RESPONSABILE SETTORE SERVIZI DI PULIZIE
INIZIO ATTIVITA’- Febbraio 2017
MONTE ORE - Full time
TIPO CONTRATTO - Finalizzato a tempo indeterminato
FIGURA PROFESSIONALE - Responsabile di area
SEDE - Sesto San Giovanni, con disponibilità sul territorio di Milano ed Hinterland
MANSIONI - Coordinamento appalti, gestione clienti, organizzazione del lavoro in funzione del budget, gestione dei fornitori, gestione magazzino, impostazione dati per fatturazione, coordinamento personale, supervisione cantieri
TITOLI - Diploma scuola superiore
Le persone interessate possono inviare la propria candidatura all'indirizzo cesil@cesilmilano.it
"Il Tar, dando torto alla sindaca Raggi, ha certificato che in Italia i botti di fine anno sono irrinunciabili, ma, se per conoscere le vittime dei fuochi di Capodanno occorrerà attendere il primo gennaio, la conta dei botti di dicembre all’interno del settore bancario italiano è già definita: abbiamo perso più di 6.000 posti di lavoro in un solo mese”: è questo il commento di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, primo sindacato del settore finanziario italiano, alla raffica degli accordi in materia di esuberi sottoscritti nell’ultimo mese del 2016. L’Ufficio Studi di First Cisl stima che le intese siglate nel solo dicembre producano di qui in avanti uscite complessive pari a 6.690 lavoratori. “Questo - dice Romani - senza contare il piano industriale di UniCredit, presentato anch’esso in dicembre, che cancella ulteriori 3.900 posti. L’amarissima ciliegina sulla torta – prosegue Romani – è che mentre ci accingiamo al rito del veglione, in Cariferrara si chiude l'anno a un tavolo di trattativa, perché si pretenderebbe di buttar fuori altre 400 persone per sanare i danni prodotti da manager incapaci, commissari di Banca d'Italia e decreti governativi che, un po' per volta, hanno ridotto la banca sul lastrico”. Nel dettaglio, l’analisi dell’Ufficio Studi di First Cisl evidenzia 2.750 uscite decise in dicembre in Ubi, 1.800 nel neonato gruppo Banco Bpm, 780 in Bnl, 600 in Monte dei Paschi, 300 in Crédit Agricole, 230 sia in Popolare di Vicenza che nel Credito Valtellinese. “Per il 2017 - conclude il segretario generale di First Cisl - l’augurio è che si sappia ritrovare la capacità di pensare allo sviluppo come strumento per creare occupazione e non per distruggerla, che si riprogettino i modelli di banca per assistere realmente l'economia e le famiglie e, infine, che si restituisca un lavoro a chi lo ha perso, a partire dai lavoratori di Hypo Alpe Adria Bank, che sono le più recenti vittime inermi di questa assurda moda di far pagare il conto a chi lavora”.
“Se UniCredit intende realmente diventare una social impact bank paneuropea auspichiamo che l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier faccia una scelta coraggiosa e individui forme di partecipazione organizzativa dei lavoratori nella gestione delle filiere commerciali e dei controlli”: è l’invito di Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, primo sindacato del settore finanziario italiano, alla viglia dell’avvio della trattativa sulle ricadute del nuovo piano industriale di UniCredit, previsto per il 10 gennaio.
“Il gruppo guidato da Mustier – aggiunge Romani – ha tutte le caratteristiche per diventare un laboratorio per lo sviluppo di una nuova stagione di creazione di reddito sociale. La sua presenza in numerosi paesi europei e l’esperienza di dialogo sociale maturata nel Comitato aziendale europeo costituiscono un terreno fertile per l’elaborazione di forme di coinvolgimento diretto dei lavoratori, facendo così da apripista al rilancio della relazione tra il sistema bancario e la clientela, anche sul piano della fiducia”. “Per quanto riguarda le ricadute occupazionali del piano industriale di UniCredit - conclude Romani - l’annunciata attenzione ai temi sociali non può che tradursi in adeguate tutele per i dipendenti in uscita, ma anche in processi di turnover che creino nuova occupazione e in risposte concrete alle attese del personale che resta in servizio, a partire dagli investimenti sulle professionalità e sui giovani. È altrettanto evidente che il contenimento dei costi deve essere attuato garantendo una reale e percepibile equità nei sacrifici a tutti i livelli aziendali”.
"Siamo veramente stufi di questo susseguirsi di notizie su esuberi e tagli al costo del lavoro in Alitalia senza che la stessa azienda abbia detto chiaramente cosa vuole fare per rilanciarsi", così dichiara Antonio Piras, segretario generale della Fit-Cisl. "I lavoratori sono spaventati - prosegue Piras - l'azienda non si sta comportando in modo serio. Fa bene il Governo a esigere di vedere il piano industriale: lo vogliamo leggere anche noi. Se la situazione resta questa, chi per primo deve pagare è chi non ha portato i risultati attesi dopo la ristrutturazione del 2014 in cui il lavoro ha subito pesanti tagli di personale e salari".
Sulle deleghe attuative della 107 si apra subito un confronto ampio e approfondito; per diverse ragioni quello avvenuto fino ad oggi è stato molto limitato e parziale, occorre recuperare il tempo perduto. Sono fin troppo evidenti i guasti che la mancanza di dialogo ha prodotto nei mesi scorsi, determinando nella scuola disagi e tensioni che non hanno certo giovato al suo buon funzionamento e alla stessa qualità del servizio. Per questo abbiamo apprezzato ultimamente il positivo cambio di clima nelle relazioni sindacali e ci auguriamo che si confermi tale anche per quanto riguarda il confronto sulle deleghe. Importante evitare il rischio di vanificare le coperture economiche in gioco, ma ancor più importante il contenuto dei provvedimenti, che toccano questioni di grande rilievo per la scuola, i suoi utenti e il suo personale. Visto che lo stesso premier, subito dopo il Consiglio dei Ministri di oggi, ha definito quello delle deleghe “un pacchetto importante aperto al contributo del Parlamento”, noi chiediamo che il percorso di consultazione sia colto anche come opportunità per intervenire su limiti e criticità evidenti della legge 107. Bene l’impegno dichiarato dalla ministra Fedeli di voler seguire direttamente le audizioni, ora attendiamo di veder concretizzato anche quello - di cui le chiediamo di farsi garante - di un approfondito confronto di merito con i sindacati, soprattutto sugli aspetti delle deleghe che hanno più immediato riflesso sul personale, finalizzato a ricostruire con il mondo della scuola un nuovo rapporto di fiducia.
Un ristorante-pizzeria con sede a Busto Arsizio (VA) cerca un pizzaiolo e due camerieri.
Le persone interessate possono inviare la candidatura a cesil@cesilmilano.it, specificando nell'oggetto il riferimento indicato.
CAMERIERI per il weekend
Per conto ristorante-pizzeria con sede in Busto Arsizio (VA), selezioniamo due camerieri. I candidati ideali hanno maturato una pregressa esperienza nella mansione e devono avere il domicilio in zona. Si offre contratto per le serate di venerdì, sabato e domenica.
RIF. Camerieri nel weekend
PIZZAIOLO per il weekend
Per conto ristorante-pizzeria con sede in Busto Arsizio (VA), selezioniamo un pizzaiolo esperto. Il candidato ideale possiede una consolidata esperienza nella mansione ed ha il domicilio in zona. Si offre contratto part time 24 ore/settimana, a tempo determinato, con prospettive di stabilizzazione.
RIF. Pizzaiolo
Le persone interessate possono inviare la propria candidatura all'indirizzo cesil@cesilmilano.it, specificando nell'oggetto il riferimento indicato.
Per chi fosse sprovvisto di collegamento internet, è possibile far avere la propria candidatura allo Sportello Lavoro, via Tadino 18 - Milano.
STAGISTA CON COMPETENZE PROGRAMMAZIONE PHP
Per conto Azienda milanese, operante nel settore Professional&Digital Services, seleziono un tirocinante che conosca il linguaggio PHP, che utilizzi i social network, che sia in grado di gestire pagine ed account di social media. Il candidato prescelto si occuperà, infatti, di programmazione e di gestione delle pagine social aziendali.
Si offre periodo di tirocinio con rimborso spese di € 600 mensili.
RIF. Stagista informatico
ASSISTENTE ALLA PERSONA (convivente)
Per conto Famiglia di Concorezzo (MB), lo Sportello Assistenti alla Persona ricerca una badante.
Per conto signora anziana parzialmente autosufficiente, selezioniamo una Badante disponibile alla convivenza (Concorezzo - Monza Brianza). La figura richiesta si occuperà dell'igiene e pulizia della persona, sarà responsabile della pulizia della casa, dell'attività di lavo&stiro e dovrà provvedere alla preparazione dei pasti. E' indispensabile aver maturato un'esperienza pregressa nella mansione ed avere buona padronanza della lingua italiana. Doti di pazienza e dolcezza completano il profilo. Si offre contratto fisso, con riposi come previsti dal contratto di riferimento.
RIF. Badante convivente
Prorogato al 31 gennaio il bando del Premio di Laurea Giovanni Marra rivolto a giovani laureati o ricercatori di Università italiane che nelle loro tesi di laurea magistrale o dottorato abbiano discusso i temi della responsabilità sociale nel pubblico, nel privato sociale e nel privato.
“E' possibile e doveroso allargare gli spazi e riconoscere il rimborso immediato anche alle famiglie a basso reddito e in situazioni difficili che hanno scelto affidare i propri risparmi a Poste Italiane acquistando quote del Fondo Irs. Poste Italiane, del resto, ha la possibilità di fare di più, dato che ha ampiamente beneficiato delle commissioni ricavate dal collocamento del Fondo”. Così Carlo Piarulli, presidente di Adiconsum Lombardia, in vista dell'incontro fissato per lunedì 23 gennaio quando il gruppo di lavoro di associazioni dei consumatori si riunirà con i rappresentanti di Poste nell'ambito della procedura di Conciliazione paritetica del fondo immobiliare.
“Certamente con l'accordo dei giorni scorsi sono stati ottenuti importanti risultati – sottolinea Piarulli –. Ai risparmiatori over80 sono stati riconosciuti i 2.500 euro del valore nominale originario della quota del Fondo Irs e agli altri sarà offerta la sottoscrizione di una polizza vita quinquennale a costo zero, a rendimento garantito per raggiungere il valore dell'investimento iniziale”. “Un caso che rappresenta un “unicum” nel panorama dei fondi di investimento”, aggiunge il presidente di Adiconsum Lombardia, che valuta positivamente anche l'istituzione della commissione di conciliazione paritetica, “un ulteriore momento di tutela degli interessi dei risparmiatori, in particolare per valutare casistiche di famiglie a basso reddito e comunque in situazioni economiche difficili”.
Rimane il fatto, secondo Adiconsum Lombardia, che è sempre elevato il deficit informativo dei risparmiatori al momento della sottoscrizione dei prodotti finanziari. “La carenza di conoscenze - spiega Piarulli - va colmata con un importante piano di coinvolgimento e responsabilizzazione del risparmiatore al momento dell’investimento dei propri risparmi. Anche su questo chiediamo a Poste Italiane l'avvio di un percorso, coinvolgendo le associazioni dei consumatori maggiormente radicate sul territorio”.
Sono circa 2.600 i risparmiatori lombardi coinvolti dal flop del Fondo immobiliare Irs, collocato da Poste Italiane. E' quanto emerso a margine dell'incontro di ieri tra associazioni dei consumatori e Poste, tenutosi a Roma nell'ambito della procedura di conciliazione.
Nel dettaglio sono circa 1.500 i rapporti di deposito titoli che hanno acquistato quote del Fondo, circa 2.600 i clienti, così distribuiti sul territorio lombardo:
- Milano (26%)
- Bergamo (17%)
- Varese, Como Brescia (circa 10% per ciascuna provincia)
- Pavia, Lecco, Monza, Mantova (circa 5% per ciascuna provincia)
- Cremona, Lodi, Sondrio (circa 2% per ciascuna provincia).
Sul totale, il 10% sono clienti ultra80enni, ai quali Poste riconoscerà, grazie all'intesa con le associazioni dei consumatori, il rimborso immediato dei 2.500 euro del valore nominale originario della quota del Fondo. Agli altri sarà offerta la sottoscrizione di una polizza vita quinquennale a costo zero, per raggiungere il valore dell'investimento iniziale. L'allargamento della platea dei beneficiari del rimborso diretto è stata al centro del primo incontro della Commissione di conciliazione paritetica, svoltosi ieri a Roma. “Abbiamo chiesto che si prendano in considerazione le casistiche di famiglie a basso reddito e in situazioni economiche difficili – spiega Carlo Piarulli, presidente Adiconsum Lombardia -. Poste Italiane, del resto, ha la possibilità di fare di più, dato che ha ampiamente beneficiato delle commissioni ricavate dal collocamento del Fondo”. Il confronto proseguirà nelle prossime settimane.
Nonostante le proteste dei lavoratori dei consorzi forestali, le sollecitazioni dei sindacati e le mozioni urgenti al presidente del consiglio regionale, prosegue il disimpegno di Regione Lombardia verso il territorio montano. E' quanto afferma Oliviero Sora, segretario regionale della Fai Cisl Lombardia, sollecitando un intervento immediato di Palazzo Lombardia.
“La distanza di Regione Lombardia tra ciò che dichiarano i suoi esponenti di Giunta e gli atti di governo sta diventando preoccupante e incomprensibile - afferma -. Da due anni ormai chiediamo ai vertici di Regione Lombardia di fermare il disimpegno regionale verso la montagna e i suoi abitanti”. “Ci erano state date assicurazioni negli incontri svolti con l'assessore competente – aggiunge Sora - ma tutto si è fermato e quelle che prima erano solo preoccupazioni rischiano di trasformarsi in vere e proprie emergenze”.
La dimostrazione più evidente, secondo la Fai Cisl Lombardia, è il clamoroso ritardo nell’avvio dei bandi del Piano di sviluppo rurale, sia per la forestazione che per la viabilità montana, problema ingigantito dal mancato finanziamento della legge regionale 31/2008, il testo unico in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale. “Nella previsione del bilancio del 2017 – spiega Sora – si era addirittura deciso di azzerare il finanziamento per la gestione del Demanio regionale che fino al 2016 era di 300.000 euro per la gestione di 23.000 ettari di territorio e solo l’impegno messo in campo da più parti, oltre che dai vertici dell’Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste, ha permesso di recuperare un minimo di investimenti”. Le sollecitazioni sindacali sono state riprese lo scorso 8 novembre da una mozione urgente al presidente del Consiglio regionale firmata da consiglieri di tutti i gruppi, anche quelli di maggioranza, in cui si impegnava l’assessorato competente a dare urgente attuazione agli interventi previsti dal Piano di sviluppo rurale in tema di foreste. A pochi giorni di distanza anche i presidenti delle Comunità Montane lombarde hanno raccolto quell’appello, manifestando la loro preoccupazione in una lettera inviata al presidente della giunta regionale. “Da Palazzo Lombardia non è mai arrivato un segnale di attenzione, neanche di fronte ai 300 operai dei Consorzi forestali che hanno manifestato nel giugno scorso davanti alla sede del Consiglio regionale – sottolinea il segretario regionale Fai Cisl Lombardia -. Ad oggi, sono partiti solo due piccoli bandi, uno riguardante i servizi ambientali, l’altro la salvaguardia dei sistemi malghivi. Ma, è troppo poco”.
La Fai Cisl Lombardia sollecita un intervento immediato da parte di Regione Lombardia. “Ulteriori rinvii nell'emanazione dei bandi e la burocrazia che grava sulle procedure per l'avvio dei lavori – conclude Sora - significherebbero un ulteriore anno di quasi inattività per 300 persone ritardando di molti mesi preziosi interventi a difesa del sistema idrogeologico del territorio montano lombardo. Per la Regione sarebbe una responsabilità gravissima".