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2022
SINDACATI E IMPRESE EDILIZIA: giusto subordinare i bonus edilizi all’applicazione dei contratti collettivi per qualificare il settore
04/03/2022

COMUNICATO STAMPA ANCE, FENEAL FILCA FILLEA LOMBARDIA

La norma approvata dal Consiglio dei ministri in data 18 febbraio u.s., che subordina il riconoscimento dei bonus edilizi (costituiti da risorse pubbliche) all’applicazione dei Contratti Collettivi di Lavoro del settore edile, è una norma corretta che si colloca nell’alveo della qualificazione del settore.
La condizionalità introdotta argina i livelli di approssimazione nel fare impresa che si stanno registrando nei cantieri in questi mesi.
Se si vuole contrastare gli infortuni sul lavoro, il dumping tra imprese, i fenomeni di caporalato, le elusioni e le evasioni contrattuali e fiscali si devono applicare i Contratti Collettivi di Lavoro edili (Nazionali e Territoriali).
Dopo la tracciabilità della cessione dei crediti, la norma della condizionalità dei Contratti Collettivi di Lavoro seleziona in modo virtuoso le imprese che possono concorrere alla riqualificazione del patrimonio abitativo del nostro paese.
Per riqualificare il patrimonio abitativo serve un lavoro di qualità e professionale. In Lombardia gli Enti bilaterali sono in grado di dispiegare un catalogo di 114 corsi di formazione sia nell’ambito della sicurezza sul lavoro (58) sia nell’ambito della formazione professionale (56) che si è tradotto, nell’ultimo anno, in 2000 corsi per un totale di 37.404 ore di formazione e 19.749 lavoratori formati. L’applicazione dei Contratti Collettivi di Lavoro del settore edile assicura la qualità professionale necessaria. 
Per queste ragioni le Parti Sociali del settore edile della Lombardia (ANCE, FENEAL FILCA FILLEA LOMBARDIA) hanno inviato una lettera ai parlamentari eletti nei collegi della Lombardia per sostenere la rapida conversione in legge del decreto che sarà nelle prossime settimane in discussione nei due rami del Parlamento.

 

GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI - Adiconsum e il progetto "Sostenibile anche per noi" del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
16/03/2022

Per Adiconsum, la Giornata mondiale dei diritti dei consumatori è una giornata per ricordare i diritti acquisiti, ma soprattutto, in un mondo che cambia così velocemente, l’occasione per pensare al consumatore del futuro. Come Adiconsum abbiamo le idee chiare. La figura del consumatore è cambiata in questi anni. Non più il consumatore che consuma e che chiede di essere solo tutelato, ma il consumatore che propone e che vuole essere protagonista del mondo che cambia a tutela della sua salute e di quella del pianeta. Stiamo andando verso il consumatore sostenibile.
 
Come Adiconsum siamo impegnati da tempo e in prima linea sulla sostenibilità a tutto tondo (ambientale, economica, sociale) attraverso varie iniziative e progetti a livello nazionale ed europeo. Attualmente siamo impegnati nel progetto “Sostenibile anche per noi”, di cui siamo coordinatori, finanziato dal ministero Del Lavoro e Delle Politiche Sociali - Avviso n. 2/2020. La sostenibilità presuppone un cambio profondo del modo di pensare, di vivere, di consumare. Per poterla attuare serve il supporto di tutti. Nessuno può e deve rimanere escluso o indietro. Con “Sostenibile anche per noi” ci poniamo l’obiettivo di far comprendere, in particolare ai gruppi sociali svantaggiati economicamente e culturalmente, le famiglie a basso reddito, le persone con basso grado di istruzione, le persone colpite dal digital divide, gli anziani, che cos’è la sostenibilità e perché è così importante perseguirla.
 
In occasione della “Giornata mondiale dei diritti dei consumatori”, mettiamo a disposizione dei consumatori dei percorsi di informazione e formazione sui principali temi del consumo sostenibile e dell’economia circolare:

alimentazione sostenibile
mobilità sostenibile
rifiuti
energia e acqua
alfabetizzazione digitale.
 
Perché consumatori sostenibili non si nasce, si diventa.www.adiconsum.it

PANIFICAZIONE - Rinnovato il contratto integrativo regionale
18/03/2022

Nella serata di lunedì 14 marzo è stato sottoscritto il rinnovo del Contratto Integrativo Regionale del settore Panificazione (CIRL) tra Fai Cisl, Flai Cgil e Uila-Uil della Lombardia e le controparti datoriali di Unione Regionale Panificatori Lombardia (Federpanificatori Fippa), Federazione Assipan-Confcommercio rappresentata per la Lombardia dalla Associazione Panificatori di Lecco - Assopanificatori Fiesa Confesercenti Lombardia.
In un contesto geopolitico internazionale complesso, che registrerà significative conseguenze anche nel settore, l’accordo sottoscritto - che interessa oltre 15.000 Lavoratori e circa 4.000 aziende con caratteristiche e specificità differenziate tra le varie province lombarde – conferma il buon livello delle relazioni industriali che si è tradotto nell’approccio costruttivo e concreto dei vari incontri e nella qualità delle scelte condivise.
Punto di forza di questa tornata contrattuale è stata la chiara volontà di concludere il negoziato senza vacanze contrattuali, garantendo, una volta definito il premio per obiettivi, la sua operatività già dal 1° gennaio 2022.
Inoltre è da valorizzare la comune visione strategica verso i temi di interesse sociale: dall’attenzione alla prevenzione di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro - attraverso un potenziamento del presidio degli RLST - all’innovativo meccanismo di welfare contrattuale che incentiva e favorisce un investimento nella previdenza complementare contrattuale di settore (ALIFOND), fermo restando che tutte le scelte negoziali assunte ruotano intorno al consolidamento del sistema bilaterale lombardo (EBIPAL).

Nel dettaglio il nuovo contratto integrativo lombardo della panificazione, che si aggiunge alle intese regionali intervenute con l’accordo del 2 dicembre 2021 sul sistema della classificazione del personale e dell’apprendistato, prevede:
   • il potenziamento del sistema bilaterale regionale, con una maggiore dotazione in termini economici (con un +20%) dell’impianto organizzativo degli RLST e una conseguente positiva maggiore presenza sul territorio e nei luoghi di lavoro, al fine di rispondere non solo agli obblighi di legge in tema di salute e sicurezza ma di generare una più efficace e adeguata cultura della prevenzione;
   • la riconferma della validità dell’introduzione del “bollino etico di qualità” attraverso la definizione di un disciplinare che identifichi nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa criteri idonei a certificare sia la corretta applicazione delle regole normative previste dal CCNL e dal CIRL sia l’adesione agli enti bilaterali di settore regionale e nazionale;
   • nell’ambito delle relazioni industriali, la volontà di attivare partnership con enti e/o istituzioni di ricerca al fine di migliorare l’apporto di analisi e la proiezione delle possibili evoluzioni del settore della panificazione, con l’obiettivo di condividere analisi e strategia da proporre al sistema delle imprese del settore favorendo il miglioramento continuo in termini di organizzazione del lavoro, crescita professionale e occupabilità;
   • riconfermano la centralità del valore della professionalità attraverso un comune impegno nell’adeguamento degli inquadramenti professionali, anche durante la vigenza contrattuale, come avvenuto negli accordi in materia, da ultimo l’intesa del 2 dicembre del 2021;
   • un incremento del “premio regionale per obiettivi (PROV)” per il prossimo quadriennio di circa il 25%. Infatti, a parametro medio A2 per i lavoratori dei Panifici Artigiani il PROV equivale a: € 560,00 per il 2022; € 613,00 per il 2023; € 655,00 per il 2024; € 672,00 peri il 2025; per i lavoratori dei Panifici Industriali il PROV a parametro medio 3°B equivale a: € 757,00 per il 2022; € 818,00 per il 2023; € 868,00 per il 2024; € 888,00 per il 2025.
    • Certamente una delle novità più importanti è rappresentata dalla possibilità di destinare volontariamente tutto o parte del premio regionale per obiettivi (PROV) ad ALIFOND, il fondo contrattuale per la pensione complementare. Tale scelta è incentivata dal riconoscimento di una maggiorazione del 15% a favore delle quote che i lavoratori decideranno di destinare al fondo pensione, con un guadagno netto - grazie alla defiscalizzazione e decontribuzione delle somme destinate a forme di welfare – non solo per il lavoratore ma anche per il datore di lavoro, in una dinamica contrattuale cd. “win-win”, senza tralasciare peraltro, nel caso di somme destinate ai fondi per la pensione complementare, che esse sono ulteriormente agevolate da una fiscalità di vantaggio.

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