperte da persone nate in Svizzera ammonta a 10.204, di cui 688 sono le cariche di amministratori delegati e presidenti di Cda, mentre sono 1.725 le imprese individuali con titolari nati nella Confederazione elvetica. Tra i settori, il 30% del totale delle cariche assunte da svizzeri appartiene all’industria (di cui il 16,4% nel manifatturiero), il 67,8% al commercio e servizi. La medesima ripartizione si riflette anche per i titolari di impresa individuale nati in Svizzera e attivi in Lombardia: il 33,7% opera nell’industria, il 60,5% in servizi e commercio. È quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro imprese.
(AGENORD) “Ci siamo messi a disposizione delle istituzioni come partner dell’evento Expo, ma per ora non vediamo risposte”. Dice Sofia Gioia Vedani, presidente dell’Associazione albergatori di Confcommercio Milano, Lodi Monza e Brianza: oltre 450 strutture ricettive per 28.000 camere. “Abbiamo proposto di utilizzare anche le nostre reception, i nostri alberghi, come info-point per Expo. Purtroppo la disponibilità che noi diamo non sempre viene ascoltata. I tempi stringono e l’identità di Expo, che dovrebbe essere informazione e formazione di personale adeguato, ancora non si sa quando potrà partire. Abbiamo proposto anche di comunicare Expo attraverso web, coi siti dei nostri alberghi, non ci è stata data nemmeno la possibilità di usare il logo Expo. La disponibilità di tutti gli operatori c’è ma non abbiamo avuto risposte concrete. Al nostro interno – continua Vedani - stiamo preparando le strutture nel modo migliore, con nostri investimenti, per assicurare servizi essenziali come wi-fi gratuito, necessario per una clientela internazionale. Ma vanno accorciati i tavoli delle decisioni, altrimenti si arriva sotto data col rischio che il risultato non venga raggiunto”. Sulla settimana della Moda, appena conclusa, il presidente degli albergatori dice: “Richiama sempre molta gente, anche la città risponde molto bene e contribuisce al successo. Dipende molto dagli eventi organizzati in città e dalla possibilità che questi appuntamenti siano accessibili. Un modello che andrebbe utilizzato anche per Expo. Il problema è che la città deve cogliere questi segnali come positivi. Le istituzioni non devono vedere queste attività imprenditoriali come un disturbo, con l’occupazione di suolo pubblico triplicata nei costi. Il comune fa più cassa se mette a disposizione i suoi spazi ma anche qualche luogo d’arte. Noi vogliamo attrarre di più – conclude Vedani - non ottenere di più da chi viene. Noi, come albergatori, vogliamo fare più occupazione non spolpare il turista quando arriva. Bisogna seminare di più e raccogliere di più”.
(AGENORD) Sono 236 mila le imprese in Italia nel settore moda nel 2013, con un valore della produzione di 34 miliardi. Centro della creatività è Milano con 1.600 sulle 16 mila nazionali. Per produzione prime Prato e Firenze (6500 imprese ognuna), poi Napoli e Milano con quasi 5 mila. Per commercio prime Napoli, Roma e Milano (con 20 mila, 15 mila e 13 mila negozi e venditori). Sono 821 mila gli addetti in Italia nel settore, al primo posto Milano con 80 mila, poi Napoli e Firenze con circa 40 mila. Emerge da un’elaborazione dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano su dati Infocamere 2013 e 2012. In Lombardia sono 35 mila le imprese, con circa 200 mila addetti. Como, Bergamo, Brescia e Varese sono, con Milano, tra le prime 20 in Italia per numero di addetti. La Lombardia vale un giro d’affari di 34 miliardi in un anno per il settore, tra produzione e commercio, di cui 18 da Milano. Cresce l’export milanese della moda: nei primi 3 mesi del 2013 ha sfiorato 1,3 miliardi di euro con una crescita del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2012. L’Europa resta il mercato principale con oltre la metà (51,6%) dell’export di settore e una crescita del 4,9% in un anno (circa 30 milioni di euro in più) seguita dall’Asia orientale (29,3% dell’export, +11,4%) ma tra le aree che crescono di più tra 2012 e 2013 ci sono l’Asia Centrale (+21,5%) e il Medio Oriente (+16,4%, quasi 10 milioni di euro in più). Tra i Paesi, primato per la Francia che da sola ha assorbito oltre l’11% di tutto l’export di moda milanese (circa 145 milioni di euro, +2,1%), seguita da Stati Uniti (8,4%, 109 milioni di euro, +1,1%), Giappone (7,7%, quasi 100 milioni, +11,4%) e Corea (6,7%, 86 milioni, +20,1%) mentre la Cina ha importato moda made in Milan per oltre 53 milioni di euro, in crescita del 14,9%, cui si aggiungono i circa 84 milioni di euro importati via Hong Kong. Bene anche il Medio Oriente che tra abbigliamento, accessori e calzature ha assorbito il 5% del made in Milan. Boom per Kuwait (+106%) e Brasile (+98%) che in un anno raddoppiano il valore delle importazioni. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al primo trimestre 2013 e 2012. “Il settore della moda _ ha commentato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano _ con tutta la sua filiera rappresenta un elemento importante dell’economia di Milano e dell’Italia. Il nostro successo è costruito sul buon gusto, sull’innovazione e sull’attenzione alla qualità che rappresentano caratteristiche durature del modo di lavorare delle imprese di moda. Ma soprattutto sul legame tra artigianato, creatività e industria. La Camera di Commercio è accanto come partner istituzionale della Camera della Moda in questi giorni di impegno a servizio delle oltre 200 mila imprese coinvolte nel Paese. La moda è un fattore decisivo, alla base della nostra immagine e competitività internazionale su cui occorre ancor più investire in questo momento di crisi economica”.
(Agenord) Un quarto delle imprese italiane del settore e 800 milioni di euro di import. Sono i numeri del gas naturale in Lombardia nel 2013. Un settore che è concentrato nella provincia di Milano e ha come partner internazionale esclusivo il Qatar. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese ed Istat al secondo trimestre 2013 e 2012. Le imprese del settore gas. Sono 177 le imprese attive in Lombardia nel comparto gas tra estrazione, produzione, distribuzione, commercio e trasporto, il 25,6% del totale italiano del settore (691 imprese), +2,9% in un anno. La Lombardia pesa in Italia soprattutto nei settori del commercio di gas distribuito mediante condotte e del trasporto concentrando rispettivamente il 31,1% e il 47,8% delle imprese nazionali. Milano è prima con 106 imprese attive, il 59,9% lombardo e il 15,3% italiano, in crescita dell’8,2% in un anno. In Italia sul podio, dopo Milano, salgono Roma (6,1% del totale nazionale) e Napoli (3,3%). Import di gas naturale nel 2013. Nei primi sei mesi del 2013 la Lombardia, tramite Milano, ha importato gas naturale per quasi 800 milioni di euro, il 7,7% di tutto il gas naturale arrivato nel Paese (oltre 10 miliardi di euro). Il gas usato dai milanesi e lombardi arriva tutto dal Medio Oriente, in particolare dal Qatar (100% dell’import) mentre principali fornitori dell’Italia sono i paesi Europei (57% dell’import) soprattutto la Russia (3,9 miliardi di euro, 38% del totale import). Delle novità legislative per le società di distribuzione del gas si è parlato in questi giorni in Camera di commercio di Milano nel corso del seminario “L’impatto della direttiva Md sulla realtà nazionale”. Verifica dei contatori del gas, obblighi dei titolari, tipologia di prove e misura, marcatura Ce e vigilanza alcuni dei temi trattati.
. Mobilitazione alla Heinz Italia Spa (quella dei biscotti Plasmon). L’azienda, acquisita circa 3 mesi fa da Berkshire Hathaway e 3G Capital, ha annunciato un piano di ristrutturazione, a livello internazionale e nazionale, con l’apertura immediata della procedura di mobilità.
In Italia gli esuberi sono oltre 200, 112 dei quali nella sede milanese (sui 332 addetti in organico, gli altri siti coinvolti sono quelli di Ozzano, nel parmense, e Latina).
Per protestare contro questa iniziativa è stato deciso un pacchetto di 6 ore di sciopero: 4 sono in programma oggi, le altre 2 sono previste per domani, mercoledì 25 settembre.
In contemporanea, dalle 9.30 alle 11.30, si terrà un presidio davanti ai cancelli dell’azienda, in via Cascina Bel Casule 7, a Milano.
- “Sea non dovrà pagare (la multa ndr) perché la sospensiva che avevamo ottenuto dal Tar ci ha permesso una interlocuzione costruttiva e positiva con la Commissione Europea, che andrà avanti”. Spiega così, Giuliano Pisapia, la situazione attuale di Sea Handling, dopo la pronuncia del Consiglio di Stato. “Chiaramente bisognerà fare delle scelte ma credo che la situazione non cambi nella sostanza. Avremmo preferito avere questo paracadute in più, ciò che conta è il confronto con la Commissione Europea che in questi mesi è andato avanti in modo positivo. Questo ci fa dire che avevamo fatto la scelta giusta”. Poi Pisapia fa il punto sui passaggi più recenti. “Dalla sospensiva del Tar è cambiato totalmente il rapporto con la Commissione Europea. Ora stiamo lavorando tutti assieme per trovare una soluzione che salvaguardi in primo luogo l’occupazione. Alla fine la scelta del Tar è stata fondamentale per aprire un dialogo e un confronto con la Commissione”. Sui tempi il sindaco fa riferimento alle prossime scadenze e si augura che la soluzione possa trovare una composizione prima delle elezioni di aprile. “Il percorso per trovare soluzioni è in fase positiva e c’è comprensione della situazione”. “C’è un colloquio costruttivo e non una contrapposizione”. Sul ruolo del Governo Pisapia dice: “Credo si stia impegnando perché ci siano le garanzie per i lavoratori, ma da questo punto di vista c’è unità d’intenti anche con la Regione. Non vogliamo lasciare nessun lavoratore in difficoltà”.
. L'intesa siglata oggi con l'assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale, Maria Cristina Cantù, è un passo avanti importante per la tutela dei cittadini lombardi non autosufficienti. E' un atto concreto assolutamente significativo nei confronti delle loro famiglie, troppo a lungo lasciate sole e senza alcun sostegno nel difficile compito di accudimento dei familiari in difficoltà. E' quanto sostengono i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil della Lombardia. Impegnati da anni a portare avanti un confronto, talvolta purtroppo carente, con l'amministrazione regionale e sollecitare l'attenzione del mondo politico e istituzionale sui temi sociali e le esigenze delle fasce più deboli della popolazione, Spi, Fnp e Uilp regionali esprimono soddisfazione per l'accordo raggiunto questa mattina in Regione. L'intesa, che l'assessore proporrà all'approvazione della giunta regionale, riguarda in particolare l'utilizzo delle risorse del Fondo della non autosufficienza per il sostegno alle gravi e gravissime disabilità e la permanenza al proprio domicilio anche in relazione a percorsi di vita indipendente. L'accordo aumenta di 3,5 milioni di euro, a carico del bilancio regionale, le risorse stanziate a livello nazionale, per la Lombardia pari a 41,5 milioni di euro. Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp e Uil della Lombardia valutano positivamente la valorizzazione data al ruolo dei Comuni. L'accordo prevede, inoltre, interventi di carattere assistenziale per gravi disabili e anziani non autosufficienti, attraverso l'erogazione di un buono mensile di 1000 e di 800 euro, in una cornice di universalità.
I dati dell'export relativi al secondo trimestre 2013 lasciano spazio a un maggiore ottimismo per i distretti tradizionali della Lombardia, dopo i risultati sottotono del trimestre precedente: +4,8% la crescita tendenziale, a valori correnti, che riporta in positivo le performance dell’intero semestre, verso un incremento complessivo dell’1,6% sul 2012. All’origine della ripresa, sufficientemente generalizzata all’interno dell’aggregato distrettuale, si individua il ritorno alla crescita delle esportazioni dirette verso i mercati maturi (+2,4% tendenziale nel trimestre aprile-giugno, dopo quattro trimestri consecutivi di contrazione), e in particolare in primari mercati di riferimento come Germania e Francia. Inoltre, l’export verso Stati Uniti e Regno Unito ha confermato i ritmi di crescita del primo trimestre. Anche i nuovi mercati, pur ricoprendo ancora un ruolo secondario, hanno fornito un contributo positivo alla crescita delle vendite estere dei distretti lombardi nel secondo trimestre 2013, a iniziare da Algeria, Russia e Cina, che rientrano tra i primi dieci mercati di sbocco. Il secondo trimestre 2013 ha segnato una crescita tendenziale anche per l’export dei poli tecnologici lombardi, dell’ordine dell’1,1%, sempre a valori correnti. Il risultato è però da ricondursi alle sole performance del polo aeronautico di Varese, grazie al traino di Stati Uniti, Francia, Giappone, nonché all’espansione delle vendite nei nuovi mercati (Qatar, Algeria, Turchia). Ancora in contrazione, invece, le esportazioni degli altri due poli monitorati. Il monte ore di Cassa integrazione guadagni è diminuito del 2,5% nei primi otto mesi dell’anno all’interno dei distretti tradizionali, raggiungendo i 51,6 milioni. Il risultato è ascrivibile alla decelerazione delle sole ore di Cassa in Deroga, a fronte di una Cassa ordinaria e di una Cassa straordinaria che si sono mostrate ancora in aumento. La Cigo, legata a doppio filo all’andamento del ciclo economico, è la tipologia di strumento preponderante, assorbendo circa la metà del monte ore totale. Segue la Cigs, da richiedersi in caso di crisi strutturale delle imprese, che assorbe il 40% del monte ore rimanente. In corrispondenza dei tre poli tecnologici lombardi l’aumento delle ore di Cassa si è dimostrato ancora sostenuto nel periodo gennaio-agosto, passando soprattutto attraverso il canale della Cassa Straordinaria (+20,4% per 3,5 milioni di ore autorizzate e un peso del 77% sul monte ore totale).