CGIL-CISL-UIL
Sea handling: sciopero e manifestazione a Bruxelles

Si stringono i tempi per evitare il fallimento della società che opera a Linate e Malpensa. In ballo ci sono 2300 posti di lavoro. I sindacati confederali  hanno convocato le assemblee dei lavoratori per intensificare la pressione nei confronti della Comunità europea che ha comminato la multa di 360 milioni che ha scatenato la crisi.

Ore decisive  per Sea Handling: in ballo c’è il futuro delle società controllata da Sea spa e  soprattutto  2300 posti di lavoro. Società, Comune e anche Governo sono d’accordo a chiedere alla  Commissione europea per sospendere  la multa  di 360 milioni per violazione delle norme sulla concorrenza (ma ci sono forti dubbi sulla legittimità del provvedimento)  che , se messa bilancio, comporterebbe l’automatico fallimento della società.

I sindacati,in prima fila  fin dall’inizio sul caso,  hanno deciso d’intensificare  la loro azione:  per il 27 e il 28 marzo sono state convocate le assemblee dei lavoratori  di Linate e di Malpensa, sono state intanto attivate le procedure  per l’indizione dello sciopero, si parla di una manifestazione  direttamente a Bruxelles  sotto le finestre della Commissione europea.

In un lungo e articolato comunicato Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uilt-Uil  ripercorrono le tappe della vicenda e la posizione delle organizzazioni dei lavoratori  che già la settimana scorsa hanno protestato davanti al Comune di Milano che è l’azionista di maggioranza di Sea:

"Una  prima fase di impegno e di  lavoro del sindacato confederale è stato   tutto orientato a costruire un consenso ampio per contrastare con tutti gli strumenti possibili le decisioni della Commissione. Un lavoro di cui abbiamo dato informazione, spesso in un clima difficile, sapendo che molte decisioni richiedono passaggi delicati, con qualche urla in meno e qualche fatto in più, a noi interessa solo dare la miglior tutela ai lavoratori. Un lavoro teso ad allineare tutti i soggetti (Comune, Fondo F2i, Sea, Governo, forze sindacali e politiche) su un unico obbiettivo. Opporsi a questa decisione e  fare di tutto affinché Sea Handling non fallisca. – si legge nel comunicato che prosegue: “ Lo abbiamo fatto a partire del 19 dicembre del 2012 data in cui siamo venuti a conoscenza della sanzione, attraverso queste iniziative : comprensione del senso della sanzione e delle modalità per contrastarla sia con un lavoro di confronto con Sea che con nostri consulenti, avvocati e docenti esperti di diritto Comunitario; lettere a Sea, Comune e Governo per indurli alla presentazione dei ricorsi contro la decisione; richiesta a Sea H di spostamento della data di approvazione del Bilancio; lettera all'Etf ( sindacato europeo dei trasporti ) per intervento presso la Commissione europea a supporto delle nostre ragioni; richiesta di incontri con tutti i gruppi politici  italiani al Parlamento europeo e ai componenti italiani alla Commissione Trasporti del Parlamento; incontro con la proprietà (comune ed F2i)  teso a verificare la compattezza della stessa attorno a questo problema, da cui è scaturito: costituzione di un tavolo permanente di confronto e monitoraggio tecnico e sindacale sulla materia; lettera della proprietà a Presidenza della Repubblica, presidenza del Consiglio e ministero dello Sviluppo Economico per richiedere sostegno politico pieno alla "vertenza Sea"; presidio dei lavoratori Sea a Palazzo Marino per sensibilizzare tutto il Consiglio comunale sulla vicenda con il risultato di un ordine del giorno votato all'unanimità. Il risultato di questo lavoro è stato positivo e in particolare ha prodotto: ricorso contro la decisione della Commissione da parte di Sea Handling, F2i, Comune e Governo; richiesta di sospensione della sanzione da parte di Sea Handling, Comune appoggiata dal Governo che non indicherà le modalità di recupero dei 360 milioni; attendiamo una risposta sullo spostamento della data di approvazione del Bilancio 2012 della Sea Handling che vogliamo ritenere  oggi molto probabile.

Ora, - concludono i sindacati - attraverso lo sciopero si apre una fase nuova che deve provare a far sentire e valere la voce del lavoro contro questa decisione che riteniamo sbagliata sia nel merito e sia perché non tiene minimamente conto dei drammi occupazionali e sociali che provocherà. Per questo abbiamo aperto le procedure per lo sciopero e indetto assieme ad Ugl le assemblee dei lavoratori di Malpensa (27/03) e Linate (28/03). In attesa inoltre di essere convocati dalla Commissione europea organizzeremo una manifestazione di Filt Fit Uilt e Ugl a Bruxelles”.

Sull’argomento leggi anche “il punto” di Giovanni Abimelech, segretario generale Fit-Cisl http://www.jobnotizie.it/articolo/sea-handling-non-puo-fallire/1247

26/03/2013
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