- E’ una piccola notizia di cronaca. A Calcinate, un paesino della provincia di Bergamo, a un giovane di 22 anni è stata rifiutata l’assunzione per un lavoro come postino a 1.100 euro al mese per tre mesi. Motivo? Non assumiamo diabetici. Il ‘difetto’ del nostro aspirante postino precario è infatti quello di essere affetto da diabete di tipo 1 dal 2008. E a nulla sono valse le dichiarazioni del suo diabetologo dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e la certificazione che il giovane non abbia alcun problema particolare e possa dunque svolgere qualsiasi lavoro perché in buone condizioni di salute. Ironia della sorte, il ragazzo è in trattamento con un microinfusore, una sorta di lettore di MP3, come lui stesso lo definisce, che si porta appeso alla cintura e che gli eroga sottocute le unità di insulina di cui ha bisogno durante il giorno.
“Siamo nel 2013, a più di 25 anni – ricorda il professor Stefano Del Prato, Presidente della Società Italiana di Diabetologia - dalla pubblicazione della legge 115/87 a tutela della persona con diabete. Quella tutela è stata ulteriormente rafforzata dalla recente indagine conoscitiva promossa dal Senato sul diabete in Italia e dalla promulgazione del Piano Nazionale del Diabete. Duole e indigna pertanto leggere di tali ingiustificate, deprecabili discriminazioni. E’ ormai scientificamente dimostrato che la persona con diabete può, proprio grazie all’insulina e agli altri eventuali farmaci, svolgere qualsiasi attività. Tra le 250.000 persone con diabete di tipo 1 vi sono atleti, scalatori, ciclisti, calciatori professionisti, top manager, Senatori e Deputati della Repubblica. Ognuna di queste 250.00 persone affronta quotidianamente, come ogni altro cittadino, il proprio lavoro, la famiglia, la vita sociale. Le discriminazioni per lo stato di salute non sono diverse dalle discriminazioni per motivi di sesso, di razza, di lingua, di religione e di opinione politica. Sarebbe opportuno che chi ha preso questa infausta decisione venisse semplicemente rimandato alla lettura della nostra Costituzione che all’art. 3 recita: E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. La Società Italiana di Diabetologia esprime la massima solidarietà al giovane di Calcinate deprecando tutti gli atteggiamenti discriminatori nel confronto delle persone con diabete indegni di un Paese Civile e evoluto”.
- Il gruppo Ikea Italia ha presentato, come d’abitudine, il proprio report sociale e delle risorse umane. Accanto ad iniziative come il “nuovo codice di condotta” e il “codice etico”, destinati ad ispirare dipendenti e management alla legalità, alla correttezza alla trasparenza ed onestà, il punto di forza del colosso svedese dei mobili low cost, con 21 negozi in Italia, è il lavoro e l’indotto. La ricaduta economica del gruppo Ikea parla di acquisti per un miliardo di euro con 2500 imprese coinvolte, un indotto per 5000 posti di lavoro che si aggiungono ai 7000 dipendenti Ikea. Oltre 20 milioni di euro e 7.200.000 kg di merci per gli acquisti alimentari; circa 200 milioni di euro negli acquisti di beni e servizi, con un indotto di 1,100 posti di lavoro nei trasporti e 1.600 nei servizi di outsourcing. L’89% dei dipendenti sono assunti con contratti a tempo indeterminato; le donne impiegate sono il 58%, le manager il 44%. Da circa un anno Ikea ha esteso alle coppie di fatto i benefit previsti per le coppie sposate.
"In bilico tra benessere e povertà. Il welfare da costo a investimento" è il titolo del dibattito organizzato dalla Cisl Lombardia, dalle ore 10 di mertcoledì 6, nella sala Reale della stazione Centrale, a partire da una ricerca della Fondazione Zancan sulle azioni di contrasto alla povertà. Intervengono: Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Lombardia, Tiziano Vecchiato e Devis Geron, della Fondazione Zancan, Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, Giuseppe Guzzetti, presidente Fondazione Cariplo, don Virginio Colmegna, Fondazione Casa della Carità, Gianbattista Armelloni, presidente Acli Lombardia. Conclude Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia.
A causa della crisi, la povertà e il disagio hanno assunto dimensioni allarmanti. In Lombardia le famiglie povere sono il 4,2% di quelle residenti. A Milano non si sta meglio. Dal 2008 al 2011, tra pensioni/assegni sociali e invalidità civili, sono 313,6 milioni di euro le risorse erogate ai cittadini del capoluogo lombardo in condizioni di disagio. Circa 24 milioni di euro, invece, sono stati impiegati dalla Regione per finanziare il buono famiglia 2010, per sostenere l'impegno di cura di tre o più figli; 14,7 i milioni di euro del buono famiglia 2009 per chi pagava la retta di un familiare anziano o disabile. Circa 32mila sono stati i contributi del Fondo sostegno affitti erogati nel quadriennio 2008-2011, a beneficio di circa 16mila “percettori individuali”. Sono solo alcuni degli interventi a sostegno dei cittadini milanesi in condizioni di povertà, al centro di una ricerca della Fondazione Zancan presentata oggi a Milano nel corso del dibattito “In bilico tra povertà e benessere”, organizzato dalla Cisl Lombardia. Complessivamente, sono 65 gli interventi di sostegno pubblici erogati ai cittadini di Milano in condizioni di disagio. Di questi, 26 risultano gestiti dal Comune, 11 dalla Regione e 28 a livello nazionale (di cui 27 dall'Inps). “Occorrono interventi forti e coordinati, che sappiano programmare l'assegnazione delle risorse disponibili, ormai peraltro scarse e che prevedano percorsi di inclusione e di sostegno - afferma Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia -. Non bastano più politiche che intervengono in modo superficiale”. Diversamente, secondo il segretario generale della Cisl lombarda “si andrà verso una dualità sempre più marcata tra le fasce deboli e forti della popolazione”. “Abbiamo la necessità di capire profondamente le ripercussioni di questa lunga crisi - aggiunge - e cercare di leggere la realtà per cogliere l'emergere di nuovi bisogni e necessità, per realizzare politiche che siano in grado di dare risposte efficaci, prima che si allarghi il disagio sociale”. Le risorse erogate, stando alla ricerca della Fondazione Zancan, potrebbero essere utilizzate meglio. Dall'analisi condotta, infatti, emerge l'esigenza di evitare sovrapposizioni tra livelli istituzionali nell'erogazione delle prestazioni a favore degli stessi bisogni. Occorrerebbe, inoltre, riconsiderare le soglie economiche e i requisiti soggettivi di accesso ai trattamenti, per assicurare maggiore attenzione alle fasce più deboli, oltre che verificare la possibilità di integrare l'erogazione monetarie con i servizi forniti direttamente dagli enti pubblici. L'esito finale, secondo i ricercatori, oltre che un sistema di sostegno alla povertà più efficiente potrebbe essere la creazione di nuove opportunità di lavoro nei settori del welfare e dello sviluppo sociale.
- Le risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga sono già esaurite. A lanciare l'allarme è la Cisl Lombardia, che sollecita il neo-presidente della Regione, Roberto Maroni, a fare pressing sul ministro Fornero affinché ripartisca le ulteriori risorse già stanziate dalla Finanziaria. In assenza di risposte concrete in tempi brevi, la Cisl lombarda è pronta alla mobilitazione. Gli 87 milioni ripartiti in queste settimane dal ministero del Lavoro alla Regione per finanziare cassa integrazione e mobilità in deroga, infatti, non solo non permettono di arrivare a coprire il primo semestre 2013 come era nelle intenzioni, ma non coprono nemmeno le circa 6mila domande di aziende che in questi primi mesi dell'anno stanno arrivando negli uffici delle Province e della Regione. “Tutti gli indicatori concreti ci dicono, al contrario di quanto dichiarato ieri dall'Inps nazionale, che la cassa in deroga è in netto aumento, così come la mobilità in deroga, che copre i tantissimi lavoratori licenziati delle piccole aziende - afferma Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia -. La situazione è grave e nel giro di pochi giorni può e deve essere risolta: al nuovo presidente della Regione, Roberto Maroni, chiediamo di cominciare ad operare subito con determinazione nel proprio ruolo, anteponendo la soluzione dei problemi concreti dei lavoratori alle alchimie dei partiti per formare la Giunta regionale”. “Non possiamo lasciare decine di migliaia di lavoratori senza sostegno - aggiunge Petteni -. Il presidente deve intervenire subito sul ministro Fornero e ottenere per la Lombardia le risorse necessarie per continuare a coprire gli ammortizzatori fino a giugno”. Il segretario generale della Cisl lombarda lancia poi un appello ai consiglieri regionali uscenti: “La situazione è drammatica e la classe politica regionale si appresta a ricevere buonuscite da capogiro - afferma Petteni -. E' indecente, se paragonato al fatto che i lavoratori normalmente non ricevono più di una mensilità all'anno”. “In questa drammatica situazione di crisi - conclude – invitiamo i consiglieri regionali uscenti a dare un segnale di decenza, rinunciando alle loro ricche liquidazioni per sostenere il finanziamento della cassa per chi è senza lavoro”.
Circa 60mila lavoratori assistiti, oltre 37mila pratiche seguite, ben 200 milioni di euro recuperati. Sono solo alcuni numeri emblematici dell'intensa attività condotta negli ultimi quattro anni dagli uffici vertenze della Cisl, attivi in Lombardia con 65 operatori. Numeri che testimoniano le drammatiche conseguenze della crisi sui lavoratori lombardi. Oltre l'80% delle vertenze, infatti, riguarda il recupero di mensilità o di liquidazioni dovute ma non versate ai lavoratori. “Il perdurare della congiuntura economica negativa e la crescente difficoltà delle imprese ad ottenere crediti dalle banche si ripercuote sui lavoratori - afferma Gualtiero Biondo, coordinatore regionale e nazionale degli Uffici vertenze della Cisl -. Prima della crisi avevamo una percentuale elevata di vertenze avviate per rivendicare diritti e tutele previste dai contratti nazionali non rispettati dalle aziende, oggi queste sono solo il 20%”. “Ciò non significa che le imprese rispettano i contratti più di prima – aggiunge – ma che la priorità dei lavoratori è quella di ottenere il compenso che spetterebbe loro, piuttosto che preoccuparsi delle condizioni di lavoro”. Dall'analisi dei dati relativi all'attività degli uffici vertenze Cisl emerge inoltre un notevole incremento dei fallimenti aziendali e quindi delle procedure concorsuali aperte: dalle 774 del 2009 (3676 lavoratori coinvolti) si è passati ai 1132 del 2012 (4.436 lavoratori), per un totale di 16.548 lavoratori coinvolti nel quadriennio. “L'attività si è particolarmente complicata nel corso degli ultimi anni a causa di diversi fattori, a partire dalle spese di giustizia, circa 250 euro a carico del lavoratore, introdotte dalla riforma Fornero – sottolinea Biondo -. La nuova legge fallimentare, la diversificazione delle modalità retributive e la previdenza complementare hanno aumentato i costi dell'azione, disincentivando a volte il lavoratore, oltre che richiedendo una sempre maggiore competenza da parte dei nostri operatori”. Quanto ai settori produttivi più colpiti, in testa alla classifica si conferma il commercio, con 4.069 lavoratori che nel 2012 sono stati costretti a ricorre agli uffici vertenze per tutelare il loro reddito. Segue il settore dell'edilizia, con 2090 lavoratori in vertenza, in deciso aumento dopo che l'anno scorso si era registrato un calo (erano stati 1792, contro i 1948 del 2010 e i 1909 del 2009). In netta diminuzione, invece, il settore metalmeccanico, con 2028 lavoratori coinvolti contro i 2.292 del 2011, e quello dei trasporti, dove i lavoratori in vertenza nel 2012 si sono quasi dimezzati, passando da 861 a 581 (erano stati 918 nel 20110 e 944 nel 2009).
“Siamo partiti con il piede giusto, il presidente Maroni ha raccolto il nostro allarme sui fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga e auspichiamo un esito positivo dall'incontro di oggi col ministro Fornero. Alla Lombardia non può andare solo il 17% delle risorse nazionali, quando in passato aveva il 22%”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, commentando a caldo l'incontro informale avuto questa mattina con il neopresidente della Regione e i segretari generali di Cgil e Uil regionali. “Siamo soddisfatti che le nostre preoccupazioni siano state condivise dal presidente _ ha sottolineato Petteni _ Lo abbiamo sollecitato a fare pressioni sul ministro affinché aumenti lo stanziamento delle risorse, oggi assolutamente insufficiente, destinate alla Lombardia per gli ammortizzatori sociali in deroga”. “Bisogna dare immediatamente risposte concrete a migliaia di lavoratori colpiti dalla crisi, che non possono pagare l'eccessivo centralismo delle procedure _ ha aggiunto _ Per questo abbiamo chiesto a Maroni di attivarsi anche perché la regione provveda con strumenti propri ad anticipare la cassa integrazione, in attesa dei fondi Inps”. Sono già circa 6 mila le aziende che in questi primi mesi dell'anno hanno presentato domanda per la cassa integrazione in deroga, oltre 35 mila i lavoratori interessati. Gli 87 milioni ripartiti in queste settimane dal ministero del Lavoro alla Regione, però, non sono sufficienti a coprire tutte queste richieste.
Porte aperte a G-Lab, il nuovo sportello per le seconde generazioni del Comune di Milano. Dopo la presentazione, avvenuta nel corso del secondo Forum delle Politiche sociali lo scorso gennaio, da domani, mercoledì 13 marzo, ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri avranno uno spazio a loro dedicato all’Informagiovani, in via Dogana 2: potranno avere informazioni su come ottenere la cittadinanza, mettersi in rete con altri coetanei, partecipare e organizzare eventi culturali, condividere con altri, in modo positivo, la condizione di italiani di fatto ma non ancora di diritto.
Allo sportello i giovani, ma anche i loro genitori, potranno rivolgersi inoltre per condividere esperienze e avere un appoggio per affrontare la singolare condizione di stranieri-italiani, in un percorso di formazione della propria identità divisa tra il Paese di origine della famiglia e il desiderio di essere cittadini italiani, come i propri coetanei. Lo sportello sarà dunque un laboratorio di cittadinanza dove i ragazzi costruiranno il loro percorso verso il nuovo status e lavoreranno all’organizzazione di attività culturali come la seconda edizione del Festival RiGenerazioni che si terrà a metà maggio.
Al G-Lab, aperto il mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 14 alle 18 (orario post scolastico), i giovani troveranno altri ragazzi, poco più grandi di loro, che hanno ottenuto la cittadinanza qualche hanno fa dopo aver compiuto i 18 anni, e hanno seguito un periodo di formazione di un mese in Comune. Incontreranno, in particolare, le eritree Medhin Paolos e Hielen Tekeste Berhe con le palestinesi Nura Tafeche e Sumaya Abdel Qader, componenti della Rete G2 con cui il Comune ha realizzato il servizio. G-Lab avrà anche una casella di posta elettronica dedicata: glab@comune.milano.it.
Oggi, all’apertura dello sportello, sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino e la consigliera comunale e presidente della Commissione Cultura Paola Bocci, prima firmataria della mozione per la cittadinanza simbolica a tutti i minorenni stranieri nati a Milano, approvata dal Consiglio comunale alla fine di gennaio.
Alcuni dati.
I minori stranieri residenti a Milano sono 45.793 (anno 2011). Sono il 22,8 per cento del totale dei minori residenti a Milano (200.634). Il numero è quasi triplicato rispetto al 2001 (17.374) e già nel 2006 la cifra era quasi raddoppiata (34.575).
Le prime dieci nazionalità di stranieri nati in Italia e residenti a Milano sono: cinese, filippina, cingalese, marocchina, peruviana, albanese, ecuadoriana, salvadoregna, egiziana e romena.
Gli stranieri minori residenti a Milano che compiranno 18 anni nel 2013 e che quindi potranno potenzialmente fare richiesta di cittadinanza sono 666.
Alle ultime elezioni politiche e regionali hanno potuto votare per la prima volta 1.507 nuovi italiani residenti a Milano.
I Paesi di origine delle ragazze e dei ragazzi che hanno richiesto e ottenuto in numero maggiore la cittadinanza sono: Filippine, Cina, Egitto, Sri Lanka e Perù.
Sul sito del Comune, sezione news sarà possibile scaricare il materiale della Rete G2.
_ In periodo di crisi sembrano essere gli stranieri a trovare più facilmente un lavoro. In Italia nel 2012 gli occupati con cittadinanza non italiana sono cresciuti in un anno del +3,7%,a differenza dei dati sugli occupati italiani che fanno registrare, considerato il medesimo arco temporale, -0,7%. Si tratta in numeri assoluti di 83mila "impiegati" stranieri in più, contro 151mila "impiegati" italiani in meno. Gli occupati stranieri crescono nell’agricoltura (+11,1%) e nei servizi (+6,5%), scendono nell’industria (nel settore manifatturiero -2,6%, nell’edilizia -1,5%). Sono soprattutto le regioni del centro e del sud Italia quelle in cui gli occupati stranieri crescono di più (rispettivamente +5,1% e + 6,6% in un anno). Con l’occupazione, cresce anche il numero di imprese straniere attive: tra il 2011 e il 2012 aumentano del 4,6% (in Lombardia +5,5%), contro una variazione media di -0,7%. Complessivamente sono 438.360 le imprese straniere attive in Italia, con massima concentrazione in Lombardia (81.694). E' quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese e Istat.
- Dal 15 al 17 marzo, a Fieramilanocity, si terrà la decima edizione si “Fà la cosa giusta”, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, organizzata da Terre di mezzo. 29 mila metri quadri di esposizione ospiteranno 700 espositori che proporranno idee, servizi e prodotti per migliorare la qualità della nostra vita e renderla più sostenibile sia dal punto di vista ambientale sia da quello economico: alimentazione biologica, biodinamica o a filiera corta, turismo sostenibile, moda etica, cosmesi naturale, auto e scooter elettrici, prodotti equosolidali. Il programma culturale ospiterà 167 tra laboratori, incontri e spettacoli, che permetteranno di conoscere nuovi i progetti. Il Brasile sarà il paese ospite. La sezione speciale della rassegna sarà dedicata alla mobilità sostenibile, in fiera oltre 100 veicoli elettrici a disposizione dei visitatori. Le altre sezioni saranno suddivise tra: mangia come parli, abitare green, critical fashion, cosmesi naturale e biologica, turismo consapevole, il pianeta dei piccoli, servizi per la sostenibilità, pace e partecipazione, commercio equo e solidale, editoria e prodotti culturali. Tra le aziende presenti nella sezione abitare green, Cap Holding che racconterà l’evoluzione del gruppo che gestisce il sistema acque della grande Milano.
BERGAMO - Nell'attuale contesto di crisi finanziaria si pone la domanda sul modello di banca più adatto per gestire la congiuntura negativa e superarla: con quale governance, equilibrio di business, struttura organizzativa, profili professionali, rapporto con i territori e le comunità di riferimento? In quest'ottica, quali risposte deve offrire la fattispecie della banca popolare, che storicamente, più di ogni altra, ha realizzato sintesi avanzate tra vincoli competitivi, coesione sociale, integrazione territoriale? Se ne discute giovedì 28 marzo, dalle 16 al centro congressi Giovanni XXIII, al dibattito organizzato dalla Cisl Lombardia e dalla Fiba Cisl nazionale, in vista dell’assemblea di Ubi Banca. Dopo il saluto di Ferdinando Piccinini, segretario generale Cisl Bergamo, apre i lavori Giuseppe Gallo, segretario generale Fiba Cisl. Segue la tavola rotonda con: Emilio Zanetti, presidente del consiglio di gestione Ubi Banca, Giulio Sapelli, professore di Storia economica all'università Statale di Milano, Victor Massiah, consigliere delegato Ubi Banca, Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia.
La green economy non fa bene solo all’ambiente, ma anche all’economia milanese. Il volume di affari prodotto dalle imprese “verdi” supera a Milano gli 8 miliardi di euro (ultimo dato disponibile: 2010), pari al 59,4% del fatturato della green economy lombarda (pari a 13,5 miliardi) e al 16,4% del dato nazionale (e pari a 49 miliardi). Un fatturato in crescita costante: +131% (tra il 2009 e il 2010). Tra i singoli settori, grande crescita delle energie rinnovabili e alternative (+194%). D’altra parte il settore green in Lombardia ormai è il quinto per importanza, prima di quello alimentare e subito dopo quello farmaceutico, col 7,4% del volume d’affari complessivo del manifatturiero (sesto posto in Italia, 7,9%). Bene anche l’occupazione. Sono infatti quasi 10 mila gli occupati nella green economy (di cui oltre 6 mila nel settore delle energie rinnovabili e alternative), pari al 7,2% del dato nazionale (oltre 132 mila occupati) e al 39,1% regionale (pari a 24 mila occupati). Anche in questo caso assistiamo a una crescita: +34,6%. Emerge da una ricerca della Camera di commercio di Milano realizzata attraverso il Politecnico di Milano su dati Bureau van Dijk AIDA e MBRES. I settori considerati nella green economy son stati: silvicoltura e tutela del patrimonio e tutela del patrimonio boschivo; raccolta, riutilizzo, riciclo di rifiuti; efficientamento impianti idrici; pianificazione, bonifica e risanamento del territorio; trattamento acque reflue; energy storage; energie rinnovabili e alternative; energy service companies (ESCo). “La green economy – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - può diventare un fattore importante su cui puntare per la ripresa: mette in moto un circolo virtuoso tra cittadini e imprese che va a beneficio dell’intera collettività e del territorio. La Lombardia con Milano è protagonista in questo settore nel nostro Paese”.
Giovedì 21 marzo alle 21, nella chiesa dell’Assunta di via Cavour, si terrà il concerto “Contemplazione e riflessioni attorno ad alcune tappe della vita di Gesù” a cura di don Giovanni Brigatti con la corale Ponchielli e proposto da Sestoproloco. L’iniziativa culturale sarà anche l’occasione per una raccolta di offerte a favore del Fondo di solidarietà per il Lavoro istituito dal Comune di Sesto San Giovanni a favore delle persone in difficoltà a causa della perdita del posto di lavoro. “Ringrazio di cuore – ha dichiarato l’assessore ai servizi alla persona Roberta Perego – la corale Ponchielli e don Giovanni Brigatti per la sensibilità dimostrata. In questo periodo difficile, ogni gesto di solidarietà aiuta a sentirsi meno soli e ad affrontare con maggiore ottimismo il futuro”. “Il Fondo di solidarietà – ha aggiunto l’assessore al Lavoro Virginia Montrasio – è partito con una dotazione di 100.000 euro messi a disposizione dal Comune ma è aperto ai contributi di tutti coloro che lo vorranno. In questo senso la serata di giovedì 21 è molto significativa perché ci aiuta a diffondere il più possibile l’iniziativa e tentare di aumentare così la dotazione economica per aiutare le persone in difficoltà”. E’ possibile concorrere al finanziamento del Fondo, tramite il conto corrente IT55L0306920708100000300001 (specificando come causale "Fondo di solidarietà per il Lavoro").
Nel 2012, nell’area milanese, la disoccupazione ha ripreso a salire. E’ quanto emerge dall’annuale rapporto ‘Il lavoro a Milano” redatto da Assolombarda e da Cgil, Cisl e Uil. L’aumento dei disoccupati è dovuto ance dal fatto che molte persone hanno ripreso a cercare un’occupazione Significativi i dati sui giovani: per quanto riguarda l’ingresso nel mondo del lavoro dei neolaureati (fascia d’età 25-34 anni) il tasso di disoccupazione a livello nazionale è del 12% mentre a Milano e in Lombardia è rispettivamente del 7,3% e del 6,7%. Per quanto riguarda il dato di genere nel 2011 i tasso di disoccupazione delle donne era del 6,3% contro il 5,7 degli uomini.
Mancano meno di quarantott’ore alla partenza del "treno per Auschwitz 2013", promosso da Cgil e Cisl della Lombardia. Giunto alla settima edizione, il nuovo viaggio per la memoria diretto al campo di sterminio polacco vedrà la partecipazione di 670 persone, tra studenti, insegnanti, giovani lavoratori e pensionati, provenienti da tutta la regione. Dal 2005 a oggi il progetto “In treno per la memoria” ha coinvolto più di 5mila studenti di quarta e quinta superiore. Quest'anno sono 25 le scuole partecipanti, 32 le classi, 36 i docenti e 420 gli studenti. Partecipano inoltre 38 studenti, 3 insegnanti e 5 sindacalisti francesi della zona di Lione. Più 10 studenti e 2 insegnanti Croati della Zona d’Istria. Contrariamente al passato, anche per l'edizione 2013 non è stato possibile fissare la partenza in concomitanza con il Giorno della memoria (27 gennaio) a causa dell'indisponibilità di Trenitalia a fornire i convogli charter. A causa poi della nuova normativa sui treni circolanti in Italia, il treno della memoria dei due sindacati lombardi partirà dalla stazione di Chiasso giovedì 21 marzo.
“Il progetto ‘Un treno per Auschwitz’ è un’opportunità importante e significativa per creare un sistema di rete tra tutti i partecipanti che contribuisce a mantenere viva la consapevolezza di valori fondamentali come la libertà, la democrazia e la dignità umana - commenta Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia -. La visita ai campi di sterminio è solo una tappa del percorso di approfondimento che per tutto l'anno ha coinvolto gli studenti, anche attraverso momenti di formazione organizzati dal sindacato, perché i cittadini d'Europa non si sentano spettatori di una storia confezionata, ma attori di un destino condiviso che ha anche radici comuni nella tragica esperienza di Auschwitz”.
Il viaggio è stato preparato con iniziative e incontri nelle singole scuole e con assemblee cui hanno partecipato tutti gli studenti coinvolti e che hanno visto la presenza di testimoni, docenti, studiosi. Approfondimenti e incontri che proseguiranno anche durante le lunghe ore trascorse in treno con momenti di riflessione comune tra gli studenti e gli insegnanti.
“Sono ormai alcuni anni che l’iniziativa del “treno per Auschwitz” - ha dichiarato Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia - offre un’occasione di incontro tra generazioni per mantenere viva la memoria dello sterminio del popolo ebraico e dell’eccidio, nei campi di concentramento nazisti, di milioni di persone, tra le quali migliaia di militanti antifascisti e di lavoratori che avevano partecipato agli scioperi insurrezionali. L’emozione che dà la visita al “campo” scuote le coscienze, spinge a chiedersi come l'orrore sia stato possibile, e come si possa impedirne il ripetersi. Con questa iniziativa, rivolta in modo particolare alle ragazze e ai ragazzi, il sindacato lombardo vuole tener viva la memoria del periodo più buio della storia d’Europa, come monito contro l’odio razziale, etnico e religioso, e contro la violenza, per costruire un futuro ed una cultura di pace”.
Il treno per Auschwitz partirà giovedì 21 marzo 2013, alle ore 10, dalla stazione di Chiasso. L'esperienza per gli studenti prevede un programma di 5 giorni denso di appuntamenti e di visite: dalle città di Cracovia e Oswiecimin, fino ai campi di Auschwitz e Birkenau, dove il pomeriggio del 23 marzo si terrà la commemorazione davanti al monumento della Shoah. La mattina di sabato 24 è previsto un incontro di tutti i partecipanti, durante il quale tutte le classi presenteranno i lavori di ricerca e approfondimento realizzati durante l'anno. Oltre alle visite guidate, il viaggio sarà infatti l'occasione per confrontare e scambiarsi ricerche e testimonianze, visitare centri culturali e per assistere anche a spettacoli di musica dal vivo. La "Comunità di viaggio" farà il suo ritorno a Milano alle ore 18 di lunedì 25 marzo
Le stime della Cia: i prodotti fatti in casa domineranno le prossime festività. Gli italiani, assillati dalle difficoltà economiche, continueranno a risparmiare. Acquisteranno meno carne, vini, spumanti, salumi e formaggi. In flessione anche l’agnello (meno 5 per cento). In crescita la spesa nei discount. Previsioni positive per gli acquisti nei mercatini degli agricoltori e direttamente nelle aziende agricole, dove è assicurato un risparmio. La crisi economica morde e fa diventare più “magra” anche la Pasqua. E così, dopo il calo registrato a Natale e Capodanno, si prevede una flessione del 7 per cento dei consumi alimentari rispetto allo scorso anno, con una spesa che non supererà i 2 miliardi di euro. Quindi, niente superfluo e acquisti oculati. Uova di cioccolato e colombe segnano un calo superiore al 10 per cento. In flessione anche l’agnello (meno 5 per cento). A vincere sarà la tradizione, ma soprattutto il dolce “fai da te” e la pasta fatta in casa. Si stima, infatti, una crescita delle vendite fino al 12 per cento per uova, zucchero, farina, burro e lievito. E’ quanto prevede una ricerca che la Cia-Confederazione italiana agricoltori ha condotto sul territorio nazionale attraverso le sue strutture. Nelle feste pasquali -sottolinea la Cia- continuerà così la flessione dei consumi che da tempo interessa i prodotti alimentari, in particolare la carne che continua un preoccupante trend al ribasso. Si prevede un calo tra il 3 e il 5 per cento rispetto allo scorso anno. Stesso discorso per vini e spumanti, le cui vendite dovrebbero scendere del 3,5 per cento. Diminuzioni più lievi si registreranno per i salumi (meno 1,8 per cento) e i formaggi (meno 1,2 per cento), mentre dovrebbero stazionare i consumi di prodotti ortofrutticoli (meno 0,4 per cento). In sostanziale aumento, invece, le uova. Durante la settimana di Pasqua -afferma la Cia- se ne consumeranno oltre 390 milioni soprattutto per preparare i classici dolci legati alle tradizioni delle nostre terre. A crescere saranno, quindi, i prodotti fatti in casa. Dei circa 2 miliardi di euro per imbandire le tavole pasquali, gli italiani per le prossime feste spenderanno meno di 1,7 miliardi per comprare agnelli, pollame, salumi, carni bovine e suine, formaggi, ortaggi, frutta, dolci, uova, pasta e pane e 300 milioni di euro per vini e spumanti. Nel dettaglio la spesa alimentare risulta -prevede la Cia- così ripartita: 300 milioni di euro per pane, paste e dolci; 290 milioni di euro per i formaggi; 500 milioni di euro per salumi, insaccati, agnelli e carni; 265 milioni di euro per ortofrutticoli (in particolare carciofi, asparagi, radicchio) e per i legumi; 250 milioni di euro per l’olio d’oliva. Da non dimenticare, poi, le uova per le quali è stimata una spesa complessiva che si aggira attorno agli 80 milioni di euro. Oltre ai tradizionali dolci (uova, colombe), previsti, comunque, in calo, nei menù pasquali ci saranno anche prodotti tipici e di qualità che costituiscono un grande patrimonio per il nostro Paese. Non solo, però, Dop, Igp, Doc e Igt, ma anche quelli che hanno tradizioni profonde, un forte legame con il territorio. C’è, infatti, una ricerca, da parte degli italiani, di prodotti frutto della paziente e secolare opera dei nostri produttori agricoli. Insomma, le difficoltà economiche delle famiglie stanno determinando una Pasqua più “austera”. Un trend che si riscontra dalle previsioni di acquisto nei vari canali commerciali, dove ancora una volta spiccano i discount, le cui vendite dovrebbero registrare un aumento del 6 per cento nei confronti della Pasqua 2012. La ricerca Cia rileva, infatti, che per le spese dei prodotti agroalimentari da consumarsi durante le prossime feste pasquali le oltre 23 milioni di famiglie italiane si rivolgeranno in prevalenza (70 per cento) alla grande distribuzione commerciale (dove sono compresi anche i discount), seguita dai negozi tradizionali (18 per cento), dai mercatini locali (11 per cento), e da internet (1 per cento).
– Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità, con 27 con voti, l’ordine del giorno che invita il Sindaco e gli assessori competenti a monitorare, in stretta collaborazione con Sea e le organizzazioni sindacali, l’evolversi dei ricorsi presentati al Tribunale dell’Unione Europea in Lussemburgo in opposizione alla decisione della Commissione Europea del 19 dicembre 2012 che ha dichiarato gli aumenti di capitale in favore di Sea Handling, nel periodo 2002/2010, incompatibili con il mercato dell’Ue. L’odg chiede anche di attivarsi con tutti gli strumenti politici e legali per ottenere la sospensione della decisione, di esplorare tutte la soluzioni tecnico-giuridiche per superare ogni ostacolo alla prosecuzione dei servizi di handling nel rispetto della normativa comunitaria e di proseguire nell’interlocuzione delle organizzazioni sindacali. Il provvedimento chiede, infine, ai parlamentari italiani presso l’Unione Europea di adottare, nelle sedi opportune, tutte le azioni possibili per tutelare gli interessi di Sea e dei 2.300 lavoratori dell’handling operanti negli scali milanesi e invita il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dei Trasporti e i Presidenti di Camera e Senato ad esercitare le azioni necessarie nei confronti degli organismi competenti dell’Unione Europea affinché Sea Handling e tutto il personale vengano tutelati.
Dalla rivista periodica specializzata in auto alle maggiori banche italiane, dall’azienda leader nel settore calze al prosciutto made in Italy. Sono alcune delle aziende che hanno presentato ricorso per la riassegnazione del nome a dominio presso la Camera Arbitrale di Milano, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano.
Si va dal typosquatting, vale a dire da chi conta sull’errore di digitazione di un utente distratto per ricavare un profitto, al più diffuso cybersquatting che è l’appropriazione di un determinato nome a dominio da parte di chi lo registra senza averne diritto o titolo.
Sono oltre 100 le richieste di riassegnazione depositate presso la Camera Arbitrale di Milano, unico ente pubblico accreditato per la gestione delle procedure di riassegnazione dei nomi a dominio .it presso il Registro .it, l’anagrafe dei domini internet .it. Nel 2012 il 90% delle procedure si è chiuso con la riassegnazione del nome a dominio per una durata media di due mesi.
La procedura di riassegnazione. Possono attivare la procedura di riassegnazione persone fisiche o giuridiche che hanno i requisiti per registrare un dominio .it, a nome proprio o per conto di persone fisiche o giuridiche non appartenenti all’Unione Europea.
Decidono sulla riassegnazione dei nomi a dominio esperti in diritti di proprietà intellettuale, aspetti giuridici di internet e uso contraffattorio dei marchi. I costi della procedura, pubblicati sul sito della Camera Arbitrale, dipendono dal numero di membri componente l’organo giudicante (1 o 3 componenti) e, per venire incontro alle esigenze delle imprese, da quest’anno la Camera Arbitrale ha ridotto le tariffe per quei casi in cui vengono contestati, con un solo reclamo, più nomi a dominio.Per informazioni nomiadominio@mi.camcom.it
Le imprese del settore web in Lombardia. Sono oltre 2.100 le imprese attive in Lombardia tra portali web e commercio elettronico. Milano è prima con 965 imprese attive (45,6% regionale e 8,9% nazionale), seguita da Brescia (195 imprese), Monza e Brianza (182) e Varese (174). Un settore in crescita,+20% in un anno in Lombardia, con 445 nuove imprese iscritte nel 2012. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al IV trimestre 2011 e 2010.
Sono 160 mila le imprese lombarde convinte che l'Expo 2015 avrà ricadute dirette sulla propria attività. A Milano in particolare 1 impresa su 4 è convinta dei benefici dell’evento internazionale, anche se non legata direttamente ai settori della ricettività e del commercio. Gli imprenditori lombardi si aspettano dall'Expo 2015 soprattutto il potenziamento della rete infrastrutturale (37%), il miglioramento dell’offerta turistica (21,1%) e la creazione di nuovi posti di lavoro (14,4%). I settori più ottimisti per gli effetti dell'Expo sulla propria attività sono quelli legati alla ricettività (Commercio e Servizi), oltre, in linea con la tematica dell’evento, l’agricoltura. Mentre le imprese dell’edilizia che si aspettano un ritorno si fermano a quota 14,6%. Scettico solo un imprenditore lombardo su 4 che non si aspetta alcun beneficio dall'Expo 2015, una percezione negativa che sale a Brescia (38,8%). Mentre sono più fiduciosi gli imprenditori di Bergamo, in particolare per quanto riguarda gli effetti benefici dell'Esposizione sulle infrastrutture (46,8%). Un’attesa condivisa anche a Monza e Brianza e a Varese, dove rispettivamente il 40,2% e il 42,9% delle imprese spera in un potenziamento della rete infrastrutturale. A Como invece il 20,4% degli imprenditori crede che l'Expo possa generare un incremento di posti di lavoro, mentre a Milano il 23,4% degli imprenditori si aspetta un miglioramento dell’offerta turistica .E’ quanto emerge dalla indagine “Expo e imprese lombarde - 2013” condotta dalla Camera di commercio di Monza e Brianza che ha coinvolto circa 800 imprese lombarde. Il brand economico dell'Expo 2015, tra “reputazione” e immagine dell’evento, vale per il capoluogo e per l’intera area metropolitana della “grande Milano” quasi 60 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una stima dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, nell’ambito del progetto Eri (Economic Reputation Index) su dati Anholt Brand Index, Registro Imprese, Istat, Censis, Isnart, Istituto Tagliacarne. “L’Expo è una grande opportunità – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – per Milano, la Brianza e l’intero Paese, in termini di indotto connesso alla preparazione ma ancor di più per l’Expo che resta, vale a dire per quelle ricadute economiche e di valore aggiunto che un grande evento globale produce. Per questa iniziativa, che è al tempo stesso un’importante occasione di sviluppo strategico, occorre trovare un orizzonte di crescita comune, per rispondere alla sfida della qualità di un Made in Italy produttivo, innovativo e globale.”
Prosegue la campagna per la raccolta di donazioni a favore del Fondo di Solidarietà per il Lavoro, istituito dal Comune di Sesto San Giovanni per aiutare le persone che hanno perso il posto di lavoro e aperto anche alle contribuzioni dei privati. Come già accaduto per la cena di solidarietà in favore del comune di Carpi colpito dal terremoto, la sera di venerdì 5 aprile la mensa comunale di via Falck verrà aperta, grazie alla collaborazione con Sodexo, per una cena destinata alla raccolta di fondi per incrementare la dotazione iniziale di 100 mila euro del Fondo di solidarietà già stanziati dal Comune.
Il menù prevede pasta alla mediterranea (con pomodori e olive), coscette di pollo al forno con patate steak house e torta al cioccolato. Sarà possibile cenare in due turni: alle 19:30 oppure alle 20:30, al costo di 15 euro a persona (10 euro per bambini e minori di 18 anni). Il ricavato sarà interamente devoluto al fondo di solidarietà, grazie al lavoro volontario dei dipendenti e all’impegno di Sodexo nel sostenere i costi dell’iniziativa. La prenotazione è obbligatoria e andrà fatta entro il 3 aprile, specificando l’orario di preferenza, al numero 02.2496214 o via mail a staff@sestosg.net. “Ancora una volta – ha dichiarato l’assessore ai Servizi alla persona, Roberta Perego – ringraziamo Sodexo e i suoi dipendenti per la sensibilità dimostrata e per la vicinanza alle iniziative di solidarietà dell’amministrazione. Invitiamo a cena tutti i sestesi che, ne siamo convinti, non mancheranno di far emergere la loro anima più solidale”. “Siamo felici di poter dare un contributo concreto a sostegno della comunità e delle persone che si trovano in difficoltà, perché hanno perso il lavoro o perché si trovano in cassa integrazione. Un ringraziamento speciale va ai nostri collaboratori del centro di cottura di Sesto San Giovanni, che hanno scelto di donare il loro tempo e il loro lavoro per questa importante iniziativa”, ha dichiarato Oskar Bevk, direttore Divisione scuole, Sodexo Italia. Rimane sempre attivo il conto corrente IT55L0306920708100000300001 (specificando come causale "Fondo di solidarietà per il Lavoro") sul quale poter effettuare una libera donazione.
L’Agenzia delle Entrate, lo scorso 4 marzo, infatti, ha emanato un provvedimento in cui a partire dal prossimo 1° maggio ha disposto l’aumento del tasso d’interesse di mora a carico dei contribuenti che passa dall’attuale 4,5504% al 5,2233%. Quando si applica Il tasso di interesse è del 3,50% nel caso di rinuncia all’impugnazione dell’accertamento, di accertamento con adesione e di conciliazione giudiziale. Per le rate successive alla prima sono dovuti gli interessi legali che dal 1° gennaio 2012 è salito al 2,5%.
Saranno più di due milioni di euro i fondi messi a disposizione di tutti i residenti in Lombardia per favorire la nascita di nuove imprese e promuovere opportunità di impiego per disoccupati, cassaintegrati e iscritti alle liste di mobilità. Questi gli obiettivi di Start 2013, il bando promosso e finanziato da Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù, Comune di Milano, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano e Unioncamere.
. L’edizione 2012 del bando Start ha coinvolto, grazie ai corsi di presentazione e orientamento organizzati dall’assessorato al Lavoro, più di 2.000 partecipanti. Sono stati 197 i progetti imprenditoriali presentati: di questi, 100 si sono concretizzati in nuove aziende, 17 delle quali sono sorte nei quartieri a maggior degrado urbano. Le attività finanziate spaziano dall’organizzazione di corsi di cucina e banchetti a domicilio alla promozione e vendita di tecnologie per la generazione di energia da fonti rinnovabili, dalla fornitura di servizi via web per soggiorni all’estero a quelli per la riduzione e il contenimento dei rumori negli ambienti abitativi e lavorativi, sino a un pub inglese orientato a favorire l'aggregazione sociale anche attraverso la trasmissione di eventi sportivi. Il progetto Start 2013 si prefigge anche di aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro, supportando le piccole e medie imprese lombarde con meno di quattro anni o con più di quattro anni ma operanti nei settori moda, design, green economy, digitalizzazione, affinché facciano nuove assunzioni o stabilizzino il personale precario grazie a voucher da 8mila o 10mila euro. Novità di quest’anno è anche il finanziamento fino a 25mila euro per l’avvio del singolo progetto, attraverso l’istituto del microcredito.
Tutte le informazioni sui termini del bando sono consultabili su www.start.lombardia.it.
Questa notte, alle 0,42, è nata Lisa figlia del segretario generale di Cisl Milano metropoli Danilo Galvagni e della nostra collega Bendetta Cosmi. Alla nuova arrivata, alla mamma e al papà un caro abbraccio dalla redazione di Job.