(AGIELLE) - MILANO - In Lombardia anche i lavoratori dell'artigianato avranno il salario di produttività e un fondo di welfare per le prestazioni di carattere sociale e sanitario integrative. Queste le due importanti novità frutto della stagione di rinnovi contrattuali regionali che interessa ben 180mila lavoratori lombardi, a 13 anni dall'ultima tornata di contrattazione regionale. Si sono infatti definitivamente conclusi i rinnovi contrattuali dei 7 comparti che caratterizzano il settore artigianato anche nella nostra regione (metalmeccanico, chimico, tessile, grafico, legno, alimentare e acconciatori) e che per tutto lo scorso anno hanno visto una intensa attività negoziale. "Il sindacato lombardo e la Cisl hanno davvero realizzato un risultato storico. Siamo molto soddisfatti per il risultato raggiunto con tenacia e pazienza, ancora più importante se pensiamo alla fase di crisi economica in cui siamo – commenta Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia -. Questi nuovi contratti hanno rilanciato fortemente in Lombardia l'azione della contrattazione decentrata, che non è in crisi e sta vivendo una nuova stagione di qualità”. “Quanto realizzato riguarda un numero di dipendenti pari a tre volte quelli della Fiat – aggiunge - . Questo la dice lunga sull'importanza del risultato e su quanta attenzione crescente dobbiamo dare al mondo delle piccole e medie imprese”. I rinnovi contrattuali hanno dovuto tener conto della fase di difficoltà economica che il settore attraversa. A tal fine sono state individuate misure che hanno permesso di combinare le esigenze di maggiore flessibilità per le imprese con il riconoscimento di risultati per i lavoratori. Due sono le innovazioni particolarmente significative negoziate in questi contratti: l'introduzione per la prima volta nel settore artigiano di un salario di produttività (i singoli premi hanno un valore minimo e massimo calcolato secondo parametri produttivi), a sua volta detassato secondo le recenti normative in materia, e la costituzione nel corso del 2014 di un fondo di welfare contrattuale a favore dei lavoratori, alimentato con un versamento che varrà 60 euro su base annua, che permetterà di erogare anche agli artigiani prestazioni di carattere sanitario o sociale integrative. “Come Cisl siamo particolarmente soddisfatti per avere rivendicato e ottenuto importanti novità che saranno molto utili per i lavoratori – sottolinea Petteni -. La mutualità e la bilateralità sono sempre più lo strumento moderno con il quale dare risposte e sostegni a chi lavora. Il salario degli artigiani sarà inoltre incrementato nel 2014 dopo anni di stagnazione. Ci aspettiamo infine da Regione Lombardia una grande attenzione e un appoggio concreto a quanto nell'artigianato le parti sociali stanno realizzando". - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - La mafia sale anche sul trattore. Secondo un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Anbsc, realizzata in occasione della firma, oggi a Milano, del piano “Mafia free” tra Regione, Comune, Ministero dell’Interno e Società Expo, in Lombardia sono stati sequestrati alla criminalità organizzata 50 terreni agricoli e fabbricati rurali in 29 comuni fra Milano, Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese. In totale sono 184 i centri dove lo Stato è intervenuto – spiega la Coldiretti regionale - delineando una “mappa della presenza mafiosa” che interessa, a livello di sequestri, il 12% del territorio lombardo e riguarda, per la maggior parte, appartamenti, ville, box, capannoni e attività commerciali. “La quantità dei beni confiscati – commenta Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – è da un lato un indicatore preoccupante di infiltrazioni nei nostri territori, dall’altro però è il segnale di una grande attività di indagine e di repressione. Gli investimenti del crimine organizzato sembrano puntare in particolare sul settore immobiliare residenziale, come dimostrano i dati dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati”. I 50 fra terreni agricoli e i fabbricati rurali sequestrati in Lombardia si trovano: 25 in provincia di Milano (a Bernate Ticino, Buccinasco, Cesano Boscone, Gaggiano, Milano, Nerviano, Rho, Sedriano e Segrate), 7 in provincia di Brescia (a Bovegno, Breno, Brescia, Calcinato, Capriano, Pezzaze e Soiano sul Lago), 7 nel Comasco (a Caslino D’erba, Erba, Lomazzo, Lurago d’Erba e Tavernerio), 4 nel Lecchese (Cesana Brianza, Costa Masnaga, Lecco e Olginate), 4 nel Pavese ( a Portalbera e Vigevano), 1 a Sondrio (Madesimo), 1 a Varese (Luino) e 1 a Bergamo (Berbenno). In totale in Lombardia sono 1.186 i beni sequestrati: si tratta della prima regione del centro nord e la quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria. In provincia di Milano il 43% dei comuni (58 su 134) e in quella di Monza il 24% (13 su 55) è stata interessata dalla confisca di appartamenti, box, aziende, capannoni, attività commerciali e terreni agricoli riconducibili al crimine organizzato. La stessa cosa è avvenuta per quasi il 16% dei comuni bresciani (32 su 206), per il 13,5% di quelli in provincia di Varese (19 su 141), per il 10% in provincia di Como (16 su 160). Il 39% di tutti i 184 comuni dove si trovano beni confiscati è concentrato fra le province di Milano e Monza, il 25% riguarda la fascia prealpina fra Varese, Como e Lecco. L’asse Bergamo-Brescia pesa per un 23%, mentre l’area basso padana fra Mantova-Cremona-Lodi-Pavia incide per il 12%, mentre l’1% è in Valtellina. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - “Deludente l’incontro di giunta allargato alle zone e alle associazioni – dice Danilo Galvagni segretario della Cisl milanese – perché ancora una volta non si sono voluti affrontare i veri problemi. Non si può governare la città con gli espedienti, con le isole pedonali “reversibili” e pensate unicamente per il centro città. E le periferie? Abbandonate a se stesse, con servizi carenti e trasporti pubblici, spesso, inadeguati (vedi quartiere Binda e San Paolo dove i lavoratori Atm Sono costretti a muoversi in auto). E sul tema mobilità occorre chiarezza: non basta moltiplicare le opportunità nel centro, quando la rete del trasporto pubblico è penalizzata. Servono veicoli moderni, uomini e mezzi per rafforzare la rete. Sul tesoretto di a2a, gestito come il “gioco dei pacchi”, fingendo di far scegliere i cittadini, non è il caso di aggiungere altro. Le periferie hanno bisogno di un piano serio. Ma su tutto c’è l’emergenza lavoro, che anche a Milano morde. Neppure un cenno poi sull’opportunità Expo, per la quale i sindacati confederali e la società Expo Spa hanno definito un progetto. Ma se la città non riparte, con le associazioni d’impresa e il comune a fare da motore, servono a poco anche i protocolli. Expo e Milano devono costruire un dialogo produttivo in Europa, con un forte accento sulle produzioni del territorio. L’alimentazione sarà il cuore dell’Esposizione e Milano deve farsi interprete dell’economia lombarda, valorizzando le produzioni migliori. Magari valorizzando il ruolo di Sogemi, altra realtà abbandonata a se stessa. Serve un salto di qualità su tutta la partita Expo. E poi c’è il grave problema delle società partecipate, totalmente ignorato nell’incontro di giunta. Il panorama è preoccupante. Di Sea si sa, c’è il nodo della Handling da risolvere in sede europea, ma al momento il comune tace. L’Amsa, svuotata degli impianti, rischia il declino; a2a, che ha ereditato con a2a Ambiente gli inceneritori, ad oggi, è alle prese con la nuova governante, viene vissuta dal comune come un bancomat. E poi il nodo Atm-Trenord, ancora da sciogliere. Su tutto questo il comune deve aprire un confronto serio con le organizzazioni sindacali, perché in gioco ci sono migliaia di lavoratori e la qualità dei servizi cittadini. A questa opzione non vediamo scelte alternative – conclude Galvagni - o si discute assieme sul futuro delle partecipate e sul destino dei lavoratori, oppure la distanza rischia di diventare incolmabile”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - La Categoria Unita dei tassisti milanesi, che raccoglie le sigle sindacali: Satam-Cna, Confartigianato Taxi Milano, Lega Coop, Unione Artigiani, Agci, Uil Trasporti, Tam-Casartigiani,Cci, Fit Cisl, ha siglato un documento a proposito della possibilità delle auto Car Sharing di entrare nella Ztl di corso Garibaldi. Il testo: "Apprendiamo dalle pagine dei giornali (Corriere Milano del 12/1/2014) la decisione con valenza nelle prossime settimane, che permetterà alle autovetture del Car Sharing di accedere all'area Ztl di corso Garibaldi. La notizia ci coglie di sorpresa e ci lascia decisamente stupiti. In questi anni abbiamo assistito, e in parte ne abbiamo condiviso le finalità, alla costituzione di aree protette che valorizzassero l'utenza debole (pedoni e ciclisti). In particolare abbiamo condiviso l’intendimento di non penalizzare i residenti e, conseguentemente, il servizio di trasporto pubblico (taxi e atm), pur puntando su una limitazione del traffico a beneficio delle condizioni ambientali. Con il recente provvedimento, però, di estendere l’accesso alla Ztl Garibaldi alle auto del cosiddetto Car Sharing, dobbiamo constatare che la politica seguita fino a questo momento è cambiata, e la tutela del cittadino non rientra più tra le priorità di questa amministrazione. Più precisamente con questa decisione si vuole valorizzare in modo assolutamente palese un'utenza di nicchia a discapito della collettività. Non solo, il provvedimento è destinato a produrre una forte spinta alla circolazione di auto private, sia pure in condivisione, a discapito dell’intero sistema di trasporto pubblico, costituito, come si sa da mezzi pubblici e soprattutto da taxi che ancora una volta rischiano di essere penalizzati per ragioni che non ci è dato sapere. Il servizio taxi, relegato da anni ad essere una presenza obsoleta nel trasporto cittadino, a cui viene ormai da tempo negata ogni forma di miglioramento ( leggi colonnine telefoniche, richieste per nuove corsie riservate, telecamere per la sicurezza, lotta all'abusivismo) andrebbe, invece, valorizzato per le potenzialità che oggettivamente esprime. Da troppo tempo, del resto, si preferisce favorire interessi privati, premiando, come detto una fascia limitata di cittadini. Non condividiamo e non capiamo il progetto di cui sopra e continuiamo ad auspicare un impegno diverso da parte dell’Amministrazione Comunale, teso a non vanificare tutto il lavoro svolto negli anni passati sia in termini di progettazione che di realizzazione di aree protette. - (agiellenews.it)
Da oggi riprendono le trattative per il rinnovo del contratto nazionale degli studi professionali, settore che occupa oltre un milione di addetti e più di 400 mila stagisti e praticanti. La Fisascat Cisl, nel corso del primo incontro negoziale con la Confprofessioni, proporrà di avviare il confronto in particolare sui temi della sfera di applicazione e della classificazione del personale, della bilateralità di settore e del welfare contrattuale, capitoli sui quali, già nella precedente tornata negoziale conclusasi nel 2011 con il rinnovo contrattuale, era stata prevista una estensione della normativa di riferimento con l'applicazione del Ccnl anche per i rapporti di lavoro cosiddetti atipici (praticantato, collaborazioni coordinate a progetto, partite Iva, stage formativi) e con il rafforzamento del welfare contrattuale e del sistema della bilateralità (Ebipro, Cadiprof e Fondoprofessioni).
Per la Fisascat sarà prioritario, in questa nuova fase di confronto, definire la normativa sulla classificazione riferita alle figure professionali entrate a pieno titolo nella sfera di applicazione - personale del recupero crediti, dei laboratori di analisi e di coloro che hanno negli studi professionali un ruolo autonomo ed anche dei professionisti non iscritti all'albo professionale - e già ricomprese nella 5^ area del Ccnl. In relazione alla bilateralità la Fisascat chiede inoltre di aumentare il finanziamento all'Ebipro previsto dal contratto nazionale al fine di creare le condizioni per la costituzione di un Fondo di Solidarietà di tipo Bilaterale per le aziende al di sotto dei 15 dipendenti che rappresentano circa il 90% della tipologia delle aziende del settore. Sul tema del sostegno al reddito le parti hanno già siglato lo scorso anno un accordo per il triennio 2013 - 2015 sull'avvio di un sistema sperimentale di prestazioni integrative al reddito per i casi di sospensione dell'attività lavorativa, di crisi aziendale, per i lavoratori che già percepiscono prestazioni di cassa integrazione in deroga e per coloro ai quali si applicano i contratti di solidarietà di tipo difensivo. Non meno importante per la Fisascat è la definizione della normativa sul rilancio del 2° livello di contrattazione correlato anche al salario di produttività e sull'obbligatorietà dell'iscrizione al fondo di previdenza complementare Fon.Te.. Sulla parte economica la Fisascat proporrà un aumento comunque non inferiore a quello previsto dal precedente rinnovo contrattuale - che aveva quantificato l'incremento salariale in 87,50 euro al 3° livello - finalizzato anche al riconoscimento della professionalità degli addetti del settore.
"Nelle trattative per il rinnovo contratto di lavoro dei dipendenti degli studi professionali e delle aziende collegate, di fatto già strutturalmente revisionato nel 2011, tenteremo di sviluppare ulteriormente la normativa già definita - sottolinea il sindacalista della Fisascat Mario Piovesan - Il nostro obiettivo rimane quello di consolidare i diritti e le tutele garantiti dal welfare di settore e puntare al riconoscimento della professionalità degli addetti del comparto".
E sulla necessità di assicurare anche un aumento economico dignitoso e rispondente al livello professionale interviene anche il segretario generale della categoria Pierangelo Raineri. "Garantire un aumento economico dignitoso - ha dichiarato Raineri - è un nostro dovere come lo è quello di assicurare il consolidamento del welfare contrattuale e della bilateralità di settore anche in considerazione degli effetti della recessione ancora in atto che avrà ancora pesanti ripercussioni anche nel settore delle professioni".
(AGIELLE) - Milano - Si chiama “Alta sartoria maschile: atelier 2.0” il nuovo progetto formativo dell'Afol (Agenzia formazione orientamento) Milano, operante da anni nella formazione in ambito fashion e comunicazione, unisce il mondo della moda e quello del web, con l’obiettivo di creare un’integrazione tra i due e di rispondere alle esigenze del contesto produttivo lombardo, proponendo azioni formative innovative finalizzate a favorire lo sviluppo di competenze in linea con il mercato del lavoro e la crescita locale. “Questo progetto – commenta Silvia Sardone, presidente Afol Milano – ribadisce l’attenzione dell’agenzia nei confronti di settori produttivi interessanti, come la moda. L’intento è quello di raccogliere e ascoltare le necessità dei professionisti della sartoria maschili, proponendo un percorso di formazione innovativo e altamente specializzato. Afol Milano continua a puntare fortemente sulla formazione, presentando un’ampia offerta di corsi con particolare attenzione alla qualità e finalizzati a sviluppare opportunità per sbocchi professionali adeguati o, come in questo caso, a favorire percorsi di imprenditorialità”. Il progetto è realizzato nell’ambito di Lombardia Plus, con il concorso di risorse dell’Unione europea, dello Stato italiano e della Regione Lombardia. Il percorso intende soddisfare il fabbisogno professionale, espresso dalle imprese artigiane che si occupano di sartoria maschile, di giovani preparati dalle scuole a cui tramandare il mestiere e lasciare in gestione le sartorie, ma anche di risorse capaci di rendere visibile e appetibile il prodotto sartoriale e l’atelier attraverso strumenti di comunicazione al passo con i tempi, primo fra tutti il web. Il progetto prevede di formare due figure professionali diverse, ma strettamente connesse tra loro, in grado di colmare il gap di competenze evidenziato dagli esperti del settore. L’offerta formativa, rivolta a giovani inoccupati, disoccupati o occupati fino a 35 anni di età, comprende tre moduli. Il primo modulo è dedicato alla sartoria maschile e finalizzato all’acquisizione delle abilità e conoscenze necessarie a chi desidera lavorare, gestire o aprire una sartoria maschile con una particolare attenzione al web marketing (social network, i blog, i forum che consentono di creare, allargare, connettere e far interagire reti sociali e professionali). Il secondo modulo si focalizza sulla progettazione e sulla realizzazione di strumenti di comunicazione per il web e mobile con una significativa declinazione del percorso verso il tema della promozione dei mestieri artigiani, e in particolare del sarto maschile. Al termine di ognuno dei due moduli i partecipanti otterranno la certificazione delle competenze (rispettivamente per la figura del Sarto (artigianale) e per la figura di Web Designer/Esperto usabilità web) previste dal Qrsp. Il terzo modulo, individuale per un numero selezionato di partecipanti, prevede un focus significativo sul tema dell’autoimprenditorialità, con l’obiettivo di approfondire, anche attraverso attività laboratoriali condivise, un probabile sbocco professionale per i giovani che prenderanno parte al progetto. Al termine del momento di laboratorio condiviso per lo sviluppo dei progetti comunicativi integrati, l'Afol Milano mette a disposizione dei partecipanti 6 percorsi individuali di 20 ore ciascuno di consulenza all’autoimprenditorialità, finalizzati alla definizione di una start up d’impresa. La scelta dei partecipanti sarà effettuata da una commissione di esperti dei due settori che valuteranno i migliori contributi espressi dai partecipanti di entrambi i percorsi formativi, soprattutto rispetto al livello di innovazione e integrazione delle professionalità e dei fabbisogni. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - La Cisl, per bocca di Giovanni Abimelech, segretario generale Fit della Lombardia, rivolge un appello a Roberto Maroni e Giuliano Pisapia, in vista dell’incontro che deciderà il futuro del progetto di fusione Atm-Trenord. “Bisogna lavorare pazientemente al progetto di collaborazione Atm-Trenord. Magari ragionando sui due tempi: prima il coordinamento dei servizi, poi la fusione. Non c’è alternativa, perché così non si può andare avanti. La città metropolitana di Milano, per la gestione del trasporto pubblico, ha la bellezza di una decina di operatori diversi, oltre ad Atm e Trenord, ci sono molte altre piccole aziende e ognuna gestisce il proprio servizio. Nessun coordinamento niente economie di scala. La Lombardia ha centoventi aziende sul territorio. E così i passeggeri diventano l’ultimo dei problemi. Mezzi vecchi, servizio che balbetta con le rotture di carico, gli orari e i disservizi provocati da un numero di operatori eccessivo. Ma qui le responsabilità sono tutte della Regione che deve modificare la legge per creare al massimo 4, 5 bacini per il trasporto pubblico locale lombardo. Anche perché si risparmierebbero una valanga di soldi. “Dunque l’ipotesi di una vasta collaborazione, che arrivi poi ad un unico soggetto, tra Atm e Trenord, è positiva ma non può essere solo un’operazione finanziaria. Né uno stratagemma per alleggerire dei costi vivi le amministrazioni locali. Occorre creare un gruppo forte, in grado di competere in Italia e nel resto dell’Europa. Il management c’è e per vincere le gare occorrono capacità ed esperienza che le due aziende possono vantare”. “Deve essere chiaro però – insiste l’esponente della Cisl - lo dico sia a Maroni che a Pisapia: la figura del direttore generale non può essere di nomina politica. Non si può tenere in ostaggio un’azienda strategica per il territorio sulla base delle oscillazioni politiche. Il dg è un tecnico che fa gli interessi dell’azienda e dei cittadini, non può essere il portatore d’acqua di questa o quella maggioranza”. Concludendo Abimelech spiega cosa ci guadagneranno passeggeri e lavoratori. “I passeggeri ne guadagneranno in efficienza e, grazie alle economie di scala, potranno avere un servizio più puntuale con mezzi migliori. I lavoratori saranno impegnati con uno dei maggiori gruppi europei, che potrà nascere da Atm-Trenord, in grado di migliorare le proprie performance e offrire nuove opportunità d’impiego". - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Sono oltre 2.300 le imprese attive in Lombardia tra portali web e aziende che vendono online, pari al 19,7% di tutte le imprese italiane del settore (circa 12 mila). Un comparto quello legato a internet in crescita del 20% nel 2013 in Lombardia e del 18,2% in Italia. Milano è prima a livello regionale con 1.113 imprese attive (47,5% lombardo e 9,4% nazionale), seguita da Brescia (209 imprese) e Monza e Brianza (208) mentre in un anno registrano crescite superiori al 20%, dopo Milano che è prima con +27,9%, anche Cremona, Lecco e Monza e Brianza. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al secondo trimestre 2013 e 2012. Le province italiane. Roma e Milano sono prime in Italia, quasi a pari merito, con rispettivamente 1.121 e 1.113 imprese (9,4% nazionale ciascuna) attive tra portali web e commercio online. Vengono poi Napoli e Torino con circa il 5% delle imprese italiane del settore. In Camera di commercio di Milano i “giudici” del web. Sono oltre 100 le richieste di riassegnazione depositate alla Camera Arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, unico ente pubblico accreditato per la gestione delle procedure di riassegnazione dei nomi a dominio .it al Registro .it, l’anagrafe dei domini internet .it. Nel 2013 oltre l’80% delle procedure si è chiuso con la riassegnazione del nome a dominio per una durata media di 2 mesi e mezzo. Si va dal typosquatting, vale a dire da chi conta sull’errore di digitazione di un utente distratto per indirizzarlo ad un sito diverso e ricavare un profitto, al più diffuso cybersquatting che è l’appropriazione di un determinato nome a dominio da parte di chi lo registra senza averne diritto o titolo. Coinvolte le più famose imprese: dalle catene di supermercati, alla rivista periodica, alle maggiori banche italiane, alle case di moda. Le decisioni sulla riassegnazione dei nomi a dominio gestite dalla Camera Arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, sono consultabili all'indirizzo web http://www.camera-arbitrale.it. Dei problemi legati all’uso illecito dei nomi a dominio si parlerà in Camera di commercio di Milano nel corso del seminario “Cybersquatting e Typosquatting. Guida alle procedure di riassegnazione dei nomi a dominio” venerdì, 31 gennaio 2014, ore 17.00-19.00, Via Meravigli 9/b, Palazzo Turati, Sala ottagonale. Possono attivare la procedura di riassegnazione persone fisiche o giuridiche che hanno i requisiti per registrare un dominio .it, a nome proprio o per conto di persone fisiche o giuridiche non appartenenti all’Unione Europea. Decidono sulla riassegnazione dei nomi a dominio esperti in diritti di proprietà intellettuale, aspetti giuridici di internet e uso contraffattorio dei marchi. Per informazioni nomiadominio@mi.camcom.it. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Nel quarto trimestre 2013 le figure professionali più intermediate dalle agenzie del lavoro dell’area milanese sono state quelle degli addetti al commercio, che rappresentano più di un terzo (34%) del totale delle richieste espresse dalle imprese. A seguire, le domande di personale non qualificato (23%), di tecnici (13,4%) e impiegati esecutivi (13,2%), mentre i conduttori di impianti (8,9%) e gli operai specializzati (7,5%) risultano essere le categorie meno ricercate. E’ quanto emerge dalla seconda edizione dall’Osservatorio Assolombarda – Agenzie per il lavoro, l’indagine che monitora trimestralmente l’andamento del mercato del lavoro sulla base delle informazioni che le principali agenzie acquisiscono nell’ambito della loro attività di intermediazione. “Stando ai dati del Ministero del Lavoro, sono più di 10 milioni i rapporti di lavoro, tanto subordinato quanto di collaborazione, attivati ogni anno in Italia e, in Lombardia, sono stati nel 2012 quasi 1,5 milioni _ afferma Michele Angelo Verna, direttore generale di Assolombarda _ Diversamente dal comune sentire, dunque, nonostante le difficoltà del mercato del lavoro, perfino di questi tempi c’è una grande quantità di occasioni. I dati dell’Osservatorio che abbiamo lanciato lo scorso dicembre insieme alle Agenzie per il lavoro costituiscono, quindi, un valido strumento di orientamento e, allo stesso tempo, restituendoci una lettura immediata e critica delle performance del mercato del lavoro, ci aiutano a favorire il riallineamento delle politiche attive alle reali esigenze Assolombarda per ‘Far volare Milano’”. Il Rapporto evidenzia, inoltre, che le richieste formulate dalle imprese alle agenzie sono aumentate del 34% rispetto al trimestre precedente. Si tratta di una crescita che ha interessato tutti i gruppi professionali monitorati, ma che per gli addetti al commercio fa registrare un +79%: una tendenza che si inserisce coerentemente nel quadro delle festività natalizie del periodo preso in esame. Più nel dettaglio, all’interno della categoria addetti al commercio i profili ‘più gettonati’ sono quelli degli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (14,9%) e degli addetti alle vendite (13,1%), in particolare, tra questi ultimi, i commessi delle vendite al minuto e i cassieri di esercizi commerciali. Si confermano elevate anche le richieste di personale non qualificato nei servizi di pulizia (13,1%). Su questi tre profili, considerati di facile reperimento secondo la valutazione delle agenzie per il lavoro, si concentra oltre il 40% della domanda nell’ultimo trimestre dell’anno. Da notare come, rispetto al trimestre estivo, si riduca il fabbisogno di personale non qualificato nella manifattura, a fronte di una maggiore richiesta di impiegati esecutivi, in particolare di addetti alla gestione amministrativa della logistica: un’esigenza presumibilmente legata alla ripartenza autunnale delle attività economiche. Alla rilevazione dei dati per l’Osservatorio Assolombarda – Agenzie per il Lavoro partecipano nove tra le principali agenzie per il lavoro (Adecco Italia, Gi Group, Manpower, Men At Work, Obiettivo Lavoro, Openjobmetis, Quanta Risorse Umane, Randstad Italia, Umana) che operano nell’area milanese. Vengono raccolte le informazioni relative a un centinaio di diversi profili professionali, identificati sulla base della classificazione delle professioni adottata dall’Istat. Questi profili sono riconducibili a sei raggruppamenti: tecnici, impiegati esecutivi (professioni esecutive nel lavoro di ufficio), addetti al commercio, operai specializzati, conduttori di impianti; personale non qualificato. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Cesano Maderno - Ieri sera a Cesano Maderno sala gremita di artigiani per comprendere le opportunità offerte dall'Esposizione Universale. Il saluto del ministro Maurizio Lupi. Gli interventi del segretario dell'Unione Artigiani, Marco Accornero, del sottosegretario di Regione Lombardia ad Expo 2015, Fabrizio Sala, del segretario generale della Cciaa Mb, Renato Mattioni, e del responsabile delle relazioni istituzionali di Padiglione Italia, Alberto Mina. Fare rete all'insegna della sussidiarietà attiva per svolgere un ruolo da protagonisti prima, durante e dopo Expo 2015. E' con questo comune impegno che ieri sera a Cesano Maderno ha avuto luogo un partecipato convegno dal titolo "Expo 2015: opportunità per le pmi del territorio", organizzato dall'Unione Artigiani di Monza e Brianza con il patrocinio della Città di Cesano Maderno. In avvio dei lavori, in coda ai saluti introduttivi del presidente dell'Unione Artigiani di Monza e Brianza, Walter Mariani, è giunto il saluto del ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi. Impossibilitato a partecipare per impegni di governo, Lupi, attraverso una lettera, ha voluto comunque trasmettere la sua attenzione a questo evento, sottolineando l'importanza delle opere infrastrutturali in fase di realizzazione proprio in vista dell'Esposizione Universale milanese. "Da Pedemontana alla Bre.Be.Mi, alla tangenziale est-esterna _ ha sottolineato Lupi _ passando per la linea metropolitana M5 Lotto-Garibaldi-San Siro, la linea metropolitana M1 di Milano, il potenziamento della linee ferroviaria con il terzo binario Gallarate-Rho, la tramvia Parco Nord-Desio-Seregno, la strada Rho-Monza, Cascina Merlata, l'accessibilità di Malpensa, appare lunga la lista di interventi indispensabili per consentire anche alle micro, piccole e medie imprese brianzole e milanesi di agganciare le innumerevoli opportunità di business offerte da Expo. La scommessa è ora quella di passare dalle parole ai fatti." Dopo una interessante analisi geopolitica condotta in apertura dal giornalista economico Enrico Verga, è toccato a Marco Accornero, entrare nei dettagli. "Fino al 2020 _ ha spiegato Accornero _ ci attendiamo che Expo crei a livello nazionale quasi 24 miliardi di euro di produzione aggiuntiva, di cui 10 rimarranno effettivamente nelle tasche di lavoratori e imprenditori, al netto dei costi. Expo attrarrà circa 20 milioni di visitatori, di cui 6 stranieri, impegnando almeno 190mila addetti, di cui 100mila tra Milano e la Brianza. Da oggi all'inaugurazione dell'evento, saranno edilizia e industria a trarne i maggiori benefici. In corso di rassegna invece saranno chiamati in causa i comparti del turismo e dei servizi. Si calcola in quasi 13 miliardi di euro la produzione aggiuntiva che sarà generata sul territorio milanese e brianzolo nel semestre di manifestazione. Infine, si prevede che con Expo nasceranno 11 mila nuove imprese, di cui la metà nella sola Lombardia." Un contesto nel quale la Brianza, in particolare la Brianza Occidentale, Valle del Seveso e Groane che idealmente fanno perno sulla città di Cesano Maderno, e che si affaccia direttamente verso il Bollatese-Rrhodense che ospiterà il sito di Expo, potrà beneficiare di molte occasioni di affari. Se ne è detto convinto anche Fabrizio Sala, che ha illustrato le azioni già intraprese dal Pirellone per favorire il successo dell'Esposizione Universale. Sala ha rimarcando l'importanza fondamentale, per le Pmi, di guardare verso i mercati esteri, attraverso aggregazioni, reti di imprese in grado di unire le forze e incrementare il grado di competitività a livello globale. Sulla stessa lunghezza d'onda, Renato Mattioni, che a proposito di sinergie ha presentato la neonata Associazione Temporanea di Scopo, che fa capo proprio alla Cciaa brianzola e vede tra i suoi soci Unione Artigiani e Confindustria. Ruolo degli enti locali da non trascurare, secondo il sindaco di Cesano Maderno Gigi Ponti, per il quale anche i Comuni dovranno sforzarsi per fare squadra con le altre istituzioni, le associazioni di categoria e le imprese, magari mettendo in vetrina le straordinarie bellezze artistiche e monumentali delle nostre città. Un esempio, Palazzo Borromeo che ha ospitato il convegno. Apprezzato l'intervento di Alberto Mina, che ha illustrato il ruolo strategico di "Casa Italia" all'interno dell'Expo 2015. Ha concluso i lavori il responsabile marketing e sviluppo dell'Unione Artigiani, Claudio Vettor, che ha rimarcato come in un mondo totalmente mutato occorra cambiare mentalità e approccio per rendere positiva l'attività di impresa. Le reti create in questi mesi per il settore Oil&Gas, per il mercato brasiliano e nel comparto dell'edilizia, con Accademia Classe A, testimoniano l'impegno dell'Unione Artigiani nella direzione di favorire le aggregazioni per affrontare il mercato globale.
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(AGIELLE) - MILANO - Expo raggiunge quota 142. E’ della Repubblica d’Irlanda, infatti, l’ultima adesione, in ordine di tempo, a Expo Milano 2015. E’ stato il commissario unico per il Governo Giuseppe Sala, a dare la notizia durante l’incontro per la presentazione di Homi Milano, il salone che ha preso il posto del Macef, che si è tenuto presso l’auditorium di Fiera Milano. Soddisfazione per il successo dell’evento milanese che ha superato, per ciò che riguarda i paesi ospiti, ogni aspettativa. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO – “Abbiamo deciso tutti insieme di fissare incontri periodici, ci vedremo almeno una volta ogni due mesi, per discutere le priorità e i bisogni della città. Il mio invito è stato accolto favorevolmente e di questo ringrazio tutte le parti sociali e le categorie che erano sedute al Tavolo. Si è trattato di un incontro costruttivo con uno spirito di collaborazione positivo, il miglior viatico per affrontare i problemi e trovare soluzioni efficaci”. Lo ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia al termine dell’incontro del Tavolo Sviluppo Milano. “Il primo tema su cui abbiamo stabilito di lavorare è quello della Città metropolitana. Nelle prossime settimane verrà definito il quadro legislativo in Parlamento ed è evidente che questo riguarda non solo le Istituzioni, ma anche tutte le categorie produttive. Ci saranno incontri e gruppi di lavoro che individueranno delle proposte concrete per cogliere meglio le opportunità della Città metropolitana, proposte che saranno poi valutate nelle riunione del Tavolo Sviluppo”, ha concluso il Sindaco Pisapia. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - L'assessorato all'Agricoltura della Lombardia ha assegnato oltre 600.000 euro a 35 aziende agricole attive sul territorio regionale, per favorire l'insediamento dei giovani imprenditori, come previsto dalla Misura 112 del Programma di sviluppo rurale (Psr). Nei giorni scorsi la Direzione generale Agricoltura ha approvato il riparto delle risorse finanziarie alle amministrazioni provinciali lombarde relative alle domande presentate fra il 1 giugno e il 15 ottobre 2013. Le richieste risultate ammissibili a finanziamento sono già state finanziate. "Regione Lombardia favorisce l'insediamento dei giovani nelle aziende agricole - ha dichiarato l'assessore regionale all'Agricoltura, Gianni Fava - assecondando le esigenze di ricambio generazionale in un comparto, come quello agricolo, che costituisce la spina dorsale dell'agroalimentare lombardo". Fava non nasconde che il settore "necessita un'accelerazione, alla luce anche del fatto che oltre un terzo degli agricoltori ha più di 65 anni, mentre gli imprenditori under 35 non arrivano al 10 per cento. Nel Psr che la Lombardia sta predisponendo prevediamo di implementare la dote per i giovani, in linea anche con la riforma della Pac varata da Bruxelles". - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - "La convocazione degli Stati generali sull'Ict da parte dell'assessore regionale alle Attività produttive, ricerca e innovazione, Mario Melazzini, arriva dopo una serie di iniziative sul settore e sulle diverse vertenze aziendali e rappresenta un'opportunità importante. Occorre un forte ruolo da parte della Regione e sono urgenti scelte di sistema per salvaguardare l'occupazione e sostenere lo sviluppo di questo comparto strategico". Così Nicola Alberta, segretario generale Fim Cisl Lombardia, alla vigilia dell'incontro degli Stati generali Ict, in programma per domani pomeriggio a Palazzo Lombardia. "L'occupazione a rischio in Lombardia, sulla base delle vertenze importanti aperte in questa fase, è pari a oltre 2.500 posti di lavoro - sottolinea Alberta -. Auspichiamo che con l'incontro di domani si istituisca una sede di confronto permanente tra i vari soggetti, con la regia istituzionale, per monitorare la situazione, esaminare criticità e potenzialità, e delineare proposte concrete di sostegno e di intervento". In Lombardia, secondo il monitoraggio periodico condotto dalla Fim, le principali situazioni critiche sotto il profilo occupazionale interessano imprese rilevanti quali Italtel, Alcatel, Nokia Solutions (ex Nokia-Siemens), Agile, Jabil, Sem, Bames, Linkra. In alcune di queste aziende sono già in corso processi di sospensione (Cigs, Cds, mobilità) con incognite rilevanti per il futuro, in altre vi sono dichiarazioni di esubero da parte delle imprese e di rilocalizzazione di attività in altri Paesi. In altre ancora si prefigurano riassetti e ristrutturazioni a livello internazionale, è il caso della Micron, con ricadute pesanti sul nostro territorio. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Nel 2013 la pressione fiscale è salita al 44,3%, nuovo record assoluto nella storia del nostro Paese dopo quello già raggiunto nel corso del 2012, e nel 2014 resterà ben oltre il 44%. E' il risultato di un'analisi dell'Ufficio Studi Confcommercio sull'evoluzione del carico fiscale in Italia, da cui emerge uno scenario in cui, per riavviare il processo di crescita, occorrerebbero più coraggio e più incisività nei tagli alla spesa pubblica e, soprattutto, politiche fiscali dal lato dell'offerta, a cominciare da una incisiva riduzione degli oneri fiscali che gravano sui fattori produttivi, primo fra tutti il lavoro. La riduzione del carico fiscale deve, dunque, essere l'obiettivo prioritario e irrinunciabile dell'azione di Governo nel prossimo futuro. Non spostare o rimodulare, ma ridurre, semplicemente ridurre in modo certo, progressivo e sostenibile la pressione fiscale è l'esigenza fondamentale di lavoratori, imprese, pensionati. E' il solo modo, questo, per rilanciare le forze produttive vitali, ben presenti nel nostro Paese. Nell'anno che si è appena concluso, insomma, il prelievo sotto forma di imposte e contributi previdenziali è aumentato di circa 1,6 miliardi di euro rispetto al 2012. Nello stesso arco di tempo, il Pil nominale ha subìto una flessione di oltre 8,7 miliardi di euro. Il rapporto aritmetico che esprime la pressione fiscale è dunque salito al 44,3%, lo 0,3% in più rispetto al livello del 2012. Invece che di "riduzione delle tasse", quindi, si dovrebbe più correttamente parlare di incremento assoluto delle "tasse" nonchè di incremento del carico fiscale (cioè in proporzione al Pil). Sempre nel 2013, per ogni euro prodotto in Italia la frazione di imposte, tasse e contributi pagata è cresciuta di altri 3,5 decimi di punto ! percentuale assoluto, aggiornando il record assoluto della pressione fiscale apparente nella storia d'Italia già raggiunto nel corso del 2012. Non c'è stato dunque affatto l'avvio di un percorso di riduzione della pressione fiscale e si è assistito, invece, a parziali effetti redistributivi che modificano il mix del gettito tra le diverse categorie di contribuenti. Purtroppo anche nel 2014 la riduzione della pressione fiscale è soltanto illusoria (le previsioni governative parlano di centesimi di punto percentuale) e il livello si manterrà sopra il 44,2%. La previsione governativa della pressione fiscale nel 2014 al 44,2%, peraltro, è compatibile con una crescita del Pil reale dell'1%, un tasso di variazione che nelle attuali condizioni economiche del Paese non sarà facile raggiungere. (agiellenews.it)
"Ci fa piacere che l'amministratore delegato di Fiat, Marchionne abbia confermato nella sua intervista a Repubblica quello che aveva già annunciato alla Cisl, e agli altri sindacati alcuni mesi fa, e cioè la scelta positiva di puntare sul rilancio del marchio Alfa negli stabilimenti italiani e sul rientro progressivo al lavoro di tutti i lavoratori Fiat". E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
"Fa bene Marchionne a spiegare i suoi piani aziendali anche ai giornali italiani, proprio per fugare ogni equivoco e strumentalizzazione sulla strategia della Fiat, oggetto nei mesi passati di un continuo negoziato con la Cisl e gli altri sindacati che in questi anni hanno difeso e favorito i nuovi investimenti a Pomigliano e negli altri stabilimenti Fiat. E' chiaro che continueremo ad incalzare Marchionne e la Fiat, sul mantenimento degli impegni produttivi in tutti i siti italiani. Pacta sunt servanda. Ma se oggi la Fiat è un vero gruppo globale è anche merito degli accordi coraggiosi, firmati dai sindacati e approvati dai lavoratori, che hanno evitato la chiusura delle fabbriche in Italia, reso più produttivi ed efficienti gli impianti, senza peraltro mettere mai in discussione nessun diritto, come invece hanno sostenuto, in maniera ingiustificata, molti politici, ed una buona parte dei media, orientati spesso dal mondo bancario e finanziario".
(AGIELLE) - MILANO - In vigore da oggi la misura contenuta nel decreto "Destinazione Italia" che impone la riparazione dei veicoli incidentati solo nelle officine convenzionate con le compagnie di assicurazione. Pericolo di ripercussioni negative sul 30% delle carrozzerie di Milano e Monza e Brianza. Presidio davanti al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Potrebbero essere il 30%, qualcosa come circa 330 realtà, le carrozzerie milanesi e di Monza e Brianza a rischio chiusura nel 2014. Un migliaio (1072) i lavoratori impiegati che rischierebbero di stare a casa. E' l'allarmante denuncia lanciata dall'Unione Artigiani in concomitanza con l'entrata in vigore oggi, lunedì 13 gennaio, del provvedimento di riforma dell'Rc auto contenuto nel decreto "Destinazione Italia" approvato dal Governo alla vigilia di Natale. Il settore, 17mila imprese per più di 60mila addetti in tutta Italia, contesta la misura che traduce in obbligo la cosiddetta "forma specifica" nel risarcimento dei danni ai veicoli incidentati. La normativa applicabile da settimana prossima infatti imporrà la riparazione del veicolo incidentato esclusivamente ad opera di officine convenzionate con le compagnie di assicurazione e pagate direttamente da queste ultime. Chiamati in causa i 271 carrozzieri di Milano, i 552 della provincia, i 19 di Monza e i 238 della Brianza. Un totale di 1080 officine di riparazione auto coinvolte che assorbono 3510 lavoratori. "Il rischio - commenta il segretario generale dell'Unione Artigiani, Marco Accornero - è quello del venir meno della libera concorrenza, impedendo ai consumatori di avvalersi del carrozziere di fiducia. Le carrozzerie convenzionate, cui verranno imposti margini risicati da parte delle assicurazioni, saranno un numero limitato e oberate di lavoro con un evidente pericolo di abbassamento della qualità del servizio e delle riparazioni. Quelle realtà artigiane che non vorranno o potranno sottostare agli standard imposti dalle compagnie, che noi quantifichiamo in circa il 30% del totale, saranno automaticamente emarginate nel mercato e nel giro di breve costrette alla chiusura." L'Unione Artigiani calcola che la potenziale ripercussione negativa sull'occupazione nelle officine di carrozzeria di Milano e provincia e di Monza e Brianza potrebbe coinvolgere fino a mille dipendenti. "Per questo motivo - spiega Accornero - condividiamo la protesta della categoria che si concretizzerà in un presidio, da lunedì 13 a venerdì 17 gennaio, davanti al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. L'auspicio è che le proposte di modifica a questa riforma vengano attentamente valutate e positivamente accolte, in primis il mantenimento della libertà di scelta del proprio carrozziere." - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - È stato definito, e sarà ufficialmente siglato nei prossimi giorni, il nuovo contratto di servizio tra il Comune di Milano e la società Amsa per gli anni 2014, 2015 e 2016. È il primo messo a punto da questa Amministrazione e prevede rilevanti novità rispetto al precedente. Il nuovo contratto prevede servizi aggiuntivi per i cittadini e costi identici al 2013 per i prossimi tre anni (286 milioni di euro all’anno). Così, viene stabilita una maggior frequenza nel passaggio dei mezzi per la vuotatura di cestini e cestoni (600mila in più all’anno rispetto al 2013), insieme alla conferma dell’estensione dell’area di spazzamento (circa 20.000 km in più rispetto al 2012). Inoltre, la raccolta dell’umido, che entro la fine del 2014 interesserà tutta la città, viene compresa nella quota riconosciuta dal Comune all’Amsa. Tutto ciò a fronte di un risparmio di 34,3 milioni di euro nei 3 anni (11 milioni nel 2014, 11,6 milioni nel 2015 e 11, 7 milioni nel 2016): minori costi calcolati rispetto al contratto sottoscritto nel 2010 e con efficienze parzialmente anticipate negli scorsi anni. Un’altra importante novità riguarda il sistema dei controlli e delle penali, a garanzia della qualità dei servizi. Infatti, gli standard minimi che devono essere garantiti in termini quantitativi e qualitativi da Amsa sono la base sulla quale è possibile calcolare le penali. Ai servizi viene assegnato un nuovo indice di qualità da raggiungere. Al di sotto di questo il Comune può intimare ad Amsa di raggiungere l’obiettivo in un lasso di tempo definito oppure comminare direttamente una penale. A titolo esemplificativo, se la pulizia di una strada vale 100 e lo standard minimo da raggiungere previsto dal Comune di Milano è del 95% ci sono tre possibilità: servizio eseguito al 100%, servizio compreso tra 95 e 100% (in questo caso è previsto il lasso di tempo per raggiungere il massimo) o non raggiungimento del 95% (applicazione diretta della penale calcolata per ogni punto percentuale in meno al di sotto dell’obiettivo). Inoltre, per garantire la piena funzionalità di questo processo, è previsto il “controllo documentale unilaterale”: dipendenti comunali appositamente formati effettueranno riscontri periodici a campione. Se le rilevazioni del personale del Comune saranno differenti da quanto riportato dai report di resoconto dell’attività inviati quotidianamente da Amsa (nel precedente contratto tali report erano solamente periodici), il Comune potrà contestare il disservizio e, una volta accolti i chiarimenti dell’azienda, valutare le eventuali penali da applicare. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - Rischio criminalità, una preoccupazione italiana (per uno su cinque). E se tra i milanesi il 22,5% è preoccupato per le infiltrazioni della criminalità, tale percentuale scende al 4,6% all’estero. Expo, per i milanesi un business, ma per gli stranieri una vacanza (con shopping). Per sette milanesi su dieci, Expo è soprattutto una opportunità economica (per creare partnership internazionali: 18,4%, per business: 16,4%, per infrastrutture: 19%, per lavoro per i giovani: 14,2%) mentre per chi scrive dall’estero prevale come prima segnalazione turismo e shopping (29,1%). La grande maggioranza vede rosa quando si parla di Expo 2015: il 75,2% di stranieri e il 75,3% dei milanesi che discutono su Expo in rete pensano che sia una opportunità per Milano. Sono questi i dati che emergono da una analisi effettuata su 3 mila messaggi postati su Twitter da utenti milanesi nel corso di maggio 2013 e su 1.200 blog in lingua inglese pubblicati all’estero tra metà maggio e metà giugno dalla Camera di Commercio di Milano in collaborazione con Voices from the Blogs (http://voicesfromtheblogs.com/), spin-off dell’Università degli Studi di Milano che si occupa di analizzare i social media. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - In Italia, sugli immobili a reddito, il carico fiscale ordinario è il doppio rispetto ad altri Paesi Europei, fa notare Confedilizia. Gravi gli effetti depressivi sull'economia del settore. Solo alcuni dati: nel 2012 Irpef, Ires e Cedolare sono costate 7,6 miliardi; i tributi patrimoniali 23,7 miliardi; tributi indiretti come Iva, Imposta di registro, di bollo, ipotecaria, di successione 12,7 miliardi; tributi indiretti sulle locazioni come imposta di registro e di bollo 0,80 miliardi; altri tributi come tassa rifiuti, tributi provinciali ed altri 6,5 miliardi. Complessivamente parliamo (dati Confedilizia su Dipartimento finanze e Anbi) di 51,3 miliardi. “L'imposizione fiscale sugli immobili in Italia – dice il vicepresidente di Confedilizia e presidente di Assoedilizia Property Owners' Association Milan Italy, Achille Colombo Clerici - già in linea con il livello medio europeo all'epoca della stretta fiscale della fine del 2011, oggi e' di gran lunga superiore. I dati statistici ufficiali, stilati dagli enti internazionali (Ocse, Eurostat) peraltro non "fotografano" il grado di incidenza del carico fiscale sul settore immobiliare, bensì rappresentano solo il rapporto tra il gettito fiscale ed il PIL. Per determinare il grado di incidenza occorre introdurre una incognita, cioè l'entità degli immobili che concorrono a formare il gettito. E siccome in Italia a pagare le imposte immobiliari concorre solo il 50 % circa degli immobili, (il che rappresenta una quota ben inferiore a quella di altri Paesi esteri) da noi il carico fiscale unitario sugli immobili a reddito - che sono in definitiva gli unici a pagare oltre "le case a disposizione" e gli immobili commerciali - è, grosso modo, doppio rispetto alla media europea. Questo carico ha prodotto e produce enormi effetti depressivi sull' intera economia del settore: dal dimezzamento del numero di compravendite e mutui, negli ultimi cinque anni, al grave calo di valore dei beni immobili, che colpisce tutti, anche i possessori della prima casa esente dall'Imu, alla riduzione al lumicino della locazione privata, che presenta conseguenze ulteriormente involutive”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MLANO - Non c'è alcun accordo tra Regione Lombardia e Roberto Ziletti sul progetto industriale che riguarda l'Agfa di Manerbio (Brescia), mentre sarà valutato in tempi brevissimi l'interesse manifestato dalla società lussemburghese Optimize sul sito produttivo. E' quanto ha detto l'assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, rispondendo, in Consiglio regionale, a una interrogazione sui progetti di reindustrializzazione dell'Agfa di Manerbio. Il 28 novembre c'è stato un incontro tra Melazzini, il presidente dell'Agfa Graphics, Stefaan Vanhooren, e lo stesso Ziletti, ex proprietario della Lastra spa, con lo scopo di "verificare se Regione Lombardia potesse, attraverso il ricorso a strumenti già disponibili o previsti dalla proposta di legge in discussione su libertà di impresa e competitività (Accordo di competitività), sostenere il progetto di rilancio di Lastra nel mercato delle arti grafiche". Dopo una breve illustrazione del piano, è stato fissato un secondo incontro tecnico (che si è tenuto il 5 dicembre), per approfondire gli aspetti finanziari del business plan, dal momento che l'ex proprietario della Lastra aveva dichiarato di essere in grado di sostenere l'operazione solo attraverso una richiesta di finanziamento a fondo perduto o tasso agevolato da parte pubblica (15 milioni). "Regione Lombardia - ha aggiunto l'assessore - si è detta disponibile a verificare tutte le possibilità in termini di finanziamento agevolato attraverso le misure gestite da Finlombarda, che avrebbero comunque permesso di dare copertura a una cifra decisamente inferiore". "In tale occasione - ha spiegato ancora Melazzini - Ziletti, a chiusura dell'incontro, ha reso noto che, nel frattempo, il presidente di Agfa aveva dichiarato la indisponibilità a sostenere il piano presentato alla Regione. Tale posizione è stata da lui riconfermata la settimana successiva, nel corso di un colloquio nel quale ha escluso ogni possibilità di concreto sviluppo di un piano di reindustrializzazione da parte di Lastra spa". "Dunque - ha dichiarato Melazzini - non vi è stato nessun accordo tra Ziletti e la Regione Lombardia, ma soltanto un contatto esplorativo, finalizzato a verificare le possibilità di sostenere e accompagnare la sua proposta di piano, che si è concluso con un nulla di fatto". "Siamo venuti a conoscenza direttamente dal presidente Vanhooren, attraverso una sua lettera del 26 dicembre scorso - ha concluso l'assessore - che vi è un possibile interesse da parte della società lussemburghese Optimize per il sito produttivo di Manerbio. Incontrerò a brevissimo il presidente di Agfa, per valutare se si possa agevolare l'attuazione di questo piano di reindustrializzazione". - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Venerdì 17 gennaio, sciopero di 8 ore del settore Manutenzione Infrastrutture di Rfi Lombardia. Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Fast Ferrovie e Ugl Trasporti della Lombardia, hanno tentato fino ad oggi di evitare tale azione di protesta, poiché da essa potrebbero scaturire disagi all’utenza , affermano i sindacati che proseguono: "Molteplici sono stati i tentativi messi in campo da parte Sindacale per risolvere il contenzioso con l’Azienda. E’ stato chiesto più volte a Rete Ferroviaria Italiana il rispetto degli accordi e del contrato nazionale, ma la risposta a queste legittime richieste è stato un continuo proliferarsi di atti unilaterali che violano gli accordi sottoscritti e l’articolato contrattuale. Tale modus operandi sta innescando un clima di incertezza tra i lavoratori e l’unico risultato che produce è un mero risparmio economico da parte dell’Azienda locale che utilizza questi risultati nelle dinamiche interne al Gruppo Fsi. Rammentiamo a tutti, che per molti anni in Lombardia in questo settore, non vi è stata conflittualità tra le parti, pur in presenza di un continuo aumento della produttività, dovuto all’impegno profuso dai ferrovieri della Rfi, nonostante la cronica carenza di personale. Giova ricordare che in questa regione si produce il 35% del trasporto Pubblico ferroviario nazionale e siamo in presenza di un programma di investimenti che per i prossimi anni implementerà in modo significativo l’infrastruttura ferroviaria in Lombardia. Con lo sciopero vogliamo costringere Rfi ad ascoltarci, perché al momento la stessa appare sorda e arrogante, a tal punto che la mattina firma gli accordi con il sindacato ed il pomeriggio obbliga i propri Quadri a farli applicare con regole diverse da quelle condivise". i sindacati così concludono: "Ci scusiamo sin da ora se la nostra protesta produrrà qualche disagio ai viaggiatori, ma ricordiamo a tutti che il settore Manutenzione é un settore delicato che produce tutti i giorni Sicurezza per la circolazione dei treni e per i cittadini che utilizzano il mezzo ferroviario". -(agiellenews.it)
Sabato 25 gennaio l’Arcivescovo di Milano, il Cardinale Angelo Scola, incontrerà gli operatori dell'informazione in occasione della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli scrittori. L’incontro si terrà dalle ore 10.30 alle 12.30 presso l’Istituto dei Ciechi di Milano (via Vivaio, 7). Invito allegato.
Domenico Quirico, protagonista di un drammatico rapimento in Siria tra l’aprile e il settembre dello scorso anno, sarà l’interlocutore del cardinale Angelo Scola.
Il dialogo tra Scola e Quirico - moderato da Donatella Negri, giornalista della Rai -, verterà sulla figura e sul ruolo del “Giornalista, testimone”, quale l’inviato de La Stampa è stato su molti delicati fronti dell’attualità internazionale. A partire dal concetto di “testimone” delineato dall’Arcivescovo nella sua Lettera pastorale Il campo è il mondo.
L’evento è promosso dall'Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Milano, in collaborazione con l'Ucsi Lombardia.
Al termine dell’incontro l’Istituto dei Ciechi offrirà ai partecipanti un “aperitivo al buio”.
L’ingresso è libero ma è preferibile iscriversi on line su www.chiesadimilano.it/comunicazionisociali oppure inviando una mail a comunicazione@diocesi.milano.it, oppure telefonando in orario d’ufficio allo 02 8556240
(AGIELLE) - Pronta al via all'Unione Artigiani la nuova edizione 2014 dell'ambito corso per diventare wedding planner, organizzatore di matrimoni. Il wedding planner è un esperto che si occupa dell'organizzazione dei matrimoni, eventi che richiedono un'attenta gestione, basata su un'elevata competenza professionale. Per questa ragione, l'Unione Artigiani ha deciso di offrire un percorso formativo di wedding planner, in modo da qualificare e promuovere la crescita di questa nuova attività e figura professionale.
Da quest'anno, l'offerta formativa si amplia: oltre al nuovo corso che comincerà il 17 febbraio e che godrà di apposita certificazione di qualità, saranno organizzati dei corsi periodici di approfondimento e inizieranno le iscrizioni alla "rete del wedding" curata dall'Unione Artigiani. Il percorso formativo si articola in una serie di lezioni tecnico-teoriche di due ore ciascuna, oltre che su esercitazioni pratiche, per una durata complessiva di circa un mese. Durante le lezioni si apprendono nozioni riguardanti la pianificazione del progetto, la stima dei costi, dei tempi e delle attività da seguire, la gestione dei rapporti con i futuri sposi, la scelta dei fornitori, dai fiori al ristorante, il bon ton. Il corso dell'Unione Artigiani prevede inoltre per i wedding planner di domani un supporto nella ricerca dei finanziamenti per l'avvio dell'attività grazie alla Cooperativa Lombarda di Garanzia associata Confidi, l'aiuto nella ricerca dei clienti, una consulenza nelle promozione dell'attività e l'accesso a una rete di fornitori qualificati, compresa l'eventuale possibilità di cross-selling.
La figura del wedding planner negli ultimi anni ha accresciuto la sua fama grazie a trasmissioni televisive e al cinema. Iscrizioni aperte, e posti limitati, dunque in vista della quinta sessione di lezioni, la prima 2014, per wedding planner che prenderà il via fra un mese nella sede direzionale dell'Unione Artigiani, in via Doberdò 16 a Milano (Mm1 - Villa S. Giovanni). Per maggiori informazioni ed iscrizioni è possibile contattare l'Ufficio Marketing & Sviluppo dell'Unione Artigiani al numero verde 800132371 e visitare il blog http://weddingplanneruami.blogspot.it/. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - I sindacati inquilini e confederali organizzano una manifestazione il prossimo 22 gennaio contro la decisione dell’Aler di disapplicare unilateralmente l’accordo sindacale con il conseguente aumento degli affitti e delle spese nelle case popolari. Una decisione che colpisce soprattutto le famiglie con i redditi più bassi e che farà aumentare la morosità. La Regione e la nuova dirigenza devono garantire la funzione sociale e pubblica dell’Aler. Nei giorni scorsi gli assegnatari dell'Aler Milano hanno ricevuto i nuovi bollettini con gli aumenti degli affitti, affermano i sindacati. Per le 17.667 famiglie nell’area della protezione, cioè quelle con i redditi bassissimi, gli aumenti hanno riguardato anche la quota del riscaldamento o dei servizi, poiché è stato cancellato l’abbattimento automatico parziale della quota in carico al fondo sociale pari a 5,16 euro mq/anno. Si intende in questo modo scaricare sugli inquilini delle case popolari il risanamento della grave condizione finanziaria dell'Aler Milano, determinata da una gestione sbagliata e da leggi regionali scellerate che hanno portato a questa situazione. Tutto ciò, concludono i sindacati, mentre i quartieri popolari restano privi di interventi manutentivi e il degrado aumenta sotto ogni punto di vista. Le decisioni prese dalla giunta Maroni e dall'Aler Milano sono sbagliate, controproducenti e gravemente colpevoli. Per questo il sindacato ha organizzato per mercoledì 22 gennaio, alle16.30, una manifestazione sotto la sede dell'Aler Milani, in viale Romagna 26. Per meglio spiegare i contenuti dell’iniziativa, illustrare le proposte sindacali e i dati esemplificativi relativi agli aumenti, è convocata una conferenza stampa, domani, martedì 21 gennaio alle 11, alla sede della Cisl in via Tadino 23. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - I dati sulla disoccupazione italiana sono ormai tristemente noti e si aggirano, attualmente, sul 12%; sul 41,6% se parliamo di quella giovanile. E’ ormai noto anche il fatto che qualunque soluzione legata alla modifica delle normative che regolano il mercato del lavoro non potranno sortire che effetti modesti, se prima non ci sarà la ripresa. Eppure, da un’indagine condotta da McKinsey, emerge come alla situazione abbiano contribuito non poco le pecche del nostro sistema. Ben il 47% dei datori di lavoro italiani – la percentuale più alta tra i Paesi Ue -, infatti, sostiene che le aziende che dirigono sono spesso danneggiate dall’incapacità di trovare il personale adatto; per farsi un’idea, lo stesso problema riguarda il 45% delle imprese greche e il 26% di quelle tedesche. Ciò significa che in Italia non è solo alta la disoccupazione, ma anche la discrepanza tra domanda e offerta. I giovanI i escono dalle scuole o dalle università senza sapere se e dove si trovano le aziende che hanno bisogno delle loro competenze, mentre le aziende non sanno dove rivolgersi per assumere lavoratori con determinate qualifiche. Secondo McKinsey sarebbe sufficiente che il sistema scolastico dotasse gli studenti di quelle attitudini richieste dagli imprenditori. Siamo, tuttavia, ben lungi dall’adottare un simile modello, se il 72% degli educatori è convinto che i ragazzi già dispongano di quelle attitudini di cui avranno bisogno alla fine della scuola, mentre solo il 42% degli imprenditori pensa la stessa cosa. A questo, si aggiunge il fatto che solamente il 41% dei datori di lavoro comunica regolarmente con i dirigenti scolastici, mentre solo per il 21% tali comunicazioni possono considerarsi effettive - (agiellenews.it).
(AGIELLE) - ROMA - Il quotidiano on line Avvenire.it ha dato l’annuncio dell’incontro del Papa con la delegazione di Expo. “"Oggi abbiamo presentato al Santo Padre Expo2015, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita (tema a Lui assai caro), invitandoLo a Milano": ad annunciarlo, via Twitter è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Stamattina Papa Francesco ha ricevuto il cardinale Angelo Scola con una delegazione dell'Expo 2015 di Milano. L'udienza avrebbe dovuto aver luogo già il 4 dicembre scorso, al termine di quella generale in Piazza San Pietro, ma era stata rinviata - così era stato spiegato - per un momento di stanchezza del Pontefice. Nel "dialogo cordiale" con la delegazione papa Francesco ha invitato oggi a procedere nell'organizzazione "prestando attenzione anche agli aspetti più piccoli, alla condivisione e all'aiuto". Lo riferisce padre Federico Lombardi, secondo cui "egli è rimasto positivamente colpito dall'opportunità di lavoro che Expo rappresenta per i giovani e dai progetti di cooperazione internazionali". Durante l'udienza, riferisce padre Lombardi, il cardinale Scola e la delegazione hanno invitato a Milano il Papa in occasione della prossima Esposizione universale, in programma nel capoluogo lombardo dal primo maggio al 31 ottobre 2015 sul tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita". I cardinali Scola e Ravasi hanno illustrato le linee guida della presenza ecclesiale all'Expo. Sala e Bracco hanno spiegato il senso complessivo di Expo 2015. Papa Bergoglio "ha incoraggiato l'iniziativa ed ha preso atto con interesse dell'invito a Milano. Facevano parte della delegazione, da parte ecclesiale, monsignor Erminio De Scalzi, vicario episcopale della diocesi di Milano per gli eventi e gli incarichi speciali; monsignor Bruno Marinoni, moderator curiae della diocesi di Milano; monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la missione e l'azione sociale; Luciano Gualzetti, vice commissario del padiglione della Santa Sede all'Expo e vice direttore della Caritas ambrosiana; il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura; monsignor Pasquale Iacobone, vice commissario del padiglione della Santa Sede all'Expo e responsabile del Dipartimento Arte e Fede del Pontificio Consiglio della Cultura. Delle autorità preposte all'Expo erano presenti Giuseppe Sala, commissario unico per l'Expo Milano 2015, e Diana Bracco, presidente di Expo 2015 spa e commissario generale di sezione per il Padiglione Italia. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - Sabato 18 gennaio, alle ore 11 in Sala Alessi a Palazzo Marino, la presentazione del Bilancio di Responsabilità Sociale 2013 del Tribunale di Milano dal titolo “Fare Giustizia”. Il programma prevede il saluto in apertura del Sindaco Giuliano Pisapia. Alle ore 11.15 il Presidente aggiunto dell’Ufficio del Gip Claudio Castelli e Giovanni Xilo, esperto in organizzazione dei servizi di giustizia, interverranno sul tema del Bilancio di Responsabilità Sociale “Fare Giustizia”. La mattina proseguirà con la tavola rotonda moderata dal Presidente della Corte d’Appello di Milano Giovanni Canzio e alla quale parteciperanno: Guido Alpa, Presidente del Consiglio Nazionale Forense Aldo Bonomi, Direttore del Consorzio A.A.STER. s.r.l. Luigi Casero, Vice Ministro dell’Economia e Finanze Salvatore Rossi, Direttore Generale della Banca d’Italia Carlo Sangalli, Presidente CCIAA di Milano, Giorgio Squinzi, Presidente Confindustria. Alle ore 12.30 prenderà la parola la Presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro. Le conclusioni, previste alle ore 12.45, saranno tenute dal Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - “La presenza di ragazzi stranieri in oratorio è una ricchezza per la nostra azione educativa – spiega don Samuele Marelli, direttore della Fondazione Oratori Milanesi. - La stragrande maggioranza dei piccoli stranieri è cattolica: ma la diversità di fede, pur non costringendo nessuno, non ostacola il percorso di annuncio di Gesù che i nostri oratori compiono con l’accoglienza, il gioco, le attività formative e il catechismo”. Gli oratori della diocesi ambrosiana sono sempre di più “palestre d’integrazione”, incubatori in cui prende forma “quel meticciato di identità e culture” destinato a segnare la società di domani, “luoghi di futuro”. E l’educazione alla fede, cardine delle vita dell’oratorio, non è un ostacolo per l’incontro tra i ragazzi di nazionalità differenti. È quanto emerge dalla ricerca “Educare generando futuro. I minori di origine straniera in Oratorio: dall’integrazione alla condivisione”, presentata oggi sabato 18 gennaio a Milano presso la sede di Caritas Ambrosiana alla vigilia della 100° Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che la Chiesa celebra domani, domenica 19 gennaio. L’indagine - realizzata da Ismu, Fondazione Oratori Milanesi, Caritas Ambrosiana e dall’Ufficio Pastorale Migranti della Diocesi di Milano – ha preso in considerazione un campione di 119 parrocchie rappresentative delle diverse zone pastorali della Diocesi ambrosiana. Dalla ricerca emerge che sono di origine straniera il 27% dei ragazzi che frequentano l’oratorio estivo, circa il 26% di quelli che seguono le lezioni al doposcuola parrocchiale, il 15% di coloro che partecipano ai gruppi sportivi oratoriani. Addirittura in alcuni oratori della diocesi di Milano la presenza di minori stranieri raggiunge percentuali vicine al 40-50% sul totale dei frequentanti. Percentuali più alte se paragonate al coinvolgimento complessivo degli stranieri, compresi dunque anche gli adulti, nella vita delle parrocchie che si attesta attorno al 10%. iL 60% dei ragazzi di origine straniera in oratorio è cattolico, il 26,9% è musulmano, il 10,2 % appartiene alle altre confessioni cristiane. Le relazioni di amicizia con i propri coetanei sembrano più determinanti dell’appartenenza al gruppo nazionale nella scelta dei giovani di origine straniera di frequentare l’oratorio. Il 33,3% dichiara di avere iniziato a partecipare alle attività perché già lo facevano amici e compagni di scuola, solo il 20,3% perché erano presenti in parrocchia propri connazionali. La ragione per cui la partecipazione di ragazzi di origine straniera in oratorio cala drasticamente quando si chiede loro non più di essere degli “utenti di servizi”, ma protagonisti della vita dell’oratorio, assumendosi ad esempio la responsabilità di guidare come animatori un gruppo di adolescenti. Nonostante ciò, va riconosciuto che l’oratorio è il luogo della parrocchia dove più di altri i cittadini nati in un altro Paese si sentono a casa propria. Oltre la metà, il 52%, delle parrocchie ha almeno un animatore straniero, mentre le comunità ecclesiali dove è presente almeno un cittadino straniero nel consiglio parrocchiale sono circa il 24%, quelle che hanno almeno un catechista immigrato sono il 19%. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - "Occorre applicare l'accordo sulla rappresentanza e procedere all'elezione delle Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, che erano stati sospese in attesa degli accordi attuativi, per tutelare al meglio i lavoratori". E' quanto afferma il segretario generale della Fim Lombardia, Nicola Alberta, che in una lettera inviata oggi a Fiom e Uilm della Lombardia sollecita i due sindacati a procedere per riattivare i rinnovi delle Rsu. “La Fim appoggia il nuovo accordo sulla rappresentanza - spiega Alberta -. E' in linea con gli accordi sindacali del 2011 e 2013 e finalmente, con le regole attuative è possibile sbloccare le elezioni delle Rsu che erano state sospese in questi 6 mesi”. “Il rifiuto della Fiom di applicare l'accordo è ingiustificato e incomprensibile – aggiunge -. Fim Cisl rilancia chiedendo alla Fiom e alla Uilm di rafforzare le Rsu e le scelte unitarie per meglio tutelare l'occupazione e l'industria, fortemente colpita dalla crisi”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - Con un comunicato stampa unitario i sindacati di categoria dei lavoratori dell'edilizia, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, prendono posizione sui turni lunghi nel cantieri Expo 2015. “Abbiamo sempre dato la nostra disponibilità ad un confronto serio e costruttivo nel rispetto dei contratti di lavoro e dei protocolli legalità sottoscritti con imprese, Comune e Prefettura consapevoli che il cantiere Expo è l’opera più importante che si sta svolgendo nel nostro paese. Non contestiamo il lavoro a turni, tra l’altro previsto dal contratto nazionale di lavoro, e non vogliamo nemmeno passare per burocrati in quanto comprendiamo l’importanza dell’opera e le esigenze operativa del cantiere. Riteniamo che i turni di dieci ore espongano a rischio infortuni i lavoratori e quindi chiediamo, attraverso un incontro fra le parti, di condividere un percorso che tuteli le esigenze di tutti nel rispetto delle regole. Solo dopo l’accordo sindacale si potranno avviare le lavorazioni a turni.” - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - La Polizia locale aveva controllato più volte “Amico Fritz”, un esercizio pubblico di via della Moscova 46/9 con l’ingresso principale in corso Garibaldi 104 di proprietà di un italiano G.G. di 28 anni ed aveva riscontrato che il bar vendeva alcolici anche a minori. Erano scattate le multe ed è di pochi giorni fa il provvedimento di chiusura per tre mesi emanato dalla Prefettura. Analogo provvedimento riguarda il bar Celestino di via Celestino IV 11 che per vendita di alcolici a minori era già stato chiuso per tre mesi lo scorso anno. Nuovi controlli e altre sanzioni della Polizia locale hanno fatto scattare un secondo provvedimento di chiusura emesso dalla Prefettura e notificato ai responsabili, M.C. nato in Bangladesh nel 1983 e L.Z. nato in Cina nel 1973. I provvedimenti sanzionatori si inseriscono nel quadro delle attività di controllo effettuate della Polizia locale su diversi esercizi pubblici della città, in particolar modo quelli frequentati dai più giovani. Queste operazioni, disposte nell’ambito del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Tronca, intendono garantire il rispetto della legalità e prevenire ogni tipo di insidia rivolta soprattutto alle fasce giovanili. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - Scrivere un curriculum conciso ed efficace, essere preparati a rispondere a domande sull’azienda e sulla propria personalità durante un colloquio di lavoro, mostrare proattività e orientamento al risultato, avere un atteggiamento positivo e ispirare fiducia. Sono alcuni fra gli accorgimenti che English Town ha raccolto in una guida, intitolata “Get ahead in your career”, dedicata all’avanzamento di carriera in un contesto lavorativo internazionale. Nel momento in cui in Italia, nel terzo trimestre del 2013, il tasso di disoccupazione ha superato il 12% e il numero delle persone che non cercano più lavoro ha toccato la cifra record di 2 milioni, diventa sempre più importante saper valorizzare le proprie competenze in un contesto lavorativo internazionale. Secondo il Rapporto Italiani nel Mondo 2013 curato dalla Fondazione Migrantes sono cresciuti del 3,1% rispetto al 2012 ( +5,5% rispetto al 2011) gli italiani residenti all’estero iscritti all’Aire (l’anagrafe loro riservata) il 1° gennaio 2013: sono 4.341.156, il 7,3% dei circa 60 milioni di italiani residenti in Italia, 132.179 iscrizioni in più rispetto al 2012. La maggior parte di essi risiede in Europa (2.364.263, il 54,5% del totale), seguita dall’America (1.738.831, il 40,1% del totale) e, a distanza, da Oceania (136.682, il 3,1%), Africa (56.583, l’1,3%) e Asia (44.797, l’1%). In tale scenario nasce l’iniziativa firmata da English Town, il portale EF dedicato alla conoscenza della lingua inglese, che ha realizzato una guida interattiva disponibile gratuitamente http://www.englishtown.com/online/lp/getahead.aspx e dedicata a quanti sono alla ricerca di un’opportunità professionale all’estero. “Get ahead in your career” offre input e consigli per l’avanzamento di carriera in un contesto lavorativo internazionale, partendo dalla creazione di un cv efficace fino a svelare i trucchi per un colloquio brillante, il tutto fruibile direttamente online in un click. Secondo quanto riportato nella guida, accanto al possesso iniziale di ottime competenze teorico-pratiche, in un ambiente di lavoro internazionale per avanzare di carriera è necessario saper esprimere correttamente in inglese la capacità di prendere l’iniziativa, di essere diversi dalla massa, di sentirsi parte di una squadra, di lavorare con entusiasmo, di essere in grado di raggiungere gli obiettivi preposti. - (agiellenews.it)
Rinnovato il contratto anche per i 5 mila dipendenti del settore giocattoli e modellismo, scaduto a dicembre 2012. I sindacati di categoria Femca Cisl, Filctem Cgil, Uiltec Uil e Assogiocattoli - Confindustria hanno infatti siglato a Milano l'intesa che prevede un aumento sui minimi tabellari di 112 euro al terzo livello. L'incremento che arriverà in busta paga sarà suddiviso in tre tranche: 38 euro dal gennaio 2014, 46 euro da gennaio 2015, 28 euro da dicembre 2015. Decisa anche l'una tantum di 450 euro a copertura dei dodici mesi di vacanza contrattuale. L'intesa raggiunta - dicono i sindacati - migliora diverse parti normative, a cominciare dal mercato del lavoro, facendo dell'apprendistato professionalizzante il principale contratto di accesso al lavoro per i giovani ed elevandone la stabilizzazione al 70%.
(AGIELLE) - Sciopero di 16 ore giovedì 23 e venerdì 24 gennaio delle lavoratrici e dei lavoratori Micron. Presidio davanti alle due sedi di Vimercate e di Agrate Brianza a partire dalle 7.30 delle due giornate. Dalle ore 9.00 delle due giornate, il presidio si concentrerà davanti alla sede in via Olivetti 2 ad Agrate che è anche la sede di STMicroelectronics da cui è iniziata tutta la vicenda con la decisione di cedere il settore delle memorie a Numonyx prima e a Micron dopo. Nella giornata di venerdì 24 gennaio, indette 8 ore di sciopero anche per le lavoratrici e i lavoratori di STMicroelectronics, sia di Agrate che di Cornaredo a sostegno della lotta dei colleghi di Micron. “Diciamo con forza di no ai licenziamenti da parte di Micron – spiega una nota sindacale - e ribadiamo che è inaccettabile il suo piano di esuberi presentato in occasione dell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico. Dopo l’annuncio e nonostante le pressioni fatte dal Ministero per posticipare l’apertura della procedura di mobilità, la direzione aziendale ha rifiutato categoricamente la mediazione, ribadendo la propria volontà e martedì scorso l’azienda ha aperto formalmente la procedura di mobilità ma in realtà rischio di licenziamento collettivo per 419 persone, di cui 223 relative al sito di Agrate e Vimercate su un organico complessivo (esclusi i dirigenti) di 1.028 persone in Italia e 476 ad Agrate e Vimercate. Le organizzazioni sindacali ritengono inaccettabile il sordo comportamento della Micron, respingono fermamente il piano di licenziamenti presentato dall’azienda anche perche’ siamo in presenza di eccellenze lavorative, da tutelare, che hanno rappresentato il successo della società stessa in Italia e nel mondo. La scelta della Micron è ancora più deplorevole visti gli ottimi risultati finanziari che questa sta realizzando già dal 2013. Riteniamo un vero e proprio atto di pirateria il comportamento della multinazionale che acquista un sua competitrice, la spoglia di brevetti e del portafoglio clienti e dismette tutto in soli tre anni, scaricando sulle spalle delle lavoratrici, dei lavoratori e della comunità, il peso sociale di tali scelte scellerate. Si sciopera per la difesa dell’occupazione e delle prospettive industriali del sito di Agrate e di Vimercate perché consideriamo ingiusta la decisione di Micron di ridimensionare le sue attività in Italia dopo aver portato via le conoscenze ed i prodotti che qui si sono fatti”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Si tiene domani pomeriggio, giovedì 23 gennaio, in Assolombarda, il primo incontro tra la direzione Cifa e i sindacati sul piano di riorganizzazione. Per fronteggiare la crisi del settore e la forte concorrenza dei prezzi nei mercati internazionali l'azienda prevede un piano di riduzione di costi, lo spostamento di alcuni prodotti in Cina e 120 esuberi di personale sui 650 dipendenti dei tre stabilimenti presenti in Lombardia: Senago a Milano (390 dipendenti, 75 esuberi), Castiglione delle Stiviere a Mantova (180 dipendenti e 30 esuberi), Zanica a Bergamo (80 dipendenti e 15 esuberi). "Occorre chiarezza sugli impegni industriali e gli investimenti per il futuro e sul mantenimento degli stabilimenti produttivi e delle attività di ricerca, per fugare i rischi di disimpegno dal nostro Paese da parte del gruppo _ afferma Nicola Alberta, segretario generale Fim Cisl Lombardia _ Chiediamo inoltre un forte impegno di tutela e salvaguardia dell'occupazione, con la piena responsabilizzazione dell'azienda, che sappia valorizzare le grandi competenze umane e professionali, e affrontare da posizioni di forza le difficoltà del mercato". A sostegno delle proposte che i sindacati porteranno all'incontro in Assolombarda, per domani mattina è stato proclamato dalle Rsu e dai sindacati di categoria Fim e Fiom uno sciopero di due ore di tutti i lavoratori del sito di Senago, Zanica e Castiglione delle Stiviere. Cifa, Compagnia Italiana Forme Acciaio, si occupa della ricerca, progettazione, e produzione di betoniere e pompe per il calcestruzzo, macchinari utilizzati nel settore delle costruzioni. L'azienda fa parte della multinazionale Zoomlion, un gruppo cinese della regione dello Hunan, tra i leader nel mercato, un gruppo industriale articolato e presente in settanta nazioni in tutto mondo. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - ROMA - L'apprendistato crea buona occupazione. Lo dimostra Confcommercio, sottolineando che ogni mese il bacino di apprendisti porta alla conferma di 3mila contratti a tempo indeterminato. Il "Rapporto annuale sul mercato del lavoro: l'apprendistato", presentato nella sede nazionale di Roma nell'ambito del convegno sul mercato del lavoro, mostra infatti che nel terziario di mercato su 100 cessazioni ci sono 52 conferme di apprendisti. Nel 2012 gli apprendisti nel settore ammontavano a 224 mila; il rapporto tra apprendisti e dipendenti nella fascia di età 15-39 è nel commercio pari al 10,2%. In Italia la percentuale è del 7,9%, con forti differenze tra Nord, Centro (8,6%) e Sud (5,7%). La stima di Confcommercio è che nel 2013 gli apprendisti nel terziario di mercato saliranno a 230 mila. "Disponiamo di uno strumento che funziona - ha commentato il responsabile dell'Ufficio studi, Mariano Bella, Bella - e bisognerebbe migliorarne la fruibilità spostando verso l'alto gli avviamenti". Dal 2005 al 2012, a prescindere dai fenomeni recessivi, "la quota delle trasformazioni in conferme - sottolinea il Rapporto - è sostanzialmente crescente. Per questo bisogna fare in modo di accelerare il ritmo di questo fenomeno". Nel Mezzogiorno lo strumento è utilizzato poco e male e quindi bisognerebbe renderlo pienamente fruibile proprio laddove ce n'è maggiore bisogno. Lo studio presenta inoltre un confronto con il mercato del lavoro tedesco. In Germania l'apprendistato "crea occupazione in misura notevolmente superiore" che in Italia. "Il rapporto fra apprendisti nei due Paesi è vicino a 3. Dunque, la Germania dispone di strumenti specifici per creare occupazione in particolari segmenti dell'offerta di lavoro". Secondo Confcommercio, infine, la flessibilità del mercato del lavoro che scongiura il pericolo di eccessiva disoccupazione in generale e di quella generale in particolare". Dal confronto a livello europeo emerge, inoltre, che la flessibilità avvicina lavoratori e imprese. - (agiellenews.it)
Dalla scuola superiore Erasmo da Rotterdam, di Sesto San Giovanni, per una settimana quattro studenti "inviati speciali" di Job, in giro per la città di Milano.
Con gli "stage osservativi", Marika, Antonio, Lodovico ed Emma stanno trascorrendo le loro ore di "lezione" presso la redazione del giornale, scegliendo con il loro tutor, Benedetta, quali luoghi osservare, quali protagonisti intervistare, come interrogare la città: librerie, musei, negozi, uffici del comune e novità appena inaugurate nella nostra metropoli.
Prime tappe: Piano C, Libreria Open, Muba (Museo dei bambini Milano) aperto ieri alla Rotonda della Besana.
Le dichiarazioni del presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, postate su Facebook, sono assolutamente pretestuose e falsano la realtà. Sul CIE di Milano i sindacati hanno da sempre sollecitato il confronto con la Prefettura chiedendo al Prefetto e ai suoi dirigenti un'assunzione di responsabilità straordinaria nei confronti dei lavoratori e del servizio da erogare. Relativamente a tutte le altre situazioni lavorative della Croce Rossa Italiana ricordiamo che a Milano, e in altre realtà della Lombardia, la Croce Rossa Italiana non è riuscita a garantire la permanenza in servizio a tutti i lavoratori in forza al 31/12/2013.
Ancora una volta abbiamo un esempio dell'arroganza con cui il presidente Rocca si rapporta con i lavoratori.
Riteniamo pertanto scorretto il rifiuto di incontrare i lavoratori provati dall'attuale condizione di “disoccupazione” e ancor più grave la mancata assunzione di una responsabilità ancora in capo alla Croce Rossa Italiana.
FP CGIL
CISL FP
UIL PA
FIALP CISAL-CRI
USB PI
(AGIELLE) - ROMA - Con una nota Cgil, Cisl e Uil danno conto dell’incontro col commissario della Tosi avvenuto al ministero. “Durante l'incontro al ministero dello Sviluppo Economico, richiesto da Fim, Fiom, Uilm e dalle Rsu per la Franco Tosi di Legnano – spiega la nota - il commissario straordinario Andrea Lolli ha comunicato la decisione di procedere alla vendita della società senza passare dall'affitto di ramo d'azienda, sostenendo che i tempi per la realizzazione della procedura sarebbe della stessa durata. Questo significa che serviranno almeno altri 3/4 mesi, senza per altro avere certezze reali sui tempi necessari, per poter concretamente avere un interlocutore industriale in grado di far ripartire l'azienda. Come sindacati abbiamo espresso la nostra contrarietà a questo modo di procedere in quanto i tempi lunghi che si prospettano rischiano di portare la Tosi in una situazione dove con le attività che non riprendono la procedura sia costretta a vendere a pezzi quanto rimasto con il risultato certo di non mantenere l'attuale occupazione. Oggi invece la possibilità dell'affitto ë possibile viste anche le offerte che il commissario ha a disposizione e rispetto alle quali è possibile scegliere la migliore per continuare le attività. Inoltre abbiamo espresso fortissimi dubbi sull'operazione commerciale, così ci è stata spiegata, che ha portato alla consegna di disegni di prodotti della Tosi ad un operatore industriale in quanto la cessione di conoscenze non crediamo sia molto conveniente in vista di una futura cessione dell'azienda. Al termine dell'incontro ci è stato comunicato dal rappresentante del ministero che il decreto per l'approvazione della cassa integrazione sarà approvato nei prossimi giorni e questa è stata l'unica positiva notizia che abbiamo portato ai lavoratori della Tosi che presidiavano davanti al ministero durante la riunione. Verificheremo nei prossimi giorni se davvero non esistano alternative a quanto comunicatoci – conclude la nota sindacale - e nell'assemblea che terremo con i lavoratori martedì prossimo decideremo tutte le azioni e iniziative possibili con l'unico interesse di permettere alla Tosi di riprendere le attività ed il lavoro”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - Oggi la professione di Wedding planner, organizzatore di matrimoni, si impara attraverso un percorso didattico innovativo e certificato, predisposto dall'Unione Artigiani. Il 5° corso per "aspiranti wedding planner" inizierà il 17 febbraio 2014. L'obiettivo del corso - spiega l'Unione Artigiani - è quello di fornire una preparazione completa a chi desidera avviarsi alla professione di Wedding Planner e, soprattutto, per chi ha già una professionalità spendibile nel settore (fiorai, parrucchieri, pasticcieri,ristoratori, ecc...) di poter incrementare il proprio giro d'affari. Durante il corso verranno forniti tutti gli strumenti e le basi necessarie a svolgere questa professione in completa autonomia, analizzandone i diversi aspetti e affrontandone le problematiche. In particolare, il corso si articola in una serie di lezioni tecnico-teoriche, oltre che su esercitazioni pratiche, per una durata complessiva di circa un mese. Al termine, i partecipanti dovranno presentare un progetto e riceveranno l'attestato di partecipazione. Durante le lezioni si apprendono nozioni riguardanti la pianificazione del progetto, la stima dei costi, dei tempi e delle attività da seguire, la gestione dei rapporti con i futuri sposi, la scelta dei fornitori, dai fiori al ristorante, il bon ton. Le lezioni si terranno presso la sede direzionale di Unione Artigiani, in via Doberdò 16 - ang. viale Monza a Milano. Il corso dell'Unione Artigiani prevede inoltre per i wedding planner di domani un supporto nella ricerca dei finanziamenti per l'avvio dell'attività, l'aiuto nella ricerca dei clienti, una consulenza nelle promozione dell'attività e l'accesso a una rete di fornitori qualificati, compresa l'eventuale possibilità di cross-selling. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - La crisi non sembra fermare la voglia di “green” di Milano e della Lombardia. In un anno le imprese milanesi del settore sono cresciute del +8,1%, per un totale di oltre 3 mila imprese coinvolte. In Lombardia la crescita è stata del 6,3% in un anno. In linea rispetto al quadro italiano, che ha registrato un aumento della presenza di imprese “green” (+7,7% in un anno). Tra le province lombarde quella dove il settore “green” cresce maggiormente è Sondrio (+15,6%) seguita da Como (7,8%) assieme a Bergamo (+7,7%) e Brescia (+7,5%). Ed il settore “green” produce occupazione: sono oltre 32 mila gli addetti a Milano, il 41% della Lombardia con un totale di 79.160 addetti. Emerge da un’elaborazione del Servizio Studi della Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere in occasione, oggi, della cerimonia di premiazione del “Premio Innovazione Amica dell’ambiente”. “E’ strategico puntare su ricerca e innovazione come leve per uscire dalla crisi – ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Innovhub Stazioni Sperimentali per l’industria, azienda speciale della Camera di commercio di Milano – e creare nuovo sviluppo recuperando anche il ritardo accumulato in questi anni, anche in vista di EXPO 2015 dove Milano e la Lombardia saranno un vero laboratorio sui temi della sostenibilità ambientale. La Camera di commercio è impegnata per promuovere l’innovazione delle imprese che abbiano impatto positivo sull’ambiente attraverso l’azienda speciale Innovhub-SSI. Grazie alle Stazioni Sperimentali per l’Industria raccogliamo le sperimentazioni più avanzate nei diversi settori dell’economia in rapido cambiamento”. - (agiellenews.it)
. E’ partito il servizio sperimentale di counseling individuale presso la sede Cisl di Via Dante 3, a Monza. Tutti i lunedì e mercoledì mattina, solo su appuntamento, si terranno colloqui individuali curati dall’esperta (di norma quattro incontri, di almeno un’ora ciascuno). Il servizio è per ora gratuito e si affianca ad altri progetti ai quale la Cisl partecipa, come ad esempio la promozione di gruppi di “auto mutuo aiuto” per persone in difficoltà a seguito della perdita del posto di lavoro. “Il counseling si rivolge a persone che stanno attraversando una fase di cambiamento o un periodo di disagio psicologico innescato da fattori sociali o personali - spiega Rita Pavan, della segreteria Cisl Monza Brianza Lecco -. Ad esempio la perdita del posto di lavoro, situazioni di mobbing o di stress lavoro correlato. Ma anche eventi che hanno a che fare con la propria vita privata: un lutto, una separazione, una decisione difficile da prendere”. Il counseling non è una terapia. Si tratta, nella sostanza, di un percorso di crescita accessibile a tutte le età come strumento verso un maggior benessere, nel quale la persona sviluppa consapevolezza, assunzione di responsabilità, fiducia nelle proprie risorse, per far fronte in modo costruttivo e positivo agli eventi della vita. “Quello che è certo è che la crisi, con le difficoltà non solo economiche che ne conseguono, mette in discussione l’equilibrio di un numero sempre più ampio di persone – sottolinea Pavan -. Un percorso di questo tipo può rivelarsi utile per evitare il degenerare di disagi emergenti, che rischiano di diventare vere e proprie patologie risolvibili solo a livello clinico”.
Per prendere appuntamento, occorre scrivere a lodovica.vecchi@gmail.com o telefonare allo 039 2399227.
(AGIELLE) - MILANO - Oggi, a palazzo Marino, incontro tra il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il governatore lombardo Roberto Maroni. “Abbiamo voluto insistentemente fare questo incontro per discutere di Aler e case popolari”. Ha detto all fine Giuliano Pisapia. “Un problema grosso per ambedue le amministrazioni. Ci sono responsabilità del passato su cui personalmente non voglio entrare nel merito, c’è stata una commissione d’inchiesta della Regione, ma vogliamo guardare avanti. Abbiamo sempre detto che volevamo discontinuità, e da oggi si parte, con la massima attenzione per chi abita nelle case popolari. Abbiamo valutato che la scelta migliore può essere – dandoci un tempo limitato massimo due mesi – di una società di gestione delle case popolari, congiunta, Regione Comune, in modo che ci assumiamo la responsabilità di dare segnali forti e di dare la possibilità a chi vive in situazioni di degrado, senza usare la bacchetta magica, di avere una casa dignitosa. Contemporaneamente abbiamo deciso di fare un investimento straordinario, come Comune, sulle case popolari quanto meno sulla manutenzione ordinaria”. Da parte sua Maroni ha precisato: “Mi sembra una soluzione molto ragionevole, innovativa, importante questa idea di creare una società che gestisca il patrimonio pubblico di Aler e del Comune di Milano congiuntamente, per affrontare e risolvere i problemi. Non c’è nessun contrasto, ci diamo due mesi di tempo per valutare questa importante opportunità”. Chiederemo al presidente e al nuovo direttore generale dell’Aler, che sarà nominato entro pochi giorni – ha proseguito Maroni - un piano straordinario sulla manutenzione e anche sulla morosità, intervenendo anche sui canoni, per sapere entro un paio di settimane al massimo quali sono le azioni che si intende intraprendere”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Il 1° febbraio, nella sede del Consiglio regionale, in via Fabio Filzi 22, sala Auditorium, si terrà il primo Forum regionale sui beni confiscati alla criminalità organizzata, promosso dall’associazione Libera. L’obiettivo del Forum è aprire spazi di discussione e confronto con tutti i soggetti interessati, a partire dagli assegnatari dei beni confiscati, per raccogliere esperienze, criticità, idee e progetti, buone prassi sul tema del riutilizzo sociale dei beni sequestrati e confiscati. Al Forum sono invitati rappresentanti della magistratura, delle forze di polizia, dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, della Regione e degli enti locali, del sindacato, della cooperazione, delle imprese e delle professioni, dell’associazionismo e del volontariato, della scuola e dell’università. Sarà anche l’occasione per presentare le campagne “Libera il Welfare: i beni confiscati per l’inclusione sociale” e “Impresa bene comune - il Made in Italy dell’antimafia: le aziende confiscate per il lavoro vero” relative al riutilizzo dei beni immobili per le politiche sociali (accoglienza, reinserimento lavorativo e servizi alla persona) e alla gestione delle aziende sequestrate e confiscate. Nell’ambito della tavola rotonda “Di bene in meglio: le proposte per il pieno ed effettivo utilizzo sociale dei beni confiscati” sarà presentata, a cura di Vincenzo Moriello della Cgil Lombardia, la campagna nazionale “Io riattivo il lavoro” grazie alla quale è stata presentata in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare sottoscritta da 120.000 cittadini, che propone di rafforzare gli strumenti per il riutilizzo sociale delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie, per utilizzarne a pieno le potenzialità occupazionali e di sviluppo del territorio. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - La Regione Lombardia è pronta ad affiancare e sostenere ogni sforzo per il mantenimento dell'attività industriale e produttiva nel sito di Villasanta, che la Carrier ha annunciato di voler lasciare. L'obiettivo della Regione "resta sempre quello di tutelare l'occupazione e favorire il rilancio delle attività produttive". E' quanto ha detto l'assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia, Mario Melazzini, al termine dell'incontro che ha avuto oggi a Palazzo Lombardia con l'amministratore delegato e il direttore delle risorse umane della Carrier. "Ho chiesto ai rappresentanti della Carrier - ha spiegato Melazzini - di modificare la decisione annunciata riguardo la chiusura dello stabilimento di Villasanta e di bloccare la procedura di mobilità per oltre 200 lavoratori. Mi è stata però comunicata l'impossibilità di tornare indietro dal percorso avviato. Ho fatto dunque appello con insistenza alla responsabilità sociale d'impresa, riscontrando una certa apertura di disponibilità che mi induce a
sperare che si possa trovare una soluzione positiva". "La Carrier - ha aggiunto l'assessore - sta valutando la possibilità di cercare un soggetto che svolga un'attività di scuoting per trovare un'impresa interessata ad acquistare il sito per impiantare un'attività produttiva. Mi è stato detto che sarà presa una decisione su questa ipotesi nelle prime settimane di febbraio". "Se dunque questa intenzione avrà un seguito positivo - ha affermato Melazzini - Regione Lombardia è pronta ad affiancare l'eventuale soggetto incaricato di svolgere questa attività di scuoting, supportando con gli strumenti già a disposizione o con quelli che saranno disponibili dopo l'approvazione della legge su 'libertà di impresa e competitività' un percorso di reindustrializzazione dei sito di Villasanta". "Ai lavoratori della Carrier - ha concluso Melazzini - voglio esprimere la mia vicinanza e solidarietà, confermando che Regione Lombardia è al loro fianco e farà il possibile per rilanciare ogni forma di occupazione". - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - "Il 28 febbraio insieme all'ingegner Moretti e agli altri soci consegneremo il primo dei 63 nuovi treni che entreranno in servizio da qui a due anni". Lo ha annunciato l'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Maurizio Del Tenno, in occasione della visita al centro di manutenzione di Trenord, effettuata questa mattina insieme all'amministratore delegato della società, Luigi Legnani. "Questo significa - ha aggiunto - che i treni più vecchi spariranno dalla circolazione e che, nel complesso, sarà notevolmente abbassata l'età media dell'intero materiale rotabile". L'assessore ha anche spiegato che è già in atto anche la 'revampizzazione' dei convogli a media distanza che, non essendo più in produzione "saranno completamente rimessi a nuovo". "Il nostro obiettivo - ha concluso Del Tenno - è rivedere completamente il parco rotabile in modo che chi sale
sui nostri treni possa dire 'ecco sono in Lombardia'". - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - Rinviato per la seconda volta, al prossimo 28 marzo, lo sfratto in via Paravia 75 di Lilia e suo figlio, grazie all’intervento del SICET e alla mobilitazione di tante persone presenti al presidio. Lilia, con un’invalidità del 75% e un figlio minore a carico, potrà rimanere nella sua fino al 28 marzo. Insieme ad altre 500 famiglie, titolari sulla carta di un provvedimento di assegnazione, attende da mesi l’offerta di un alloggio pubblico da parte di ALER, sebbene a Milano siano sfitti oltre 5000 alloggi del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Due mesi per garantire il passaggio da casa a casa ed evitare che un’altra famiglia finisca per strada. Per fermare la vergogna delle esecuzioni degli sfratti di famiglie povere, spesso con gravi problemi sociali e patologici, è necessario dare una risposta al crescente bisogno di casa che coinvolge un sempre maggior numero di famiglie. E’ urgente che i diversi livelli istituzionali mettano in atto interventi efficaci per fronteggiare la gravità di questa situazione e facciano quanto le norme già prevedono. In primo luogo, la Prefettura di Milano deve subito applicare quanto previsto dalla legge 124/2013, con la graduazione delle concessioni della forza pubblica per le esecuzioni degli sfratti, in modo da garantire il passaggio da casa a casa alle famiglie sfrattate. Occorre inoltre che Comune e Regione trovino le risorse per aumentare l’offerta di alloggi a canone sociale. Ma da subito, è necessario che vengano messi a disposizione per l’assegnazione tutti gli alloggi pubblici vuoti e sfitti, perché è intollerabile che 500 famiglie, alcune da mesi, siano in attesa dell’offerta di un alloggio da parte di ALER, in presenza di un così largo numero di case popolari inutilizzate. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - “Sulla società partecipata da Regione e Comune per gestire le case popolari di Milano serve chiarezza. Il rischio è quello di peggiorare la situazione di degrado gestionale e non risolverla. Si apra subito un confronto sul merito con il sindacato”. Lo chiede il Sicet di Milano. “Apprendiamo dai mezzi di informazione che il Presidente Maroni e il sindaco Pisapia avrebbero trovato un accordo per costituire, sembrerebbe entro due mesi, una società partecipata da Regione e Comune per gestire il patrimonio delle case popolari di Milano, ritenendo in questo modo di risolvere i problemi di ALER Milano e degli inquilini. I contenuti dell’accordo sono in questo momento sconosciuti a tutte le parti sociali interessate, poiché su questo tema né il Comune né la Regione hanno ritenuto necessario o opportuno aprire alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali. Una decisione così importante e radicale non può essere presa e, soprattutto comunicata, senza indicare contestualmente le risorse disponibili, le finalità e la natura giuridica della nuova Società, nonché l’ambito e il modello gestionale. Con tutto il rispetto nei confronti dei sottoscrittori di questo accordo, dubitiamo fortemente che un tema così complesso possa essere affrontato e risolto entro il prossimo mese di marzo, tanto meno che si riesca a fare decollare una nuova e più efficace gestione delle case popolari di Milano. Ci sembra che fino ad oggi né la Regione né il Comune di Milano abbiano particolarmente brillato nell’adottare politiche ed interventi concreti per rispondere ai gravi problemi dei quartieri popolari e all’emergenza abitativa. Quello che accadrà, nei fatti, nei prossimi mesi sarà un ulteriore trascinamento e aggravamento di una situazione gestionale già totalmente allo sbando. Finora le uniche decisioni prese dal nuovo presidente di ALER Milano, che risponde direttamente a Maroni, hanno riguardato l’aumento degli affitti e la riduzione delle tutele per gli inquilini più poveri. Le organizzazioni sindacali confederali e degli Inquilini di Milano giudicano sbagliato il metodo fin qui seguito da Comune e Regione e hanno richiesto un incontro urgente con il sindaco Pisapia e il Presidente Maroni. In assenza di risposte – conclude il Sicet - il sindacato valuterà le iniziative da intraprendere per la tutela degli interessi degli inquilini e dei lavoratori”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - Un appello della Cisl di Milano al mondo della ristorazione. “Giustificare l’esclusione da un ristorante di una famiglia coi propri figli – come fa la Fipe, organizzazione di categoria dei ristoratori – riferendosi all’episodio di Bagnolo Mella nel bresciano, è un grave errore – spiega Danilo Galvagni, segretario della Cisl di Milano - se è comprensibile la difesa della categoria, siamo lontani anni luce dal modello di ospitalità di cui Milano, la regione e il resto del Paese, hanno bisogno in vista d Expo. Ma come? Stiamo lavorando per offrire a decine di migliaia di turisti, italiani e stranieri, con le ,oro famiglie, una immagine di città e di Paese leader nell’accoglienza e accettiamo l’idea – sulla base di regolamenti arcaici – che si possono lasciare fuori dal ristorante i bambini? Qui occorre, a partire proprio dalle categorie del commercio, un salto di qualità. Serve la capacità, magari col sostegno delle amministrazioni locali anche attraverso cooperative di servizi, di rispondere alle esigenze delle famiglie, per essere più ospitali. I ristoratori dei centri storici o delle vie commerciali, possono lavorare per offrire un servizio in più alle famiglie che accolgono. Parlo di babysitting e di accoglienza organizzata. Un valore aggiunto che può far crescere le presenze nei ristoranti, in una fase difficile economicamente ma che può essere una sfida nella stagione di Expo. Altrimenti la strada resta in salita. Si parte con l’escludere i bambini perché disturbano e poi si rischia di arrivare magari ai disabili. Discriminare è un errore. Occorre lavorare tutti assieme, e i sindacati come la Cisl ci sono – conclude Galvagni - per offrire opportunità in più, anche alle famiglie destinate ad arrivare nel nostro Paese prima durante e dopo Expo” - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - “Una decisione affrettata e all’insegna dell’improvvisazione quella della Newco che dovrebbe sostituire l’Aler – dice Mauro Ongaro, segretario generale della Funzione Pubblica Cisl – come sindacati degli inquilini e come Cgil, Cisl e Uil abbiamo chiesto un incontro urgente che consenta di capire come stanno le cose. La proposta lascia perplessi proprio perché, non più tardi di due mesi fa, sono state riformate dalla Regione le Aler, compresa quella di Milano. E oggi la Regione contraddice quella scelta. Non si può scherzare coi 1100 lavoratori dell’Aler di Milano - molti dei quali impegnati sul campo nel patrimonio abitativo del comune di Milano – ai quali vanno date risposte precise. Dopo la riforma della Regione ci aspettavamo scelte radicali, invece il direttore generale nominato dal Pirellone (oggi dimissionario) non ha fatto altro che confermare per un anno il vecchio management, quello che ha messo l’Aler in ginocchio. Va ricordato che, fino a 4/5 anni fa l’azienda chiudeva il bilancio in pareggio. Ma Regione e Comune cosa intendono fare dell’Aler, quanti lavoratori entreranno nella Newco? E il debito che viene dalla morosità resterà in Aler o sarà caricato nella Newco? La Cisl è preoccupata perché la scelta, frutto di un annuncio alla stampa, sembra totalmente improvvisata. I sindacati confederali hanno manifestato la loro disponibilità a collaborare alla riforma delle Aler. Ora l’incertezza è totale – conclude Ongaro - e noi aspettiamo delle risposte”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Prosegue la campagna del sindacato dei bancari e assicurativi della Cisl per l'approvazione della proposta di legge di iniziativa popolare sul tetto alle retribuzioni dei top manager. Il 5 dicembre scorso le 120 mila firme raccolte sono state consegnate alla Camera. Lunedì 3 febbraio, nell'ambito delle iniziative a sostegno dell'iter parlamentare, si terrà alle 9.30, a Palazzo Giureconsulti, in via dei Mercanti 2, il dibattito "Lavoro, giustizia sociale, equità: un tetto alle retribuzioni dei top manager", organizzato dalla Fiba Cisl Lombardia. Intervengono: Andrea Zoanni, segretario generale Fiba Cisl Lombardia, Alberto Berrini, economista e editorialista rivista Valori, Stefano Candiani, senatore gruppo parlamentare Lega Nord e autonomie, Franco Mirabelli, senatore Partito democratico, Giulio Romani, segretario generale Fiba Cisl, esponente Partito democratico, Gigi Petteni segretario generale Cisl Lombardia. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Paolo Mameli, senior economist del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo, commenta così il dato disoccupazione di dicembre. "Il tasso di disoccupazione è sceso al 12,7% a dicembre, ma il dato di novembre è stato rivisto verso l’alto di un decimo al 12,8% (nuovo massimo storico della serie). È il primo calo dallo scorso giugno. In media nel 2013 il tasso dei senza lavoro è risultato pari al record di 12,2%. Nel mese, gli occupati sono scesi di 25 mila unità, ma la più consistente flessione della forza-lavoro (-51 mila unità) ha fatto sì che il numero dei disoccupati calasse. In totale, i senza lavoro sono 3 milioni 229 mila. Un altro segnale negativo è che il tasso di occupazione (rapporto tra occupati e popolazione), scendendo di un decimo al 55,2%, ha toccato un nuovo minimo storico. Il tasso di disoccupazione giovanile (nella fascia di età 15-24 anni) è calato di un decimo al 41,6%, restando comunque vicino al massimo storico della serie toccato il mese precedente. In sintesi, il calo del tasso di disoccupazione a dicembre (anche perché dovuto non a una ripresa degli occupati ma a un aumento degli inattivi) non rappresenta, a nostro avviso, un’inversione di tendenza, ancora prematura visto l’usuale ritardo tra ciclo economico e tasso dei senza-lavoro. Nella migliore delle ipotesi, visto che una ripresa del Pil dovrebbe essersi avuta solo nel 4° trimestre del 2013, si potrebbe avere una marginale discesa della disoccupazione solo nella seconda metà dell’anno. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Bergamo - “La Fim Cisl insiste per la piena operatività dell’accordo sulla rappresentanza, per quanto riguarda i rinnovi delle Rsu”. Lo ha detto Marco Bentivogli, segretarionazionale dei metalmeccanici di via Po, intervenendo al direttivo della Fim di Bergamo. “Invitiamo la Fiom nazionale a dare analoga indicazione alle realtà territoriali, per consentire di andare, nei casi di Rsu scadute, immediatamente al loro rinnovo con le nuove regole. Ad oggi, solo la Uilm ha risposto al nostro invito di normare la parte dell’accordo destinato alle categorie”. “Attenderemo fino al 21 febbraio _ prosegue Bentivogli _ per riprendere le assemblee sul nuovo accordo, perché riteniamo giusto che la Fiom possa svolgere serenamente i propri congressi asziendali. Tuttavia, giungono notizie di un forte disorientamento di iscritti e delegati Fiom nelle asemblee congressuali, perché, in un momento in cui bisognerebbe concentrarsi sulle priorità di lavoro e lavoratori, la stessa Fiom si presenta con tre posizioni diverse. Il rischio è che la Fiom in tal modo
agevoli il trasferimento della rissa incivile e vergognosa del parlamento nei luoghi di lavoro. Non accetteremo che ciò avvenga. Le fabbriche devono continuare a essere luoghi di dialettica e di pace, ma anche di capacità decisionali”. C’è bisogno di un sindacato _ conclude il sindacalista Fim Cisl _
capace di riorganizzarsi per battere la crisi e di assolvere al meglio i compiti di tutela. Ci aspettiamo anche una Fiom più collaborativa”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - “C’è l’impegno da parte del comune di lavorare assieme alle parti sociali per rilanciare una politica che interessi tutto il territorio dell’area metropolitana, a partire dai temi del lavoro e dello sviluppo”. Spiega Danilo Galvagni, segretario della Cisl milanese, uscendo dall’incontro del tavolo per lo Sviluppo col sindaco Giuliano Pisapia. “Non è trascurabile il fatto che si lavori per tenere assieme temi come Expo - sia come evento che come destino dell’area - e la città metropolitana. Poi vanno messi in discussione gli orari della città, come si vive nei quartieri della cintura, come si muove il trasporto pubblico. In molti poi hanno chiesto di lavorare attorno ad un progetto di Fuori Expo, lo chiedono i commercianti, gli artigiani, gli imprenditori, per costruire la vetrina delle eccellenze milanesi e puntura su un solido rilancio dell’economia del territorio. Senza scordare – conclude Galvagni - il comparto manifatturiero di casa nostra, che ha fatto grande il made in Italy”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - MILANO - “Incontriamoci di più, parliamoci di più, per rendere sistematico l’incontro, a livello bimestrale, in modo che i problemi vengano affrontati collettivamente – dice Cristina Tajani, assessore al Lavoro del comune a margine dell’incontro sul tavolo per lo Sviluppo convocato da Giuliano Pisapia – non bisogna lasciare che le possibili incomprensioni prendano piede. Nasce un city council come si fa oltreoceano, perchè i temi della città metropolitana, in particolare, richiedono un confronto costante. Oggi il clima è stato positivo per affrontare tutti assieme le responsabilità. Obiettivo accompagnare il processo legislativo della città metropolitana con incontri tematici specifici, come la mobilità e i trasporti in ottica di integrazione, Expo e anche il tema del lavoro e dello sviluppo economico. C’è anche la buona notizia, che viene dall’incontro tra Pisapia, Maroni col Dg della Rai Gubitosi, perché finalmente parte l’avviso per la ricerca a Milano di un’area dove costruire il nuovo centro di produzione rai”. - (agiellenews.it)