Le persone interessate possono inviare la candidatura a cesil@cesilmilano.it, specificando nell'oggetto il riferimento indicato.
TORNITORE CNC
Per conto azienda del settore metalmeccanico con sede a Rescaldina, seleziono un tornitore esperto. Diplomato o qualificato in ambito meccanico, il candidato ideale ha maturato una pregressa esperienza nel settore e - in base al disegno meccanico - è in grado di programmare la macchina (linguaggio Mazak), attrezzarla, eseguire la lavorazione ed il controllo qualità. Costituisce requisito preferenziale il saper operare anche su rettifiche. Si richiede il domicilio in zona. Si offre contratto con finalità di assunzione a tempo indeterminato. Orario lavorativo a giornata.
RIF. Tornitore CNC
MONTATORE MECCANICO
Per conto azienda del settore metalmeccanico con sede a Rescaldina, seleziono un Montatore meccanico. Diplomato o qualificato in ambito meccanico, il candidato ideale ha maturato una pregressa esperienza nel settore ed ha il domicilio in zona. E' gradita, ma non vincolante, la disponibilità a trasferte. Attività lavorativa con orario a giornata. Si offre contratto con finalità di assunzione a tempo indeterminato.
RIF. Montatore meccanico
"I dati diffusi dall'Istat sull'aumento della disoccupazione giovanile impongono una assunzione di responsabilità da parte di tutti. Siamo daccordo con il presidente di Confindustria, Boccia: il lavoro dei giovani deve diventare la priorità del Governo, delle forze economiche e sociali e di quanti hanno responsabilità istituzionali a tutti i livelli". Lo ha sottolineato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento al Consiglio Generale della Cisl riunito a Roma, commentando i dati diffusi dall'Istat che registrano un aumento della disoccupazione giovanile a dicembre 2016 superiore al 40%.
"Non possiamo aspettare le elezioni o le consuete alchimie della politica" sottolinea la leader della Cisl ribadendo come "di fronte alla gravità della situazione occupazionale del paese, soprattutto nelle aree del Mezzogiorno" sia "indispensabile un Patto sociale per lo sviluppo e la crescita incentrato sulla decontribuzione permanente per le assunzioni stabili, la detassazione degli investimenti in innovazione, ricerca e formazione, far decollare subito le politiche attive del lavoro e l'alternanza scuola-lavoro, attivare il piano di industria 4.0, sbloccando tutto ciò che oggi è spendibile sul piano della costruzione di infrastrutture, reti digitali ed altre opere pubbliche".
Per Furlan dunque "ha fatto bene ieri il ministro Poletti ad annunciare una prossima convocazione del sindacato sui temi del lavoro, della modifica dei voucher e delle parti ancora inattuate dell'accordo sulla previdenza. Serve una svolta perche' non possiamo accontentarci di qualche occupato in piu' o di qualche inattivo in meno come certifica oggi l'Istat. Dobbiamo affrontare il tema della disoccupazione e dell'inclusione sociale con una politica nuova di redistribuzione del reddito, facendo una battaglia seria nel prossimo vertice europeo di giugno come sistema paese per un cambiamento radicale dello Statuto economico e dei vincoli troppo rigidi ai bilanci che bloccano oggi gli investimenti pubblici produttivi".
Il Consiglio Generale Confederale della Cisl, riunito oggi a Roma, ascoltata l'ampia ed approfondita relazione della Segretaria Generale, Annamaria Furlan sulla situazione politico-sindacale, sia con riferimento alle posizioni ed alle azioni della Cisl nella attuale fase economica, sociale e politica del nostro Paese e sullo scenario internazionale, sia in relazione alle dinamiche interne che hanno contraddistinto negli ultimi due anni e, in particolare, negli ultimi mesi, la vita associativa dell'organizzazione, la assume integralmente e la fa propria, condividendone sia la profondità e puntualità delle analisi di contesto interno ed esterno, sia le conseguenti prospettive indicate e le coerenti prossime azioni individuate e proposte.
Esprime l'incondizionato e convinto sostegno all'importante lavoro con cui la Segretaria Generale ha ridato forza e protagonismo alla presenza ed all'azione della Cisl nella società italiana, riaperto un fecondo confronto con il Governo ed il Parlamento, che ha portato, tra l'altro, ai recenti accordi sulla previdenza, sui contratti dei lavoratori pubblici ed intensificato il rapporto negoziale con le diverse associazioni categoriali che ha prodotto importanti ed innovativi accordi.
Apprezza la coerenza e la determinazione con cui la Segretaria Generale ha sin qui perseguito e realizzato un significativo ed importante stato di avanzamento nella concreta attuazione dei deliberati dell'Assemblea Organizzativa di Riccione e del Consiglio Generale e le azioni poste in essere per realizzare una maggiore e, auspicabilmente, piena trasparenza dell'organizzazione, con particolare riferimento:
•alla tenuta, gestione e controllo del tesseramento e delle entrate allo stesso correlate, alle regole per i trattamenti economici e normativi, il codice etico per i dirigenti e gli operatori, il bilancio sociale,
•alla profonda rivisitazione del Regolamento di attuazione dello Statuto,
•ai recenti necessari e, anche alla luce delle evidenze che stanno emergendo, inevitabili, provvedimenti interni portati all'approvazione del Comitato Esecutivo, che giudica pienamente condivisi non solo sul piano del merito, ma anche della procedura, tempistica e metodologia con cui sono stati attuati.
Dà mandato alla Segretaria Generale di proseguire nelle azioni di politica sindacale ed organizzative indicate nella relazione, assicurandole il proprio convinto sostegno nello sforzo che sta compiendo per assicurare alla Cisl la indispensabile trasparenza e conseguente credibilità verso i suoi associati ed interlocutori, uno sforzo che dovrà trovare nel prossimo Congresso nuova linfa e forza propulsiva, anche attraverso un rinnovato assetto della Segreteria confederale, coerente con i contenuti e le prospettive indicate dalla relazione.
Diminuisce del 49% il ricorso alla cassa integrazione, ma l'industria lombarda è ancora in difficoltà. Nel secondo semestre 2016 sono state 612 le aziende colpite dalla crisi (1.056 nel semestre precedente) e 20.721 i lavoratori (33.914 i precedenti). E' quanto emerge dal 42° Rapporto congiunturale presentato oggi a Milano dalla Fim Lombardia, che ogni sei mesi rileva sistematicamente i dati nelle circa 7.000 aziende industriali che impiegano oltre 550.000 lavoratori della regione.
Nel secondo semestre 2016 l'utilizzo della cassa integrazione ordinaria coinvolge 441 aziende (865 nel semestre precedente) e 13.178 lavoratori (24.663 nel semestre precedente). Diminuisce, del 20% circa, anche la cassa integrazione straordinaria con 110 aziende (139 aziende le precedenti) e 5.642 lavoratori coinvolti (6.771 nel semestre precedente). Resta alto il numero dei licenziamenti, anche se in calo rispetto a giugno 2016, che si attesta a quota 1.901 aggiungendosi alle migliaia dei semestri precedenti e facendo chiudere il 2016 con 4.381 lavoratori collocati in mobilità.
“Una conferma del persistere della crisi e della deresponsabilizzazione di diverse aziende rispetto all’impatto sociale - afferma Enrico Civillini, segretario generale Fim Cisl Lombardia -. Non possiamo certo affermare che l’industria metalmeccanica si sia lasciata alle spalle le difficoltà: vi sono ancora diverse crisi strutturali che dovranno fare i conti con la riforma degli ammortizzatori sociali. Nonostante il calo delle aziende interessate da situazioni di crisi la congiuntura non consente ancora di riassorbire i troppi lavoratori che hanno perso il loro posto in questi anni. La desertificazione industriale determinatasi rappresenta un'ulteriore difficoltà”.
I territori maggiormente coinvolti da crisi nel semestre sono quelli di Milano (28,45%), Brescia (20,96%) e Varese (12,55%). Seguono Bergamo, Cremona e Como con, rispettivamente, il 11,27%, 5,12% e 5,02%.
I dati mostrano la preponderanza dell’intervento di cassa integrazione ordinaria nei diversi territori, ad eccezione di Brescia, Como e Pavia dove si registrano, invece, più interventi di cassa integrazione straordinaria. La mobilità è particolarmente accentuata nel territorio di Milano (855 lavoratori) dove resta alto anche l’utilizzo di cassa integrazione ordinaria (4.631 lavoratori) a dimostrazione del fatto che il territorio è ancora in forte difficoltà.
Quanto alla distribuzione della crisi nelle diverse classi d'impresa, il 42° Rapporto mostra l'incidenza rilevante delle sospensioni in moltissime piccole aziende (sono 540 le realtà interessate sotto i 100 dipendenti, rispetto alle 72 sopra i 100 addetti), che vede pesare in modo prevalente la cassa integrazione ordinaria (54,9%).
In assenza di soluzione da parte del governo, 70.000 lavoratori in Lombardia (300.000 a livello nazionale), rischiano di non essere coperti dall'indennità di disoccupazione per i collaboratori (Dis-Coll) per l'anno 2017. Questa forma di sostegno al reddito, rivolto a chi ha un rapporto di lavoro parasubordinato, viene finanziata dalla fiscalità generale e negli utimi anni è sempre stata prorogata, offrendo così una minima tutela economica ai collaboratori che perdevano il loro posto di lavoro. Oggi l'Inps ha comunicato che la Dis-Coll non è stata oggetto di proroga in relazione agli eventi di disoccupazione intervenuti dal primo gennaio 2017.
"E' una situazione inaccettabile – dichiara Daniel Zanda, segretario generale Felsa Lombardia - perché lascia migliaia di persone con un contratto per sua natura temporaneo senza una tutela in caso di disoccupazione. Chiediamo il rifinanziamento della Dis-Coll e che venga avviato un percorso per renderla strutturale all'interno della Gestione Separata dell'Inps: tra attivo di esercizio e aumento delle aliquote contributive i soldi non mancano".
Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e il Fondo di Garanzia per le PMI italiano hanno firmato un secondo accordo per mettere a disposizione delle piccole e medie imprese del paese 3,5 miliardi di euro di finanziamenti nell'ambito del programma COSME della Commissione europea. L'operazione si avvale del sostegno del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), fulcro del piano di investimenti per l'Europa.
L'accordo è stato concluso dalla Banca del Mezzogiorno - Mediocredito Centrale, che gestisce il Fondo di Garanzia per le PMI per conto del ministero dello Sviluppo economico italiano. Il FEI rilascia una controgaranzia che consentirà al Fondo di Garanzia per le PMI di concedere 3,5 miliardi di euro di finanziamenti alle PMI italiane nei prossimi due anni. Di questi finanziamenti, a cui altrimenti non avrebbero accesso, dovrebbero usufruire 55 000 PMI italiane.
Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: "L'Italia continua ad avvalersi delle opportunità offerte dal FEIS. Facilitare l'accesso ai finanziamenti di cui le PMI hanno bisogno per espandersi costituisce un pilastro fondamentale del Piano di investimenti e della nostra strategia per sostenere l'occupazione e stimolare la crescita. L'accordo odierno consentirà di sbloccare ulteriori 3,5 miliardi di euro per migliaia di PMI italiane".
Contesto
Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) fa parte del Gruppo Banca europea per gli investimenti. La sua missione fondamentale è sostenere le microimprese e le PMI europee, facilitandone l'accesso ai finanziamenti. Il FEI elabora e sviluppa strumenti di capitale di rischio e di capitale di crescita, strumenti di garanzia e di microfinanza destinati specificamente a questo segmento di mercato. In questo ruolo il FEI promuove gli obiettivi dell'UE nei campi dell'innovazione, della ricerca e dello sviluppo, dell'imprenditorialità, della crescita e dell'occupazione. Maggiori informazioni sull'attività del FEI nell'ambito del FEIS sono disponibili qui.
Il Piano di investimenti per l'Europa mira ad aumentare gli investimenti europei per promuovere la crescita e creare posti di lavoro mediante un uso più intelligente delle risorse finanziarie sia esistenti sia nuove, la rimozione degli ostacoli agli investimenti, una maggiore visibilità e assistenza tecnica ai progetti di investimento. Il Piano di investimenti sta già producendo risultati. Si prevede che i progetti e gli accordi per cui finora è stato approvato il finanziamento del FEIS mobiliteranno investimenti per un totale di oltre 168 miliardi di EUR in 28 Stati membri a sostegno di più di 387 000 PMI. Il 14 settembre 2016 la Commissione europea ha proposto di estendere il FEIS potenziandolo, aumentandone la durata e consolidandone i punti di forza. Dati aggiornati sul FEIS per settore e per paese sono disponibili qui. Per ulteriori informazioni, consultare le domande frequenti.
Si aprono giovedì 9 febbraio 2017 le iscrizioni per partecipare alla Messa con papa Francesco, in programma il 25 marzo alle 15 al Parco di Monza.
La raccolta delle adesioni è decentrata. Il compito infatti è stato affidato ad ogni parrocchia o comunità pastorale.
Chi desidera partecipare alla Messa al Parco di Monza, da domani può recarsi in parrocchia e lasciare il proprio nominativo. L'iscrizione alla Messa è totalmente gratuita.
La Santa Messa è il cuore di tutta la visita di papa Francesco a Milano e alle terre ambrosiane. È un momento aperto a tutti, in cui partecipare è facile, gratuito e libero. Sarà una festa di Chiesa, per tutta la comunità.
Le persone con disabilità o anziani con difficoltà di movimento sono facilitate nell’accesso all’area, grazie alla presenza di Caritas Ambrosiana, Oftal e Unitalsi. Chi necessita di assistenza può rivolgersi per informazioni a disabili25marzo@caritasambrosiana.it
Tutte le informazioni sulla Visita pastorale di papa Francesco sono disponibili sul sito www.papamilano2017.it