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Dove investire per avere una smart-city? Gli imprenditori puntano sulle infrastrutture digitali (33,9%), sullo sviluppo sostenibile (26,3%) e sui “servizi smart”(18,8%). Tra i tipi di servizio che si vorrebbero dal progetto Smart City, il 26,9% punta sulla rete wi-fi diffusa su tutto il territorio della città, ma anche la possibilità di ottenere informazioni in tempo reale sui vari aspetti del vivere e lavorare quotidiano (17,7%). Sono questi i dati che emergono da una indagine della Camera di Commercio di Milano su oltre 200 imprese milanesi ad aprile 2013. Intanto “entro fine mese sapremo quali e quanti dei 12 progetti per una Milano più 'smart' verranno approvati e finanziati dal Miur, per un ammontare complessivo di circa 170 milioni di euro” dice l’assessore alle Politiche per Lavoro, Università e Ricerca, Cristina Tajani,
Convegno sull’economia digitale oggi in Camera di commercio. Di Smart city e innovazione digitale in Italia e Francia si è parlato oggi in Camera di commercio di Milano nel corso del convegno “Economia digitale: Smart City. Un’opportunità di mercato per le aziende francesi e italiane”, organizzato dall’Agenzia Francese per gli Investimenti Internazionali e la Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie (CFCII) in collaborazione con la Camera di commercio di Milano. Tra i temi: i servizi già disponibili per le imprese e le prospettive di evoluzione anche in relazione al patrimonio informativo delle amministrazioni pubbliche che sta diventando accessibile come occasione di sviluppo imprenditoriale.
ICT, rapporti commerciali tra Lombardia e Francia. È stato di quasi 2 miliardi di euro l’interscambio commerciale tra Lombardia e Francia nel settore legato all’ICT nel 2012, quasi 940 milioni di euro le importazioni (64% nazionale) e 842 milioni le esportazioni (51% nazionale). Per import di prodotti Milano è prima con il 59% lombardo seguita da Monza e Brianza (35%) mentre nelle esportazioni si invertono le posizioni, Milano è seconda (29%) dopo Monza e Brianza (57%). La Lombardia esporta soprattutto componenti elettronici e schede elettroniche (64%) che sono anche il prodotto più importato (31%) insieme agli strumenti e apparecchi di misurazione e precisione (30%). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2012 e 2011.
“Creare una Milano smart - ha dichiarato Erica Corti, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano - significa migliorare la qualità della vita dei cittadini, rafforzare la competitività e l’attrattività della nostra città a livello internazionale. Una strada da seguire con determinazione e che può essere una occasione di sviluppo per le nostre imprese nell’ambito di una collaborazione con Paesi come la Francia che hanno già compiuto passi importanti in questa direzione”.
Lettera aperta dell’assessore al Lavoro della Provincia di Milano, Paolo Giovanni Del Nero, per dare un colpo di acceleratore ai contratti flessibili in vista di Expo 2015. “Per realizzare l’Evento e per la sua gestione è fondamentale attivare, facendo nostro l'appello del neopresidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, un sistema contrattuale che faciliti la flessibilità d’impiego dei giovani e di quanti saranno al lavoro per Expo 2015. Si tratta di attività correlate – scrive Del Nero - che riguardano gli spazi espositivi, la ricezione alberghiera, la ristorazione ai vari livelli, ma anche la gestione di progetti mirati a far emergere i valori e i temi di Expo 2015 che fanno chiaro riferimento all’alimentazione e all’ambiente. Sono interessati aziende private ma anche Consorzi del milanese, intenzionati a valorizzare le loro produzioni. E’ giunto il tempo di superare i tavoli di confronto per dare concretezza alle opportunità di lavoro per il nostro territorio collegate ad Expo 2015. Anche perché, oltre ai sei mesi dell’Evento, le forze lavorative possono essere impegnate nella fase di preparazione e in quella successiva. Si può dunque ipotizzare un impegno di sei mesi più sei. Il fabbisogno di manodopera in tutti i settori produttivi, infatti, sarà caratterizzato da una significativa costante crescita con l’approssimarsi dell’Esposizione e le competenze professionali richieste ai lavoratori coinvolti riguarderanno tutti i livelli”. Poi l’assessore al Lavoro entra nel merito delle proposte. “In questo contesto è emersa chiaramente la necessità di poter utilizzare modalità più flessibili sia in termini strettamente contrattuali che di orario di lavoro, in modo da essere pronti a rispondere alle richieste che le imprese, già oggi, stanno avanzando. Per poter garantire alcuni servizi e attività per un buon svolgimento dell'Evento, e delle attività collaterali; l'articolazione dell’orario di lavoro quasi certamente richiederà un superamento dell’attuale rigidità prevista da molti CCNL, in particolare ad esempio, nei settori del commercio, servizi alla persona, trasporti e le forme contrattuali tipo somministrazione, staff leasing. Bisognerà pensare a riformulare gli intervalli di tempo tra contratti a termine, allargare a tutti l’assenza di causale e la stagionalità, nonché semplificare la certificazione della formazione in apprendistato”. La lettera aperta è stata inviata a Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano; Gianfelice Rocca, Presidente di Assolombarda; Giuseppe Sala, Ad e Commissario straordinario di Expo 2015 Spa; ai Presidenti delle Associazioni datoriali; ai Segretari di Cgil, Cisl e Uil. Concludendo Del Nero mette a disposizione, per la formazione e l’organizzazione delle attività le strutture necessarie: “La Provincia mette a disposizione i propri Servizi per il lavoro e l'Osservatorio del mercato del lavoro per promuovere un punto d’incontro tra il collocamento, la formazione e il coordinamento delle risorse umane da impegnare nell’Expo 2015”.
Ogni giorno 34 giovani creano un’impresa a Milano, su un totale di 120 imprese che nascono. In due anni cresce il peso dei giovani sulle nuove iscrizioni: dal 26% al 28%. Tra gli aspiranti imprenditori, uno su quattro lo fa per trovare un lavoro secondo un’indagine condotta su 500 aspiranti imprenditori utenti dello Sportello Punto Nuova Impresa Formaper. Principali settori per i giovani: ristorazione e costruzioni, con più di un’impresa su dieci. Ma crescono in agricoltura: nei primi tre mesi del 2013 un terzo delle iscrizioni è di un giovane. Tra i settori di specializzazione dove i giovani pesano di più: agenti e mediatori di assicurazioni (42,9% sulle attive) e commercio ambulante di bigiotteria (39,9%), ristorazione con asporto (34,8%), procacciatori e intermediari di assicurazioni (34,5%). Crescono le imprese giovanili di intonacatura (75% delle nuove iscritte), agenti e mediatori di assicurazioni (63,8%), ristorazione con asporto (58,1%), commercio ambulante di bigiotteria (57,1%). Tra i settori in cui i giovani sono un po’ meno presenti (15,5% sul totale delle attive), ma in forte crescita,c’è la mediazione immobiliare (57,1% delle nuove iscritte). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al primo trimestre 2013 e per le specializzazioni tenendo conto dei settori con oltre 100 imprese giovanili, con titolare con meno di 35 anni. Oggi in Provincia di Milano presentazione del rapporto “Lungo il tunnel” nell’ambito dell’iniziativa Job Matchpoint, Fiera del Lavoro. Punto Nuova Impresa è un servizio gratuito mirato e pratico di supporto agli aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi nel compiere scelte meditate e consapevoli per avviare attività competitive in grado di reggere sul mercato. Nella sede della manifestazione in via Vivaio 7, dalle ore 9.00, uno stand di Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano fornirà informazioni sui servizi a disposizione per mettersi in proprio ed alle ore 15.00 workshop “Start-up e autoimprenditorialità”. “La semplificazione burocratica e la crescita della sinergia tra lavoro e formazione - ha dichiarato Alberto Meomartini, vice presidente della Camera di commercio di Milano - sono elementi importanti su cui le istituzioni possono lavorare insieme per favorire la crescita dell’occupazione”.
“La Camera di commercio - ha dichiarato Massimo Ferlini, membro di giunta della Camera di commercio di Milano- promuove l’occupazione attraverso l’autoimprenditorialità, perché fare impresa può essere un antidoto efficace alla disoccupazione. Mettersi in proprio rappresenta cioè un’azione anticiclica che aiuta non solo a trovare un’occupazione ma anche a far ripartire l’economia. Proponiamo bandi per le imprese e a sostegno dell’occupazione e con Punto Nuova Impresa, uno sportello gratuito che aiuta gli aspiranti imprenditori ad orientarsi, seguiamo quasi 2 mila persone all’anno. Camera di Commercio è inoltre disponibile a impegnarsi perché, attraverso la Fondazione Welfare Ambrosiano, si sviluppi un sistema pubblico-privato di servizi per il lavoro che sia un reale supporto per l'inserimento lavorativo dei giovani, attraverso percorsi di formazione e lavoro, e per il reinserimento di quanti stanno perdendo il lavoro attuale”.
Secondo i dati diffusi dall’Agenzia per il lavoro Umana, lavorare d’estate non è più come una volta; infatti, non prevede solo i classici lavori “stagionali” dell’industria turistica, ma riserva opportunità anche in altri settori, e non solo nel periodo estivo.
La stagione “calda” può essere, quindi, un’ottima occasione per entrare o rientrare nel mondo del lavoro. Umana ha aperto 600 opportunità di lavoro sul territorio nazionale in vari settori, tra cui:
Si richiede una padronanza della lingua tedesca a livello madrelingua per lavorare in Alto Adige, dove Umana ha aperto possibilità di assunzioni per le mansioni di: pasticceri, chef de rang e barman e per strutture alberghiere di lusso. La stagione estiva offre occasioni di lavoro anche per hotel lungo la riviera adriatica, in Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Per maggiori informazioni sulle offerte lavorative e per inviare il proprio cv, è possibile visitare il sito www.umana.it. (di Paola Sardenna)
_ in Lombardia i 20.611 (di cui 15.567 operai, 763 apprendisti e 4141 quadri) lavoratori della filiera del Legno Industria, incroceranno le braccia per 4 ore per respingere le richieste della Federlegno nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale. Dopo 6 mesi di discussione le Rsu e le organizzazioni sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Fenea Uil sono giunte a tale drastica decisione, perché, affermano: "Federlegno ha avuto l’asprezza di sospendere le trattive sul rinnovo del contratto, perché non soddisfatta delle risposte che aveva ricevuto sulle sue richieste. La trattativa è caratterizzata da un ossimoro: si deve discutere delle richieste della controparte per rinnovare il contratto, non di quelle della piattaforma approvata dai lavoratori in assemblea. L’assordante silenzio che calerà nei luoghi di lavoro nelle prime 4 ore di sciopero di venerdì, racconterà di quanto le lavoratrici e i lavoratori condividano le ragioni della scelta fatta dalla delegazione sindacale, e sarà compensato dalle assordanti voci che i visi e i volti dei lavoratori faranno sentire alle portinerie esterne delle fabbriche all’inizio del lavoro. I Punti in discussione sono: flessibilità, orario di lavoro e straordinario: richiesta della Federlegno di orario multi periodale annuale di 40 ore medie, dato da periodi di 32 ore medie e da altri di 48 ore medie decisi esclusivamente dalle imprese. Richiesta di riconoscere il lavoro straordinario solo dopo la 40a ora di effettivo lavoro settimanale. Conseguenze: non verranno riconosciute le maggiorazioni del lavoro straordinario. Apprendistato per la qualifica di diploma professionalizzante: riguarda l'assunzione dei giovani dai 15 ai 25 anni che si propone di inquadrare con due livelli sotto l'inquadramento finale, retribuendoli al 60% e riconoscendo loro le integrazioni contrattuali di malattia e infortunio con la stessa percentuale. Per i lavoratori assunti al livello AE2, il salario lordo mensile era di 866 euro, semplicemente inaccettabile. La Federlegno non è disposta ad inserire la percentuale di conferma per la stabilizzazione dei lavoratori apprendisti. Contratti a tempo determinato e somministrato a tempo determinato: richiesta di liberalizzazione dell'utilizzo di queste assunzioni cancellando la percentuale massima di utilizzo, e gestione esclusivamente in capo alle imprese. Facendo così si aumenta la precarietà sociale già troppo presente nei nostri luoghi di lavoro. Malattia: la Federlegno non è disposta ad allungare il periodo di comporto in caso di malattie gravi. Si ad inserire l'obbligo del lavoratore a comunicare il codice del certificato medico. Sanità integrativa: si sono rifiutati di aderire al fondo nazionale unitario denominato Altea, sostenendo che anche il fondo Previdenziale Arco può svolgere la funzione di fondo sanitario. Obiettivo allungare i tempi e far perdere diritti ai lavoratori. Periodo di prova: hanno richiesto l'aumento del periodo di prova. Abbiamo dato la disponibilità alla trattativa. Protocollo carta dei valori: la Federlegno ci ha consegnato una proposta che non corrisponde alla richiesta in piattaforma e per loro il tema non è parte integrante del contratto nazionale, ma un protocollo tra le parti a latere della firma del contratto. Provvedimenti disciplinari: dobbiamo approfondire il testo che ci hanno proposto considerata la delicatezza della nuova legge che modifica l'art. 18 dello statuto dei lavoratori. Per respingere le posizioni retrive della Federlegno, si svolgeranno dei presidi davanti alle portinerie centrali delle fabbriche. I principali presidi in termini numerici si svolgeranno nelle seguenti realtà: Foppapedretti di Grumello del Monte (Bergamo) dalle 12.00 alle 14.30, Novem di Bagnatica (Bergamo) dalle 5.30 alle 11.00, Flou di Meda (Brianza) dalle 13.30 alle 16.00, B e B Italia di Novetrate (Como) dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Se Federlegno vuole mettere in pratica ciò che ha dichiarato in occasione dell’ultimo salone internazionale del mobile di Milano (prodotti multi funzione, innovazione di prodotto, nuovo designer, arredo casa con abbinamento di luce, filiera del legno rispettosa dell’ambiente, ecc.), non potrà che valorizzare le capacità, la sapienza professionale, i saperi che le lavoratrici e i lavoratori quotidianamente mettono a disposizione nei luoghi di lavoro. Per fare questo deve rivedere le sue posizioni espresse al tavolo delle trattive, perché vanno nella direzione opposta a quella dichiarata".
Con grande entusiasmo la Libreria Popolare di via Tadino aderisce a Letti di Notte (www.letteraturarinnovabile.com), la Notte Bianca delle Librerie Indipendenti. Per accendervi la notte dei libri, abbiamo pensato per voi un ricchissimo calendario di incontri all'insegna della lettura che dureranno tutta la notte, dalle 20 del 21 giugno alle 8 del 22 giugno.
Ore 20: Inizieremo la serata con un aperitivo vegetariano e vegano offerto in collaborazione con il ristorante Alhambra (http://alhambranaturale.wix.com), durante il quale proporremo il volume “Cucinare in pace” di Marinella Correggia, edizioni Altreconomia.
Ore 21: In occasione del decennale della scomparsa, proporremo un incontro in Ricordo di Giuseppe Pontiggia, coordinato da Daniela Marcheschi. Per informazioni dettagliate guardate l'invito allegato.
Ore 24: Reading della poetessa Barbara Matilde Aloisio, tratto dall'antologia “Stelle in polvere”, edizioni Bel Ami, oltre ad alcuni inediti e una performance musicale con ciotola tibetana curata da Giovanni Ciapessoni. Al reading musicato si abbinerà una piccola mostra dell'aritista: un'esposizione di scarpe in ceramica raku realizzate da Barbara Matilde Aloisio stessa.
Ore 1: Ci sposteremo nel vicino locale Vinile (www.vinilemilano.com), dove potremo sorseggiare una birra artigianale e ascoltare il dj Bruno Bolla, mentre il discografico Roberto Briglia e il collezionista Gianluca Soresi presenteranno il volume “Vinilici. La passione per il disco. I negozi, i collezionisti, le fiere”, Zona editore. Birra artigianale e cocktail a prezzi speciali per la serata! Vi consigliamo inoltre la lettura della guida “Un'altra birra!”, Altreconomia edizioni, di Massimo Acanfora.
Ore 2: Manuel Ferreira della compagnia teatrale Alma Rosé (www.almarose.it) ci recita alcuni brani tratti dallo spettacolo “Gente come uno”, Edizioni Terre di Mezzo.
Ore 3: Inauguriamo il ciclo di incontri “I mestieri della notte” con la presenza del tassista-scrittore Enzo Tarsia che ci parlerà di “In taxi seguendo il filo del discorso”, Arterigere Editore, una sorta di libretto di viaggio nato dagli scambi di opinioni e dalla confidenze avvenute in quel luogo appartato che è l'abitacolo di un taxi.
Ore 5: Per arrivare a mattina, lo scrittore, poeta, regista e drammaturgo di origine uruguayana Milton Fernandez presenta il suo romanzo “Per arrivare a sera”, Rayuela edizioni.
Ore 6: Per tutti i nottambuli, cappuccino e brioches in collaborazione con la Pasticceria San Gregorio (www.pasticceriasangregorio.it).
Parallelamente a queste iniziative, nel corso di tutta la notte, la Libreria sarà animata dalle Persone Libro di Milano che leggeranno brani degli autori presenti e dicendo a memoria frammenti di autori amati, noti e meno noti. Sarà un'occasione anche per conoscere e aderire al progetto "Carta dei Diritti della Lettura".
Nel corso di tutta la notte inoltre sarà possibile provare le letture bendate con gli audiolibri proposti dall'Aeda (Associazione Editori di Audiolibri), per sperimentare l'ascolto liberi dalla schiavitù della vista.
Tra un incontro e l'altro, inoltre, Maria Dilucia, Antonella Addea e Roberto Sapienza dell'associazione “Il Teatro delle Donne” leggeranno alcuni monologhi tratti dallo spettacolo “Le parole delle donne”: “Io sono stata fortunata”, “La musa”, “Angela non vuole andare all'inferno” e “Io non bevo, non fumo e non mi drogo”.
Ma non abbiamo ancora finito! Gli incontri in libreria fanno parte del percorso degli amici ciclisti di Bicidinotte, per cui potrete spostarvi da una libreria indipendente ad un altra seguendo le tappe sulla mappa che sarà disponibile in libreria oppure scaricabile qui: www.letteraturarinnovabile.com/letti-di-notte-21-giugno-2013/.
Invitiamo gli amici ciclisti della Libreria Popolare a darsi appuntamento da noi, e da qui partire per l'itinerario preferito alla scoperta delle iniziative proposte dalle altre librerie, per poi ritornare in Libreria e passare con noi il resto della notte.
Infine, un altro dei locali vicini e amici della Libreria Popolare, il Ristorante pizzeria Azzurra Grill protrarrà l'orario della cucina fino alle ore 23:00 e farà uno sconto del 10% a tutti coloro che si presenteranno con un biglietto della Libreria.
_ Un tetto massimo alle retribuzioni e bonus del top manager bancari. E’ quanto chiede la Fiba Cisl, che nei giorni scorsi ha depositato in Cassazione le prime firme per presentare il disegno di legge che regolamenta e limita il tetto alle retribuzioni del top management. Secondo il sindacato dei bancari della Cisl, i compensi dei manager degli istituti di credito sono troppo elevati in valore assoluto, i presidenti guadagnano 26 volte la retribuzione di una figura media; i direttori ed amministratori delegati ben 46 volte. I bonus in caso di cessazione dall'incarico, poi, sono troppo elevati ed eccessivamente variabili. I dati sulle retribuzioni di amministratori, dirigenti, presidenti, oltre che le iniziative lombarde a sostegno della raccolta firme per la proposta di legge saranno presentate nel corso di una conferenza stampa, martedì 4 giugno, alle 12, alla sede della Fiba, in via Tadino 19. Oltre a Andrea Zoanni, segretario generale Fiba Cisl Lombardia, interverrà il neo segretario generale nazionale Fiba, Giulio Romani. Sarà presente anche Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia.
Da domani martedì 4 giugno sarà possibile inviare per via telematica la domanda per gli incentivi previsti dalla seconda edizione del bando OccupaMi: su www.comune.milano.it sezione bandi aperti e sul sito http://www.mi.camcom.it/occupami-2013 sono illustrate le modalità di partecipazione al bando. Le domande saranno accolte sino a esaurimento dei fondi disponibili. OccupaMi è un progetto di Comune e Camera di Commercio di Milano, giunto alla seconda edizione, che punta a favorire l’occupazione in città. Nel bando sono stanziati 2,5 milioni di euro a disposizione di start up e nuove imprese registrate da meno di 48 mesi, micro e piccole-medie imprese esistenti da più di 4 anni. Il bando prevede tre modalità di intervento: 1 milione 200mila euro per le start up e nuove imprese, 700mila euro per le piccole e medie imprese e 600mila euro per le micro imprese. Obiettivo comune è incentivare l’assunzione di lavoratori a tempo determinato o indeterminato, oltre alla stabilizzazione di lavoratori già presenti in azienda con un contributo che va da 3.000 a 7.000 euro a seconda dell’intervento applicato. Il plafond del bando è suddiviso in due tranche, 1 milione 250mila euro messi a disposizione dal Comune di Milano per le aziende cittadine, altrettanti dalla Camera di Commercio per le realtà imprenditoriali presenti nell’intera provincia di Milano. Il contributo potrà essere erogato in presenza di lavoratori diplomati, laureati, over 45 o in regime di partita Iva. In questi ultimi tre casi il contributo risulta maggiorato per favorire la collocazione delle fasce meno tutelate. Per accedere ai contributi, l’impresa, al momento della presentazione della domanda, deve già aver effettuato l’assunzione o impegnarsi ad effettuarla entro 60 giorni dall’assegnazione del contributo. “Considerati i risultati positivi della prima edizione di OccupaMi e l’aggravarsi della crisi occupazionale abbiamo valutato di replicare quest’anno il supporto all’occupazione mettendo a disposizione 2,5 milioni”, ha commentato l’assessore alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani. “Quest’anno – prosegue l’assessore - abbiamo voluto porre una particolare attenzione soprattutto sulle start up che rappresentano un importante investimento nel tessuto economico e produttivo del territorio, prevedendo inoltre delle premialità per le stabilizzazioni o nuove assunzioni di lavoratori over 45 e partite Iva, soggetti che in queste fase economica risultano particolarmente esposti agli effetti della crisi”.
_ Si è tenuto nel pomeriggio di oggi l'incontro, richiesto dal sindaco, Monica Chittò, fra l'amministrazione comunale e Sesto Immobiliare, soggetto attuatore del Piano integrato d'intervento relativo alle aree ex Falck. All'incontro hanno preso parte lo stesso sindaco di Sesto, Davide Bizzi, presidente della Bizzi & Partners, e Maurizio Monteverdi, amministratore delegato di Sesto Immobiliare. Sesto Immobiliare ha dichiarato che manterrà tutti gli impegni presi per la realizzazione della Città della Salute e della Ricerca _ come definito dalle intese in precedenza raggiunte con il Comune di Sesto San Giovanni _ inclusi quelli relativi alla bonifica delle aree sulle quali dovrà sorgere la nuova struttura. Il sindaco ha preso favorevolmente atto di quanto dichiarato da Sesto Immobiliare, ribadendo l'importanza strategica per il Paese di un’opera significativa sia per la ricerca e cura sia per lo sviluppo dell’area metropolitana. Domani, 4 giugno, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, incontrerà a sua volta, Bizzi, per verificare se corrispondono al vero le indiscrezioni, secondo cui la società avrebbe cambiato posizione rispetto alle condizioni stabilite nell'ambito del progetto Città della Salute sulla disponibilità dell'area.
Cresce l’export lombardo verso i Paesi del Golfo: passa dai 3,2 miliardi di euro del 2011 ai circa 3,9 del 2012 con una crescita del +19,5%. La Lombardia pesa in Italia con il 32% del totale dell’export nazionale ed il 29% dell’import.Tra i Paesi dell’area è il Qatar il principale mercato (65,9%, oltre 2 miliardi) per importazioni mentre per export primi sono gli Emirati Arabi (43%, 1,7 miliardi) anche se è il Kuwait a registrare la crescita maggiore in un anno +51,2%. Seconda è l’Arabia Saudita (29,5% dell’import lombardo dai Paesi del golfo, 30,8% dell’export).
La Lombardia esporta soprattutto prodotti manifatturieri (99,7%) tra macchinari e apparecchi (37,3% dell’export manifatturiero), metalli (16,6%) e apparecchi elettrici (9,5%) mentre dall’area del Golfo arrivano soprattutto petrolio greggio e gas naturale (circa 2,5 miliardi di euro su un import totale di 3,1) e sostanze e prodotti chimici (555 milioni di euro). Il Qatar il Paese che pesa di più in termini di import petrolifero: arriva da quel regno infatti l’82% dell’import regionale, +7,6% in un anno.
Tra le province Milano è prima sia per import (71% lombardo) che per export (44% lombardo), seguita da Mantova per import (19%) e da Varese per export (16%). Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al quarto trimestre 2012 e 2011.
Di rapporti con i Paesi del Golfo si è parlato oggi nel corso della Conferenza internazionale “The GulfMonarchies: a new momentumafter the arabspring?” organizzata da Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, Ispi e Intesa Sanpaolo. “La crescita dell’export lombardo verso i Paesi del Golfo _ ha dichiarato Alberto Luigi Molinari, consigliere della Camera di commercio di Milano _ conferma quest’area come un interlocutore economico di rilievo per il nostro territorio, un’area dalla quale importiamo soprattutto materie prime ma verso la quale esportiamo i prodotti delle nostre eccellenze manifatturiere. L’incontro di oggi rappresenta un’occasione importante per parlare dei cambiamenti in atto in questi Paesi e delle ripercussioni che questi potranno avere sul futuro delle nostre relazioni economiche”.
Non c'è più tempo per aspettare è lo slogan della manifestazione unitaria che Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil della Lombardia terranno martedì 11 giugno dalle 9 a Brescia.
L'iniziativa è stata organizzata nell'ambito degli appuntamenti territoriali promossi da Cgil, Cisl, Uil regionali in vista della manifestazione nazionale del 22 giugno a Roma. I pensionati di Cgil, Cisl, Uil Lombardia ritengono urgente che i temi del lavoro, del fisco, della non autosufficienza e delle riforme istituzionali, tornino al centro delle scelte di politica economica e sociale del nostro Paese. In particolare servono provvedimenti: per ridurre le tasse per i lavoratori dipendenti, i pensionati e le imprese che faranno assunzioni, ridurre i costi della politica riordinando e semplificando l’assetto istituzionale e amministrativo, ammodernare e semplificare la pubblica amministrazione, non con i tagli lineari ma con un efficace funzionamento e riorganizzazione, anche allentando il patto di stabilità con gli enti locali, definire una nuova legge quadro per la non autosufficienza sostenuta da un adeguato fondo di finanziamento come diritto a vivere e a essere curati nella dignità, applicare la riforma dell’Imu esonerando solamente i possessori di un’unica abitazione, con un tetto riferito al valore dell’immobile, correggere le iniquità della legge Fornero sulle pensioni, accelerare il confronto con la Regione Lombardia in tema di welfare e sanità. Nel corso della mattinata interverranno: Valeriano Formis, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, Nino Baseotto, segretario generale Cgil Lombardia, Romano Bellissima, segretario generale Uilp Uil.
La crisi si fa sentire sulle abitudini degli imprenditori lombardi, che sono disposti a fare rinunce per il proprio tempo libero pur di far andare avanti la propria attività. 3 imprenditori su 5 danno fondo ai propri risparmi personali per mantenere l’impresa, una scelta che influisce sul tempo libero e pure sulle abitudini alimentari. Quasi la metà (43%) decide di saltare la cena fuori e 1 su 3 improvvisa menù low cost (34,2%). E ritorna la schiscetta per il 31,1% di chi per pranzo non ha la fortuna di lavorare vicino a casa o di avere una mensa aziendale. La “dieta forzata” della crisi per le attività del tempo libero riguarda circa il 75% degli imprenditori lombardi, che riduce le uscite e sceglie hobby low cost: 1 su 3 si dedica più a famiglia e fai da te, 1 su 5 guarda più TV, e l’8% si “attacca” a internet e social network. 1 imprenditore lombardo su 3 sa già che quest’estate non andrà in vacanza, così come il 35,9% taglierà il budget. Le rinunce più sentite dagli imprenditori lombardi in tempo di crisi? Le vacanze (26,7%) e lo shopping (15,9%), dato che sale per le imprenditrici al 20%. Emerge dalla indagine “Cosa cambia con la crisi” condotta dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto circa 600 imprenditori lombardi. Sono gli imprenditori di Brescia e Bergamo ad aver fatto ricorso più che in altre province lombarde al proprio patrimonio personale per far fronte alla crisi, si tratta rispettivamente del 75,8% e del 73,9% degli imprenditori, mentre Monza e Brianza è in linea con la Lombardia (65,4%). Per quanto riguarda i tagli alla spesa domestica mentre 1 imprenditore su 5 a Como dichiara di non aver cambiato le proprie abitudini, a Bergamo il 39,1% taglia sui menù troppo costosi delle cene a casa e a Brescia il 54,5% riduce gli happy hour, un rimedio contro la crisi adottato anche dagli imprenditori di Monza e Brianza (40,2%). E per ridurre le spese cambiano anche le abitudini al lavoro, in particolare in pausa pranzo: a Varese, Milano e Bergamo torna la schiscetta (rispettivamente 36,2%, 35,9% e 34,8% degli imprenditori). Se in Lombardia in media 1 imprenditore su 3 rinuncerà alle vacanze, a Brescia e Bergamo sembra essere diventato un lusso per pochi: rispettivamente il 54,5% e il 47,8% prevede di non partire, mentre a Milano, Monza e Brianza e Varese si presterà più attenzione al budget. Profilo low cost anche quando si tratta di impegnare il tempo libero: a Brescia il 51,5% degli imprenditori dedica più tempo alla famiglia e al “fai da te”, a Varese si esce di meno e si passa più tempo nei “salotti virtuali” (12,8%). La fatica più grande? A Varese rinunciare allo shopping (27,7%), a Bergamo ai viaggi (32,6%) e a Milano alla cura per il corpo (9,8%). Emerge dalla indagine “Cosa cambia con la crisi” condotta dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, che ha coinvolto circa 600 imprenditori lombardi.
- “Expo è una grande opportunità, credo sia arrivato il momento, anche per noi, di passare dalle parole ai fatti”. E’ l’Ad e commissario straordinario di Expo 2015, Giuseppe Sala a parlare, a margine dell’assemblea di Assolombarda. Affronta subito il tema del lavoro, per i giovani. “La questione del lavoro è importante, ne stiamo parlando anche col ministro Giovannini e coi sindacati. Nel 2015 ci sarà la necessità di avere contratti temporanei per 6 mesi. Molti dei potenziali fornitori ci segnalano l’opportunità, appunto, di assumere per 6 mesi, di lavorare sull’apprendistato. Sto suggerendo a tutti di usare Expo come un test per rendere concrete le logiche della flessibilità”. Sala parla di 2 o 3 mila giovani da impiegare nella gestione di Expo. “Expo - conclude Sala - può aiutare a trasformare un dibattito sulla flessibilità in una scelta operativa, concreta”. Anche Diana Bracco, commissario del padiglione Italia insiste: “Stiamo lavorando tutti per l’occupazione dei giovani, l’idea è di trasformare l’esposizione universale nella Expo generation”.
"Innanzitutto desidero ringraziare il presidente uscente, Alberto Meomartini, per la preziosa collaborazione di questi anni ed in particolare per le iniziative che abbiamo intrapreso insieme, come parti sociali, in materia di contrattazione e di contrasto al lavoro irregolare e alle infiltrazioni criminali Al nuovo presidente di Assolombarda , Gianfelice Rocca, auguro un sincero buon lavoro: il compito che l’attende, data la grave situazione di crisi che investe anche il nostro territorio, è certamente gravoso. Nella Cisl troverà una controparte trasparente, leale, dialogante ma anche dura se necessario, che, nel rispetto dei ruoli e senza occhiali ideologici, si impegnerà per tutelare l’occupazione e rilanciare lo sviluppo. Milano ha bisogno di fare squadra per ripartire”. Lo ha dichiarato il segretario dI Cisl Milano Metropoli Danilo Galvagni dopo aver partecipato all'assemblea degli industriali milanesi che hanno eletto il nuovo presidente
Cambio al vertice della Fim, il sindacato dei metalmeccanici della Cisl. Il nuovo segretario generale del comprensorio Milano Metropoli è Giuseppe Mansolillo. Subentra ad Andrea Bellisai. “E’ per me un onore e un privilegio essere stato chiamato a guidare la Fim _ ha detto Mansolillo _ sono contento ma sono anche consapevole di essermi assunto una grande responsabilità, perché la crisi continua a mordere e le cose da fare sono tante. Però ci tengo a sottolineare un fatto: la Cisl è una grande organizzazione, che consente anche a un operaio di arrivare ai vertici”. Cinquantacinque anni, nativo della Basilicata (Avigliano), sposato, due figli, è venuto a Milano negli anni ‘70 per cercare un impiego, il primo è stato in una panetteria, e ha sempre lavorato nel settore metalmeccanico. Attivo nel sindacato da oltre 15 anni, ha seguito in particolare la zona di Sesto San Giovanni. La Fim Cisl territoriale contra circa 9.500 iscritti, tra milanese, magentino e legnanese. Oltre che da Mansolillo, la segreteria è composta da Stefano Bellaria, Gianluca Tartaglia, Giuseppe Viganò, Laura Zangara.
Il 6 giugno la società farmaceutica Merck S.D. ha annunciato alle strutture sindacali territoriali e alle RSU la volontà di chiudere lo stabilimento di Pavia, una scelta che Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, hanno unitariamente giudicato inaccettabile e sbagliata nel metodo e nel merito. Merck ha deciso di chiudere uno stabilimento tecnologicamente avanzato, e non è il primo tentativo: già nella precedente riorganizzazione il sindacato ha respinto ipotesi di uscita delle produzioni dal territorio italiano, e oggi ritiene “non ammissibile che le multinazionali americane continuino ad avere modalità di confronto lesive del rapporto con il sindacato e ancor di più con il nostro paese, considerati solo in termini di speculazione commerciale e senza assunzione di responsabilità sociale, in particolare in questa difficile situazione occupazionale”. Per questo le Segreterie nazionali dei sindacati di categoria, a sostegno delle iniziative di protesta organizzate dalle RSU e dalle strutture territoriali, hanno chiesto di modificare le ultime decisioni, e dopo aver chiesto più volte e senza esito un incontro all’azienda, hanno sollecitato l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico e del Governo. L’incontro è stato fissato a Roma per venerdì 21 giugno.
Le segreterie regionali Lombardia di Filt, Fit, Uilt, Ugl, Fast, Orsa, intervengono sull'incidente mortale di stamane lungo la linea ferroviaria Piacenza-Voghera. "Questa mattina si è verificato l'ennesimo incidente mortale sulla rete ferroviaria in Lombardia gestita da Rfi. L'ultimo risale a meno di venti giorni fa. Questa mattina sul tratto di linea che collega Piacenza a Voghera, l'operaio specializzato alla manutenzione, Dario Marioni è morto all'età di 31 anni. Da tempo sosteniamo come organizzazioni Sindacali che la rete ferroviaria e le numerose attività di trasporto su rotaia, per loro stessa natura, sono altamente esposte al rischio per le persone che vi operano. Le dinamiche di questo ultimo incidente sono ancora tutte da accertare e se ne occuperanno le autorità competenti. Diventa urgente che le società ferroviarie, Rete Ferroviaria Italiana e il Gruppo Ferrovie dello Stato intervengano ancora più efficacemente sulla formazione affinché si possano scongiurare ulteriori incidenti. E' necessario che il personale lungo la propria vita lavorativa ritorni in formazione affinché si possa mantenere l'attenzione e le competenze in materia di sicurezza continuamente aggiornate. Alla famiglia di Dario Marioni vanno le condoglianze di tutti i lavoratori e delle organizzazioni sindacali".
“Nuovi aumenti dei ticket sanitari sono inaccettabili e rischiano di esasperare la situazione, rendendola ingestibile. La crisi sta stremando le famiglie lombarde e già oggi i costi della sanità costringono troppi cittadini a rinunciare alle cure per la propria salute e alla prevenzione, con conseguenze per l'intero sistema”. Così Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia, sull'aumento del ticket sanitario. “Quando diciamo che la coesione sociale è al limite denunciamo una situazione molto preoccupante, che non può essere sottovalutata _ aggiunge _ Ogni soggetto deve sentirne il peso e la responsabilità e agire di conseguenza”. Secondo il segretario generale della Cisl lombarda, il dibattito di questi giorni in Lombardia sui “ticket sì o no”, “decisi prima o dopo”, dev'essere chiuso al più presto. “Questo balletto di dichiarazioni non andava aperto e ci auguriamo _ sottolinea Petteni _ che venga chiuso da un “no” secco, chiaro e determinato del presidente della Regione Lombardia. Sarebbe inoltre necessario aprire un confronto su come diminuire il costo dei ticket, impegnandosi tutti a costruire proposte che comincino ad alleviare il peso ormai durissimo di questa crisi sui lavoratori, i pensionati e le loro famiglie”.
Un importante segnale della ritrovata unità sindacale, dopo la firma dell’accordo tra le parti sociali sulla democrazia e la rappresentanza, è la manifestazione unitaria dei sindacati che si terrà sabato prossimo, 22 giugno a Roma, sotto lo slogan "Lavoro è Democrazia", per rivendicare provvedimenti "urgenti" e "indispensabili" per favorire gli investimenti, la redistribuzione del reddito e la ripresa dell’economia e dell’occupazione. Migliaia di lavoratori partiranno anche dalla Lombardia per partecipare all’appuntamento. Due cortei attraverseranno le vie di Roma (per la nostra regione il concentramento è in Piazza della Repubblica), per raggiungere Piazza San Giovanni, dove intorno alle 11, interverranno dal palco i tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Anche in Lombardia, come in tutta Italia si sono svolte e si stanno svolgendo numerose iniziative unitarie in preparazione della mobilitazione nazionale. Il tema del lavoro, sottolineano le tre sigle confederali, deve tornare al centro delle scelte politiche. Non c'è più tempo per aspettare, bisogna frenare la caduta libera dell'economia del nostro Paese. La manifestazione del 22 sarà un’ulteriore occasione per chiedere che il governo intervenga subito per dare soluzione ai problemi più urgenti del Paese, per uscire dalla recessione e per tornare a crescere
Valorizzare il ruolo passato e presente della Cisl e della Fnp Cisl Lombardia, diffondere i valori della persona, della socialità, della solidarietà, del lavoro. E ancora: promuovere l'affermazione e il riconoscimento sociale delle persone anziane e realizzare un costruttivo rapporto intergenerazionale. Sono alcuni degli scopi prioritari della neo-nata “Convivialità”, associazione di ex-dirigenti della Cisl, fondata questa mattina a Milano presso la sede regionale della Fnp. Tra i soci fondatori, oltre ai componenti della segreteria regionale Fnp Lombardia (Valeriano Formis, Mario Clerici, Sofia Rosso, Anna Matilde Tombini): Luigia Alberti, Alessandro Antoniazzi, Gianbattista Cavazzuti, Florindo Fumagalli, Cesare Regenzi, Pierino Noris, lvan Fassin,Tino Fumagalli, Luigi Battisti, Ferdinando Bignotti, Faustino Gritti, Paolo Nardini, Melino Pillitteri. Tutti sono intervenuti valorizzando gli obiettivi, l'origine, la collocazione e le attività dell'associazione. “Scopo di quest'associazione è mantenere viva, in un mondo in profonda trasformazione, un'idealità solidaristica e comunitaria che nasce dal mondo del lavoro che costituisce un elemento essenziale della convivenza civile”, ha sottolineato Valeriano Formis, segretario generale Fnp Lombardia. “Essa si rivolge particolarmente a coloro che avendo ricoperto responsabilità ·nel mondo del lavoro e nel movimento sindacale – ha aggiunto - possono oggi mettere a disposizione la loro esperienza e competenza per la continuità e l'affermazione dei valori vissuti”. Il neo-presidente eletto, Sandro Antoniazzi, ha quindi illustrato un programma indicativo di attività. “Si svolgeranno incontri di aggiornamento e approfondimento sui temi d'interesse Cisl – ha spiegato Antoniazzi – ma si cercherà anche di sviluppare una maggior attenzione verso le nuove generazioni, attraverso iniziative locali e collaborazioni con le scuole. Puntiamo a sostenere la condizione anziana valorizzandone il ruolo sociale, collaborando con le attività dei gruppi analoghi locali di cislini”.
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, la Cisl e l’Anolf di Milano hanno realizzato un incontro per discutere del lavoo come strumento per l'accoglienza. Ne parleranno Mohamed Saady - presidente Anolf Nazionale; Gianni Alioti – Uficio internazionale ambiente, salute e sicurezza della Fim Nazionale; Roberta Vaia – Dipartimento salute e ambiente di Cisl Milano Metropoli; Giancarla Boreatti – Responsabile servizio per adulti e politiche immigrazione del Comune di Milano; Maria Grazia Bove – Segreteria Cisl Milano Metropoli. Coordinerà Maurizio Bove, presidente Anolf Milano e responsabile Dipartimento immigrazione di Cisl Milano Metropoli. Un buffet a cura del Ristorante New Delhi, chiuderà l'evento.
LAVORO DIGNITOSO: OCCASIONE DI SVILUPPO PER L'ACCOGLIENZA - L'appuntamento è per lunedì 24 giugno - ore 17 - Sal Grandi via Tadino, 13 - Milano
Cgil, Cisl e Uil e i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat della Lombardia ritengono che la riforma delle Aler proposta dalla giunta sia sbagliata, considerando le attuali urgenze sociali di comparto e in particolare l'assenza grave di una politica di rilancio dell'edilizia pubblica e di risposta all'emergenza casa. “Si possono risparmiare risorse anche senza un'agenzia regionalizzata – affermano in una nota unitaria - che oltre a introdurre elementi di forte burocratizzazione, con una sovrastruttura centralizzata che assumerebbe compiti d'indirizzo e controllo che oggi sono già dell'assessorato e della direzione Casa di Regione Lombardia, svuoterebbe le attuali aziende di funzioni e autonomia in ambito territoriale, anche ai fini del raccordo con gli enti locali rispetto alla gestione unitaria e alle politiche di sviluppo e riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico”. Da tempo i sindacati confederali e degli inquilini chiedono a Regione Lombardia di affrontare la problematica, vera, delle economie di gestione non solo con l'intervento, pur necessario, di riduzione dei costi degli organi amministrativi, ma anche sotto il profilo dell'efficientamento della gestione e della qualità del servizio, con migliori procedure di controllo sui risultati della gestione e di trasparenza su appalti e forniture, in particolare le forniture energetiche, con la definizione di parametri e standard di costo, con il taglio delle consulenze esterne e, infine, con una seria riduzione dell'aggravio fiscale. “A peggiorare la già discutibile efficacia del provvedimento di riforma adottato dalla giunta nel produrre risultati coerenti con l'obiettivo di assicurare qualità del servizio ed efficienza delle gestioni, contrastando la tanto criticata invasione della politica nel sistema di governo di un servizio di primaria importanza sociale come l'edilizia pubblica – sostengono i sindacati - arrivano ora le nomine dei Commissari che dovrebbero reggere le sorti delle attuali Aziende lombarde per l'edilizia residenziale pubblica, con il classico criterio spartitorio-partitico”. Anche per questo Cgil, Cisl, e Uil, con Sunia, Sicete Uniat, della Lombardia, manifestano la loro protesta dopo che per settimane hanno invano chiesto un confronto, "stante, peraltro, che la scelta della giunta regionale - sottolineano - di non confrontarsi preventivamente proprio con la parte sociale che, tramite il contributo di scopo a carico del lavoro dipendente è stata la principale e, in taluni momenti, l'esclusiva finanziatrice dei programmi di costruzione del patrimonio di alloggi di edilizia residenziale pubblica, è ingiusta e senza precedenti".
Soddisfatta la Cisl Lombardia per la decisione della Regione di sospendere il nuovo ticket sanitario sui piccoli interventi chirurgici, entrato in vigore dal 1° giugno. Nei giorni scorsi il sindacato guidato da Gigi Petteni aveva chiesto con forza che si mettesse fine al balletto dichiarazioni “pro e contro” e si sospendesse il provvedimento, nell'interesse dei cittadini. “Ha prevalso il buon senso e siamo contenti di essere stati ascoltati – commenta Ugo Duci segretario regionale Cisl Lombardia responsabile Sanità -. Siamo stati i primi a chiedere ufficialmente che si bloccasse la decisione di aumentare ulteriormente una spesa che già grava sulle famiglie lombarde”. “Nell'ultima riunione della Consulta della Sanità la Cisl è stata l'unica a ribadire la richiesta – sottolinea -. Credo che le nostre pressioni abbiano avuto un ruolo decisivo nell'essere ascoltate dalla Regione”. La sospensione del nuovo ticket, però, secondo la Cisl Lombardia non è sufficiente: “Non bisogna fermarsi: i ticket vanno rivisti, perché 66 euro per una prestazione in questi tempi di crisi possono uccidere una famiglia. Bisogna collegarli al reddito, oppure trovare tutte le risorse spiega Duci -. Siamo contenti che Maroni dica addirittura che li vuole abolire o azzerare, se lo farà saremo i primi a battergli le mani”. Intanto, la Cisl Lombardia, con Cgil e Uil, ha già chiesto l'apertura di un confronto all'assessore regionale alla Sanità, Mario Mantovani, sulla rimodulazione dei ticket, per alleviarne il peso a carico delle famiglie, e sulla riforma della sanità annunciata dal ministero.
“In questa fase di crisi economica non bisogna buttare via nulla – dice Carlo Dell’Aringa, sottosegretario al Lavoro del governo Letta - e anche i rapporti di lavoro di tipo temporanea, però che rispettino garanzie di legge, contratti a tempo determinato, di apprendistato, vanno sfruttati di più. Le imprese vanno messe in condizione di avviare questi rapporti di lavoro in modo più semplice. Stamattina il presidente del Consiglio ha ricevuto i sindacati, quindi, ha parlato anche di queste cose. Il decreto si sta avvicinando ci saranno un po’ di risorse per gli incentivi, l’auto imprenditorialità, misure che cercano di stabilizzare i rapporti di lavoro. E poi occorre togliere i paletti ai contratti di lavoro temporaneo”. “Expo è un’occasione da cogliere su tutto il territorio nazionale, e quindi bisogna creare occasioni per i giovani, legate all’evento. Anche con contratti più flessibili del solito per far nascere occasioni di lavoro che poi diventino durature”.
Il segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli ha annunciato la firma dell’accordo tra sindacati e gruppo Selex Es. «Questa mattina – ha detto - dopo 20 ore di no-stop e 6 mesi di negoziato è stato firmato un’importante accordo di riorganizzazione del Gruppo Selex Es. Gruppo di 17.500 dipendenti di cui oltre 12.000 in Italia».
L’accordo prevede la condivisione di un piano industriale che mira a efficientare l’azienda ai fini di crescita e sviluppo di quello che è il più grande gruppo di hi-tech del paese e un accordo quadro di strumenti per escludere licenziamenti e attenuare l’impatto sociale della riorganizzazione: per la prima volta si usano i Contratti di Solidarietà in Finmeccanica, assieme alla Cigs e alla mobilità per i chi ha i requisiti pensionistici, l’utilizzo dell’art.4 della L.92, e altri strumenti tra cui la formazione professionale come leva di cambiamento e riconversione professionale dei lavoratori.
«Tali strumenti – dice Bentivogli - consentono di scongiurare gli oltre 3.000 licenziamenti annunciati in autunno e prevede 1610 eccedenze gestite con mobilità volontaria verso la pensione.
Per gli eventuali scarichi di lavoro prevede un Contratto di Solidarietà che coinvolgerà 9.000 lavoratori con una riduzione media dell’orario settimanale del 13%, che comporterà una sospensione dal lavoro di due giornate mensili per singolo lavoratore, pagata all’80% della retribuzione».
L’intesa prevede la stabilizzazione di circa 80 lavoratori in somministrazione dopo i 36 mesi e l’assunzione di 300 lavoratori. L’accordo, nello spirito del Protocollo di Partecipazione Finmeccanica, prevede un Osservatorio periodico con il vertice e il board aziendale per un confronto preventivo sulle questioni strategiche e un rafforzamento del livello di contrattazione a livello di sito che sarà lo snodo centrale per la gestione dell’accordo e la soluzione dei problemi.
E’ previsto inoltre un “avviso comune al Ministero dello Sviluppo economico” affinché quest’ultimo, sulla modernizzazione digitale del paese, apra un confronto con noi e l’azienda che porti alla valorizzazione delle competenze e tecnologie che gruppi come Selex Es possono esprimere.