“Positiva la ratifica definitiva da parte del Senato, in merito alla Convenzione e Raccomandazione ILO, in tema di violenza e molestie nei luoghi di lavoro”. Lo dichiara in una nota il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini.
“La tolleranza zero, invocata dalla Convenzione OIL, nei confronti della violenza e delle molestie nei luoghi di lavoro- sottolinea Colombini- da oggi richiede una responsabilità condivisa del Parlamento impegnato nel varare le disposizioni normative attuative, delle parti sociali e delle istituzioni, sui vari livelli, che non dovranno far mancare il loro contributo fondamentale. Anche se nel nostro ordinamento non mancano le tutele adeguate per garantire un’ efficace azione di contrasto alle violenze e molestie in occasione di lavoro, la ratifica da parte dell’Italia dei due documenti internazionali, non solo ne rafforza il rilievo a livello mondiale, ma ne consolida le misure, superando qualsiasi limite alle più ampie garanzie di tutela per tutti gli occupati. La positiva e responsabile decisione del Parlamento italiano conferma come la “cultura del lavoro debba basarsi sul rispetto reciproco e sulla dignità dell’essere umano e che gli atti di violenza e le molestie sul lavoro sono incompatibili con lo sviluppo delle imprese ed hanno un impatto negativo sull’organizzazione del lavoro e sulla produttività”. “La ratifica- conclude Colombini- attuata in questo difficile momento del nostro mondo del lavoro, potrà offrire un aiuto importante, non solo per le potenziali vittime, ma nel più ampio percorso di ripartenza”.
“Grave e inaccettabile escludere le organizzazioni sindacali dalla cabina di regia annunciata quest’oggi dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per discutere della destinazione dei fondi previsti dal Recovery Fund”. Ad affermarlo, in una nota unitaria, la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi e i segretari confederali di Cisl e Uil Angelo Colombini e Tiziana Bocchi.
“Per uscire dalla crisi e per costruire il futuro del Paese - affermano i tre dirigenti sindacali - sarà fondamentale utilizzare strategicamente i fondi europei per cambiare il modello di sviluppo guardando alla sostenibilità ambientale e sociale”. “Abbiamo le nostre proposte - proseguono Fracassi, Colombini, Bocchi - per una giusta transizione per il lavoro, il benessere della persona, la giustizia sociale, la salvaguardia del Pianeta, per una transizione verde dell’economia”.
“Nei mesi scorsi abbiamo più volte sollecitato il Ministro ad aprire un confronto con i sindacati, ma ancora non abbiamo ricevuto risposte. Anche alla luce dell'annuncio di oggi - concludono Fracassi, Colombini, Bocchi - torniamo a chiedere con forza un tavolo per poter discutere di questi temi”.
“Totale indifferenza e un silenzio assordante da parte di Asstra, Agens e Anav, le associazioni datoriali che rappresentano le aziende di trasporto pubblico sia pubbliche che private". Lo evidenziano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, a seguito della proclamazione dello sciopero del prossimo 8 febbraio di tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Tpl, aggiungendo che "ad oggi non ci sono novità che possano evitare la protesta". Secondo le organizzazioni sindacali: “Questo silenzio non è più tollerabile alla luce dell’intervento economico che il Governo ha già annunciato nell’imminente decreto ristori per il settore del Tpl. Nessuno può pensare che, a fronte di un ristoro con risorse pubbliche, siano lasciati fuori i lavoratori che aspettano da oltre tre anni di veder riconosciuti i propri diritti”. “È pertanto necessario trovare un accordo economico sul triennio contrattuale scaduto il 31 dicembre 2017, essendo una condizione fondamentale per avviare la trattativa per il rinnovo del triennio 2021/2023. Un rinnovo contrattuale atteso da più di 100mila autoferrotranvieri, che continuano a svolgere le proprie mansioni tra mille difficoltà organizzative e di sicurezza, accentuate dalla pandemia”. Sottolineano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna “L’annunciata ed attesa riforma del settore, avviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tenendo anche conto della vertenza aperta per il rinnovo del contratto nazionale del Ccnl, dovrà procedere in maniera spedita introducendo elementi che, a partire da incentivi all’unificazione delle oltre 1200 aziende esistenti, migliorino i livelli di qualità del servizio e innalzino gli standard di sicurezza”.
Una campagna vaccinale seria e veloce che porti il Paese fuori dall’emergenza e che salvi la vita degli anziani, che anche in queste ore continuano a morire nelle Rsa o in un letto d’ospedale. Una legge nazionale sulla non autosufficienza e la riforma della sanità che sono quantomai urgenti e di cui il Paese ha estremamente bisogno, come è stato drammaticamente dimostrato dalla diffusione della pandemia di Covid-19 e perché siamo il Paese più anziano d’Europa, secondo al mondo solo dopo il Giappone.Una profonda riforma del fisco che affronti radicalmente le diseguaglianze che si sono accumulate in questi anni, con i pensionati e i lavoratori dipendenti che da soli provvedono quasi integralmente al gettito fiscale del nostro paese. A chiederlo sono i Sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil, che si sono riuniti a Roma per rilanciare la propria iniziativa unitaria in previsione delle tante sfide a cui è chiamato il Paese nei prossimi mesi, a partire dalla definizione del Recovery Plan, da declinare con progetti concreti e rispetto al quale si pone l’esigenza di una governance condivisa.
“Condividiamo gli obiettivi e le scelte di sistema contenuti nel piano predisposto dal Governo sul Recovery Plan, coerenti con le indicazioni macro definite dall’Europa. Chiediamo la disponibilità del Governo ad approfondimenti sulle singole questioni anche per valutare i dettagli ed i risultati economici ed occupazionali attesi. Ma deve essere chiaro chi gestisce i progetti e come avviene concretamente l’attuazione degli investimenti”. Lo ha detto la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel corso del confronto con il Premier Conte.
“Bisogna avere un preciso cronoprogramma per monitorare l’attuazione di questi progetti, in modo da poter valutare e correggere passo passo eventualmente le cose che non funzionano" ha detto la leder della Cisl. "Per questo noi proponiamo che ci sia un tavolo di confronto permanente per il monitoraggio, la verifica, le accelerazioni degli interventi. Tutto ciò è anche necessario per valutare eventuali problematiche e le ripercussioni sulle questioni del lavoro, sulle opportunità della crescita, come migliorare la qualità complessiva della vita. Bisogna rendere stabile e sicuro il lavoro, nel rispetto delle procedure di legalità. Per questo noi riteniamo che nella governance del piano debbano essere presenti le parti sociali per valutare l’attuazione dei progetti e garantire il rispetto dei tempi. Siamo chiamati a fare ciascuno la propria parte con senso di responsabilità. È importante stabilire un calendario di incontri per poter esaminare insieme i vari punti del piano per entrare nel merito dei progetti".
"Il Recovery Plan - ha ribadito Furlan - è una occasione di sviluppo straordinaria ma anche una responsabilità straordinaria per tutti. Sulla capacità di rendere esecutivi questi progetti ci giochiamo tutti il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. L’attenzione e la vigilanza devono essere massimi. Abbiamo il tema del lavoro ma c’è anche il tema delle scelte industriali. La transizione ecologica non deve mettere in crisi il sistema produttivo ma anzi lo deve rilanciare e qualificare. Bisogna accompagnare questa fase con un lavoro comune perché questa trasformazione migliori la qualità della vita e del lavoro, non lasciando indietro nessuno. C’è tanto da fare insieme con senso di responsabilità, sapendo che la pandemia non è finita. Per questo bisogna recuperare lo spirito positivo ed il senso di responsabilità comune dei primi mesi della pandemia che ci ha consentito di varare i protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro. È importante creare le condizioni migliori per il futuro ma bisogna gestire anche il presente. Per questo è fondamentale l’incontro annunciato dal Governo per la prossima settimana sul decreto ristori. Non possiamo immaginare che alla paura dei contagi si sommi anche la paura di non avere i necessari sussidi economici e peggio ancora i licenziamenti. Nessuno deve essere lasciato da solo a fronteggiare la pandemia che sappiamo non è affatto finita” ha concluso la segretaria generale della Cisl.