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(AGENORD) – “Ho parlato a lungo col ministro Giovannini, anche domenica scorsa – chiarisce Giuseppe Sala, commissario unico e ad di Expo - e il tema del lavoro è, al di la di costruire un quadro normativo, quella di concertare, queste misure. Coi sindacati in realtà siamo assolutamente allineati sulle cose che vanno fatte. Non abbiamo opposizioni, forse sono gli stessi sindacati che vogliono accelerare, su questo percorso. Anche da questo punto di vista sono ottimista – conclude Sala - e ritengo che si arrivi a breve ad un protocollo condiviso, perché ci stiamo lavorando da mesi”.
Sono 142 mila le imprese di costruzioni lombarde, 2584 in meno in un anno. Sono 40 mila a Milano, 474 in meno in un anno. Un settore che conta oltre 400 mila addetti in regione, di cui 147 mila a Milano. Tra i settori che perdono più imprese: lavori di completamento e finitura di edifici (-616 in Lombardia, -80 a Milano), costruzione (-597, -68), tinteggiatura e posa vetri (-246, -27), rivestimento pavimenti e muri (-229, -47), installazione di impianti elettrici (-168, -66) e idraulici (-177, -57). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al I trimestre 2013. In Lombardia, le province che perdono di più per numero di imprese in un anno: Milano (-474), Bergamo (-398), Brescia (-322). In percentuale calano di più Cremona (-3,3 % in un anno), Lodi (-2,7%), Como (-2,6%).
Sostenibilità ambientale, quasi 59 mila le imprese milanesi impegnate. Di efficienza energetica e valorizzazione del patrimonio immobiliare si parlerà domani 9 luglio, ore 10-12, in Camera di commercio. Tra gli argomenti trattati: la sostenibilità come opportunità di investimento e di sviluppo, i criteri di selezione degli investimenti da parte delle principali Sgr, gli incentivi fiscali e la necessità di interventi choc, la gestione delle criticità, i bandi a sostegno del territorio (comuni e province lombarde), quel che servirebbe realmente per valorizzare il patrimonio storico, e le nuove tecnologie per promuovere l’efficienza energetica a partire dall’importanza del “fotovoltaico 2.0”. L’utilizzo di fonti energetiche alternative in azienda, una più forte attenzione ai consumi elettrici, l’installazione di impianti a basso consumo, sono alcune delle azioni concrete di responsabilità sociale intraprese dalle quasi 59 mila imprese milanesi impegnate nella tutela dell’ambiente e del territorio. Misure che mirano principalmente al risparmio energetico (nel 53,3% dei casi), allo sviluppo di prodotti e servizi eco-compatibili (11,2%) e all’utilizzo di fonti rinnovabili (4,6%). Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su 400 imprenditori di Milano e provincia con metodo Cati realizzata a giugno 2013 attraverso Digicamere. A testimonianza che il tema è molto sentito basta lasciar parlare i numeri: sono già oltre un milione gli attestati di efficienza energetica depositati in Lombardia nel catasto energetico edifici regionale dal 2007 ad oggi, circa 451 mila solo nelle province di Milano e Monza e Brianza (39,7%) seguite da Brescia e Bergamo, rispettivamente con 151.638 e 127.031 (13,3% e 11,2%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Cened (Certificazione Energetica Edifici), resi disponibili dall’Organismo di Accreditamento (Oda). Domani a palazzo Affari a Giureconsulti (http://www.palazzogiureconsulti.it), piazza Mercanti 2, dalle ore 10 alle ore 12, si terrà il convegno “Efficientamento energetico per la valorizzazione del patrimonio immobiliare”. “Alla luce del Decreto legge 63 del 4 luglio scorso affrontiamo tematiche che connettano il prodotto edilizio, la finanza degli investimenti dei Fondi immobiliari e la sostenibilità energetica, che è una priorità sentita da tutti _ ha dichiarato Marco Dettori, presidente di Osmi-Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano _ Proprio per questo è importante favorire e valorizzare tutti gli strumenti che aiutano a migliorarne le performance, in vista del traguardo del 2020: edifici nuovi ad emissioni zero, e a ridurre i consumi fin da subito, a partire dalle azioni di responsabilità sociale messe in campo dalle imprese e dalla riqualificazione edilizia degli edifici, residenziali e non e soprattutto sia pubblici sia privati”.
_ È uno sguardo nuovo, solidale, sul mondo della nutrizione quello che il Principato di Monaco proporrà ai visitatori dell’Esposizione Universale del 2015. Progetti e idee per dare forma al tema scelto dal padiglione monegasco – “Excellence and Solidarity. A New Look at Feeding the Planet” – sono stati presentati da Robert Fillon, ambasciatore del Principato di Monaco in Italia e commissario generale del Padiglione,che questa mattina ha firmato con il commissario unico per l'Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, il contratto di partecipazione del Paese. Si tratta del 59esimo documento sottoscritto dalla società organizzatrice con i partecipanti ufficiali.
Grazie a una struttura aperta, con differenti punti di ingresso, e costruita con materiali riciclabili, il padiglione del Principato di Monaco dimostrerà come investire in protezione ambientale, sicurezza alimentare e in sviluppo sostenibile sia un atto di attenzione nei confronti delle nuove generazioni, indispensabile per la loro crescita. Da tempo, il Paese ha inserito nella propria politica internazionale progetti di elevata responsabilità sociale, volti a combattere la fame e la povertà nelle zone più disagiate del mondo, attraverso programmi di protezione della biodiversità e di formazione in campo agroalimentare.
L’impegno nel campo della cooperazione internazionale e della sostenibilità, in vista del raggiungimento degli obiettivi del Millennio, fissati nel 2000 dalle Nazioni Unite, è valso al principe Alberto la presidenza del comitato dell'Expo Milano 2015 che si occuperà di selezionare le best practices nell’ambito del programma “Feeding Knowledge”, un importante strumento per migliorare l’accesso e lo sviluppo delle conoscenze e per favorire la cooperazione sulla ricerca e l’innovazione per la sicurezza alimentare. Il padiglione monegasco, che si estende su una superficie di 1.010 metri quadrati, è situato vicino all’ingresso Est, non distante dal Parco della Biodiversità, dal Padiglione dedicato alla sostenibilità e dal Cluster Isole, Mare e Cibo. Da questa posizione potrà favorire in modo efficace lo sviluppo del tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. “Abbiamo scelto di coniugare l’immagine ‘glamour’ con cui viene identificato il Principato di Monaco al tema socialmente rilevante di Expo Milano 2015: l’alimentazione e la sostenibilità. Per questo motivo _ ha spiegato Fillon _ nel nostro padiglione mostreremo come ‘l’Eccellenza solidale’ può ‘nutrire il mondo diversamente’. Spiegheremo ai visitatori che grazie ad azioni di cooperazione internazionale è possibile attuare una più equa distribuzione e condivisione delle ricchezze”. “Siamo molto fieri di avere Monaco e il principe Alberto con noi, in prima fila, nella promozione di corrette abitudini alimentari e nella diffusione di best practices _ ha dichiarato Sala _ Nel dialogo tra le nazioni che l'Expo Milano 2015 favorirà, la solidarietà è senza dubbio uno degli strumenti migliori da mettere in campo. La caratteristica peculiare del padiglione monegasco sta proprio nella scelta di valorizzare la cooperazione internazionale come mezzo per vincere la sfida di assicurare il diritto a tutti di avere cibo sano, sicuro e sufficiente”.
Dall'India al Niger, dal Pakistan al Salvador, dal Marocco all'Albania: sono oltre cinquanta i progetti di cooperazione internazionale che l'Iscos Lombardia, l'istituto della Cisl per la cooperazione allo sviluppo, ha realizzato nei suoi primi 25 anni di attività. Per festeggiare l'importante anniversario, venerdì 5 luglio sarà una giornata dedicata al lavoro dignitoso nel mondo. Si comincia alle 15.30, nella sede regionale di via Vida 10, con il dibattito "Ovunque lavoro, comunque dignitoso. Qual è il prezzo giusto per i nostri abiti?". A due mesi dalla tragedia di Dacca, dove in seguito al crollo di un "palazzo-fabbrica" di otto piani hanno perso la vita più di mille persone, si confrontano: Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia, Giacomo Barbieri, dell'Ilo/Actrav Torino, Sergio Spiller, segretario generale aggiunto Femca Cisl, Roberto Santaniello, direttore Relazioni internazionali Comune di Milano, Marco Grandi, responsabile Ufficio cooperazione e solidarietà internazionale Comune di Milano. Interverranno a portare una loro testimonianza anche: Md. Abdullah Al Mamun, segretario generale Associazione della Comunità del Bangladesh a Milano, Salah Uddine, lavoratore bengalese dell'Anolf Bergamo
Dalle 19, sempre in via Vida, si apre la festa con il buffet di cibi dal mondo a cura del Gruppo donne internazionale, le musiche balcaniche della Babbutzi Orkestar e le danze burkinabé dei Buanda Buanda Bende, il recital dalla viva voce dei protagonisti di Iscos Lombardia.
Fondata nel 1988, Iscos Lombardia ha realizzato progetti di cooperazione internazionale in Africa (Mozambico, Guinea Conakry, Guinea Bissau, Burkina Faso, Ghana, Niger, Burundi), America Latina (Brasile, Ecuador, Argentina, El Salvador e Perù), Asia (India, Pakistan, Birmania, Bangladesh, Palestina) ed Europa (Bosnia Erzegovina, Kosovo, Russia, Albania). I progetti in corso riguardano Perù (nelle zone di Altiva Canas e di Pomallucay), Niger, El Salvador, Palestina, Albania, Sub-continente indiano (India, Pakistan e Bangladesh), Mozambico e Marocco. Gli ambiti di intervento includono: formazione professionale e sindacale, supporto allo sviluppo locale e comunitario, turismo responsabile, istruzione primaria.
Iscos Lombardia è impegnata da anni in progetti di co-sviluppo, un modello di cooperazione allo sviluppo nel quale i migranti sono considerati attori di trasformazione delle società di origine e al tempo stesso soggetti attivi e dinamici nel processo di integrazione nelle società di accoglienza. Promuove inoltre azioni di sensibilizzazione sul territorio lombardo rivolte alla cittadinanza ed ai lavoratori sulle tematiche della cooperazione internazionale, della solidarietà e dei legami tra i popoli, con particolare riguardo alla promozione dei diritti dei lavoratori e del lavoro dignitoso per tutti.
(AGENORD) "Vogliamo negoziare entro fine anno la modifica dei vincoli di bilancio per la Lombardia, il Comune di Milano e i Comuni coinvolti nell'Expo 2015. Se il Governo dirà di sì bene, se il Governo dirà di no allora dal primo gennaio Regione Lombardia è pronta a violare le regole del patto, perché è giusto così". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. "Domenica ne ho parlato con Enrico Letta a Monza _ ha precisato Maroni _ che non ha detto nè sì nè no, ha detto 'ni'. Ne discuteremo e vedremo. Ma noi questa battaglia la faremo e sappiamo che tanti sindaci lombardi sono convinti."
(AGENORD) - La situazione economica milanese continua a presentare delle criticità, anche se non mancano i segnali di ripresa. Nel corso del 2012 il Pil milanese è sceso dell’1%, arrivando a 4 miliardi di euro di valore aggiunto persi dal 2008 a oggi, mentre il reddito disponibile delle famiglie milanesi scende nel 2012 dell’1,5%. Effetto Expo: il biennio 2014-15 riporterà Milano ai valori pre crisi con una crescita del +1,3% nel 2014 (superiore al dato europeo) e +1,6% nel 2015. Sarà trainata da servizi (+1,1%) e industria (+2,3%) e il reddito delle famiglie crescerà del 3%. Grazie soprattutto alla sua vocazione internazionale incentrata per lo più su imprese medio-piccole: le esportazioni milanesi nel 2012 sono cresciute del 3,5%, grazie soprattutto ai mercati emergenti (Cina, ma anche India, Indonesia e Thailandia). Bene il comparto moda (+9,8%). Ma Milano è gateway internazionale anche grazie ai turisti (7 milioni nel 2012), alle presenze in Fiera (6 mila espositori stranieri) e alla capacità di attrarre studenti stranieri (quasi 3 laureati ogni 100). La crisi non ferma le imprese milanesi, con un tasso di crescita dell’1,7%, per un totale di quasi 285 mila imprese attive, di cui un quinto con una titolare donna, il 9% con un titolare under-35 e il 12% con un titolare o un controllo straniero (+0,8% come peso in un anno). Un tessuto imprenditoriale che assiste alla crescita delle imprese della green-economy (+59% in quattro anni) e del welfare e dei servizi alla persona (+3%). Decisamente più difficile la situazione del mercato del lavoro: nel corso dell’ultimo anno la disoccupazione a Milano è cresciuta di due punti percentuali, sfiorando l’8%, un dato che passa però al 24,8% se consideriamo i giovani tra i 20 e i 24 anni. Emerge dal rapporto annuale “Milano Produttiva”, a cura dell’Ufficio studi della Camera di Commercio, giunto alla 23° edizione, con un bilancio dell’economia di Milano e provincia nel 2012 e inizio 2013. L’indagine sulla fiducia delle imprese. Piccoli segnali di ottimismo tra le imprese milanesi, anche se le criticità permangono. Se per quasi 9 imprenditori milanesi su 10 il peggio della crisi economica non è ancora passato, aumenta leggermente chi pensa ci sia un lieve miglioramento (12%: +7% in 6 mesi), mentre cresce anche la quota che vede una tenuta e reazione da parte delle imprese nonostante la crisi (per il 56%: +11% in 3 mesi). Scettiche anche le aspettative sull’occupazione: il 94% _ era il 90% ad aprile _ delle imprese non farà assunzioni nel prossimo anno. Emerge dall’indagine condotta per la Camera di commercio da Ipsos nel 2013 sulle imprese milanesi. “In questo ultimo anno _ ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano _ assistiamo a un difficile cammino verso la ripresa, con alcuni trend che ci fanno ben sperare, a partire dall’apertura internazionale di Milano che rappresenta una via obbligata per la crescita. Anche la voglia di fare impresa dei milanesi non è diminuita, soprattutto attraverso lo sviluppo di settori innovativi come quelli della green economy e del welfare privato. Ora però è necessario effettuare un salto di qualità, in particolare per quanto riguarda l’occupazione. Occorre promuovere una crescita in grado di creare lavoro per i giovani incentivandone il profilo di professionalità e competenze, e attrarre al tempo stesso talenti altamente qualificati. Di particolare rilievo la prospettiva di Expo 2015 in grado di riportare progressivamente Milano ai valori pre crisi”.
“Milano Ti Forma – Corsi di formazione per tutti”: questo l’headline scelto per la nuova campagna di promozione dei corsi di formazione professionale proposti dal Comune di Milano per l’anno 2013-2014. A presentare questa mattina la campagna, l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Ricerca, Università Cristina Tajani.
La campagna è stata creata da due studentesse diplomate in grafica presso la Civica scuola di Arte e Messaggio di Milano Chiara Tomaini e Alice Fattore, coadiuvate dagli insegnanti Lilli Geri e Carlo Girone. Sei sono i soggetti multietnici che costituiscono il visual della campagna declinata in affissioni e manifesti.Sono oltre 600 i corsi di formazione, per italiani e stranieri, offerti dal Comune: dalle lingue straniere alla liuteria, dall’informatica alla grafica, dall'ottica alla fotografia, fino alla ristorazione e alla sartoria, passando dai corsi per ausiliari socio assistenziali (Asa) a quelli per operatori socio sanitari (Oss). Percorsi capaci di coniugare l'utilità dell'apprendimento con l'efficacia e l’economicità dell'investimento formativo. L’obiettivo dell'inserimento professionale è facilitato dalle convenzioni con oltre 350 imprese che offrono opportunità di tirocini e stage agli studenti. Nell’anno 2012-2013 sono stati 8.285 gli iscritti (3.153 maschi e 5.132 femmine): la maggior parte sono italiani, ma figurano anche 1.271 cittadini extracomunitari e 728 comunitari. I corsi più richiesti sono quelli di lingue, con 574 moduli di inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, ma anche russo, serbo-croato, arabo, cinese, giapponese turco e italiano per stranieri. A seguire quelli di arte e artigianato con 22 moduli, informatica con 21 moduli, comunicazione pubblicità ed editoria con 18 moduli, terziario e servizi all’impresa 11, moda e sartoria 9, professioni Socio sanitarie 8, progettazione del verde 6.
La conferenza è stata anche l’occasione per presentare alla stampa Spin-off Arte & Messaggio, lo spazio attrezzato per sostenere l’avvio di attività a carattere imprenditoriale. La struttura, dotata di tutte le strumentazioni atte a renderla simile a uno studio professionale, è inserita all’interno degli spazi della Scuola di via Giusti 42 ed è espressamente rivolta a ex studenti dei corsi di grafica, illustrazione vetrinistica-visual merchandising e progettazione di giardini. Scopo del progetto è mettere in condizione la neo-impresa, attraverso l’azzeramento dei costi di gestione, di dar corso a un vero e proprio progetto imprenditoriale. L’avvio effettivo del percorso di spin-off è previsto per l’autunno 2013. Tutte le informazioni sui corsi sono disponibili su www.lavoroeformazioneincomune.it
_ Domani mattina, 24 luglio, alle 11.30 i lavoratori Autogrill manifesteranno davanti al punto vendita di piazza Duomo, per protestare contro la decisione della società di chiudere il magazzino di Pieve Emanuele e lasciare a casa 97 persone. Nel corso del presidio, organizzato dalla Fit Cisl Lombardia, si terrà una conferenza stampa. “Autogrill non è in crisi _ afferma Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia _ Vuole solo sostituire questi lavoratori con altri più precari e più ricattabili, risparmiando sicuramente sul costo del lavoro, ma tagliando diritti e salari”. “Siamo molto preoccupati per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie e indignati per il comportamento della società, a cui chiediamo di tornare sui suoi passi e di assumersi le proprie responsabilità _ aggiunge _ Siamo pronti ad intraprendere ogni possibile azione per la tutela dei lavoratori e chiediamo alle istituzioni di intervenire per la difesa del lavoro e della legalità”.
In riferimento all’inchiesta che coinvolge cinque agenti della Polfer di Lambrate, il segretario generale del SIULP (sindacato di polizia maggiormente rappresentativo tra i poliziotti) di Milano, Mauro Guaetta, ha rilasciato la seguente dichiarazione. “Il Siulp milanese è sempre stato per la giustizia, ma mai giustizialista. In relazione a quanto ipotizzato nei confronti di alcuni colleghi del Posto Polfer di Lambrate, esprime la propria, massima, fiducia nei confronti della magistratura, sicuro che la verità verrà accertata. Stigmatizza con forza il comportamento dei soliti ‘condor’ che utilizzano questi avvenimenti per i propri scopi, rilasciando dichiarazioni sulla carta stampata quantomeno discutibili”.
“C’è grande preoccupazione tra i lavoratori dell'Aler di Milano per le dichiarazioni del presidente Maroni sul dissesto finanziario dell'ente e sul futuro del proprio stipendio. Già da tempo avevamo evidenziato gli sprechi e il ricorso esagerato alle consulenze esterne, ma far ricadere sul costo del lavoro scelte o politiche sbagliate nella gestione del patrimonio di edilizia pubblica ci appare quanto di più ingiusto. I lavoratori dell’Aler si prodigano ogni giorno, in prima linea, nelle portinerie, come custodi sociali, nelle manutenzioni, negli uffici tecnici, negli sportelli all'utenza e nei settori amministrativi per garantire legalità e un servizio all'altezza di una grande area metropolitana europea. Alle ricadute della crisi economica e dell'aumentato disagio abitativo si deve rispondere con politiche chiare e con piani industriali seri, senza dimenticare che gli alloggi gestiti dall’ente sono stati realizzati negli anni con il contributo economico di intere generazioni di lavoratori”.
Sono oltre 40mila le imprese digitali in Lombardia, circa una su quattro del totale nazionale. Oltre la metà è concentrata a Milano (23.062 imprese, 55,4%). Seguono Brescia (10,8%), Bergamo (7,4%) e Monza e Brianza (7,2%). Circa un’impresa digitale su tre in Lombardia si occupa di attività di direzione aziendale e consulenza gestionale, quasi una su quattro nella produzione di software e attività informatiche e oltre una su cinque nel settore pubblicitario e delle ricerche di mercato. Più di 800mila gli addetti delle imprese digitali italiane, quasi uno su tre è lombardo (28,4%). Tre addetti su quattro lavorano a Milano (21% del totale nazionale). Al secondo posto Brescia (5,8%) e al terzo Bergamo (4,8%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al I trimestre 2013. La ricerca di ASSINTELdigitale presentata oggi in Camera di Commercio di Milano. 230.000 è il numero dei soggetti censiti, di cui 173.000 sono a pieno titolo nuove imprese digitali e si muovono nei Servizi Web, Mobile e Internet of Things, nel Software e Big Data, nella Consulenza, nei nuovi Media sociali, nel Design, nelle Produzioni multimediali e nel Digital Entertaiment, nel Finance 2.0. Sono soprattutto piccole imprese di under 35. Negli anni della crisi crescono, nel 2013 il fatturato sarà in miglioramento o stabile per i tre quarti degli intervistati.
- Sono 648 le domande presentate dalle imprese per effettuare nuove assunzioni o stabilizzare i dipendenti con contratti a progetto e contratti a tempo determinato. Il 52% delle domande riguarda neo assunzioni e il 65% del totale delle richieste sono concentrate a Milano città: questi i primi risultati del bando OccupaMi 2013, giunto alla sua seconda edizione e promosso da Comune e Camera di Commercio di Milano. Il bando OccupaMI, giunto alla seconda edizione, mette a disposizione di start up e nuove imprese registrate da meno di 48 mesi, micro e piccole-medie imprese esistenti da più di 4 anni, 2,5 milioni di euro per favorire l’occupazione. Un milione 250mila euro messi a disposizione dal Comune per le aziende cittadine e altrettanti dalla Camera di Commercio per le realtà imprenditoriali presenti nell’intera provincia di Milano. Per accedere ai contributi le imprese, al momento della presentazione della domanda, devono già aver effettuato l’assunzione o impegnarsi ad effettuarla entro 60 giorni dall’assegnazione del contributo.Ad oggi sono 648 le domande pervenute, il 52% riguardante neo assunzioni. Il finanziamento è richiesto soprattutto per attivare contratti a tempo indeterminato (90%) ed oltre un terzo delle imprese che vogliono assumere sono start-up con meno di 48 mesi (36%); 9 le start up innovative che hanno partecipato. Un terzo delle assunzioni riguarda laureati, una su otto over 45 e 1 su cento a partita IVA.
(AGENORD) – Milano, 9 lug. - C’è un po’ di confusione sul lavoro generato da Expo – dice Danilo Galvagni, segretario della Cisl milanese - i contratti nazionali comprendono la necessaria flessibilità. Le deroghe sono previste nel protocollo Expo con un fine preciso, ma attenzione Expo non vive solo di deroghe. La contrattazione locale deciderà e le deroghe vanno discusse caso per caso. Altre fibrillazioni non vanno prese in considerazione. Ma c’è un grande problema che sovrasta gli altri: passati i 6 mesi di Expo, tanti lavoratori non avranno altro spazio, altre opportunità. Su questo problema occorre lavorare, è il nostro mestiere, noi siamo sindacalisti. E le strumentalizzazioni non sono accettabili. Sulle deroghe previste, lo ripeto, si discute a Milano, in casa nostra. La flessibilità c’è già, è nei contratti. E non tutto, ovviamente, può diventare una deroga. Ora ci stiamo concentrando sulle attività dentro il recinto di Expo – conclude Galvagni - ma il rischio è perdere di vista tutto l’indotto che, almeno in parte, poi potrebbe avere continuità. Questo è un tema da affrontare concretamente”.
Al termine dell’incontro tra i sindacati confederali e i vertici della Fondazione Cerba, tenutosi oggi, il segretario generale della Cisl Milano Metropoli, Danilo Galvagni, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“In riferimento alla rete ospedaliera, punto di forza della sanità milanese, ed in particolare agli IRCCS, il cui bacino di utenza va ben al di là dell'area metropolitana, non possiamo fare a meno di rilevare come, nel quadro di un suo imprescindibile adeguamento alle prospettive aperte dal progresso scientifico, la situazione attuale veda il proliferare di diverse iniziative parallele: il nuovo Ospedale Policlinico, per il quale si è già in fase di realizzazione, la Città della Salute e della Ricerca, il Cerba.
Ognuno di questi progetti, preso a sé, ha senza dubbio una sua logica e persegue delle finalità condivisibili. Il problema sta nel fatto che in larga misura non sono compatibili tra loro e soprattutto nella carenza di governance da parte della Regione Lombardia. E' necessario individuare le priorità e fare le scelte politiche di fondo su quale dovrà essere il futuro assetto della rete ospedaliera metropolitana, evitando sovrapposizioni e sprechi di risorse, in un'ottica di integrazione con la medicina territoriale, da sempre anello debole del sistema sanitario milanese e lombardo, tenendo anche ben presenti tutte le problematiche legate alla ricerca scientifica, a partire dalla necessità di arrestare la fuga di giovani talenti dal nostro Paese. E' tempo che la Regione scelga. La Cisl non ha pregiudiziali a favore di questo o di quel progetto; quello che, come sempre, ci sta più a cuore è la salute dei cittadini”.
Negli ultimi dieci anni si è verificata una forte contrazione nel numero dei lavoratori pubblici. Nel 2011 si contano poco più di 2,8 milioni di dipendenti, al netto degli appartenenti alle forze armate e ai corpi di polizia, con una caduta dell'11,5% rispetto al 2001, ovvero di 368 mila unità. A rilevarlo è l'Istat nel IX censimento generale dell'industria e dei servizi che ha registrato 4.425.950 imprese attive al 31 dicembre 2011, con un aumento dell'8,4% sul 2001: la crescita più consistente si è verificata nel Sud (+12,2%). Nello stesso periodo, gli addetti sono aumentati di circa 700 mila unità, con un forte incremento nel commercio.
Il settore più dinamico dell'ultimo decennio, tuttavia, è stato il non-profit: le istituzioni del comparto sono aumentate del 28% e gli addetti del 39,4% con 4,7 milioni di volontari. Presentando il nuovo censimento, l'Istat spiega come "la trasformazione di enti da diritto pubblico a diritto privato e le politiche di limitazione del turnover dei dipendenti hanno comportato un calo anche nell'occupazione". Oltre alla diminuzione dei dipendenti, nel settore pubblico si riducono anche i lavoratori temporanei (-21,3%), mentre aumentano in misura considerevole, del 18%, i lavoratori esterni. Nel dettaglio, tra gli enti locali, i comuni segnano il calo più forte del numero di addetti (-10,6%). Meno marcata è stata invece la contrazione nelle regioni (-8,6%).
(AGENORD) – Milano, 11 lug. - Rinnovata la convenzione tra il comune di Milano, l’Agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza, obiettivo: lotta all’evasione fiscale. La collaborazione fra le tre istituzioni non è nuova e ha già dato importanti risultati. Delle 2170 segnalazioni del comune di Milano, 675 sono diventate avvisi di accertamento, sui quali GdF e Agenzia delle entrate hanno lavorato, che potrebbero portare all’erario di palazzo Marino 16 milioni di euro. Nel corso degli anni la collaborazione ha prodotto risultati importanti, tanto è vero che nel 2009 le segnalazioni del comune erano state solo 19, poi 120 già nel 2010, per diventare 693 nel 2011 e 1134 nel 2012. Complessivamente – ha spiegato l’assessore al Bilancio di palazzo Marino Francesca Balzani - dalla lotta all’evasione, il comune ha incassato 22 milioni nel 2009, 31 nel 2010, 26 nel 2011, 37 nel 2012 e poi si attende di introitare 45 milioni nel 2013 e 50 nel 2014. La collaborazione si fonda su una fitta mole d’informazioni che, soprattutto il comune, può mettere a disposizione, attraverso le proprie banche dati, alla GdF. Tra i casi più significativi, le fittizie residenze all’estero, l’utilizzo improprio dei servizi comunali, i grandi patrimoni immobiliari che non compaiono nelle denunce dei redditi, gli evasori totali.
A Milano e provincia sono oltre 17.000 gli sfratti con richiesta di concessione della forza pubblica, con un forte aumento di quelli per morosità. Le esecuzioni degli sfratti coinvolgono quotidianamente, senza alcun criterio o garanzie, famiglie con minori, anziani o invalidi che restano senza possibili risposte alternative. I Comuni non garantiscono ormai neppure i livelli minimi di tutela ai soggetti più deboli, nemmeno attraverso il ricovero temporaneo in albergo o comunità. Solo a Milano sono oltre 80 le famiglie già sfrattate, con l’assegnazione di una casa popolare sulla carta, ma prive di offerta da mesi, mentre altre 150 famiglie con sfratto eseguito o con forza pubblica concessa attendono gli esiti della loro domanda. Ciò che serve subito è un intervento immediato del prefetto per graduare la concessione della forza pubblica nell’esecuzione degli sfratti. Serve, inoltre, che tutte le Istituzioni coinvolte: Governo, Regione, Comuni, si assumano le loro responsabilità e affrontino il problema degli sfratti con misure urgenti e straordinarie, stanziando risorse e aumentando l’offerta di case popolari a canone sociale. I dati reali dell’emergenza sfratti a Milano e Provincia, le proposte sindacali e lo svolgimento del presidio del 18 luglio, dalle 17 alle 19, davanti alla Prefettura, saranno presentati durante una conferenza stampa mercoledì 17 luglio, alle 11, in via Tadino 23 alla sede Cisl.
Circa il 70% delle persone conosce lo skimming, il 69% ha ricevuto richieste di dati personali tramite internet, il 55% conosce il phishing
Il furto d’identità è una modalità di furto molto subdola – dichiara Pietro Giordano, Presidente nazionale di Adiconsum - perché la perdita di possesso dei propri dati comporta conseguenze pesanti per il consumatore sia dal punto di vista economico, sia di stress per le pratiche da avviare a cominciare dalla denuncia di quanto accaduto.
Adiconsum che coordina il progetto europeo MeisMine il quale si inserisce nell’ambito del Programma Europeo di Prevenzione e Lotta contro la Criminalità della Commissione europea – Direzione Affari interni, lancia un Osservatorio per monitorare costantemente il fenomeno del furto di identità, con l’obiettivo di creare un modello di osservatorio permanente del fenomeno che possa essere replicato ed esportato in altri paesi EU e paesi candidati per creare una rete di osservatori del fenomeno.
Intanto dai primi risultati parziali emersi da una ricerca condotta da Adiconsum sulla conoscenza del furto d’identità in Italia che verrà presentata nella sua completezza a settembre un sito informativo ad hoc, www.furtodidentita.it una mail: infopoint.meismine@adiconsum.it
Il Simed, il sindacato dei mediatori civili e commerciali e dei mediatori familiari promosso dalla Cisl Milano Metropoli, "Auspica un voto di fiducia per bloccare gli emendamenti delle Commissioni, che hanno trasformano la mediazione civile in un 'mercato'. L'incontro di programmazione gratuito 'voluto dagli avvocati parlamentari' porterebbe a conseguenze disastrose per la giustizia, i lavoratori e il Paese, violando gli articoli 36 e 41 della Corte costituzionale. Ci sarebbe, probabilmente in molti casi, un'elusione dell'Istituto; mancata congrua remunerazione dei mediatori secondo quantità e qualità del lavoro prestato; costi elevati per lo Stato, che dovrà assimilare il mediatore al curatore fallimentare, che ha diritto al compenso anche senza attivo (Sent. 174/2006 Corte Costituzionale).
Tutto questo allontana degli obiettivi di ripresa economica del Decreto Fare, non contribuisce alla deflazione delle cause pendenti e non porta al sistema Paese i benefici di un nuovo modo di trovare soluzioni al contenzioso".