Le aziende e i milanesi in genere la pensano allo stesso modo: senza nuova occupazione non ci sono prospettive. Gli investimenti e gli sforzi devono andare in quella direzione. C'è comunque ottimismo: per 6 intervistati su 10 la qualità della vita migliorerà o rimarrà comunque alta. SFOGLIA LA RICERCA
Nulla di fatto nell'incontro di questa mattina in Assolombarda: le posizioni di azienda e sindacati rimangono inconciliabili. Il gruppo anglo-olandese ha confermato la volontà di smantellare la sede di Milano. Di Rago (Femca-Cisl) "Vogliono tagliare la testa e mantenere in Italia solo le braccia".
Belleni (Fistel): " Siamo in totale disaccordo con le motivazioni della protesta votata da un'esigua minoranza di dipendenti. Non c'interessa nemmeno partecipare al minuetto sul nome del nuovo sovrintendente. Programmi chiari e professionalità dei candidati: è solo questo che conta".
Si stringono i tempi per evitare il fallimento della società che opera a Linate e Malpensa. In ballo ci sono 2300 posti di lavoro. I sindacati confederali hanno convocato le assemblee dei lavoratori per intensificare la pressione nei confronti della Comunità europea che ha comminato la multa di 360 milioni che ha scatenato la crisi.
In ballo non c'è solo il rinnovo del contratto di categoria, scaduto da cinque anni, ma la tenuta di un settore essenziale per tutti i cittadini:il progressivo taglio delle risorse, l'aumento delle tariffe, la qualità del servizio erogato. E le prospettive per il futuro, con la crisi che colpisce duramente aziende e lavoratori, non sono certo confortanti.