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La giunta regionale ha deliberato ieri un provvedimento in attuazione della legge regionale sul lavoro di cura che prevede l'attivazione di sportelli e registi territoriali per le assistenti famigliari (se ne stimano oltre 177mila in Lombardia), e un piano di azioni per la promozione di percorsi formativi, per il contrasto al lavoro sommerso e irregolare, per il sostegno economico a favore delle persone assistite e delle loro famiglie. A 16 mesi dall'approvazione della legge regionale, però, secondo la Cisl Lombardia e la categoria dei Pensionati manca il complessivo Piano di azioni e sopratutto non vi sono ancora risorse per rispondere ai bisogni di assistenza a cura. In Lombardia sono oltre 330mila gli ultra 65enni con limitazioni funzionali. Un bisogno di assistenza che va crescendo, considerando l'invecchiamento della popolazione e l'incidenza delle cronicità e delle patologie invalidanti.
Tutto ciò è stato posto all'attenzione dell'assessorato al Reddito di autonomia ed inclusione sociale nel corso dell'incontro di giovedì 29 settembre, senza trovare alcuna risposta. La Cisl e Pensionati Cisl della Lombardia ritengono che per realizzare il piano di interventi necessario ad un'efficace attuazione della legge, l'assessorato debba rendersi disponibile ad un confronto di merito con le organizzazioni sindacali e gli enti locali, cui compete l'attivazione degli sportelli territoriali.
Auspicano quindi che l'incontro fissato per giovedì 6 ottobre non si esaurisca con l'elencazione dei contenuti di una delibera che abbia già definito modalità e risorse per la gestione di questo importante provvedimento.
A seguito dei maggiori oneri sopportati dalle banche per la partecipazione ai fondi di risoluzione previsti dalla direttiva europea 59/2014, alcuni istituti di credito hanno deciso di incrementare a carico della clientela i costi di gestione dei rapporti di conto corrente. “E’ una decisione inopportuna ed inelegante - sostiene Carlo Piarulli, presidente di Adiconsum Lombardia - in quanto il giustificato motivo che può indurre una banca a modifiche unilaterali del contratto di conto corrente, incrementandone i costi, si identifica solo a fronte di imprevedibili mutamenti del quadro macro economico generale. L’applicazione di una direttiva del maggio 2014 è tutt’altro che fatto imprevedibile, urgente e tale da rendere inevitabile il provvedimento!”. “Se la logica dei meccanismi di gestione dei fallimenti delle banche – aggiunge - è evitare che i costi vengano scaricati sulla collettività, con il riaddebito dei contributi al Fondo da parte degli istituti di credito ai correntisti di fatto si torna a far partecipare tutti alla crisi!!”
Adiconsum Lombardia ricorda che il consumatore può recedere dal contratto entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione di incremento unilaterale dei costi di gestione e cercare un’altra banca che offra condizioni di miglior favore. La portabilità del conto corrente e del deposito titoli è gratuita e le banche sono tenute ad attivare la richiesta entro 12 giorni pena una sanzione a carico della banca.
“I consumatori – conclude Piarulli- oltre la possibilità di recesso, possono tutelarsi chiedendo alla banca la rinegoziazione delle condizioni, controllando scrupolosamente tutti i mesi l’estratto conto, confrontando periodicamente le condizioni con altri istituti, attivando anche l’alternativa del conto on line con costi decisamente meno onerosi e tenendo sul conto corrente meno denaro possibile ovvero la liquidità necessaria a far fronte alle spese mensili della famiglia”.
Apprendiamo che nella giornata di oggi le filiali dell'Agenzia per il Lavoro Trenkwalder sono state chiuse senza alcun preavviso ai lavoratori somministrati dipendenti. Felsa Cisl, NidiL Cgil e Uiltemp nazionali hanno chiesto un incontro urgente all'Apl (Agenzia provinciale del lavoro). Risultano difficoltà finanziarie dell'Apl, prova ne è il mancato pagamento delle spettanze dovute ai lavoratori nei tempi previsti. In attesa dell'incontro con l'ApL, i sindacati stanno attivando, ad ogni livello, le iniziative più opportune a tutela dei diritti dei lavoratori somministrati, sia sul versante retributivo sia su quello della salvaguardia della continuità occupazionale, anche nei confronti degli utilizzatori presso i quali essi stanno svolgendo la loro attività.
Milano, capitale delle start up che fanno innovazione: con 842 imprese, il 13,2% del totale nazionale che è di 6.362, è il primo comune italiano per concentrazione di start up innovative, seguito dalla città di Roma con quasi 505 (7,9%) e Torino con 260 (4,1%). Alle start up innovative si aggiungono le 37 PMI innovative, quasi una su sette (13,8%) tra quelle registrate in Italia (268). Oltre l’80% delle start up e PMI innovative milanesi opera nei servizi, in particolare nella produzione di software (37% delle start up) e nell’informazione (14%), il 9% nell’industria, soprattutto fabbricazione di computer e macchinari. Quasi una start up innovativa milanese su otto (11,5%) è femminile, una su cinque (19,5%) in mano a giovani ed oltre una su undici (9,4%) è attiva in ambito energetico. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese a ottobre 2016.
Dalla Camera di commercio di Milano un servizio gratuito dedicato a imprese e aspiranti imprenditori che stanno per avviare una start up innovativa. Gli imprenditori, aspiranti e non, che pensano di avviare una start up innovativa possono usufruire del servizio di assistenza specialistica che la Camera di commercio di Milano mette loro a disposizione. Colloqui personalizzati e/o di gruppo (a seconda del livello di conoscenza della materia e di sviluppo del proprio progetto di business) con esperti selezionati dalla Camera di commercio su temi quali il possesso dei requisiti per la costituzione e le agevolazioni previste dalla norma. E’ possibile accedere all’orientamento d’interesse prenotando un appuntamento on line dopo aver preso visione del panorama di Assistenze disponibili sul tema accedendo al sito della Camera di commercio di Milano: http://www.mi.camcom.it/assistenza-startup-e-pmi-innovative.
Le start up e PMI innovative in Lombardia. Sono 1.382 le start up innovative in Lombardia cui si aggiungono 68 PMI innovative. Le start up pesano il 21,7% sul corrispondente totale italiano, le PMI il 25,4%. Milano è il primo territorio con 936 startup (67,7% regionale e 14,7% nazionale) e 43 PMI (63,2% e 16%), seguita da Brescia (123 start up e 6 PMI), Bergamo (101 e 5) e Monza e Brianza (39 e 5).
Cosa sono le startup innovative. Sono società di capitali costituite anche in forma cooperativa che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
I requisiti per essere start up innovativa: sede principale in Italia o in uno Stato UE o EEA (spazio economico europeo) con sede produttiva o filiale in Italia, costituite da non più di 60 mesi, ultimo bilancio non superiore a 5 milioni di euro, non distribuire utili, non nascere da fusione scissione o cessione di ramo di azienda. Inoltre devono avere almeno una di queste caratteristiche: spese in ricerca e sviluppo maggiori o uguali al 15 per cento del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione, almeno i 2/3 dei dipendenti o collaboratori con laurea magistrale oppure 1/3 di dottorati, dottorandi o laureati con almeno tre anni di attività di ricerca certificata o almeno un brevetto o privativa industriale.
I vantaggi di una start up innovativa: agevolazioni fiscali per le pratiche del Registro delle Imprese, disciplina societaria flessibile, disciplina su misura per i rapporti di lavoro a tempo determinato, facilitazioni burocratiche (possibilità di costituzione della start up innovativa in forma di srl con procedura semplificata), accesso semplificato, gratuito e diretto al Fondo di Garanzia per le PMI, equity crowdfunding, non assoggettamento alla procedura di fallimento ecc..Condizione fondamentale per beneficiare di tali vantaggi è che le startup siano iscritte nell'apposita sezione speciale del Registro delle Imprese.
I vantaggi della procedura semplificata per la costituzione di una start up innovativa in forma di srl con modello tipizzato: è possibile utilizzare una procedura semplificata, che prevede per la stipula di atto costitutivo e statuto l'utilizzo di un modello standard tipizzato avvalendosi della piattaforma online disponibile su startup.registroimprese.it. In alternativa, atto costitutivo e statuto possono essere redatti con l’assistenza diretta della Camera di commercio. L'ufficio di Assistenza Qualificata Imprese (AQI), previo appuntamento, procede all’autentica dell’atto e alla sua trasmissione all'ufficio del Registro Imprese per l'iscrizione in sezione ordinaria e sezione speciale delle startup innovative, consentendo l'immediata operatività della società stessa.
La prima fusione tra due realtà bancarie sotto il controllo della Banca Centrale Europea è stata, da una parte, indotta dalla decisione del Governo di riformare il mondo delle popolari obbligandole a trasformarsi in SPA, dall'altra osteggiata, almeno inizialmente, dalla BCE stessa che avrebbe probabilmente preferito altri matrimoni con altri Istituti.
In ogni caso un processo di fusione avrebbe interessato, nel breve, i due Istituti per permettere un loro dimensionamento più adeguato alle future sfide europee e globali.
Il tentativo di salvare il patrimonio identitario del mondo popolare è naufragato, ma è da registrare che la prima fusione tra popolari porta alla creazione del terzo polo bancario italiano.
La FIRST CISL della Lombardia, regione dove la presenza della nuova banca è superiore ad ogni altro competitor, reputa fondamentale che i primi passi della nuova realtà siano fatti insieme a tutti i soggetti che costituiscono la banca. Innanzitutto i lavoratori e le lavoratrici e tutti gli altri soggetti civili e del territorio.
Una altra realtà italiana pone la sua sede in regione, nel suo capoluogo, la FIRST CISL saprà essere un valido interlocutore nell'interesse di tutti i lavoratori e le lavoratrici, in sinergia con gli altri stakeholder con l'obiettivo di costruire una "grande realtà" del credito che dia speranza e prospettive sui territori e nell'intero paese.
La Segreteria Regionale First Cisl
. Domani, venerdì 21 ottobre, dalle ore 10.00 alle 13.00, a Milano presso la "Casa del Pane" in Corso Venezia 58, sede anche dell’Unione Panificatori di Milano, “Casa del Pane” Corso Venezia 58, si terrà un presidio regionale organizzato da Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil Lombardia, delle lavoratrici e dei lavoratori dei panifici che hanno proclamato lo stato di agitazione a sostegno della vertenza nazionale per il rinnovo del contratto nazionale della panificazione artigianale e industriale.
"Dopo ventuno mesi di vacanza contrattuale e dopo numerosi incontri sia in sede plenaria che tecnica - spiega Massimiliano Albanese, segretario generale Fai Cisl Lombardia - abbiamo indetto questo pacchetto di 8 ore di sciopero e una campagna di mobilitazione e informazione straordinaria, per sbloccare la fase di stallo delle trattative e arrivare quanto prima ad un rinnovo del contratto che possa migliorare le condizioni di lavoro di circa 80.000 lavoratori e lavoratrici del settore".
Al presidio parteciperanno anche i lavoratori dell'azienda storica Panem di Muggiò, per denunciare la drammatica situazione in cui versa l'azienda che vede il Gruppo Novelli in concordato preventivo, con ritardi di alcuni mesi nei pagamenti delle retribuzioni e delle spettanze previdenziali.
. Domani, martedì 25 ottobre, nell'ambito di Expotraining 2016, alle 11 presso Fiera Milano City Padiglione Mico 0 Gate 15 via Gattamelata (Sala Turchese 2), si tiene l'incontro “Superare la crisi investendo sui giovani” organizzato dalla Flaei Cisl.
SUPERARE LA CRISI INVESTENDO SUI GIOVANI
In un momento storico nel quale in Italia la disoccupazione giovanile ha raggiunto circa il 40%, il prodotto interno lordo è calato del 3%, a fronte di una crescita generale in tutti gli altri Paesi, e il
numero di nuovi imprenditori è il più basso in assoluto, la ripresa italiana passa necessariamente attraverso i giovani.
L’incontro si propone di fare il punto su risorse e strumenti, di cui il Sistema Paese dispone, per passare dalla difesa all'attacco, ovvero dall'emergenza agli investimenti indispensabili per far tornare competitivo il sistema economico.
Presiede
Carlo De Masi segretario generale Flaei Cisl
Modera
Ubaldo Pacella responsabile Ufficio stampa Flaei Cisl
Interviene
Osvaldo Domaneschi segretario generale Cisl Lombardia
Relatori
Cristina Cofacci relazioni industriali Enel Italia
Emanuele Fontani amministratore delegato Nucleco
Stefano Giudici responsabile relazioni industriali Edison
Emilia Rio direttore risorse umane A2A
Ciro Cafiero giuslavorista
Suor Anna Monia presidente Fidae Lombardia
Conclude
Giovanni Luciano segretario confederale Cisl
Succede, purtroppo in Italia, in un supermercato di Cagliari.
E’ di questi minuti la tragica notizia di una bambina morta in un supermercato della catena Metro.
Dalle prime informazioni lo scaffale ha ceduto sotto il peso della merce e ha travolto la piccola che stava nel suo passeggino.
Il tragico evento riporta al centro il problema della sicurezza nei posti di lavoro, speculare su di essa porta ad accadimenti come quelli di Cagliari.
Alle autorità competenti il compito di accertare le responsabilità.
Noi invece dobbiamo vigilare, invitiamo le lavoratrici e i lavoratori a segnalare agli RLS e ai Rappresentanti Sindacali tutte le anomalie che dovessero riscontrare nei posti di lavoro, in modo da impedire che simili tragedie abbiano a ripetersi.
Le più sentite e commosse condoglianze alla famiglia della piccola scomparsa.
La segreteria Fisascat Cisl Milano Metropoli
Il comunicato dei sindacati
Le organizzazioni sindacali Filctem Femca e Uiltec e le RSU Milano Roberto Cavalli, riunitesi in assemblea con i lavoratori, esprimono sconcerto per le drammatiche notizie ricevute nella giornata di ieri e chiedono alla Società di ritirare l’insana decisione di chiudere la sede di Milano, città universalmente riconosciuta come la capitale della moda e dunque strategica per una società che in tale ambito opera. Dal punto di vista sociale tale scelta porrebbe circa 80 famiglie in grave difficoltà.
Se siamo arrivati a questa situazione la responsabilità è solo ed esclusivamente della cattiva gestione manageriale e non può ricadere sui lavoratori.
Proclamiamo dunque fin da subito lo stato di agitazione permanente che inizierà con uno sciopero indetto per la giornata odierna a partire dal termine dell’assemblea dei lavoratori. Chiediamo all’Azienda di ricercare tutte le possibili soluzioni per evitare la chiusura della sede Milano con la conseguente perdita dei posti di lavoro.
FILCTEM CGIL MILANO FEMCA CISL MILANO UILTEC UIL MILANO
Simona Lupaccini Eustachio Rosa Livia Raffaglio
RSU MILANO
Davide Moioli
Greta Presotto
Valentina Gabrieli
Si è insediato oggi, lunedì 24 ottobre, presso il Ministero degli Affari Esteri, su iniziativa del CGIE (Consiglio generale degli italiani all'estero) il tavolo interministeriale sulle tematiche del lavoro frontaliero.
Il tavolo, che vede la partecipazione di Cgil, Cisl, Uil e Acli, e dei Ministeri degli Affari Esteri, dell'Economia e Finanze, dello Sviluppo economico e del Lavoro, ha il compito di arrivare, dopo anni di insistenza da parte del sindacato, a un percorso che porti alla definizione dello " Statuto dei Lavoratori frontalieri".
Le Organizzazioni Sindacali intendono, con lo Statuto, affrontare temi quali fisco, tassazione, welfare e status giuridico di una figura, quella del frontaliero, che conta oltre 100.000 lavoratori in Italia e oltre un milione in UE.
Dichiarano i responsabili frontalieri di Cgil, Cisl, Uil: "Oggi è una giornata importante nella storia del lavoro frontaliero italiano, il Governo ha finalmente recepito la richiesta di affrontare i temi di questi lavoratori italiani, dando loro un quadro di garanzie e certezze. L'obiettivo è quello di arrivare in tempi rapidi all'approvazione di una legge specifica. Ci aspettiamo da parte del Parlamento, e in particolare dai parlamentari delle zone interessate al fenomeno del lavoro frontaliero, la necessaria collaborazione per arrivare a un risultato che consideriamo storico".
L'iniziativa assume un rilievo particolare dopo le vicende e le tensioni che hanno coinvolto i rapporti tra Italia e Svizzera con l'iniziativa popolare “Prima i nostri del Canton Ticino”.