Un Paese alla deriva
ALLARME ROSSO

La politica chiacchiera e il paese affonda. Dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni, stamane è arrivato l'ennesimo appello a fare presto: "Ci sono troppi imbonitori, troppi populisti. È ora di smetterla per un Paese che sta morendo di tante chiacchiere e di nessuna azione", ha detto interpellato da Rainews 24.

"Serve un governo presto, la mancanza di un governo ha un costo per il Paese", ha aggiunto. "Mi rivolgo agli eletti: sono stati eletti, in una condizione drammatica, per governare il Paese" e non "per ricominciare i riti della Prima o, ancora peggio della Seconda repubblica". L'Italia, secondo il leader della Cisl, "ha bisogno di essere governata subito".

Gli ultimi dati sullo stato delle famiglie e delle imprese lo confermano. Nel 2012 il potere d'acquisto delle famiglie consumatrici, secondo l'Istat, è precipitato del 4,8% rispetto al 2011. E nel quarto trimestre del 2012 il calo è stato ancora più accentuato, pari al 5,4% su base annua. Contemporaneamente, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici, in valori correnti, è diminuito del 2,1%. Un calo che nell'ultimo trimestre del 2012, sempre secondo l'Istat, ha registrato una riduzione ancora più forte, pari al 3,2% sul quarto trimestre 2011. Conseguentemente, risulta ridotta anche la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, pari all'8,2% nel 2012. Vale a dire il livello annuo più basso da quando è disponibile il dato, cioè dal 1990.

In pratica - precisa la Coldiretti - oggi una famiglia italiana su 4 è in difficoltà (il 24%), ma la situazione è destinata addirittura a peggiorare per quasi la metà degli italiani (48 per cento).

Una situazione che, secondo Bonanni, senza misure di sostegno immediate rischia di accrescere il disagio fino al punto di rottura degli argini della coesione sociale, "perchè è chiaro - avverte - che le persone che non lavoro e che sono senza reddito a quel punto arriveranno alla disperazione". "È un pronostico facile ed è per questo che bisogna darsi da fare, essere concreti e trovare tantissime soluzioni per bloccare questa emorragia e creare nuove sorgenti di lavoro. Per farlo bisogna occuparsi dell'economia. Una situazione così disastrosa assieme ad un non governo del paese, che espone il paese ai mercati e all'Europa non giova ai mercati, anzi, è un veleno".

Non stanno meglio le imprese, che registrano un calo dei profitti e degli investimenti. Sempre secondo i dati diffusi oggi dall'Istat, l'anno scorso, la quota di profitto delle società non finanziarie è stata del 39%, registrando una riduzione di 1,1 punti percentuali rispetto al 2011. Nel quarto trimestre del 2012 è stata pari al 38,5%, in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,2 punti rispetto al corrispondente trimestre del 2011. Nel 2012 il tasso di investimento delle società non finanziarie è sceso al 20,5%, con una riduzione di 1,4 punti percentuali rispetto al 2011. Nell'ultimo trimestre dell'anno esso è stato pari al 20,1%, invariato rispetto al trimestre precedente, ma in diminuzione di 1,4 punti percentuali sul quarto trimestre del 2011.

Un quadro che rischia di aggravarsi anche in virtù della stretta creditizia che colpisce tanto le imprese quanto le famiglie. Dati Bankitalia alla mano, a febbraio i prestiti bancari al settore privato hanno registrato una contrazione su base annua dell'1,3%, seppur in lieve miglioramento dal -1,6% di gennaio. I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,7% sui 12 mesi (-0,6% a gennaio), quelli alle società non finanziarie sono del 2,6%( -2,8%a gennaio). Nel frattempo, è aumentato il tasso di crescita delle sofferenze lorde bancarie: +18,6% su base annua rispetto al 17,5% del mese precedente.

L'unico dato positivo per le imprese è rappresentato dal decreto sblocca-debiti P.A. "Una buona occasione per fare in parte giustizia", ha sottolineato al riguardo Bonanni. Aggiungendo, però, che "la giustizia vera si avrà solo quando si cambieranno i criteri con cui si acquistano beni e servizi pubblici", uniformando i criteri di acquisto della P.A. affidando tutto alla Consip.

(da www.conquistedellavoro.it)

09/04/2013
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