Ne fanno parte quelle persone (e famiglie) che dalla sera alla mattina si trovano in difficoltà. Basta la perdita del posto, oppure l’aumento dell’affitto o del mutuo per mettere in crisi uno stile di vita acquisito da anni. C’è uno Stato sociale tutto da ripensare. Come?
I sindacati di categoia di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato uno sciopero per le intere giornate della festa della Liberazione e del 1° maggio. Per garantire il "diritto alla festa" di tutti i lavoratori, per contrastare la gestione arbitraria delle aziende degli orari e anche perché le aperture nelle festività non contribuiscono ad aumentare i consumi.
Lo hanno deciso tutti i sindacati esclusa la Cgil che invece partecipa a quello del 29 aprile sui servizi informatici. Non succedeva da 15 anni. Al centro della protesta alcuni provvedimenti sulla riorganizzazione della macchina comunale ma il malessere dei dipendenti riguarda in generale i rapporti con l'amministrazione.
No intrasingente alla trasformazione in spa della cooperativa; massima flessibilità e disponibilità a rivedere cosa funziona e guardare avanti. La Cisl ribadisce la sua posizione, che non è ideologica, ma parte dal ruolo che gli istituti di credito cooperatvo hanno avuto e possono avere come leva dello sviluppo del territorio. Il contrario delle banche 'predatorie' che hanno provocato la crisi.
Raddoppiano gli utili per gli azionisti (Comune di Milano e di Brescia in testa), gli errori della dirigenza sono evidenti ma a pagare dovrebbero essere solo i lavoratori. L'azienda è evasiva e i sindacati non ci stanno: respingono il piano industriale e chiedono un incontro a Pisapia. IL VIDEOSERVIZIO
La verifica promessa dalla giunta regionale è stata fatta rapidamente ma non c'è la possibilità di anticipare i soldi per la cassa integrazione. L'assessore Aprea se la prende con il mistro Fornero: perchè aspettare il nuovo governo per prendere decisioni?