(AGENORD) - Cura dimagrante per Sea Handling ma rigorosamente nel perimetro Sea. Questo l’obiettivo del piano industriale che Pietro Modiano starebbe preparando per sottoporlo all’Unione Europea il prossimo autunno. Sul ricorso del Governo contro la sentenza del Tar non ci sono preoccupazioni, “ era ampiamente previsto, comunque abbiamo guadagnato qualche mese di tempo”, spiegano alla Cisl. “Abbiamo fatto un incontro col presidente Modiano – dice Giovanni Abimelech segretario regionale Fit-Cisl – e l’impostazione dell’azienda sul futuro di Sea Handling, nel preparare una risposta all’Unione Europea, non prevede alcuna cessione. Al contrario il progetto, che è in discontinuità col passato, prevede una struttura di Sea Handling nel perimetro del gruppo Sea. Su questa impostazione la Sea cerca l’intesa preliminare degli azionisti, Comune di Milano e F2i, per andare poi all’incontro con l’Europa. Il progetto è in itinere, potrebbe prevedere un alleggerimento di Sea Handling, con un gruppo di lavoratori assorbiti da Sea o dalle aziende del gruppo, obiettivo renderla più snella. L’ipotesi sarebbe di cedere anche alcuni contratti alla casa madre. Una specie di cura dimagrante per rendere Sea Handling più competitiva. Ma siamo consapevoli che nessuno fa sconti a nessuno, vedremo il progetto, una volta ultimato, e vedremo poi cosa dirà l’Unione Europea. Noi – conclude Giovanni Abimelech – come lavoratori e organizzazioni sindacali, siamo disposti a collaborare ma non abbiamo intenzione di farci spennare”.
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(AGENORD) _ Milano, 16 ago _ Tra il 2 e l'8 agosto la Direzione generale Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia ha autorizzato, attraverso 18 decreti, 7.823 domande di Cassa Integrazione in Deroga che coinvolgono 41.755 lavoratori. Lo rende noto l'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, sottolineando come questo sia "un risultato molto importante, frutto del nuovo sistema che abbiamo adottato, che ci permette di accelerare al massimo le autorizzazioni di tutte le domande di Cassa Integrazione in Deroga, di utilizzare pienamente le risorse attribuite dal Governo Letta (94,5 milioni di euro) e di liberare le risorse del precedente riparto del Governo Monti, impegnate ma non utilizzate completamente dalle imprese". Dal 1 gennaio di quest'anno sono state presentate
circa 12.800 richieste di cassa integrazione. Di queste, oltre 3.400 erano state già autorizzate dalla Regione e sono in pagamento in questi giorni da parte dell'Inps. Delle 9.400 restanti, nei giorni scorsi sono state autorizzate 7.823 domande, di cui solo 415 dovranno essere sistemate per problemi informatici nei prossimi giorni. Le rimanenti domande (1.236) sono già in istruttoria e saranno finanziate con le risorse liberate dal precedente riparto del governo Monti, 120 milioni di cui si ipotizza non siano stati spesi almeno 40 milioni. "La Regione Lombardia _ spiega l'assessore _ ha scelto di usare un sistema che permette di approvare le autorizzazioni, tenendo conto delle ore effettivamente utilizzate dalle aziende. In questo modo, ministero del Lavoro e Inps potranno assicurare l'indennità a un'ulteriore significativa quota di lavoratori. Il nuovo sistema di monitoraggio e decretazione permette di recuperare risorse altrimenti immobilizzate e di dare risposte immediate alle esigenze dei lavoratori in difficoltà". D'intesa col ministero del Lavoro e l'Inps, la Regione ha scelto di adottare un sistema di decretazione con un 'Overbooking controllato'. E' stato verificato che le aziende, in fase di richiesta di
Cassa Integrazione in Deroga, fanno domanda per molte più ore di quelle che effettivamente utilizzano (ad oggi circa 38-40% di quanto richiesto). Grazie a questa modalità tecnica di controllo della spesa, i 18 decreti dei giorni scorsi hanno previsto un impegno teorico di risorse di 188 milioni di euro, a fronte dell'ultimo riparto delle risorse del Governo Letta pari a 94,5 milioni.
(AGENORD) _ Milano, 26 ago _ Milano non rinuncia a prendersi cura di sé. Crescono dell’1,3% in un anno le imprese dei servizi alla persona, tra centri benessere, palestre, discoteche e ristoranti. Sono circa 36.600 le attività del comparto in provincia di Milano, tra imprese di alloggio e ristorazione (quasi 16.700), servizi domestici (14.725) e servizi per il tempo libero (5.215). In un anno crescono soprattutto le imprese di alloggio e ristorazione, +3,2%, in particolare i campeggi e gli alloggi per soggiorni brevi (+13,7%), le attività di mense e catering (+9,1%) e quelle di ristorazione (+3,5%). Bene anche i bar (+3,1%), le discoteche (+2,6%), le palestre (+2,4%) e le attività di registrazioni ed edizioni musicali (+1,9%). Arretra invece il noleggio di beni per uso personale e per la casa (-8%), soprattutto il noleggio di videocassette, dvd e cd (-16,2%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al primo trimestre 2013 e 2012. Nella provincia di Milano, al primo trimestre 2013, sono attive nel settore dei servizi alla persona 36.594 imprese, pari al 12,9% del totale delle imprese milanesi attive (nel 2012 era il 12,7%). Le attività di ristorazione e di alloggio sono cresciute tra 2012 e 2013 del 3,2%. In particolare, i campeggi e le altre forme di alloggio più economiche registrano una crescita del 13,7% e crescono anche le attività di mense e catering (+9,1%) e quelle di bar ed esercizi simili (+3,1%, +250 imprese). I ristoranti passano da 6.664 imprese a 6.895, con una crescita annuale del 3,5% pari a 231 imprese attive in più. Il settore tempo libero, che comprende le attività collegate al turismo e allo spettacolo, lo sport e le attività ricreative in genere, tra 2012 e 2013 diminuisce del -1,4% e registra 5.215 imprese attive. Crescono però le palestre (+2,4%) e le discoteche (+2,6%). In calo la produzione cinematografica e video (-5,5%) e la programmazione e trasmissione radio e tv che registra -4,1%. Il settore servizi domestici complessivamente si conferma stabile rispetto all’anno precedente (+0,2%), con diminuzioni sensibili dei comparti delle imprese di noleggio beni per uso personale e per la casa (-8%), trainate dal noleggio videocassette, dvd e cd che perde in un anno il 16,2% delle imprese attive. Positivi gli andamenti delle attività generiche tra cui i parrucchieri (+1%) mentre per la prima volta dopo anni diminuiscono le imprese attive come centri benessere (-3,2%).
La disoccupazione a luglio si ferma al 12%, invariata rispetto a giugno (-0,033 punti percentuali), anche se resta in aumento su base annua, con un rialzo di 1,3 punti. Lo rileva l'Istat (dati provvisori). Con luglio la disoccupazione tocca la soglia del 12% per la quarta volta consecutiva.
Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 39,5% a luglio secondo i dati provvisori dell'Istat. Aumenta di 0,4% punti rispetto al mese precedente e di 4,3 punti sul 2012. Nel secondo trimestre tra i 15-24enni il tasso sale al 37,3% (+3,4 punti), con un picco del 51% per le giovani donne del Mezzogiorno.
Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 39,5% a luglio secondo i dati provvisori dell'Istat. Aumenta di 0,4% punti rispetto al mese precedente e di 4,3 punti sul 2012. Nel secondo trimestre tra i 15-24enni il tasso sale al 37,3% (+3,4 punti), con un picco del 51% per le giovani donne del Mezzogiorno.
Il numero di disoccupati continua ad aumentare e nel secondo trimestre 2013 raggiunge quota 3,075 milioni, 370 mila in più rispetto all'anno prima (+13,7%). Lo comunica l'Istat. L'incremento è diffuso su tutto il territorio e interessa in oltre metà dei casi persone con più di 35 anni. Il 55,7% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più.
Crolla il numero degli occupati. soprattutto al Sud. Nel secondo trimestre, rileva l'Istat gli occupati in Italia sono diminuiti di 585.000 unita' rispetto a un anno prima (-2,5%) ma il calo si concentra nel Mezzogiorno (-5,4%, pari a -335.000 unità).La riduzione degli occupati riguarda soprattutto gli uomini (-3,0% con 401.000 unità in meno) mentre per le donne il calo e' meno pronunciato (-1,9% con 184.000 unità in meno). Al persistente calo degli occupati più giovani (-532.000 unita') e dei 35-49enni (-267.000) continua a contrapporsi la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+214.000 unità). Prosegue - rileva l'Istat - la riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-581.000 unità), mentre si arresta la crescita di quella straniera (-4.000 unità). In confronto al secondo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri segnala una riduzione di 3,5 punti percentuali a fronte di un calo di 1,2 punti di quello degli italiani. Il calo dell'occupazione si concentra nell'industria in senso stretto (-2,4% con 111.000 posti in meno e nelle costruzioni (-12,7% con 230.000 posti in meno). Per il secondo trimestre consecutivo, e a ritmi più sostenuti, l'occupazione si riduce anche nel terziario (-1,0%, pari a -154.000 unità). Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,4%, pari a -644.000 unità rispetto al secondo trimestre 2012), che in quasi metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,5%, pari a -312.000 unità). Gli occupati a tempo parziale aumentano in misura minore rispetto al recente passato (1,5%, pari a +59.000 unità). E la crescita - spiega l'Istat - riguarda esclusivamente il part time involontario. Per il secondo trimestre consecutivo, e con maggiore intensità - spiega infine l'Istat - cala il lavoro a termine (-7,2%, pari a -177.000 unità), cui si accompagna la nuova diminuzione dei collaboratori (-7,0%, pari a -32.000 unità).