"Cordoglio della Cisl Nazionale per la scomparsa di Laura Biagiotti una grande italiana che ha portato la nostra creatività nel mondo". Lo scrive su twitter la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan.
Agevolazioni e innovazioni nei meccanismi di funzionamento di tributi e tariffe, applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, sostegno al reddito e servizi per le persone non autosufficienti, misure per l’abitazione. Sono solo alcuni degli interventi attivati dai Comuni lombardi, grazie all’attività di contrattazione sociale portata avanti dai sindacati dei Pensionati Fnp Cisl Lombardia. Nel 2016 sono state siglate ben 448 intese, che hanno coinvolto oltre 2,7 milioni di cittadini residenti nei comuni lombardi e confermano come la contrattazione sociale lombarda sia il fiore all’occhiello dell’attività negoziale a livello nazionale. La Lombardia pesa infatti per il 49,7% sul totale degli accordi raccolti dall’Osservatorio nazionale sociale confederale della contrattazione territoriale. Un’attività che dovrà essere sempre più innovativa, sostenuta da un corposo programma di formazione dei dirigenti e collaboratori che se ne occupano.
Lo ha sottolineato il segretario generale della Fnp Cisl Lombardia, Marco Maurizio Colombo, nella sua relazione che dal Centro congressi "Bormio Terme" ha dato il via ai lavori del 10° congresso dei pensionati lombardi.
“La contrattazione sociale deve essere considerata ed affrontata come uno strumento di rinnovata creatività nella ricerca di soluzioni ai nuovi problemi - ha detto Colombo -. In questo modo saprà generare un nuovo dinamismo collettivo sul territorio e sarà l’effettiva espressione dell’attività della Fnp che si prende cura degli esclusi e degli ultimi”. In particolare, secondo il leader dei pensionati Cisl lombardi, attraverso la rappresentanza sociale reale del sindacato, “bisognerà orientare meglio gli interventi delle amministrazioni comunali nei capitoli di spesa sociale, servizi, prestazioni mirate in risposta ai bisogni reali degli anziani che noi intercettiamo sul territorio decentrato”.
Al via da oggi lo stato di agitazione del personale del comparto del servizio sanitario lombardo, proclamato dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fsi Usae, Nursing Up, Fials della funzione pubblica lombarda. I sindacati prendono atto dell’attuale contesto in cui gli impegni presi nei precedenti accordi con Regione Lombardia non sono stati rispettati, sia per quanto riguarda il percorso di ridefinizione degli assetti organizzativi, rispetto a cui Cgil, Cisl e Uil già in data 26 settembre 2014, avevano siglato un accordo con il presidente Maroni che stabiliva che ogni ricaduta sui modelli organizzativi, sui servizi e sul personale relativo alle operazioni di riordino complessivo della rete, sarebbero state oggetto di confronto con i sindacati per trovare soluzioni condivise, e relativamente al tema dei fondi contrattuali. I sindacati ritengono che il processo di riorganizzazione stia avvenendo senza un vero confronto e che accordi sulle risorse aggiuntive regionali siano irricevibili se non utili a risolvere i problemi economici ed organizzativi che derivano dall’entrate in vigore della legge regionale n.23/2015.
I sindacati ribadiscono le loro richieste alla Regione: il rispetto degli impegni assunti, delle scelte riorganizzative che non siano, come sempre, a scapito dei diritti dei lavoratori ma garantendo le risorse e le risposte che ad oggi risultano negate.
Paolo Ronchi è stato riconfermato segretario generale della Femca Cisl Lombardia. Con lui in segreteria: Cinzia Bettinelli e Maurizio Scandurra. L'elezione è avvenuta ieri nel tardo pomeriggio a conclusione del 5° congresso della Femca Cisl Lombardia, tenutosi il 3 e 4 maggio al Centro Pastorale Paolo VI di Brescia. “Per la persona, per il lavoro” lo slogan delle assise che hanno impegnato nella due giorni 170 delegati, in rappresentanza di 30mila iscritti, lavoratori dei settori dell'energia, moda, chimica ed affini. Molto partecipato il dibattito, con oltre 50 interventi sui tanti temi al centro dell'azione sindacale: dalle trasformazioni del lavoro alle nuove opportunità del welfare aziendale, dal ruolo strategico della formazione alle vertenze aperte nel settore, a partire dalla K-Flex. “Sono stati due giorni molto proficui di confronto e scambio, per delineare le priorità per l'azione dei prossimi mesi e anni - sottolinea Paolo Ronchi, segretario generale Femca Cisl Lombardia -. Uno dei nodi cruciali è la necessità di attrarre sempre più giovani lavoratori e coinvolgerli attivamente nell'attività sindacale”. “Sono il nostro futuro - aggiunge - e nei prossimi mesi avvieremo un progetto che investe sui giovani dirigenti, per favorire da qui al prossimo congresso il ricambio generazionale, puntando molto sulla formazione”. Formazione che per la Femca si declina anche secondo modalità innovative. “Sono già più di 1.000 i delegati e manager coinvolti nei corsi di formazione congiunta realizzati con Federchimica - sottolinea Ronchi -. Un'esperienza positiva e preziosa per relazioni industriali di qualità ed efficaci”. Il congresso è stato anche l'occasione per fare il punto sulla contrattazione in Lombardia. “Solo il 24% degli accordi sottoscritti vede la partecipazione di Confindustria - sottolinea Ronchi -. La contrattazione non può essere solo difensiva, ma propositiva. Confindustria non può essere solo il luogo dove discutere di crisi aziendali”.
Marco Colombo è stato riconfermato segretario generale del sindacato dei pensionati Fnp Cisl Lombardia. Con lui in segreteria: Fiorella Morelli e Alfredo Puglia. L'elezione è avvenuta oggi pomeriggio a conclusione del 10° congresso regionale. “Un nuovo rinascimento del sindacato. Welfare e lavoro per uno sviluppo sostenibile" lo slogan della tre giorni che ha impegnato i 237 delegati, eletti nei congressi territoriali, riuniti in rappresentanza dei 333mila iscritti. Si chiude così il percorso congressuale regionale della categoria, che si è articolato in ben 167 assemblee precongressuali e poi 8 congressi territoriali.
Tanti i temi al centro del dibattito: dalla sostenibilità del sistema previdenziale alla questione fiscale e abitativa, dalle mobilitazioni per tutelare il potere d’acquisto alle sfide del nuovo welfare e del lavoro che cambia al processo di riorganizzazione della sanità, a partire dal recentissimo accordo. Mercoledì 3 maggio, infatti, Cgil, Cisl, Uil e i sindacati dei pensionati hanno raggiunto un'intesa con Regione Lombardia sulla presa in carico dei malati cronici. “Un accordo importante, dopo due anni di confronto sull'attuazione del riordino del sistema sociosanitario - sottolinea Colombo -. Nei prossimi mesi il sistema lombardo comincerà a sperimentare un modello oggi ancora sconosciuto agli utenti che dovrà essere in grado di migliorare l’accesso alle cure, aumentarne l’appropriatezza e aiutare i pazienti e i loro familiari a ridurre i tempi di attesa per le prestazioni, a partire da chi è costretto a ricorrervi con più frequenza”. “Gli interventi sui temi sanitari devono essere discussi e concordati col sindacato - aggiunge – così da individuare le soluzioni più idonee a rispondere ai reali bisogni dei cittadini”. L'intesa prevede infatti la costituzione di una cabina di regia e il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nell'attuazione della fase 2 della riforma sociosanitaria.
Giovanni Abimelech è stato riconfermato segretario generale della Fit Cisl Lombardia. Con lui in segreteria: Fortunato Foti, Alfredo Rosalba, Bruno Verco. L'elezione è avvenuta a conclusione dei lavori dell'11° congresso regionale, riunito al centro congressi La Muratella di Cologno al Serio (Bg). “Trasportiamo la persona al centro del futuro” lo slogan della due giorni che ha impegnato 159 delegati, eletti dai congressi territoriali, in rappresentanza di oltre 17mila iscritti. Tanti i temi del dibattito: dalla vicenda Alitalia alla sicurezza dei lavoratori di Trenord, sempe più al centro di attacchi della microcriminalità, dall'esigenza di contrastare le false cooperative alla necessità di regolamentare il lavoro e assicurare diritti e tutele. “L'obiettivo di un'impresa partecipata – sottolinea Abimelech – non può essere solo il profitto, ma crescere e soprattutto favorire la coesione sociale. Nei piani d'impresa delle partecipate dovrebbero esserci progetti su come stabilizzare i tanti posti di lavoro ancora precari”. Quanto alle liberalizzazioni, il segretario generale della Fit Cisl Lombardia ha sottolineato che “possono produrre vantaggi solo se inserite in un sistema di regole che salvaguardi l'occupazione e l'universalità del servizio pubblico. Non possono essere sinonimo di deregolamentazione del lavoro”. Un lavoro che “non tutte le aziende rispettano”, ha detto Abimelech, riportando l'attenzione sul caso Alitalia e attaccando le condizioni applicate ai dipendenti delle compagnie low cost. “Il sindacato è nato proprio per contrastare un modello d'azienda come Ryanair – ha detto Abimelech – chi vorrà applicarlo alla nuova Alitalia ci troverà contro”.
Leo Spinelli, dal 2006 segretario generale Sicet Milano, è il nuovo segretario generale del Sicet Lombardia. Con lui in segreteria: Roberto Bertola (Sicet Bergamo) e Fabrizio Esposito (Sicet Brescia). L'elezione è avvenuta al termine dell'8° congresso regionale, che ha riunito a Milano 89 delegati in rappresentanza di circa 25mila iscritti. “La casa diritto di tutti: per un abitare inclusivo e sostenibile” lo slogan dell'assise, che ha rilanciato l'urgenza di un piano nazionale per l'edilizia pubblica, finalizzato a contrastare l'emergenza abitativa aumentando l'offerta accessibile, e di interventi mirati a livello regionale, a partire da un Fondo regionale a sostegno delle politiche abitative.
“Occorre un finanziamento strutturale, sia nazionale che regionale, per garantire su tutto il territorio i livelli essenziali di servizio e permettere alle Regioni di gestire le competenze trsaferite in termii di edilizia publica”, ha detto Pierluigi Rancati, segretario generale uscente Sicet Lombardia, nella relazione che ha dato il via ai lavori del congresso. In Lombardia aumentano gli sfratti, ad un ritmo di 12-13.000 nuovi provvedimenti di rilascio e 5-6.000 esecuzioni con l'intervento dell'ufficiale giudiziario all'anno. Cifre che evidenziano un'emergenza abitativa centrata sullo svantaggio economico e la morosità quale motivo quasi esclusivo. Da qui la richiesta del Sicet Lombardia di potenziare gli interventi per l'edilizia residenziale pubblica, anche nell'ambito della nuova legge regionale. A sollecitare una maggiore attenzione da parte delle istituzioni per la politica della casa è intervenuto anche il segretario generale del Sicet nazioanle, Guido Piran, che ha ricordato come secondo una recente ricerca sia superiore ad 1 milione il fabbisogno reale di alloggi a canone sostenibile. “La questione abitativa in Italia versa da troppo tempo in condizioni di emergenza – ha detto Piran -. Da troppo tempo registriamo il totale disinteresse da parte della politica e dei vari governi per le problematiche della casa”. “Le politiche abitative pubbliche a canone sostenibile potrebbero dare un impulso anche alla crescita e allo sviluppo del Paese - ha aggiunto - consentendo ai nostri giovani, che già hanno grandissime difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro, di emanciparsi dalla famiglie e progettare una vita autonoma”.
Renato Parravicini è stato riconfermato segretario generale della Flaei Cisl Lombardia, il sindacato dei lavoratori del settore elettrico. Con lui in segreteria: Simone Bellini, Mattia Pinalli, Pietro Stefanazzi, Gianmario Stefanelli, quest’ultimo segretario generale uscente della Flaei Cisl milanese. L'elezione è avvenuta a conclusione dei lavori del 10° congresso regionale. “Per la persona, per il lavoro” lo slogan della due giorni di confronto e dibattito - 40 interventi dei delegati, due tavole rotonde sui temi di attualità del settore - che ha riunito al Parc Hotel di Castelnuovo del Garda 97 delegati in rappresentanza degli circa 2.100 iscritti. Nella sua ampia relazione introduttiva Parravicini ha ricordato le difficoltà dei questi ultimi anni di crisi, sottolineando la necessità di nuovi programmi di sviluppo, anche sul fronte delle infrastrutture elettriche. “Abbiamo bisogno che le aziende che gestiscono infrastrutture, e quindi anche le nostre, mettano in atto, aiutate da nuovi vincoli legislativi e dentro una regia pubblica - ha detto - veri e propri programmi di sviluppo e di ammodernamento delle infrastrutture gestite affinché siano più affidabili, più inclusive, con più qualità per tutti”. Gli spazi di crescita e di miglioramenti, secondo il segretario generale della Flaei Lombarda, ci sono e “sono evidenti”. In particolare, per lo sviluppo del territorio lombardo, occorrono tre fattori strategici: una rete elettrica sempre più intelligente, una rete sempre più inclusiva, supportando e integrando altri servizi, e un vettore elettrico che penetra sempre più nei vettori finali. “Con queste prospettive – ha detto il segretario generale della Flaei Cisl Lombardia - le nostre aziende potrebbero essere un volano importante per far ripartire la ripresa. Oltretutto svilupperemmo anche nuovi posti di lavoro qualificati di cui abbiamo assolutamente bisogno”.
Quanto alle linee di sviluppo future per il settore, Parravicini ha indicato anzitutto le reti “smart”, quindi la fibra ottica, la riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica e la mobilità elettrica.
Renato Parravicini è stato riconfermato segretario generale della Flaei Cisl Lombardia, il sindacato dei lavoratori del settore elettrico. Con lui in segreteria: Simone Bellini, Mattia Pinalli, Pietro Stefanazzi, Gianmario Stefanelli. L'elezione è avvenuta ieri a conclusione dei lavori del 10° congresso regionale. “Per la persona, per il lavoro” lo slogan della due giorni di confronto e dibattito - 40 interventi dei delegati, due tavole rotonde sui temi di attualità del settore - che ha riunito al Parc Hotel di Castelnuovo del Garda 97 delegati in rappresentanza degli circa 2.100 iscritti. Nella sua ampia relazione introduttiva Parravicini ha ricordato le difficoltà dei questi ultimi anni di crisi, sottolineando la necessità di nuovi programmi di sviluppo, anche sul fronte delle infrastrutture elettriche. “Abbiamo bisogno che le aziende che gestiscono infrastrutture, e quindi anche le nostre, mettano in atto, aiutate da nuovi vincoli legislativi e dentro una regia pubblica - ha detto - veri e propri programmi di sviluppo e di ammodernamento delle infrastrutture gestite affinché siano più affidabili, più inclusive, con più qualità per tutti”. Gli spazi di crescita e di miglioramenti, secondo il segretario generale della Flaei Lombarda, ci sono e “sono evidenti”. In particolare, per lo sviluppo del territorio lombardo, occorrono tre fattori strategici: una rete elettrica sempre più intelligente, una rete sempre più inclusiva, supportando e integrando altri servizi, e un vettore elettrico che penetra sempre più nei vettori finali. “Con queste prospettive – ha detto il segretario generale della Flaei Cisl Lombardia - le nostre aziende potrebbero essere un volano importante per far ripartire la ripresa. Oltretutto svilupperemmo anche nuovi posti di lavoro qualificati di cui abbiamo assolutamente bisogno”.
Quanto alle linee di sviluppo future per il settore, Parravicini ha indicato anzitutto le reti “smart”, quindi la fibra ottica, la riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica e la mobilità elettrica.
. Insoddisfazione da parte delle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fsi-Usae, Nursing Up, Fials della funzione pubblica lombarda per le risposte fornite dalla parte pubblica nell’incontro tenutosi ieri presso la Prefettura di Milano per esperire il tentativo di conciliazione.
Regione Lombardia, pur dichiarandosi consapevole della supposta carenza di personale e dei disagi creati dalla riforma ha ribadito il limite delle risorse disponibili e il proprio dovere di rispettare i limiti di spesa. Intende aprire al confronto ma nel rispetto dei limiti posti dalle leggi vigenti. In riferimento alle Risorse aggiuntive regionali, la parte pubblica ribadisce la proposta precedente già non accettata dai sindacati, in quanto viene negata l’esistenza di specifici disagi, che invece in alcuni casi si sono oggettivamente determinati e non offre risposte sufficienti.
La Cisl Fp ha sottolineato le difficoltà incontrate nella contrattazione sindacale sia in sede aziendale che regionale e ha segnalato inoltre la carenza strutturale di personale. La riorganizzazione del sistema ha comportato per i dipendenti nuove assegnazioni con conseguente nuova definizione dei fondi anche in modo peggiorativo.
“Il rispetto dei limiti posti dal Mef, può essere ottenuto anche facendo scelte politiche diverse, come riorganizzare e riqualificare alcuni ospedali che erogano poche prestazioni, recuperando il personale – afferma Franco Berardi, segretario generale Cisl Fp Lombardia – il sistema sanitario lombardo ha sempre funzionato grazie alla disponibilità ed al senso di responsabilità di tutto il personale. Per questo il percorso va organizzato con un costante confronto con i rappresentanti dei lavoratori che conoscono le criticità del sistema e possono contribuire a dare risposte di qualità ai cittadini. Servono scelte di indirizzo coraggiose per avviare la risposta alla presa in carico territoriale”. Visto l’esito dell’incontro le organizzazioni confermano lo stato di agitazione per il personale del comparto della sanità lombarda e si riservano di attuare tutte le misure necessarie.
Cgil Cisl Uil della funzione pubblica e dei lavoratori della conoscenza e Confsal della Lombardia e di Milano hanno scritto alla ministra dell’Istruzione Università e Ricerca, Valeria Fedeli, all’assessora regionale Istruzione Lavoro, Valentina Aprea, e ai gruppi politici del Consiglio regionale in merito all’emergenza organici nell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) e negli Uffici Scolastici Territoriali (UST) e alle ricadute sulle scuole.
Su un organico previsto di 675 unità gli effettivi in servizio negli uffici scolastici lombardi sono 314. Se per l’anno in corso la scopertura è di circa il 50%, per il prossimo, con i 55 pensionamenti, salirà al 57% .
Le attività sono prossime al collasso. Con l'aggravante, causa blocco del turn over, che i (pochi) lavoratori più giovani superano i 40 anni d’età, mentre gli altri si attestano di media sui 58. Pertanto se va in pensione l'unico lavoratore adibito ad uno dei servizi dell'Ust, quello chiude perché manca il sostituto. Ed è il caso dell'Ust di Mantova e Cremona: i docenti che maturano il diritto alla pensione rischiano di non andarci perché l’ufficio preposto alle loro pratiche è rimasto senza addetto. Ma è a rischio anche l'avvio del prossimo anno scolastico. L’attuale è partito grazie alla straordinaria disponibilità del personale che ha lavorato anche fino alle ore 20, sabato e domenica inclusi.
Le lavoratrici e i lavoratori hanno maturato centinaia di ore di straordinario (pagate, a oggi, solo al 25%!) per garantire il diritto all'istruzione a tanti ragazzi lombardi. Ma ora basta! Non si può sempre far ricadere la responsabilità e il peso di politiche sbagliate sulle spalle dei lavoratori e dell'utenza.
Grave è anche la situazione delle segreterie scolastiche, sia perché ridotte di organico, anche per lo storico utilizzo degli ausiliari, tecnici e amministrativi (Ata) spostati in supporto agli Ust, sia perché provate da norme che oggi non consentono sostituzioni in caso di assenze di personale, aggravando così la scopertura. Queste soluzioni tampone non sono più praticabili e riteniamo assolutamente insufficiente assumere solo 22 unità per la Lombardia a fronte di un organico più che dimezzato.
È necessario che si proceda subito ad affrontare l’emergenza, con azioni straordinarie: assunzioni, mobilità intercompartimentale da altre Pa e interregionale verso gli uffici scolastici lombardi.
Alla politica tutta si fa appello perché prenda coscienza del rischio di blocco di enti e servizi dello Stato con conseguenze non solo su lavoratrici e lavoratori ma su studenti e famiglie.
Dopo la manifestazione del 20 maggio “Insieme senza muri”, l'assessore Pierfrancesco Majorino e alcune amministratrici comunali, che hanno sottoscritto in Prefettura il protocollo per l’accoglienza dei migranti con il ministro Minniti, sono stati oggetto di minacce via web (le sindache Siria Trezzi di Cinisello Balsamo e Monica Chittò di Sesto San Giovanni e la vicesindaca Mara Rubichi di Cesano Boscone).
CGIL-CISL-UIL di Milano esprimono piena solidarietà all'assessore e alle sindache e rigettano ogni tipo di minaccia nei confronti di chiunque esprima liberamente il proprio pensiero.
Dicono no ad ogni forma di violenza e aggressione fisica e verbale, come atto incivile e non conforme ai propri principi e ai dettami della Carta costituzionale.
Massimo Bonini (CGIL) – Danilo Galvagni (CISL) – Danilo Margaritella (UIL)
A seguito di mandato ricevuto dall'assemblea dei lavoratori, è stato indetto lo stato di agitazione delle sedi INPS dell'Area Metropolitana di Milano.
Il motivo deriva dalla mancanza di corrette e compiute relazioni sindacali con le rappresentanze dei lavoratori, dalla chiusura e trasferimento degli uffici e del personale nonché dalle motivazioni votate all'unanimità dall'Assemblea del personale INPS.
Siamo in attesa della convocazione del Prefetto di Milano.
I candidati interessati ed in possesso dei requisiti sono invitati ad inviare il proprio curriculum all'indirizzo cesil@cesilmilano.it, specificando nell'oggetto il riferimento indicato.
INFORMATICI APPARTENENTI ALLE CATEGORIE PROTETTE
Per conto azienda con sede a Milano, zona viale Certosa, si selezionano informatici iscritti al Collocamento mirato disabili. E' gradito un percorso di studi attinente la mansione ed una esperienza, anche minima, nel settore. Opportunità professionale scopo assunzione.
RIF. Informatici categorie protette
Oltre 5mila edili in piazza questa mattina a Bologna per la manifestazione interregionale per il Nord Italia promossa da Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil per richiamare il governo Gentiloni alla coerenza tra quanto convenuto con Cgil, Cisl e Uil in tema di previdenza con l’inserimento dell’Ape sociale e quanto definito in sede parlamentare nell’applicazione della norma. Per i lavoratori che svolgono mansioni gravose i requisiti dei 36 anni di contributi e degli 6 anni continuativi per l’accesso all’Ape social sono infatti stati inseriti successivamente.
Dalla Lombardia in piazza oltre 700 lavoratori, arrivati coi pullman da tutta la regione. “L’attuale norma non tiene conto della discontinuità lavorativa che i lavoratori edili sono costretti a subire – afferma Francesco Bianchi, segretario generale Filca Cisl Lombardia -. L’effetto pratico è che potranno andare in pensione pochi lavoratori, vanificando l’affermazione che “non tutti i lavori sono uguali” ai fini dell’accesso pensionistico. Per queste ragioni gli operai edili chiedono la modifica della norma, perché lavorare fino a 70 anni sull’impalcatura è impossibile”.
Ancora nessun dato incoraggiante che possa far pensare ad una ripresa del nostro Paese. Oggi i dati Istat, ieri quelli sul Pil, delineano un'Italia ancora in forte sofferenza. “L’Istat certifica una situazione economica e sociale non certo incoraggiante per il nostro paese con una ripresa molto fragile e concentrata nei servizi”. Il commento a caldo della Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan al rapporto annuale presentato dall’Istat. “E’ una Italia sempre più diseguale, dove si allunga la forbice tra ricchi e poveri e con l’ascensore sociale che funziona solo verso il basso”.
Furlan invita quindi tutti gli attori sociali a riflettere su questa non rosea situazione. “L’aumento delle disuguaglianze e dell’esclusione sociale, dualismi sempre più evidenti sia a livello territoriale che generazionale, natalità in calo, famiglie che si impoveriscono, giovani sempre più scoraggiati, donne sempre svantaggiate sul lavoro, complessivamente un clima di sfiducia e di scarsa partecipazione alla vita collettiva: questo è il quadro allarmante che delinea oggi il nostro istituto di statistica”. “L’aumento delle diseguaglianze sociali, come ha detto oggi Romano Prodi, aiuta i populismi e può portare alla rottura delle nostre società. Ecco perché bisogna trovare dei meccanismi nuovi di redistribuzione del reddito, modificando radicalmente il nostro sistema fiscale e la curva dell’Irpef per far affluire risorse a chi ha oggi di meno. Occorre favorire con un grande patto sociale la strada della crescita, delle politiche attive del lavoro, di una vera alternanza tra scuola e lavoro, con i necessari investimenti soprattutto sulle infrastrutture materiali ed immateriali, innovazione, ricerca, formazione, che sono i veri fattori di sviluppo che oggi fanno la differenza in un mercato sempre più globalizzato e competitivo”.
Una situazione molto difficile del nostro Paese, una ripresa debolissima, confermata dai dati del Pil sul primo trimestre presentati ieri, e che fa si che l’Italia sia il fanalino di coda di tutta l’Unione. “E’ ormai evidente che non basta qualche decimale di flessibilità contrattato tra l’altro con fatica con l’Unione Europea per risollevare il nostro Pil –il commento di Furlan-. Non si va purtroppo da nessuna parte con questa politica economica. Il nostro Governo deve battersi ancora di più da un lato per cambiare il fiscal compact e lo statuto economico europeo, insieme ad altri Paesi europei, per avere più risorse per la crescita e gli investimenti pubblici indispensabili in infrastrutture, innovazione, ricerca, formazione, in modo da dare più ossigeno alla nostra economia. Dall’altro lato, occorre che il nostro Governo costruisca un vero patto sociale che veda tutte le parti responsabili del nostro paese impegnate su come favorire gli investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno, aprendo subito un tavolo di confronto sulla riforma fiscale, accantonata inspiegabilmente nel Def, in modo da ridurre le tasse per i lavoratori, i pensionati e le imprese che investono ed assumono i giovani senza lavoro con una lotta seria all’evasione fiscale, agli sprechi ed alla corruzione negli appalti pubblici dove ci sono miliardi di euro che si possono recuperare per la crescita”.
"Cordoglio della Cisl Nazionale per la scomparsa di Laura Biagiotti una grande italiana che ha portato la nostra creatività nel mondo". Lo scrive su twitter la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan.