FONDI SOLO FINO A GIUGNO
Ammortizzatori: nessun anticipo dalla Regione

La verifica promessa  dalla giunta regionale è stata fatta rapidamente ma non c'è la possibilità di anticipare  i soldi per la cassa integrazione. L'assessore Aprea se la prende con il mistro Fornero: perchè aspettare il nuovo governo per prendere decisioni?

Ieri i sndacati avevano chiesto  alla Regione di muoversi, e presto, per finanziare la cassa integrazione in scadenza  che interessa decine di migliaia di lavoratori lombardi. Maroni ha  risposto subito sì: verifichiamo e vi facciamo sapere. I tempi sono stati rispettati ma l'esito non è stato confortante. "La Regione Lombardia, coerentemente con gli impegni assunti in Consiglio regionale e con le parti sociali, ha verificato questa mattina con il presidente Roberto Maroni e gli assessori Mario Melazzini (Attività Produttive, Ricerca eInnovazione) e Alberto Cavalli (Commercio, Turismo e Terziario) la attibilità dell'anticipazione sociale della cassa integrazione in deroga per i lavoratori lombardi a fronte di risorse certe stanziate dal Governo in un incontro con Finlombarda". Ha dichiarato Valentina Aprea, assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia. "Avvertiamo l'inquietudine - ha detto l'assessore Aprea - di non poter avviare subito la procedura, in un momento così grave per i lavoratori e le famiglie lombarde, a causa dell'irresponsabilità del ministro Fornero, che ancora oggi ribadisce la indisponibilità a reperire i fondi". "Così facendo - stigmatizza Aprea - si dimostra inadeguata al suo compito e adduce scuse inaccettabili e non veritiere: ammette che il problema è grave, ma rinvia al prossimo Governola soluzione. Perché altri decreti legge possono essere presentati e questo no?". "Diciamo al ministro Fornero - continua l'assessor - che non ci servono tavoli di crisi, ma risposte certe. Se lei non è in grado di darle, le affronti con il presidente del Consiglio Mario Monti e con il ministro dell'Economia Vittorio Grilli". "La Lombardia non starà ferma" assicura l'assessore Aprea.

MARONI SI FACCIA SENTIRE .....  16/04/2013

"La Regione si faccia sentire": i dirigenti e i militanti Cgil, Cisl e Uil  provenienti da tutta la regione, si sono presentati questa mattina  davanti a Palazzo Lombardia con questo messaggio per il presidio organizzato per gli ammortizzatori sociali in deroga, perche' "mancano i soldi, e ci sono decine e decine di migliaia di persone coinvolte, quindi di famiglie", spiegano i manifestanti. Per ora la copertura arriva ad aprile, poi con i soldi stanziati ma non ancora arrivati si arriva a giugno, poi basta. E' per questo motivo che l a Regione deve mobilitarsi. Ha gia' presentato una piattaforma rivendicativa ma deve fare di piu'. In particolare, i sindacati chiedono che "il governo ripartisca entro aprile ulteriori risorse alle Regioni per autorizzare tutte le domande di cassa e mobilità in deroga presentate" e che "Regione Lombardia ottenga una ripartizione di risorse nazionali più adeguata rispetto alla consistenza del nostro tessuto economico ed occupazionale in difficoltà".
In Lombardia, spiegano i sindacati, le province piu' colpite sono Lecco, Brescia e Bergamo, ma in tutto il territorio la crisi "se l'e' presa con le aziende piccole del settore manifatturiero e metalmeccanico soprattutto, con pochi dipendenti".
Forte, infatti, stamani davanti a palazzo Lombardia la presenza di lavoratori di questo settore, anche se "siamo tutti in una situazione drammatica. E per ogni lavoratore delle migliaia e migliaia coinvolti si parla di una famiglia che e' disperata". Già nei giorni scorsi Roberto Maroni aveva incontrato il ministro Fornero senza ottenere le rassicurazioni necessarie. I sindacati lamentano, nei primi tre mesi del 2013, 55 mila lavoratori licenziati o posti in cassa integrazione. I sindacati chiedono che la Regione ripartisca le risorse necessarie entro aprile. I sindacati insistono perché Maroni ottenga risorse e date certe per evitare che migliaia di imprese rischino la chiusura. Una boccata d'ossigeno potrebbe essere determinata da un impegno preciso della Regione in grado di anticipare le risorse necessarie. Naturalmente le organizzazioni sindacali insistono anche per un piano articolato che, grazie a un alleggerimento fiscale di imprese e lavoratori, possa rilanciare l'economia lombarda. In contemporanea a Roma e' in corso un presidio davanti a Montecitorio, a Milano a mezzogiorno e' previsto che una delegazione dei sindacati venga ricevuta da alcuni rappresentanti della Regione.

Regione: sì all'anticipazione - "Domani, con il presidente della Regione Roberto Maroni, incontrerò Finlombarda, per organizzare il sistema di anticipazione sociale di Cassa in deroga per i lavoratori lombardi". Lo ha dichiarato l'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, al termine dell'incontro, avvenuto a Palazzo Lombardia, del presidente Maroni con i vertici regionali di Cgil, Cisl e Uil. Il colloquio si è svolto al termine del presidio organizzato dai sindacati per denunciare il problema del rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga. "I sindacati ci hanno richiesto l'impegno per anticipare la Cassa integrazione in deroga - ha continuato l'assessore Aprea - e noi lo abbiamo confermato. Ovviamente ci deve essere un primo passo da parte del Governo nazionale per lo stanziamento di somme certe". L'assessore regionale ha aggiunto che, proprio oggi, è arrivata una buona notizia da Roma: "Sappiamo che il Senato dovrebbe inserire la ricerca di fondi e stanziamenti per la Cig in deroga nel Documento economico finanziario (Def)". Questo passaggio è la premessa per l'incontro del presidente Maroni e dell'assessore Aprea con la Finlombarda, fissato per domani. "Non abbiamo parlato soltanto di Cig - ha precisato l'assessore - poiché vorremmo, se possibile, prevenire le crisi nelle aziende lombarde, per questo abbiamo discusso di contratti di solidarietà, di politiche attive, di apprendistato e di tirocini e di tutte quelle misure che, insieme alle parti sociali e datoriali, metteremo in campo già a partire dai prossimi giorni e possibilmente con l'accordo di tutti, Giunta e Consiglio regionale".  Aprea ha poi sottolineato che si farà carico, in sede di trattativa nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, di discutere la percentuale di finanziamenti che toccheranno alla Lombardia, per ora è assegnato il 17 per cento dei fondi "che giudichiamo insufficiente, vogliamo arrivare almeno al 21-22 per cento". In cifre, si parla di circa 300 milioni di euro, ai quali si deve aggiungere un'ulteriore parte, tutta a carico dell'Inps. "Intendiamo affermare il criterio dei costi standard - ha detto Aprea - rispetto alla spesa storica, che è invece il criterio in base al quale vengono assegnati i finanziamenti della Cig in deroga". Per avere un impatto ancora maggiore sul Governo centrale, "Lavoreremo con altre Regioni del Nord_ ha anticipato l'assessore _ trattando questo delicato tema in termini di Macroregione, perché rispetto all'entità e alla diffusione delle crisi aziendali il Nord ha bisogno di un grande sostegno". Positivi i commenti delle componenti sindacali.

Petteni (Cisl) :  Una giornata importante - “Oggi è stata una giornata importante in Lombardia. Dopo tanto tempo le bandiere dei tre sindacati sono tornate a sventolare insieme e si sono create le premesse per altro lavoro comune”. Così Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia, commentando la manifestazione per gli ammortizzatori sociali, organizzata con Cgil e Uil lombarde, che questa mattina ha portato in piazza, davanti a Palazzo Lombardia, oltre 3mila persone. Al termine, i sindacati hanno incontrato il presidente Roberto Maroni e l'assessore regionale al Lavoro, Valentina Aprea, che hanno affermato l'impegno della Regione ad anticipare la cassa integrazione in deroga, a fronte di risorse certe dal governo. “L'incontro con Maroni è stata l'occasione per ribadire che tutti insieme dobbiamo lottare per una Lombardia che sia più ascoltata e più rispettata – ha detto Petteni -. E credo che questi segnali dovranno arrivare subito dalla Conferenza Stato-Regioni, con il passaggio alla quota del 22% per le risorse da destinare alla Lombardia e con criteri più premianti sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle nostre imprese”.  Per Fulvia Colombini (Cgil Lombardia) il metodo scelto dal presidente Maroni è da condividere e più veloce rispetto a quello utilizzato in precedenza. Secondo l'esponente sindacale l'impegno del presidente e dell'assessore Aprea a dialogare, non solo sulla Cig in deroga ma anche su quella straordinaria e sui contratti di solidarietà, è determinante, per dare ai lavoratori le risposte che attendono. Walter Galbusera (Uil Lombardia) ha sottolineato invece l'anomalia, per effetto della quale i contratti di apprendistato sono utilizzati solo in modo marginale.

LA LOCOMOTIVA DEVE RIPARTIRE  DEL 12/04/2013

"Le drammatiche conseguenze della crisi economica e finanziaria sul mondo del lavoro sono ormai un dato di fatto. Analogamente, le difficoltà del nostro sistema economico e produttivo sono state ampiamente studiate e analizzate e discusse e non sono più un segreto per nessuno. Non hanno bisogno di ulteriori approfondimenti. Il sindacato lombardo non ha mai nascosto le proprie preoccupazioni, in particolare per la difficoltà di attivare strumenti efficaci per limitare l'impatto delle conseguenze della crisi sui lavoratori e sulle imprese." Inizia così la lettera aperta di Cgil, Cisl e Uil  Lombardia agli imprenditori.

"In questi primi mesi del 2013 sono già oltre 10mila le aziende che hanno richiesto ammortizzatori sociali in deroga, - prosegue l'appello dei sindacati confederali -  oltre cinquantamila i lavoratori interessati. Le risorse già stanziate non consentono di arrivare a giugno. Occorre destinare di più per la Lombardia: lo abbiamo ripetuto in queste settimane e lo ribadiremo martedì 16 aprile sotto la sede della Regione Lombardia. Occorre avere la certezza di più risorse a sostegno dei lavoratori in difficoltà.

Ma tutto questo non basta: la locomotiva lombarda deve ripartire, con il contributo di tutti: imprese, sindacati, istituzioni. Sono tante le questioni da affrontare, a partire da nuove strategie per rilanciare il manifatturiero. Occorrono inoltre politiche di sostegno al credito e agli investimenti delle aziende. Lo scenario è troppo complesso, troppo urgente la necessità di interventi incisivi per la ripresa dell'economia lombarda e per innescare le leve per uno sviluppo sostenibile. Dobbiamo avviare un lavoro comune e attivare tutte le sinergie necessarie per uscire dalla crisi.

Abbiamo più problemi comuni da affrontare che distanze da tenere o interessi di parte da difendere. Attorno al rilancio del lavoro dobbiamo fare fronte comune. Sentiamo il dovere di uscire dai tatticismi e dal gioco delle parti per provare a ribaltare la situazione. Alla crisi e al declino non ci arrendiamo.

"Per dare concretezza all'idea di un urgente azione comune tra impresa e lavoro vi vogliamo proporre alcuni temi concreti a partire dai quali impegnarci insieme: dare stabilità al sistema di ammortizzatori per chi è in difficoltà e di sostegno alla ricollocazione per chi è disoccupato, modificare il patto di stabilità per ulteriormente saldare i debiti della pubblica amministrazione e per nuovi investimenti pubblici che possano generare posti di lavoro già a partire dai prossimi mesi, intervenire anche a partire dalle autonomie locali e regionali per abbassare il cuneo fiscale sul lavoro, creare nuove forme di welfare integrativo contrattate e sostenute dalle Parti Sociali e raggiungere un accordo per arginare il fenomeno della disoccupazione giovanile e femminile, favorendo la generalizzazione delle assunzioni in apprendistato e innescando strumenti per la stabilizzazione del lavoro.

La ripresa della Lombardia e del paese dipende certo da politiche europee meno "contabili" e più orientate allo sviluppo, nonché da altri fattori, ma non meno da riforme per la competitività che in Lombardia impresa e lavoro possono e devono partorire, insieme".

12/04/2013
redazione
Twitter Facebook