Alla 28° edizione del Salone Franchising Milano (FieraMilanoCity, 8-11 novembre 2013, www.salonefranchisingmilano.com) sarà presente per il secondo anno Innovation Retail Lab, l’iniziativa di RDS&Company e Disignum dedicata alle nuove tecnologie disponibili sul mercato. Novità di quest’anno è il Negozio 2.0, un innovativo percorso interattivo che guida il visitatore a sperimentare con mano le potenzialità digitali, realizzato grazie al Gruppo di Lavoro Innovazione nel Retail di Assintel, l’Associazione Nazionale delle imprese ICT di Confcommercio, con il patrocinio di Unione Confcommercio Milano, Lodi, Monza Brianza.
Nell’area, attraverso un percorso guidato, le aziende presentano soluzioni avanzate per i diversi momenti di acquisto. Il visitatore può seguire il tipico percorso che il cliente normalmente segue all’interno di un punto vendita: dalla scelta del bene, alla prova, al pagamento e al rapporto pre e post acquisto con il personale. Il tutto supportato, semplificato e tracciato attraverso l'aiuto di moderni strumenti come i tablet, i touch-screen e i pagamenti elettronici.
Previsto, poi, un momento dedicato alle tecnologie nel palinsesto del Sfm. Lunedì 11 novembre (ore 10.30-12.30), è in programma un workshop dal titolo Innovation Retail Lab: le nuove tecnologie per il mondo del franchising, realizzato in collaborazione con Assintel e moderato da Enrico Sacchi, caposervizio della rivista GDOWeek. Il workshop, cui partecipa anche Assofranchising, ha l’obiettivo di presentare il Gruppo di Lavoro Innovazione nel Retail e avviare un momento di confronto con il pubblico sul tema dell’innovazione. I maggiori esponenti del mercato del Franchising esprimeranno le proprie necessità di soluzioni basate su tecnologie innovative.
Il Gruppo di Lavoro Innovazione nel Retail è un centro di ricerche costituito nel 2012 all'interno di Assintel - Confcommercio con l’obiettivo di promuovere la cultura dell’innovazione tecnologica nel mondo del Retail e si rivolge a tutti gli operatori di grandi e piccole dimensioni, ponendosi come punto di riferimento per individuare, promuovere e supportare i nuovi trend del mercato.
E’ il punto d’incontro di tutte le aziende che propongono prodotti e soluzioni innovative a supporto del Retail e si pone a servizio degli esercenti per dare loro i giusti impulsi ad adottare tempestivamente le nuove tecnologie, valutando anche l’impatto di queste sugli stili di consumo. A oggi il Gruppo di Lavoro è composto da alcune tra le più innovative e attive società del settore: Disignum, Econocom, Ingenico Italia, Guttadauro, HSC, KGroup, Mobile People.
Innovation Retail Lab è una delle tappe fondamentali nel percorso del Gruppo di Lavoro che, tra le attività, prevede anche l'organizzazione di workshop, di progetti pilota e di consulenza sulle modalità di sfruttamento delle nuove tecnologie a beneficio del business dei retailer.
Qual è lo stato di salute de mercato del lavoro? Qual è il termometro per misurare con efficacia il benessere della società? Cosa ci dicono le statistiche in merito agli sprechi della sanità? Ne hanno discusso questa mattina alcuni tra i maggiori esperti di statistica nel corso del convegno Statistica e società, strumenti per l'analisi dei fenomeni sociali (Programma e relatori) organizzato dal Dipartimento di Sociologia dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con Istat. «Se si confrontano i due indicatori che più comunemente si usano per valutare lo stato di salute (o di malattia) dei mercati del lavoro dei paesi europei _ ha spiegato Emilio Reyneri, sociologo del lavoro dell’Università di Milano-Bicocca _ risulta evidente un paradosso per quanto riguarda l’Italia. Il tasso di disoccupazione del nostro Paese sino al 2011 era inferiore di circa un punto percentuale alla media dell’Unione europea. Per contro, il tasso di occupazione da molti anni compete con Spagna, Grecia e Ungheria per essere il più basso dell’Unione europea». Ma perché questo dato è apparentemente dissonante? «Questo paradosso si spiega con la definizione di disoccupazione adottata da Eurostat, che limita il perimetro dei disoccupati a coloro che dichiarano di aver fatto un’azione di ricerca di lavoro nel corso dell’ultimo mese. Risultano cosi esclusi coloro che vorrebbero lavorare, ma non hanno fatto una recente azione di ricerca. In Italia i senza lavoro che percepiscono un’indennità sono relativamente pochi e anche costoro non debbono recarsi ogni mese presso un Centro per l’impiego per percepire l’indennità, risultando così inattivi se non fanno altre (e più costose) azioni di ricerca. Per contro, la grande maggioranza dei senza lavoro in Spagna percepisce un’indennità e per riceverla deve recarsi ogni mese presso un centro per l’impiego, risultando così automaticamente in cerca attiva di lavoro». Nel corso del convegno gli esperti si sono anche chiesti se il Pil possa bastare per calcolare il benessere di una società. «Le prospettive e i progressi di una società vanno valutati considerando i bisogni dei cittadini _ ha detto Linda Laura Sabbadini dell’Istat _ la loro qualità della vita, il grado di equità e sostenibilità che regole e funzionamento del sistema originano. Non può essere sufficiente il PIL per valutare lo stato di benessere di una società. Noi, insieme ai cittadini, abbiamo costruito un set di indicatori da affiancare al Pil per poter dare alla politica delle linee guida». Sono stati così stabiliti dodici domini che rappresentano le dimensioni da misurare: salute, istruzione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi, e 134 indicatori, con una media di poco più di dieci indicatori per dominio. Qual è la fotografia di questa indagine? «Il cittadino non ha fiducia negli altri e nelle istituzioni _ ha evidenziato Linda Laura Sabbadini _ Solo il 20 per cento si fida degli altri, un valore molto basso rispetto al 60 per cento dichiarato dai Paesi nordici; quanto alle istituzioni, sono molto bassi i voti dati dai cittadini ai partiti e al Parlamento, rispettivamente 2,3 e 3,6, ma anche il voto a governi locali e magistratura rimane sotto la sufficienza (4 e 4,5). Un’eccezione sono i Vigili del fuoco, che prendono più di 8». Il convegno è servito anche a sottolineare il ruolo centrale che la statistica ha per programmare le scelte legate alla politica sanitaria.
«Leggendo i dati statistici relativi alle malattie croniche _ ha spiegato Giovanni Corrao docente di statistica medica dell’Università di Milano-Bicocca _ emerge che molti pazienti iniziano una terapia che poi non portano avanti. Questo apparentemente potrebbe sembrare un risparmio per il Sistema sanitario nazionale, ma analizzando i dati emerge che non è così. I pazienti che iniziano e poi interrompono una terapia per patologie cardiovascolari, ad esempio, sono quelli poi maggiormente soggetti a ictus e infarti. E una persona colpita da ictus costa al sistema sanitario nazionale molto di più di quanto costerebbe una singola terapia». Buoni segnali in questo senso arrivano dalla Lombardia: «Negli ultimi dieci anni c’è stata una maggiore attenzione all’aderenza della terapia, e questo ha comportato un maggior numero di ricette mediche ma un minor costo per la sanità pubblica». Con dati, statistiche, numeri, potranno misurarsi anche gli studenti dei corsi di laurea e laurea magistrale del Dipartimento di Sociologia che stamattina hanno partecipato numerosi all’iniziativa. Come ha annunciato Carla Facchini, direttore del dipartimento, a breve sarà lanciato un concorso per il miglior poster che, utilizzando dati di vario tipo, rappresenti sinteticamente una particolare tematica. Il concorso è curato dalle docenti Patrizia Farina, Emanuela Sala e Sonia Stefanizzi, info sul sito sociologia.unimib.it.
. Sono circa 3.800 mila le imprese attive a Milano nel 2013 nei settori legati alla stampa e all’editoria e pesano il 56,8% del totale lombardo e il 12,7% di quello italiano. Si dividono tra stampa e riproduzione di supporti registrati (1.881 imprese) e attività editoriali specializzate (1.884 imprese, il 18,3% nazionale, quasi una su cinque tra quelle attive in Italia nel settore). Un comparto che impiega quasi 24 mila addetti, di cui 15 mila nella editoria specializzata, e ha prodotto nei primi sei mesi dell’anno 118,6 milioni di esportazioni, circa il 19% di tutto l’export italiano del settore.
E leggere a Milano va di moda: le spese delle famiglie milanesi tra libri (esclusi i testi scolastici), giornali e riviste hanno sfiorato nel 2012 i 270 milioni di euro.
Emerge da elaborazioni della Camera Commercio di Milano su dati registro imprese e Istat 2013 e 2012 e dall’indagine 2013 sui consumi delle famiglie milanesi della Camera di commercio di Milano, in occasione della presentazione di BookCity Milano 2013.
“La cultura – ha dichiarato Alberto Meomartini, vice Presidente della Camera di commercio di Milano – rappresenta un elemento importante per la qualità della vita di una città ma diventa anche un elemento di promozione del territorio a livello nazionale ed internazionale. BookCity è un evento fortemente innovativo che coinvolge attivamente editori, istituzioni, scrittori e lettori e ribadisce il ruolo di Milano come capitale dell’editoria”.
Sedi di Impresa attive al secondo trimestre 2013
Area geografica |
C 18 Stampa e riproduzione di supporti registrati |
J 58 Attività editoriali |
Totale editoria |
peso su Lomb |
peso su Italia |
Bergamo |
330 |
109 |
439 |
6,6% |
1,5% |
Brescia |
330 |
99 |
429 |
6,5% |
1,4% |
Como |
289 |
65 |
354 |
5,3% |
1,2% |
Cremona |
103 |
44 |
147 |
2,2% |
0,5% |
Lecco |
101 |
34 |
135 |
2,0% |
0,5% |
Lodi |
68 |
20 |
88 |
1,3% |
0,3% |
Mantova |
95 |
48 |
143 |
2,2% |
0,5% |
Milano |
1.881 |
1.884 |
3.765 |
56,8% |
12,7% |
Monza e Brianza |
320 |
110 |
430 |
6,5% |
1,5% |
Pavia |
159 |
94 |
253 |
3,8% |
0,9% |
Sondrio |
32 |
16 |
48 |
0,7% |
0,2% |
Varese |
323 |
78 |
401 |
6,0% |
1,4% |
Lombardia |
4.031 |
2.601 |
6.632 |
100,0% |
22,4% |
Italia |
19.315 |
10.316 |
29.631 |
|
100,0% |
peso MI su Lomb |
46,7% |
72,4% |
56,8% |
|
|
peso Mi su Italia |
9,7% |
18,3% |
12,7% |
|
|
peso Lomb su Italia |
20,9% |
25,2% |
22,4% |
|
|
Fonte: elaborazione Camera Commercio di Milano su dati registro imprese al secondo trimestre 2013
– Il Comune di Milano, socio di minoranza in Milano Serravalle – Milano Tangenziali Spa, ha espresso voto contrario all’aumento di capitale della controllata Autostrada Pedemontana Lombarda Spa deciso nel corso dell’Assemblea odierna. L’Amministrazione cittadina, motivando l’opposizione alla proposta, aveva chiesto una rivalutazione del progetto relativo alla Pedemontana stante il quadro di forte incertezza economico-finanziaria e progettuale. Il tutto acuito da una circolazione delle informazioni ai soci deficitaria e incompleta. Lo rende noto l’Ufficio Stampa del Comune di Milano.
_ Prosegue la protesta dei lavoratori Alcatel contro i tagli previsti dal nuovo piano della multinazionale, che prevede circa 400 esuberi per la sede di Vimercate (dei 600 complessivi in Italia) su un organico di poco meno di 1.900 persone. Domani 29 ottobre alle 10, durante lo sciopero di quattro ore, i lavoratori manifesteranno davanti al Pirellone, in concomitanza con la riunione del Consiglio regionale. “Con questa ulteriore iniziativa si intende dare un segnale forte anche alla Regione Lombardia sul concreto rischio della scomparsa di altri posti di lavoro e di competenze professionali”, afferma Gigi Redaelli, segretario Fim Monza Brianza e Lecco. Durante la manifestazione una delegazione incontrerà l'assessore alle Attività produttive della Regione Lombardia, per sollecitare un intervento a tutela dei posti di lavoro
La Fim Cisl Milano Metropoli condivide la scelta di CGIL, CISL e UIL di aprire con il Governo un confronto serrato per ottenere le necessarie modifiche alla legge di stabilità. Lo sciopero di 4 ore con manifestazioni territoriali rappresenta uno strumento di pressione importante che va accompagnato con iniziative di coinvolgimento dei lavoratori e dei cittadini sulle proposte e l'azione del sindacato. “Abbiamo bisogno di far ripartire il Paese - dichiara Giuseppe Mansolillo, segretario generale della Fim Cisl Milano Metropoli -, per questo occorre una svolta della politica economica, in grado di rilanciare l'economia del nostro Paese, con provvedimenti fiscali finalmente a sostegno del settore industriale e in favore dei redditi dei lavoratori e dei pensionati".
Sono oltre 3 mila le imprese attive in Lombardia nel 2012 nel settore chimico, tra produzione (1.929 le sedi d’impresa) e commercio all’ingrosso (1.163). La regione rappresenta circa un terzo del settore. Quasi il 60% del settore del commercio all’ingrosso si concentra nella provincia di Milano, con 665 imprese, seguono Varese (85 imprese, il 7,3% sul totale lombardo), Bergamo e Brescia in egual misura (79, il 6,8%). Si tratta soprattutto di prodotti chimici per l’industria (59,2% del commercio all’ingrosso lombardo di settore). Anche nella fabbricazione, le imprese attive si concentrano a Milano (50,6%), Varese (9,5%), Bergamo (9,4%). La fabbricazione di profumi e cosmetici rappresenta il 21% del totale lombardo, seguita dalla fabbricazione di altri prodotti chimici (15,2%) e da quella di pitture, smalti e vernici (13,3%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese al secondo trimestre 2013 e 2012.
Oltre quattrocento lavoratori Alcatel stanno scioperando e manifestando a Vimercate contro i tagli annunciati dall'azienda. Complessivamente per l'Italia sono 586 gli esuberi. Nello stabilimento della cittadina brianzola, il principale insediamento nel nostro Paese, sono a rischio tra i 300 e i 400 posti di lavoro, anche nel settore della ricerca. Dalla sede i lavoratori si stanno dirigendo in corteo al comune di Vimercate, dove dovrebbero essere ricevuti dal sindaco. “Il gruppo Alcatel-Lucent continua ad affondare nella crisi in Europa, vittima della deregulation e della conseguente guerra dei prezzi _ sottolinea Gigi Redaelli, segretario Fim Cisl Monza Brianza e Lecco _ Anziché rilanciare gli investimenti, la direzione aziendale si disimpegna dalla sua responsabilità sociale e annuncia che il costo di questa nuova ristrutturazione dovrà essere il più basso possibile: ciò significa licenziamenti malindennizzati, in un contesto europeo di disoccupazione di massa e di attacco alla protezione dei lavoratori”. Per domani sono state proclamate altre 8 ore di sciopero, in concomitanza con l'incontro al ministero dello Sviluppo economico.
Alle 7,30 di stamattina si è cominciato a scavare per le fondamenta di Palazzo Italia. Il primo passo sul cammino della costruzione di Padiglione Italia Expo 2015 è cominciato. “L’apertura del cantiere di Palazzo Italia è una iniezione di fiducia per tutti. Stiamo infatti costruendo – ha commentato Diana Bracco, Presidente di Expo S.p.A. e Commissario generale per Padiglione Italia – un’opera unica nell’architettura italiana. Ci sentiamo fin d’ora spronati a riempirla di contenuti nuovi, seguendo il concept del vivaio elaborato dal creativo Marco Balich e puntando sui talenti delle nuove generazioni e sulla loro crescita. Lasciatemi aggiungere inoltre che siamo particolarmente soddisfatti per il rispetto dei tempi con cui avviene l’apertura del cantiere, primo passo di un percorso ambizioso e impegnativo”. Padiglione Italia rappresenta il biglietto da visita dell’Italia nel mondo. “Fa piacere che i primi lavori siano quelli sul Padiglione Italia – ha commentato il Commissario unico di Expo2015 Giuseppe Sala – Entro fine anno siamo pronti a consegnare altri trenta lotti: siamo nel rispetto dei tempi e dei conti”.
(AGENORD) Lunedì (7 ottobre), a Palazzo Isimbardi, si compirà uno dei primi passi verso la costituzione della Città metropolitana. Nella sede della Provincia di Milano, il presidente Guido Podestà e i sindaci del Milanese (tra gli altri, i primi cittadini di Arese, Baranzate, Bollate, Cesate, Cornaredo, Garbagnate Milanese, Lainate, Limbiate, Pogliano Milanese, Pero, Pregnana, Rho, Senago, Settimo Milanese, Solaro e Vanzago) firmeranno, infatti, il protocollo d’intesa che battezzerà «Afol metropolitana». La fusione delle Agenzie formazione, orientamento e lavoro gestite dall’Amministrazione è tesa a incrementare, anche in vista di Expo 2015, l’efficienza dei servizi che saranno garantiti dal nuovo livello di governo. Il progetto strategico sarà illustrato, nell’occasione, alla stampa dall’ex ministro del Lavoro e docente dell’Università Cattolica, Tiziano Treu, alle ore 12 a palazzo Iimbardi.
(AGENORD) E stato presentato oggi un focus sui primi dati regionali del censimento generale industria, servizi, istituzioni non profit e di quello delle istituzioni pubbliche. Le operazioni censuarie per imprese e istituzioni non profit sono iniziate il 10 settembre 2012 e la restituzione spontanea dei questionari da parte delle unità è avvenuta fino al 20 dicembre 2012. La rilevazione delle istituzioni pubbliche si è svolta invece in due fasi: la prima dal 26 luglio al 20 settembre, e la seconda dal 1 ottobre al 20 dicembre 2012 con un questionario più articolato. La rilevazione sulle imprese e quella sulle istituzioni no profit sono state affidate alle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, coordinate dall’Ufficio di statistica di Unioncamere, che hanno costituito gli Uffici Provinciali di Censimento. In tutta la Lombardia sono stati attivati, quindi, 12 uffici per le province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Mantova, Monza, Pavia, Sondrio e Varese. L’Ufficio Istat territoriale per la Lombardia ha svolto le funzioni di Ufficio Regionale di Censimento. L’organizzazione della rilevazione sulle istituzioni pubbliche si è incentrata su una rete costituita unicamente dall’Istat su due livelli territoriali, nazionale e regionale, senza il coinvolgimento di Uffici intermedi di rilevazione e di rilevatori, con un ruolo di coordinamento e supervisione da parte delle unità istituzionali (Ministeri, Regioni, Province, Comuni ecc.). I dati presentati sono riferiti solo alle unità giuridico-economiche (imprese e istituzioni) che rappresentano i centri decisionali; il loro numero e le relative risorse umane sono segnali di dimensione, capacità e forza economica che può svilupparsi “a partire dalla” Regione, di cui una parte rafforza l’economia e il mercato del lavoro regionale e una parte il resto del Paese. Tutti i dati sono disponibili in I.stat, il datawarehouse dell’Istat, a livello almeno regionale. Il Censimento generale dell’industria, servizi e istituzioni non profit ha rilevato in Lombardia 811.666 imprese (pari al 18,3 per cento del totale nazionale), 1.987 istituzioni pubbliche (16,3 per cento del totale nazionale) e 46.141 istituzioni non profit (15,3 per cento del totale nazionale). L'insieme di queste unità, la cui sede legale è nella regione, occupa nel complesso 4 milioni e 99 mila addetti, di cui 3 milioni 774 mila impiegati nelle imprese (22,8 per cento del totale nazionale), 189 mila nelle istituzioni pubbliche (6,7 per cento del totale nazionale) e 166 mila nelle istituzioni non profit (24,4 per cento del totale nazionale).
“LIDL, in controtendenza con il quadro attuale italiano che non mostra segnali di crescita dei livelli occupazionali, chiuderà il 2013 con 1.000 nuove assunzioni. È pronto un piano di investimenti da 500 milioni di euro in cinque anni, che prevede nuove aperture, modernizzazioni, nuove assunzioni, piani di sviluppo delle risorse umane. Nel 2013 sono state erogate circa 110.000 ore di formazione rivolte a tutti i profili all’interno del nostro Centro di Formazione, un edificio interamente dedicato a corsi e ad attività di sviluppo.La catena di supermercati conta più di 560 punti vendita in tutte le regioni italiane e 9.500 dipendenti.
(AGENORD) - Gli investimenti dei Paesi esteri partecipanti a Expo saranno portatori di un miliardo e mezzo di valore aggiunto e 26mila unità di lavoro per Milano e per l’Italia. Si tratta di mezzo miliardo di valore aggiunto (che genera circa un miliardo di effetti indiretti) 1,2 miliardi di produzione aggiuntiva (con effetti indiretti pari a 2 miliardi), una produzione che corrisponde a 11mila unità di lavoro in più (che ne provocano altri 15mila con gli effetti indiretti). Sono le ricadute della Esposizione Universale dal 2012 al 2020 per l’economia milanese e italiana secondo una ricerca commissionata da Camera di commercio ed Expo 2015 a un team di analisti economici. “Per gli ospiti stranieri interessati al nostro Expo, - ha dichiarato Alberto Meomartini, vicepresidente della Camera di commercio di Milano - la Camera di commercio ha avviato alcuni progetti rivolti ai Paesi partecipanti. Da un lato, attraverso l’Azienda speciale Promos, un progetto di promozione e marketing territoriale verso alcuni paesi target che hanno confermato la loro partecipazione all’evento. L’obiettivo è di intercettare in Italia il maggior numero di opportunità di business e di scambi tra imprese locali e dei paesi partecipanti. Il primo Paese coinvolto, d’intesa con il Governo Cinese e con il Ministero Affari Esteri, è stato la Cina con il “China Special Project”, dedicato all’attrazione di un milione di visitatori e turisti cinesi e all’incontro tra gli operatori economici delle Province Cinesi e le imprese del territorio italiano. Il secondo progetto importante dedicato ai Paesi Partecipanti è poi la creazione di un Catalogo Beni e Servizi. Si tratta di una piattaforma virtuale che ha lo scopo di mettere in contatto i Paesi Partecipanti con le aziende e i professionisti sul territorio per la potenziale fornitura di beni e servizi di qualità e sostenibilità. Possono accedere le imprese italiane per proporsi come official suppliers ai Paesi partecipanti; uno strumento molto efficace per chi dall’estero verrà a Milano per presentare la sua idea di “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”.
Anche quest’anno parte la nuova edizione di “Giovani di sana e robusta Costituzione”. L’iniziativa, che ha come obbiettivo lo studio e l’approfondimento della Carta Costituzionale, coinvolge quasi venti scuole milanesi ed è rivolta ai ragazzi delle ultime classi dei licei.
La formula estremamente innovativa di quest’anno unisce al corpo docente dell’Università Luigi Bocconi – Facoltà di Giurisprudenza, illustri rappresentanti istituzionali di Camera e Senato (On. Lorenzo Dellai, On. Stefano Dambruoso, On. Maria Pia Garavaglia, On. Sante Zuffada, On. Paolo Galimberti) e importanti artisti del mondo dello spettacolo (Alessandro Di Carlo, Enrico Beruschi, Davide Mengacci, Max Pisu, Enrico Bertolino), grazie alla collaborazione della Fondazione Mike Bongiorno, che è tra gli enti promotori dell’iniziativa.
Il primo incontro si terrà lunedì 7 ottobre ore 17.00 presso il Collegio San Carlo di Milano
(AGENORD) - Il tofu non basta, meglio pane e salame. “Dopo il flop del menu vegano che non è piaciuto ai bambini delle scuole di Milano bisogna fare un ragionamento complessivo sull’educazione al gusto delle giovani generazioni tenendo conto delle abitudini, delle tradizioni e delle risorse agroalimentari che ci sono in Lombardia e nel resto d’Italia – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – per questo è importante aumentare la quota di prodotti del territorio usati nelle mense”. La Regione, per bocca dell’assessore all’agricoltura Gianni Fava, punta a un sistema “25-25-25” che riecheggia quello a favore dell’ambiente del “Protocollo di Kyoto” ma stavolta pensato per la dieta dei bambini: 25% di prodotti della provincia in cui si trova la mensa, 25% di prodotti della Regione, 25% di tesori italiani e il resto dedicato ai prodotti europei o internazionali. “Si tratta di una proposta che non esclude né gli incroci con altre tradizioni gastronomiche e neppure le sperimentazioni, anche se andrebbero orientate più sui gusti dei bambini – commenta Prandini – la mensa è una risorsa didattica, ma non si possono certo imporre scelte troppo lontane dalle proprie tradizioni alimentari, soprattutto a chi non ha ancora l’età per decidere con piena consapevolezza”. Il sistema agricolo lombardo – conclude la Coldiretti regionale – è in grado di mettere a disposizione un’ampia varietà di prodotti: dalla carne al latte, dalle insalate a tutti i tipi di frutta e verdura, mele della Valtellina e pere del Mantovano, miele, formaggi freschi e stagionati e anche la pasta. “Esiste un forziere di prodotti e storia che aspetta solo di essere portato in mensa” conclude Prandini. Attualmente Milano Ristorazione si rifornisce dagli agricoltori solo per le insalate pronte da condire e per la salsa e la passata di pomodoro, mentre alcune scuole del Bresciano hanno deciso di appoggiarsi alla Filiera agricola italiana anche per la carne.
(AGENORD) - È con la firma dei contratti di partecipazione di nove Paesi e di cinque Organizzazioni della Società Civile che si è aperta questa mattina al Lingotto di Torino l’ultima giornata dell’International Participants Meeting di Expo Milano 2015. Protagonisti della cerimonia i Commissari Generali di Benin, Colombia, Ecuador, Guinea Equatoriale, Lituania, Messico, San Marino, Uruguay e Vietnam che insieme al Commissario unico per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala hanno sottoscritto il documento che formalizza la propria presenza all’Esposizione Universale. Salgono così a 74 i contratti finora siglati. I Paesi che hanno firmato oggi costruiranno un proprio padiglione autonomo (Self-Built), ad eccezione di Benin e San Marino che hanno aderito al progetto Cluster. Il Benin allestirà il proprio spazio espositivo all’interno del Cluster dedicato a Frutta e Legumi, mentre la Repubblica di San Marino in quello del Bio-Mediterraneo. Anche importanti Organizzazioni della Società Civile che operano in tutto il mondo saranno presenti all’evento del 2015. A sottoscrivere l’accordo di partecipazione questa mattina, alla presenza delle delegazioni di oltre 120 Paesi del mondo, i rappresentanti di FairTrade, Inter Press Service, Lions, Save the Children e WWF. Con queste cinque firme sale a dieci il numero dei Civil Society Participants a Expo Milano 2015.
. Una impresa milanese su cinque avrebbe bisogno di credito, il 13% lo ha richiesto negli ultimi tre mesi ma solo l’8% lo ha ottenuto in modo integrale ed una su cinquanta se l’è visto rifiutato. Una situazione in cui, per gli imprenditori milanesi, per uscire dalla crisi è importante che il governo sostenga le imprese (93%) partendo proprio da una spesa pubblica che agevola di più i finanziamenti (60%). Lo dicono i dati del rapporto “economi” dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano di luglio 2013, realizzato attraverso Ipsos. E di accesso al credito, del ruolo di Confidi e sistema bancario si è parlato oggi in Camera di commercio di Milano in occasione del Convegno “Confidi, quale futuro?”.
Interventi della Camera di commercio di Milano per il credito. Ci sono interventi per la capitalizzazione d’impresa, come il “bando agevolacredito 2013” che mette a disposizione, tramite i confidi, 1 milione di euro per prestiti a tasso zero, contributi a fondo perduto e abbattimento del 50% del costo della garanzia, con una particolare attenzione a start up innovative o legate ad incubatori per le quali sono previste agevolazioni ad hoc che consistono nell’abbattimento totale del tasso di interesse e rimborso del 50% del costo della garanzia. Ci sono azioni per il capitale di debito, con la creazione di fondi di garanzia per facilitare l'accesso al credito delle imprese come le sezioni speciali per l’internazionalizzazione del Fondo centrale di garanzia con 18 altre Camere di commercio (che hanno messo a disposizione 15,6 milioni) e il Ministero dello Sviluppo Economico o il fondo di garanzia che controgarantisce i confidi a vantaggio delle micro, piccole e medie imprese, in particolare quelle di nuova costituzione, creato grazie all’accordo siglato con il Fondo Europeo Investimenti e sostenuto con 5 milioni di euro delle Camera di commercio lombarde: ad oggi, a valere dell'iniziativa Fei-Federfidi, sono state concesse garanzie solo nell’area milanese per 14 milioni a copertura di 28 milioni di finanziamenti. C’è poi Confiducia, fondo straordinario di co e controgaranzia del sistema Camere di commercio lombarde e Regione Lombardia, da 51 milioni di euro di cui oltre 10 stanziati dalla Camera di commercio di Milano, nato con l’obiettivo di contrastare la stretta creditizia attivando a livello regionale finanziamenti per circa 1 miliardo di euro (270 milioni sulla provincia di Milano), concedendo garanzie a 13.102 imprese lombarde. Il fondo si è chiuso nel 2011 ma i finanziamenti rimarranno in essere fino al 2018.
“Risorsa Donna a Convegno” questo è il titolo del simposio organizzato da Ebiter, Ente Bilaterale per lo sviluppo del Terziario nella provincia di Milano, che si è tenuto oggi in Confcommercio Milano, e dove è emerso il ruolo centrale che la donna riveste nel settore dei Servizi e del Terziario nelle province di Milano e Monza-Brianza, grazie alla ricerca presentata da Pragma. Nonostante ancora evidenti disparità - salario medio inferiore del 30% rispetto a quello maschile, numero di occupate inferiore di 15 punti percentuali rispetto al corrispettivo maschile e fermo sotto la soglia del 50% (48,3% contro un 63,3% degli uomini) – le donne stanno comunque guadagnando terreno nel Terziario e nei Servizi, settori che, nelle due province in esame, hanno visto una crescita significativa, nonostante la forte crisi di questi anni. Secondo la ricerca Pragma, infatti, il settore dei servizi ha raggiunto i 110 miliardi (+33% rispetto al 2003 – dato 2011) pari al 75,6% del valore aggiunto complessivo delle due province, con oltre 1,6 milioni di occupati e 249 mila imprese (dato 2012). In questo contesto le imprese femminili a Milano e Monza Brianza sono 59mila con un grado di imprenditorialità esclusiva femminile nel 19% dei casi (titolari imprese, compagine societaria…). Nell’imprenditoria femminile le punte più elevate sono nella sanità e assistenza sociale (33,4%), nell’istruzione (29,4%) e nell’alloggio e ristorazione (26,8%). Tuttavia, non va altrettanto bene se si esaminano di dati del livello di carriera delle donne: solo il 5,7% delle donne è quadro o dirigente (13,7% degli uomini), mentre le impiegate sono il 63,5% contro il 41,3% delle popolazione maschile. Anche a livello retributivo non va meglio con un delta di -30% che varia in misura inversamente proporzionale al ruolo professionale (dai 5 euro degli apprendisti ai 93 euro dei dirigenti). Nel corso della mattina, è stato presentato il case study di Sisley Cosmetics Paris: Giancarlo Zinesi, amministratore delegato Sisley Cosmetics Paris, ha raccontato come l’azienda valorizza la presenza professionale femminile, illustrando alcuni progetti e esperimenti messi in atto”. Un’efficace dimostrazione che, con lungimiranza e pianificazione strategica, è possibile sviluppare un ambiente che rispetti le esigenze e le richieste del mondo lavorativo e professionale femminile, creando, così, le condizioni per rendere le donne protagoniste della vita produttiva aziendale. Umberto Belli, presidente di Ebiter Milano, a margine dell'incontro ha spiegato che: "Un appuntamento importante sarà rappresentato dal prossimo contratto di lavoro del terziario. Perchè sarà utile valutare opportunamente le diverse forme di flessibilità, troppo spesso considerate un disvalore. In realtà - come spiegano le esperienze del Nord Europa - il lavoro distribuito diversamente nell'arco della giornata, o delocalizzato, aiuta le famiglia ad organizzarsi diversamente e a garantire alle donne le necessarie opportunità di lavoro".
_ Il Coordinamento nazionale delle Rsu del gruppo Italcementi ha proclamato, per venerdì 11 ottobre, 8 ore di sciopero dell’intero gruppo (Italcementi, Ctg e Calcestruzzi)per chiedere il rispetto degli accordi sottoscritti sia in sede sindacale che in quella ministeriale, rispetto al piano di riorganizzazione del gruppo, concordato il 27 dicembre 2012. Una manifestazione dei lavoratori del gruppo si terrà a Bergamo, con presidio dalle 7.30, davanti alla portineria centrale della sede dell’azienda in via Madonna della Neve. Alle 10.45, concentramento in via Madonna della Neve 4 (i pullman lasciano i lavoratori all’angolo tra via Angelo May e via Martiri di Cefalonia). Inizio corteo alle 11, con partenza da via Madonna della Neve, via Gabriele Camozzi, largo Porta Nuova, Sentierone, via Torquato Tasso, via Contrada dei tre Passi, via Camozzi, via Madonna della Neve. Alle12.15 il corteo, confluito di fronte all’ingresso della sede dell'Italcementi di via Madonna della Neve, allestirà il presidio, durante il quale interverranno le Rsu dei vari stabilimenti. Seguiranno le conclusioni dei segretari nazionali di comparto. Sono previsti arrivi dai 14 stabilimenti in Italia (Calusco, Rezzato, Broni, Colleferro, Matera, Samatzai, Isola delle Femmine, Sarche, Guardiaregia, Scafa, Salerno, Castrovillari, Monselice e Trieste). Lo stato di agitazione dell’intero gruppo è stato proclamato a seguito della confermata volontà del Gruppo di voler sospendere per poi cessare qualsiasi attività nei siti produttivi di Scafa (Pe) e Monselice (Pd) e Broni (Pv) a partire da gennaio 2014 (con 200 esuberi cogenti) e di voler rivedere comunque gli obiettivi del piano 215 in funzione dell’andamento del mercato, nel periodo in cui vige l'accordo.
Nonostante la crisi le buone notizie non mancano. Le imprese lombarde guidano l’innovazione, da loro arriva il 68,4% del totale degli investimenti lombardi in ricerca e sviluppo. La regione che in termini assoluti spende di più in Italia è la Lombardia con oltre 4 miliardi di euro (22,4% del totale nazionale), di questi più di 3 miliardi vengono dalle imprese, record italiano, che danno lavoro a 30.000 addetti nel settore. In generale l’Italia investe oltre 19 miliardi e mezzo di euro nel settore della ricerca e impiega 226 mila addetti. Nel settore ricerca e sviluppo ci sono a Milano ben 534 imprese su 836 lombarde (il 13,5% italiano), nel campo delle scienze naturali, dell’ingegneria, delle scienze sociali e umanistiche, con un aumento del 1,9% in un annui. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat relativi agli investimenti su ricerca e sviluppo al 2010 e del registro delle imprese al secondo trimestre 2013 e 2012. L’occasione, l’incontro “Horizon 2020 e opportunità per le imprese”, organizzato da Innovhub Ssi, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, partner della rete europea Enterprise Europe Network ed Apre (Agenzia per la promozione della ricerca europea). Durante il convegno è emerso come Horizon 2020 sia lo strumento principale dell'Unione europea per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione in Europa, con una proposta di budget previsto di circa 80 miliardi per il periodo 2014-2020. “La mission di Innovhub Ssi, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, è quella di migliorare la competitività del sistema produttivo nazionale attraverso un servizio di supporto tecnologico di elevato livello scientifico, la promozione e il sostegno all’innovazione e alla ricerca, anche grazie a giornate informative, come quella odierna, volte a sensibilizzare le imprese sulle opportunità e gli strumenti a livello europeo, regionale e locale" ha dichiarato Alessandro Spada, presidente di Innovhub Stazioni Sperimentali per l’industria. “Il progressivo allineamento delle politiche per l’innovazione negli ultimi tempi, ha portato alla definizione delle caratteristiche di Horizon 2020, lo strumento europeo con notevoli risorse finanziarie che detterà di fatto le politiche di ricerca e sviluppo nel periodo 2014-2020”.
Mcz Group, azienda d'eccellenza nel settore del riscaldamento domestico e della cottura da esterni, sceglie per il terzo anno consecutivo di destinare il budget, tradizionalmente destinato ai regali di Natale, all’iniziativa di responsabilità sociale “Job Creation”.
Insieme ad EURES, il servizio della Commissione Europea per la mobilità professionale, Mcz bandisce anche quest’anno un concorso per assegnare 10 contributi a giovani disoccupati che intendano vivere un’esperienza di lavoro all'estero. Rispetto all’anno precedente, riservato alle imprese europee, potrà partecipare al bando anche chi ha individuato un’esperienza lavorativa in qualsiasi località nel mondo.
Le sovvenzioni – che ammontano a 2.500 euro l’una – saranno un contributo iniziale per affrontare le prime spese, come viaggi, affitto, corsi di lingua o altro.
La domanda di partecipazione al concorso va presentata entro il 31 Ottobre 2013. Il bando e le modalità di candidatura si possono consultare alla pagina http://www.mcz.it/it/news/n36-job-creation-2013.html.
Come si stanno preparando i pubblici esercizi milanesi, bar e ristoranti all’arrivo di Expo? “Sicuramente puntiamo sulla formazione a 360 gradi – spiega Alfredo Zini, vicepresidente vicario di Epam – dalla sicurezza alimentare, all’accoglienza. È una città che ha bisogno di gestori ma anche di persone in grado di ricevere e dialogare con gli ospiti che arriveranno da tutto il mondo. Dunque bisogna conoscere l’inglese ma anche il cinese e l’arabo. Ci aspettiamo un flusso di turisti importante. Cambieranno le tendenze e le culture, e allora bisogna essere attrezzati per offrire al cliente prodotti diversi che tengano conto delle tradizioni alimentari ma anche delle religioni dei visitatori che arriveranno in città. Già oggi sempre più esercizi hanno un’offerta che può soddisfare queste esigenze. E poi ci aspettiamo da Expo la possibilità, anche per bar e ristoranti, di utilizzare il logo. Oltre ai grandi poster, già in circolazione – prosegue Zini - sarebbe bello poter utilizzare a tappeto, fin da subito, sia il marchio Expo che la mascotte. Per far capire che Milano è pronta e sostiene questo grande evento. Occorre anche pensare ad una città con dei servizi all’altezza delle presenze attese. Ad esempio i trasporti pubblici dovranno funzionare meglio, anche la notte. Vanno poi semplificate le cose per dare la possibilità di vivere la città in tutte le sue manifestazioni e a tutte le ore. Anche con cittadini e residenti serve uno sforzo di “pacificazione”, sugli orari e le aperture degli esercizi. Nel rispetto di tutti ma con l’obiettivo di rendere Milano più accogliente”.
"Questi 62 nuovi treni che, a partire dal febbraio 2014 serviranno i pendolari lombardi, rappresentano un investimento importante. Regione Lombardia investe sulla buona mobilità per dare più confort a chi viaggia e più facilità di movimento per i cittadini e i lavoratori". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo, con l'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Maurizio Del Tenno, alla presentazione dei 62 nuovi treni che, dal febbraio 2014, serviranno i pendolari lombardi. "Vogliamo incentivare l'utilizzo del mezzo pubblico _ ha continuato Maroni _ e questo investimento di 507 milioni, che va in controtendenza rispetto ai tagli effettuati dal Governo, è la testimonianza dell'impegno della Regione Lombardia in questo senso. Anche da questo punto di vista la Lombardia va in controtendenza, riusciamo a fare economie di scala e trovare risorse per investimenti rilevanti come questo per questi 62 nuovi treni. La mobilità è un settore cruciale, su cui vogliamo investire molto". "Mobilità significa nuovi treni, come questi 62 che abbiamo acquistato, ma significa _ ha tenuto a precisare il presidente _ anche integrazione dei sistemi di trasporto pubblico su ferro e gomma, per questo stiamo lavorando insieme al Comune di Milano per un grande progetto di integrazione tra Atm e Trenord per dare maggior servizi e migliori servizi a prezzi inferiori, con un sistema tariffario integrato. Si tratta di un grande progetto, a cui abbiamo iniziato a lavorare. C'è un tavolo di confronto che si è attivato, ma c'è una situazione complessa che deriva dai tagli effettuati a partire dal Governo Monti sul trasporto pubblico locale, per cui ci sono dei problemi che vogliamo affrontare e risolvere per dare un servizio ancora migliore ai cittadini. Vogliamo allargare questa prospettiva di integrazione anche alle altre Regioni come la Liguria, il Piemonte l'Emilia e il Veneto. Stiamo discutendo con loro, per capire come avere un sistema di trasporti sempre più efficiente e integrato. Il trasporto pubblico locale è uno dei settori strategici, su cui la Regione Lombardia sta investendo, insieme alle infrastrutture, perché la mobilità è uno dei fattori decisivi per la competitività del nostro sistema produttivo". "Questo investimento in mobilità _ ha concluso_ naturalmente è fatto anche in funzione di Expo, che può essere uno straordinario volano di crescita per le nostre attività produttive".
Giovedì 24 ottobre, c/o Sede Unione Confcommercio Milano in corso Venezia 47, dalle 9.30 alle 16.30 una nuova occasione di job Matching.
Dopo il successo delle precedenti edizioni, torna l'opportunità per le aziende di scoprire come potenziare la propria attività grazie alla vetrina digitale e di scovare nuovi talenti (magari proprio tra i presenti), per i giovani e professionisti in ogni ambito (e non solo digital) di focalizzare il modo migliore per sviluppare le proprie competenze e presentarsi alle aziende in ruoli mirati, per le università, gli istituti di formazione e gli enti di orientamento d'individuare le nuove prospettive sul mercato del lavoro, ottimizzare l'offerta formativa e organizzare corsi di aggiornamento per docenti e personale interno.
La partecipazione è libera e gratuita per tutti.
Registrati su https://jobmatchingmilano.eventbrite.it
_ Mauro Guaetta, segretario generale Siulp, il sindacato di polizia più rappresentativo tra i poliziotti, a proposito della sicurezza degli agenti della polstrada, ha dichiarato: "Il Siulp esprime grande preoccupazione per la sicurezza degli agenti della polizia stradale che operano nella provincia di Milano. Da tempo oramai siamo alle prese con i grandi problemi che affrontano i nostri colleghi che lavorano in autostrada: il numero delle vittime lo conferma. Ora purtroppo, con i lavori di riqualificazione delle arterie provinciali e statali il problema sta diventando preoccupante anche per chi opera in ambito di viabilità ordinaria. Queste nuove arterie hanno caratteristiche molto simili alle autostrade, ma né l’Anas né la Provincia di Milano hanno elaborato un protocollo di sicurezza sul modello “autostradale”. L’esempio più lampante del nuovo problema è la Ss 36: qui i colleghi della polstrada sono abbandonati a se stessi e rischiano di essere investiti ogni giorno, senza che vi sia l’assistenza dell’ente proprietario della strada, 24 ore su 24, ad aiutarli. Che cosa dobbiamo aspettare, altri morti? Nei prossimi giorni iI Siulp milanese chiederà un incontro urgente con i vertici di Anas e Provincia di Milano, anche in vista dell’imminente Expo 2015 e all’impegno che la polstrada dovrà profondere in tale occasione. Come si può pensare che vi sia sicurezza sulle nostre strade se chi la produce si sente insicuro?"
Si mobilitano i lavoratori italiani di British Telecom. Domani, venerdì 18 ottobre, è in programma uno sciopero nazionale di tutta la giornata contro la decisione del colosso britannico di licenziare 147 lavoratori nel nostro Paese, 67 dei quali a Milano.
"Lo sciopero – osserva, Saverio Russo, della Fistel Cisl di Milano - è l'unica risposta possibile da dare ad un’azienda che vuole rimettere in discussione la propria presenza in Italia. Abbiamo proposto delle soluzioni non traumatiche a questa vertenza, come il ricorso ai contratti di solidarietà, in modo da mantenere gli attuali livelli occupazionali. Purtroppo la direzione è rimasta sulle sue posizioni, il che è inaccettabile”.
Il timore è che i tagli al personale nascondano la volontà di abbandonare l’Italia per spostare all’estero le attività. Una scelta che sarebbe determinata anche dal ritardo del nostro Paese negli investimenti per le reti di nuova generazione (banda larga). Un ritardo che preoccupa anche il sindacato, per le ricadute sul settore e sull’intera economia nazionale.
In occasione dello sciopero, il 18 ottobre, a Milano, a partire dalle ore 11 si terrà un presidio davanti al Consolato inglese, in via San Paolo 7.
. “A questo Paese, che ha bisogno di discontinuità positiva, serve anche un sindacato meno rituale e più innovativo sulle proposte e nelle azioni. Per noi lo sciopero generale è congelato fino a che non sarà svolta una discussione negli organismi”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, a margine di un incontro sull'attualità politica e sindacale. “Nessun organismo ha deciso, dunque per noi è tutto ancora da vedere - afferma Petteni -. Il 30 ottobre si riunirà l'esecutivo nazionale, il giorno immediatamente successivo convocheremo i nostri dirigenti dei territori e delle categorie, e in quelle sedi esprimeremo le nostre valutazioni”. “Sicuramente chiederemo delle modifiche alla legge di stabilità e maggiori risorse di equità – sottolinea il segretario generale della Cisl Lombardia -. Ma dovremo essere coerenti con le faticose azioni di questi anni e con il documento sottoscritto a settembre a Genova con le nostre controparti imprenditoriali. Soprattutto dovremo avere tre idee fondamentali e chiare su cui indirizzare la nostra azione”.
Le donne si avvicinano sempre più al franchising: la percentuale di donne che aprono punti vendita, o offrono servizi al pubblico, in affiliazione è in continua crescita, specie nell’ultimo quinquennio recessivo: sui 54 mila imprenditori affiliati nel 2012 in Italia la percentuale di donne è del 38% nel 2012, dunque più di 20mila donne imprenditrici, quando era del 31% nel 2008. Una crescita coerente con quella del comparto del franchising che occupa in Italia 186 mila commessi (oltre ai 54 mila affiliati titolari) e sta espandendosi all’estero con oltre 7 mila punti vendita, con un fatturato annuo di 180 milioni di euro nel 2012.
Quali motivazioni spingono le donne verso il franchising, come entrano nel mondo dell’affiliazione e con quanto successo? Un’indagine sul franchising al femminile è stata realizzata, per la prima volta, dalla fiera specializzata “Franchising Nord”, interpellando nel settembre scorso un campione di 500 donne (e 500 maschi) tra i visitatori della fiera. La 4° edizione di “Franchising Nord” darà ampio spazio alla condizione femminile nel franchising, con un workshop sul tema in cui verranno presentati i risultati completi della ricerca, testimonianze di franchisor e franchisee, le analisi di esperti e consulenti (a Piacenza Expo, dal 24 al 25 maggio 2014, organizzata dalla milanese QUiCKFairs® e dal portale BeTheBoss.it). Il sondaggio di Franchising Nord riferisce che il 35,4% delle donne sono alla ricerca di un lavoro, il 31,6% proviene da un precedente lavoro indipendente, il 22,8% da un lavoro dipendente precario, il 4,4% da un lavoro dipendente fisso (si vedano i grafici allegati). Dati che testimoniano l’intraprendenza delle donne, assai ben disposte a mettersi in proprio per trovare una propria collocazione nel mondo del lavoro, ma anche disponibili a lasciare lavori precari o fissi. Intraprendenti, ma anche più riflessive ed esigenti degli uomini: quasi tutte prima di discutere il loro progetto con un franchisor valutano le opportunità di almeno due settori merceologici (l’85,7% contro il 61,9% degli uomini). Ed alla fine i settori merceologici preferiti dalle donne per aprire un punto vendita in affiliazione sono, nell’ordine: alimentari, ristorazione rapida, abbigliamento, calzature e accessori, bigiotteria, erboristeria.
Per le donne bisogna ridurre le tasse alle imprese (68,1%) e le tasse ai privati (62,1%), poi favorire l’accesso al credito per i giovani (54,5%). Meno favore incontra nelle donne la proposta di agevolare il credito agli operatori del franchising: 40,5% contro il 47,1% degli uomini. “Il dato più significativo che emerge dall’inchiesta – ha commentato l’avvocato Donatella Paciello, consulente legale di Assofranchising e di Franchising Nord - è la maggiore attenzione che le donne prestano alla fase che precede la sottoscrizione del contratto di franchising. Accanto alle informazioni che, per legge, il franchisor è tenuto a fornire al franchisee, almeno trenta giorni prima della sottoscrizione del contratto, può essere molto utile per il potenziale franchisee acquisire prima della firma del contratto stesso ulteriori informazioni sia pure non obbligatorie per legge: si pensi ad esempio ai bilanci che, se richiesti, devono essere forniti all’affiliato. E’ altresì molto importante che l’affiliato consulti i franchisee già inseriti nella rete di vendita, di cui il franchisor deve fornire una lista aggiornata, al fine di testarne l’indice di soddisfazione”.
La crescita delle università telematiche non è più un dato trascurabile, ma un fenomeno concreto che acquista consensi di anno in anno: gli studenti online, infatti, rappresentano oggi il 2% del totale degli iscritti all’Università e il loro numero è aumentato vertiginosamente negli ultimi 10 anni.
Rispetto alle università pubbliche italiane, che segnano un -17% nelle iscrizioni, il numero degli studenti che scelgono l’insegnamento a distanza è passato dai 1.500 del 2003 ai 39.792 del 2013, con un aumento medio annuo del 16%. A rivelarlo è l’indagine condotta dall’ Università Telematica “Niccolò Cusano” di Roma, fondata nel 2006 e oggi al primo posto fra le strutture riconosciute dal Miur per numero di laureati e attività didattiche proposte.
Tra i fattori che hanno influito sulla crescita delle università online è il risparmio: frequentare un corso di laurea triennale a distanza permette, infatti, di azzerare o quasi i costi relativi al materiale didattico, ai trasporti e all’alloggio (0-2.500 euro) a fronte di una retta leggermente più alta rispetto alle università private offline più economiche.
In secondo luogo, l’ampliamento dell’offerta formativa: delle 34 facoltà disponibili negli atenei italiani 14 hanno il loro corrispettivo online, il che rende a portata di click contenuti e competenze prima fruibili solo in presenza.
A scegliere la praticità e i benefici delle università telematiche sono per la maggior parte uomini di età compresa fra i 23 e i 40 anni: lavoratori desiderosi di specializzarsi e studenti che non possono permettersi di studiare lontano da casa per gli alti costi che comporta la vita da fuorisede.
La ricerca completa a questo link: http://www.unicusano.it/blog/universita/universita-telematiche-tutti-i-numeri/#.UmfTVm1H7IV
Le aziende sono sempre più consapevoli di quanto i comportamenti delle persone siano determinanti in un’ottica di collaborazione e innovazione, tanto che negli ultimi anni il coaching è diventato uno degli strumenti più utilizzati dalle imprese di medie e grandi dimensioni in cerca di una metodologia di sviluppo efficace. Di recente, infatti, si è assistito ad una crescita - sia in termini di volume di sessioni/clienti, che di tariffe – rispetto al ricorso a questo strumento, anche in nazioni, come l’Italia, storicamente meno attente ai temi della leadership.
Per rispondere a queste esigenze, Gi Group, la prima multinazionale italiana del lavoro, lancia il servizio di coaching affidato al proprio Competence Center, formato da professionisti di questa disciplina appartenenti alle diverse società del Gruppo.
“Quale operatore di riferimento del mercato dei servizi per il lavoro, Gi Group non poteva non rispondere alle attuali necessità delle imprese e fornire loro uno strumento adeguato sulla base di questo trend. Motivo per il quale è nato il Competence Center, dedicato ai manager delle organizzazioni che hanno a cuore le performance delle proprie risorse e vogliono valorizzarle al meglio sia a livello personale, che professionale – commenta Giancarlo Pozzoli, Responsabile del Competence Center in Gi Group –. È, infatti, sempre più difficile per i dirigenti oggi, operare in contesti estremamente competitivi, trovare interlocutori con cui confrontarsi in maniera costruttiva, e fornire modelli comportamentali funzionali ad ogni specifica situazione; proprio per questo il ruolo del coach è prezioso e, spesso, addirittura indispensabile”.
Più nel concreto, infatti, il coaching mira a supportare le figure professional, manager ed executive ad affrontare e vincere le proprie sfide professionali, tramite la definizione di piani di azione focalizzati sul futuro; e ancora, il punto di forza di questa tecnica si manifesta nel potenziamento di comportamenti target oriented, nella massimizzazione della produttività e nella responsabilizzazione del coachee nei confronti dei propri traguardi.
Ogni percorso di coaching prevede il rispetto di una metodologia rigorosa. In primo luogo il coach stringe un accordo con il proprio coachee nella piena condivisione di obiettivi comuni. Dopo una prima fase di esplorazione delle opportunità, le due figure definiscono un piano di azione, fino all’individuazione e rimozione di eventuali ostacoli. Passo conclusivo è l’assunzione del comportamento vincente che segna il compimento del percorso stabilito.
_ Lunedì 28 ottobre alle 9,30, alla Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, in corso di Porta Vittoria 43, si terrà un convegno dal titolo: ”Telecom Italia, sviluppo e occupazione”, presiede Maurizio Patti, Rsu, introduce Renato Comelli, Rsu. Intervengono: Massimo Mucchetti, presidente X Commissione Permanente del Senato, Matteo Corradini, Rsu, Paolo Puglisi, segretario generale Slc Cgil Milano, Onorio Rosati, Commissione Attività Produttive Regione Lombardia, Giorgio Serao, segreteria Fistel Cisl nazionale, Giacinto Botti, segreteria Cgil Lombardia, Walter Galbusera, segretario generale Uil Lombardia, Salvo Ugliarolo, segreteria Uilcom nazionale, Michele Azzola, segreteria Slc Cgil nazionale. Conclude Gianluigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia. Parteciperanno ai lavori le Rsu, di Wind, Vodafone, H3G, Fastweb, BT Italia, Ericsson Metroweb, Almaviva, Comdata, E-Care.Nel corso dell'assembla verranno approfondite tutte le tematiche relative alla delicata situazione in cui versa Telecom, per rendere pubblica l'esigenza di un forte coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, anche a livello governativo, attraverso una vertenza nazionale per garantire il futuro dell'azienda e la salvaguardia dell'occupazione.
Il sociologo francese Alain Touraine ha parlato a studenti e pubblico ieri, nel corso di un incontro all’Università di Milano-Bicocca. L’occasione è stata la presentazione del suo ultimo libro “La Fin des sociétés” (settembre 2013, Ed. Seuil), non ancora pubblicato in Italia, nel quale Touraine sostiene che la trasformazione del capitalismo industriale stia facendo perdere a tutte le istituzioni sociali il loro significato originario e che una risposta collettiva e individuale contro questo declino possa arrivare dalla difesa dei diritti umani, come mostrato a livello mondiale dai recenti movimenti sociali.
L’incontro è stato organizzato dal dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con Reset – Dialogues on Civilizations e in relazione al progetto PRIN 2009 su “Immaginazione politica e confini dell’’Altro’”.
Alain Touraine, professore emerito presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, è uno dei più importanti sociologi contemporanei, autore di numerosi saggi sulla sociologia dell'azione e del mutamento sociale.
Nei due week-end di ottobre, dal 19 al 27, le Scuderie di Villa Borromeo D’Adda di Arcore, ospita una mostra di opere degli artisti Pino Guzzonato, Alberto Casiraghi (edizioni Pulcinoelefante), e del piccolo editore Vincenzo Campo (edizioni Henry Beyle).
Tre personaggi legati a stretto filo al mondo della cultura, con un raro gusto del particolare “hanno voluto recuperare e sublimare il rapporto tra la carta, gli scritti d’autore e l’arte” come spiega il curatore della mostra Giuseppe Mendicino, segretario comunale di Arcore e di Agrate Brianza. E’ questa una mostra creata per immergersi nelle sensazioni che riesce a dare “la carta dei libri ben fatti” rivela Mendicino, che “è gioia per gli occhi, per l’olfatto e per il tatto”.
L’invito a visitare la mostra, l’assessore alla cultura di Arcore Paola Palma, lo rivolge in particolare ai più giovani, perché imparino da due artisti e un piccolo editore, come “fare cultura con pochi mezzi e grande sensibilità”.
Alle Scuderie di Villa Borromeo D’Adda – Largo Vela, 1 - Arcore
La mostra resterà aperta sabato e domenica, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Per informazioni, contattare Biblioteca Civica - Ufficio Cultura
Tel. 039 616158 – 617487
serviziculturali@comune.arcore.mb.it
"Dobbiamo aprire una moratoria della Legge Fornero per i contratti legati a Expo e propongo al Governo che tali contratti abbiano una decontribuzione e una defiscalizzazione, per lasciare più denaro in tasca ai lavoratori. Dobbiamo farlo, perché, ad esempio, la Camera di Commercio degli Stati Uniti avrà necessità di personale per la gestione dello spazio espositivo, per l'organizzazione della presenza delle aziende espositrici e del flusso dei visitatori dagli Stati Uniti e ha bisogno di questi strumenti". Lo ha detto l'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, nell'ambito della missione istituzionale a Washington, alla vigilia dell'incontro con Cheryl Oldham, vice presidente della Fondazione della Camera di Commercio degli Stati Uniti. "In particolare _ ha proseguito l'assessore _ si affronterà il tema delle opportunità occupazionali aperte da Expo 2015. Regione Lombardia è pronta a mettere adisposizione i propri strumenti, a partire dalla nuova Dote unica lavoro, per facilitare l'individuazione e la qualificazione delle risorse umane necessarie". "L'interesse della Camera di Commercio degli Stati Uniti nei nostri confronti in virtù di Expo _ ha dichiarato Aprea _ mi ha confermato come la decisione di attivare un Tavolo Expo per l'occupazione, con tutte le parti sociali e la Società Expo, sia stata una scelta vincente. Rinnovo l'appello al Governo e alle parti sociali, perché, con urgenza, riconoscano l'eccezionalità delle opportunità che Expo offre. Le aziende e i Paesi di tutto il mondo chiedono di assumere per il periodo dell'Expo fino a 20.000 persone e non possiamo certo pretendere assunzioni a tempo indeterminato, come la Legge Fornero impone. Sia chiaro impedire di assumere a tempo determinato migliaia di persone per Expo è un delitto nei confronti di ogni disoccupato che chiede solo di essere reinserito nel circuito virtuoso del lavoro".
– Milano, Roma e Napoli insieme sui temi dell’emergenza abitativa nelle grandi aree urbane.
Si è svolto oggi a Firenze, nel corso dell’assemblea nazionale di Anci, un tavolo sull’emergenza abitativa tra gli assessori alla Casa delle città di Milano (Daniela Benelli), Roma (Daniele Ozzimo) e Napoli (Alessandro Fucito).
“Gli effetti dell’emergenza abitativa – dichiara l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli – ricadono direttamente sui territori comunali e sono le grandi aree urbane, future città metropolitane, a soffrirne di più. Ho voluto incontrare i colleghi di Roma e Napoli, e li ringrazio per il confronto, per creare un coordinamento delle grandi città italiane. È necessario riportare l’attenzione del Governo su questa emergenza e far sì che le future strategie di intervento, compreso lo stanziamento di fondi ad hoc, vedano protagonisti i Comuni”.
In vista della Conferenza Unificata straordinaria sulla Casa prevista per il prossimo 31 ottobre, i sindaci si attiveranno direttamente, a sostegno delle richieste già sostenute da Anci, per portare al Governo ipotesi di lavoro: stanziare fondi adeguati per il sostegno all’affitto e alla morosità incolpevole; stabilire una moratoria di almeno sei mesi sull’esecuzione degli sfratti; pensare ad adeguate agevolazioni fiscali per dare impulso alla locazione e favorire il ricorso al canone concordato; aprire un tavolo permanente presso il ministero delle Infrastrutture per rivedere la legge sugli affitti e impostare strategie organiche per la riqualificazione del patrimonio edilizio, anche con l’aiuto della Cassa depositi e prestiti.
Parte oggi la campagna di reclutamento spalatori dell'Amsa “Quando nevica lavora con noi”, con l’obiettivo di raggiungere un congruo numero di adesioni. Nel 2012 circa 7.000 persone hanno risposto all’appello dell’Azienda, dando la propria disponibilità a lavorare in caso di “emergenza neve”, e 1.870 sono state successivamente reclutate dall'Amsa per prestare servizio durante le due nevicate più intense della scorsa stagione, il 17/18 dicembre 2012 e il 12/13 febbraio 2013. Circa 15.000 ore di lavoro al servizio della città, con il personale avventizio impiegato nelle operazioni di pulizia delle principali aree pedonali cittadine e dei marciapiedi commissionate dall’amministrazione comunale. Tutti gli interessati possono dare la propria disponibilità a collaborare registrandosi sul sito internet www.amsa.it. Una volta cliccato il link presente sulla homepage della pagina web dell'Amsa, in pochi semplici
passaggi la richiesta sarà registrata e il nominativo inserito nella banca dati dell’Azienda. In caso di necessità, chi ha dato la disponibilità sarà convocato con una telefonata vocale registrata, attraverso la quale verranno comunicati l’ora e il luogo del ritrovo. Il compenso per l’attività, 8 ore, prestata in orario diurno è di 100 euro lordi, corrispondenti a 75 euro netti, e in caso di lavoro notturno, di 120 euro lordi (90 euro netti).
Il troppo lavoro, si sa, nuoce alla salute dell’individuo. E a quanto pare non solo. Recenti studi dimostrano che gli straordinari e la conseguente mancanza di riposo fanno male anche alla coppia perché riducono la capacità di autocontrollo spingendo anche il marito e la moglie più fedele tra le braccia di altri partner.
Incrociando dati sulla professione svolta, sulle ore effettive di lavoro giornaliero e sulla durata del sonno dei partecipanti alla ricerca, Ashleymadison.com ha stabilito che anche solo un breve lasso di sonno rubato può privare qualcuno dell’autocontrollo fondamentale a mantenere la fedeltà. Esiste, infatti, una differenza di soli 50 minuti di sonno tra chi tradisce e chi no.
“Il collegamento tra infedeltà e super lavoro è di natura puramente scientifica – spiega Noel Biderman, CEO diAshleyMadison.com – Uno studio pubblicato sulla Harvard University Review dimostra che la capacità di controllarsi dipende dai livelli di glucosio. Quando si esercita l’autocontrollo i livelli di glucosio diminuiscono, mentre il sonno li ripristina. Ciò vuol dire che se un forte autocontrollo aiuta gli individui a resistere alle tentazioni, una mancanza di riposo può spingere ad essere più indulgenti con se stessi, fino al punto di tradire il partner. Il nostro studio parte proprio da queste basi scientifiche”.
Con il supporto degli utenti, Ashleymadison.com è riuscito a stabilire che il calo di autocontrollo varia soprattutto a seconda della posizione lavorativa ricoperta ed è commisurato alle responsabilità.
Non sempre sono i vertici aziendali a subire gli effetti della mancanza di sonno. Nella maggior parte dei casi, a soffrire di più sono le figure intermedie, maggiormente soggette al carico di lavoro quotidiano, allo stress delle scadenze e al controllo da parte di un superiore. E’ questa, infatti, la categoria che si attarda di più alla scrivania.
Il deficit di autocontrollo interessa anche gli italiani: lo stivale, infatti, rientra a pieno titolo nella top10 dei Paesi Europei in cui si lavora di più stilata dall’L’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).
sciopero nazionale dei lavoratori del credito, delle banche, al quale partecipano anche i dipendenti delle assicurazioni. La protesta, a Milano, davanti alla sede della Borsa in piazza Affari. L’iniziativa è “contro la disdetta unilaterale ed anticipata dei contratti nazionali, voluta dall’Abi, e per il mantenimento del Fondo di Solidarietà, contro le minacce di ulteriori tagli all’occupazione e alle retribuzioni, in difesa del modello contrattuale fondato sul contratto nazionale e sulla contrattazione aziendale”. “Dall’ABI – si legge nella nota sindacale - un atteggiamento irresponsabile, movente di gravi conseguenze: vuole demolire un sistema di regole per ricostruirlo su diverse basi di forza, scaricando sui lavoratori i guasti causati in massima parte dai banchieri. Noi ribadiamo che occorre un sistema bancario per il Paese e non complice, o succube, della finanza predatoria e senza regole”. Lo sciopero è stato indetto da Fabi, Fiba, Fisac, Sinfub, Ugl, Uilca.
(AGIELLE)_ "L'ipotesi che il Governo rilevi la quota della Provincia di Milano in Expo? Ne ho parlato con Giuseppe Sala, c'è questa richiesta della Provincia di abbassare la propria quota, ma c'è il problema di trovare un soggetto che sostituisca la Provincia. Una delle ipotesi è quella delle partecipazione del Governo. Ne ho parlato stamattina con il presidente Letta e con Sala ed entrambi mi hanno confermato che si tratta di un'ipotesi che c'è, ma nessuna decisione è stata presa. Ovviamente la decisione dovrà essere presa rapidamente, perché il problema va risolto. Questa è una delle ipotesi che valuteremo nelle prossime settimane, ma ci sono altre proposte rispetto a quella che il Governo aumenti la sua quota al 50 per cento, proposte che vengono dal territorio e io sono più favorevole all'ipotesi di partecipazioni di altri soggetti istituzionali lombardi. Per esempio, c'è la disponibilità di alcune Camere di Commercio lombarde a partecipare". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. A margine dell'incontro al Pio Albergo Trivulzio. (agiellenews.it)