Per quanto apprezzabile, il ricorso ad un nuovo stanziamento di risorse, da parte del Governo per alleviare un caro-bollette “ancora più salato” per famiglie e imprese nel I trimestre del nuovo anno, conferma quanto da noi sostenuto e cioè che non è con interventi-tampone che si risolve il problema - dichiara Carlo De Masi, Presidente di Adiconsum nazionale - Problema dovuto alla mancanza di una strategia energetica dei vari Governi che si sono succeduti in questi anni e che, a oltre 20 anni dalla liberalizzazione del Settore elettrico e a oltre 10 dalla liberalizzazione del Mercato, continua a far ricadere sui consumatori e sulle imprese le mancate scelte politiche e a far crescere il numero dei cittadini in povertà energetica. È ora che la politica e il Governo affrontino, una volta per tutte, il problema, come da noi più volte e in più occasioni richiesto in varie audizioni a Camera e Senato e ai Ministeri competenti.
Dal punto di vista strutturale, chiediamo – prosegue De Masi - innanzitutto, la creazione di un mercato dell’energia a livello europeo; la riforma della struttura tariffaria adeguandola alle scelte energetiche che il Paese si darà; la piena diffusione dell’elettrificazione in tutte le aree geografiche; la semplificazione delle procedure autorizzative per la massima diffusione delle energie rinnovabili; la revisione del decreto Bersani.
Per contenere nell’immediato il caro-bollette, abbiamo richiesto l’alleggerimento della bolletta eliminando le accise e tutte quelle voci non pertinenti ai consumi energetici; il trasferimento di alcuni oneri generali di sistema sulla fiscalità generale; il contenimento dell’IVA e della tassazione; l’aumento del bonus sociale e del tetto ISEE per accedervi; l’adozione di interventi per assicurare apparecchiature più efficienti per i disagiati economicamente; la creazione di un Fondo sociale per i consumatori vulnerabili; un Albo dei Venditori per il mercato libero con accesso consentito solo dietro garanzie fidejussorie.
Ribadiamo, inoltre, la richiesta ai Ministeri competenti dell’apertura di un Tavolo con tutti gli stakeholder, tra i quali le Associazioni Consumatori aderenti al CNCU, per affrontare in maniera strutturale il problema del caro-bollette che ormai incide fortemente, insieme alla pandemia, sulla tenuta delle famiglie e delle imprese - conclude De Masi.
Ivan Notarnicola è stato riconfermato segretario generale della Fisascat Cisl Lombardia. Con lui in segreteria: Laura Capitale e Sara Mangone. L'elezione è avvenuta ieri nel tardo pomeriggio a conclusione dei lavori del 12° congresso regionale, riunito all’Hotel Sheraton Milan San Siro.
“Il passaggio al futuro sorretto dalla contrattazione, formazione e comunicazione” lo slogan delle assise, che hanno impegnato i delegati riuniti in rappresentanza di oltre 80mila iscritti in un’intensa due giorni di confronto e dibattito.
Al centro, ovviamente, gli effetti della pandemia sui settori che la Fisascat rappresenta. “Terziario, commercio, turismo, pubblici esercizi, socio-assistenziale, grande distribuzione, multiservizi, vigilanza, portinerie, collaboratrici domestiche: tutti i nostri settori, che erano ritenuti trainanti dell’economia, hanno invece avuto una brusca frenata – ha sottolineato il segretario generale Ivan Notarnicola nella sua relazione introduttiva -. Molte aziende medio piccole sono crollate ed i consumi definiscono nuovi modelli”. “Certamente - ha aggiunto - non staremo semplicemente a guardare inerti! Dobbiamo proporci con i nostri valori e la nostra professionalità come soggetti trainanti di politiche di sviluppo solidale e sostenibile, centrate su visioni cooperative, collaborative, capaci di porre al centro concretamente la persona”. Anche dall’osservatorio della Fisascat regionale la crisi ha penalizzato soprattutto le donne e i giovani.
“Le conseguenze della crisi pandemica e delle transizioni green e digitale si sommano creando squilibri nel mercato del lavoro – ha detto Notarnicola -. Supportare la ripresa significa allora anche prepararci ad una transizione di competenze, occupandoci anche di coloro che non avranno la possibilità di riqualificarsi e di reinserirsi in un mercato che sempre più va verso la digitalizzazione e l’innovazione”. “Fondamentale, in questo senso - ha puntualizzato - sarà spingere sulla formazione in ogni sua forma rivitalizzando le politiche attive, la bilateralità, ma anche la formazione continua e quella erogata dai fondi interprofessionali, e dall’altro avere a disposizione un sistema di ammortizzatori sociali, efficace ed efficiente nel tutelare i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori”.
DL SOSTEGNI - Associazioni ambientaliste e consumatori: Serve soluzione condivisa al caro energia
Il DL Sostegni approvato dal Consiglio dei Ministri numero 57 del 21.1.2022 prevede, a favore delle imprese, un intervento stimato in 1,7 Miliardi di €, volto a contenere l'aumento dei costi delle bollette.
Questa norma ha visto la luce senza una ampia condivisione con i corpi intermedi rappresentativi dei vari settori coinvolti (rappresentanti dei produttori di energia, rappresentanti dei consumatori, rappresentanti delle imprese tecnologiche del settore energetico, associazioni ambientaliste) e non può dai sottoscrittori del presente documento essere condivisa. Tale norma mette a grave rischio il corretto svolgimento delle dinamiche di mercato e non risolve minimamente la situazione emergenziale in corso che si avvia a generare gravi ripercussioni sul sistema sociale ed economico del Paese.
Tra l'altro un intervento estemporaneo e di complessa attuazione come quello proposto, senza voler entrare nel merito degli eventuali profili di legittimità dello stesso, comunque evidenti, rischia seriamente di non raggiungere l'obiettivo auspicato di introdurre modifiche strutturali al sistema elettrico al fine di favorire la crescita delle fonti rinnovabili in grado di ridurre e stabilizzare i prezzi di borsa, e mette a rischio anche le dinamiche di mercato energetico così come strutturato.
I firmatari sotto elencati ritengono che sia indispensabile l'apertura rapida di un tavolo di confronto su di un tema così importante come quello della attuale crisi energetica del nostro Paese, per il quale si rendono disponibili fin d’ora, finalizzato a definire interventi strutturali che garantiscano nel medio e lungo periodo al Paese costi energetici stabili, concorrenziali e quanto più indipendenti possibile dai contesti geopolitici internazionali, nel rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione assunti dal nostro Paese.
Adiconsum, Adoc, Adusbef, Anev, Anie Confindustria, Arse, Assoidroelettrica, Assoutenti, Arte, Casa del Consumatore, Codacons, Confconsumatori, CTCU, Coordinamento Free, Elettricità Futura, Energia Libera, Greenpeac, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Associazione Utenti dei Servizi Radio Televisivi, WWF
CONGRESSI – Cristiano Mazzucotelli riconfermato segretario generale Flaei Cisl Lombardia. Con lui in segreteria: Jgor Manzo, Maurizio Miriani, Fabrizio Preti e Ciro Varesi
Cristiano Mazzucotelli è stato riconfermato segretario generale della Flaei Cisl Lombardia, la categoria che organizza e rappresenta i lavoratori delle aziende elettriche. Con lui in segreteria: Jgor Manzo, Maurizio Miriani, Fabrizio Preti e Ciro Varesi. L’elezione è avvenuta oggi a conclusione dei lavori dell’11° congresso regionale, riunito a Erbusco (Bs).
“Punto di svolta per un ritorno al futuro” lo slogan delle assise, che hanno impegnato in una giornata di confronto e dibattito 44 delegati in rappresentanza dei 2mila iscritti.
La complessità della transizione energetica, la necessità di una visione strategica sulle aziende idroelettriche, le sfide e le opportunità offerte dai fondi del Pnrr, la salute e sicurezza sul lavoro, il consolidarsi del modello delle multiutility sono alcuni dei temi al centro dell’ampia relazione della segreteria generale. “L’elemento centrale delle ex municipalizzate risiede nel rapporto tra imprese e sistemi territoriali – ha sottolineato Cristiano Mazzucotelli -. I servizi pubblici locali si fondano su un radicamento in ambito locale, dove hanno costruito e consolidano ancor oggi le economie, le sinergie e l’efficienza aziendale”. “Sarà la stagione delle gare che si aprirà a dimostrare la volontà di confermare il proprio ruolo nel settore o estenderlo in aree economico-territoriali contigue – ha aggiunto -. È allora importante che la proprietà pubblica di oggi mantenga non soltanto la forma di controllo, ma che sappia esercitare appieno il suo ruolo in modo che la concorrenza di settore e le logiche di mercato non si riversino negativamente sul legame che le municipalizzate devono avere col territorio, con i cittadini e con i lavoratori”. Forti le preoccupazioni della categoria sul fronte della sicurezza sul lavoro. “Il numero degli infortuni e la gravità degli stessi è oggettivamente aumentato – ha sottolineato il segretario generale -. Da diversi anni non si registravano i dati di questo 2021, tra lavoratori deceduti delle società e imprese in appalto. Quanto previsto dal decreto 81/08, con riferimento alla consultazione degli Rls non è più sufficiente. Serve mettere in campo un’azione preventiva di più ampia portata anche attraverso una verifica congiunta dell’organizzazione del lavoro”.
Carichi e i ritmi di lavoro, lo stress derivante da una sempre maggiore pluralità d’attività da svolgere, la dequalificazione del lavoro, un’insufficiente formazione e sensibilizzazione del personale continuano ad essere causa dei tanti infortuni. “Quest’ultimo aspetto oggi è la ragione della larghissima parte delle contestazioni disciplinari che spesso evolvono in provvedimenti disciplinari pesanti – ha ricordato Mazzucotelli -. Ecco perché bisogna ripartire da programmi formativi continui e adeguati. La formazione rappresenta una leva straordinaria per salvaguardare la salute e sicurezza dei lavoratori e pertanto dovrà essere basata su una valutazione dei rischi adeguata, prevedendo la partecipazione diretta dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, già in fase di progettazione”.