Procede con successo l’iniziativa di ADICONSUM per aiutare i consumatori che sono stati vittime delle bollette telefoniche fatturate ogni 28 giorni a rientrare in possesso dei soldi pagati in più.A 2 mesi e mezzo circa dal lancio dell’iniziativa (era lo scorso 28 ottobre), abbiamo ricevuto ed inviato agli operatori telefonici TIM, VODAFONE, WIND TRE, FASTWEB, 9.000 reclami.Al momento, su un totale di 7.000 richieste già gestite, il 70% ha ricevuto il rimborso, mentre il restante 30% non l’ha ottenuto per mancanza dei requisiti (ad es. perché la richiesta è stata avanzata per il numero di cellulare invece che per il numero di telefonia fissa).IMPORTANTE: Ricordiamo che dal momento dell’invio della richiesta di rimborso, le compagnie telefoniche hanno dai 30 ai 45 giorni di tempo per lavorarla. Trascorsi i 45 giorni senza aver ricevuto alcuna comunicazione, invitiamo i consumatori a contattarci via mail all’indirizzo: comunicazioni@adiconsum.it
Sovraindebitata per aiutare i familiari. Purtroppo, può succedere anche questo nella vita. Questa che vi raccontiamo è la storia della sig.ra Lucia.
Vedova, impiegata ora in pensione, da anni accudisce la madre rimasta sola e senza lavoro con in casa un fratello tossicodipendente e per 10 anni accudisce anche la sorella affetta da un male incurabile, ora deceduta.
Lucia, nonostante la pensione, accumula un debito di 45.000 euro tra spese di base, affitto, utenze, carburanti, abbonamento autobus, assicurazioni, ecc..
A questo punto non riuscendo più ad onorare i debiti, Lucia contatta il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura che Adiconsum gestisce per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze per aiutare le famiglie in difficoltà.
Il Fondo, una volta esaminate le carte e verificata la sussistenza dei requisiti richiesti dal Ministero per poter operare, contatta le finanziarie e consolida, grazie ad una serie di accordi di saldo e stralcio, il debito di Lucia, riducendolo da 45.000 a 21.000 euro da restituire in 10 anni.
Quella di Lucia è solo una delle migliaia di storie a lieto fine che giungono quotidianamente allo sportello del Fondo gestito da Adiconsum da ormai più di 20 anni e che ha permesso di risollevare e di ridare speranza a tante famiglie in difficoltà.
Per saperne di più su come contattare il Fondo, clicca qui
“Dopo i tagli alle indennità economiche dei disabili in condizioni gravissime, ecco arrivare un’altra nuova difficoltà per i disabili, per le persone anziane e le loro famiglie. A seguito di una recente gara di appalto regionale per la fornitura di prodotti di assorbenza come pannoloni, traverse salva materasso, ect., famiglie e caregiver si sono ritrovate con una fornitura di tali dispositivi medici ridotta e di qualità sicuramente inferiore”. Così il segretario generale della Fnp Cisl Lombardia Emilio Didonè, in un comunicato diffuso oggi.
“Una scelta arbitraria e forse troppo al risparmio dei burocrati di Regione Lombardia – afferma Didoné – fatta da chi non è troppo consapevole dell’uso che ne viene fatto, che non conosce le difficoltà quotidiane di famiglie, che non ha mai vissuto in prima persona certe situazioni, che sottovaluta la fatica fisica e psicologica delle persone che si prendono cura di disabili e anziani”.
La Fnp Cisl Lombardia sottolinea che il mantenimento dell’anziano nel proprio contesto abitativo, familiare e sociale “non può essere rovesciato solamente sulle famiglie, gravandole di responsabilità e compiti di cura o assistenza che invece rientrano nelle funzioni pubbliche che la nostra Costituzione assegna alle istituzioni. I familiari di un anziano malato oggi si sentono più soli e poco aiutati”.
La Fnp Cisl Lombardia dice “basta tagli” a danno degli anziani, dei disabili e delle loro famiglie. Non si può continuare a fare cassa sempre sulla pelle degli stessi che hanno diritto ad una esistenza dignitosa e di invecchiare serenamente senza sentirsi continuamente un peso per famiglie e società”.
Da tempo la Fnp Cisl Lombardia, unitariamente a Spi Cgil e Uilp Uil, ha proposto al presidente Attilio Fontana di mettere in campo un Osservatorio permanente che monitori le condizioni degli anziani in Lombardia in tutte le sue problematiche.
“Questa Giunta regionale non sta facendo altro che un'ordinaria amministrazione dell’esistente". Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, nella sua relazione al consiglio generale regionale riunito questa mattina a Milano alla presenza della segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan. Nel suo intervento Duci ha sottolineato che nonostante i tavoli di confronto aperti “ben poche delle nostre richieste e proposte si tramutano in provvedimenti e dati di fatto” e ha annunciato per i prossimi mesi un “maggiore movimentismo” della Cisl lombarda, non escludendo forme di mobilitazione che, "avanti di questo passo, appaiono scelte obbligate”.
GIOVEDI’ 23 GENNAIO 2020
dalle ore 9,30 alle ore 13,30
Camera del Lavoro di MONZA – VIA PREMUDA 17 –
FENEAL FILCA FILLEA LOMBARDIA hanno convocato l’attivo unitario delle delegate e delegati del settore Legno, la mattina del 23 gennaio 2020, c/o la Camera del Lavoro di Monza in preparazione dello sciopero nazionale di 8 ore del settore, previsto per il 21 febbraio 2020, a seguito della rottura del tavolo di negoziazione avviato alla scadenza del CCNL il 31 marzo 2019 del settore legno sughero mobile arredamento e boschivi forestali industria.
La decisione è arrivata dopo la rottura delle trattative e l’abbandono del tavolo di negoziazione da parte di Federlegno, avvenuto nel corso dell’incontro del 9 gennaio scorso. A proclamare lo sciopero è stata la Delegazione Trattante Nazionale Unitaria del settore Legno Industria di Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, che si è riunita a Milano il 10 gennaio scorso con una unanime condanna del comportamento tenuto da Federlegno:
“L’abbandono del tavolo delle trattative da parte di Federlegno è un atto gravissimo che dimostra lo scarso valore che la controparte attribuisce alle relazioni industriali e si è compiuto a fronte della nostra risposta negativa alla richiesta di ampliare il lavoro precario a disposizione delle aziende”.
Negli 11 incontri svolti in 8 mesi di trattativa come Organizzazioni Sindacali abbiamo dimostrato disponibilità nel trovare soluzioni condivise alle esigenze di ampliare le politiche del lavoro delle imprese, chiedendo però che le forme di assunzione diverse dal tempo indeterminato fossero contenute in una percentuale definita contrattualmente e frutto di una condivisione nelle singole aziende con le RSU e le OOSS Territoriali. Dal canto loro invece non abbiamo
riscontrato alcuna apertura sulle diverse articolazioni della nostra piattaforma: salute e sicurezza, maternità e paternità, orario di lavoro, aumenti salariali, welfare, formazione, bilateralità. Federlegno al tavolo negoziale ha dimostrato dal primo momento la volontà di perseguire un modello di impresa non basato sulla qualità del lavoro, sugli investimenti, sulla professionalità e sul benessere organizzativo, ma sulla riduzione dei costi e su una gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro al punto di stracciare la piattaforma nel corso della trattativa. Proporre l’aumento smisurato della precarietà con percentuali ben oltre i limiti di legge, la stagionalità senza controllo e rimettere in discussione l’accordo di interpretazione autentica sulla flessibilità degli orari di lavoro E’ PER NOI INACCETTABILE.
Sul salario c’è stata solo la conferma del modello, senza nessuna certezza sulla quantità.
Nella città di Milano, dove ogni anno si svolge il più importante appuntamento a livello internazionale del settore, il Salone del Mobile, denunciamo le posizioni arretrate di Federlegno, che invece di scommettere sulle aziende italiane che investono sulla qualità del prodotto e sul lavoro qualificato per vincere e competere a livello mondiale, vorrebbe che queste adottassero ed esportassero modelli di lavoro precario. Un comportamento che giudichiamo irresponsabile e gravissimo perché lascia i lavoratori e le lavoratrici del settore del Legno Arredo Industria da 10 mesi senza rinnovo contrattuale e senza nessuna certezza di ripresa della trattativa.
L’attivo del 23 gennaio 2020 a Monza discuterà delle modalità organizzative dello sciopero del 21 febbraio prossimo a partire dai presidi che nella stessa mattinata si svolgeranno davanti alle fabbriche dei Distretti del Legno della Lombardia
E’ CONVOCATA UNA CONFERENZA STAMPA ALLE 11,30 PER ILLUSTRARE LE RAGIONI DELLO SCIOPERO
FENEAL FILCA FILLEA DELLA LOMBARDIA
G. Mancin A. Busnelli T. Scalco
Anche la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, partecipa ai lavori del consiglio generale della Cisl Lombardia che domani dalle 9.30 si riunisce al Teatro Pime, in via Mosè Bianchi 94 a Milano.
Tra i punti all'ordine del giorno l'integrazione della segreteria regionale e la situazione politico-sindacale.
Concluderà i lavori la segretaria generale della Cisl, che incontrerà i giornalisti alle ore 11.