Nel 2017/2018, per la prima volta dopo più di un decennio, si è registrata una battuta d’arresto della tendenza alla diminuzione delle morti e degli infortuni sul lavoro. I primi 5 mesi del 2019 confermano il trend di un nuovo aumento degli episodi.
La crisi sta ristrutturando e trasformando l’economia. Siamo preparati? Il sistema di prevenzione e controllo è attrezzato per affrontare vecchi e nuovi rischi? Se ne discute giovedì 4 luglio dalle ore 9 nel corso dell'incontro "Sicurezza, salute, benessere" organizzato da Cisl Lombarda, presso la sede regionale di via Vida 10 a Milano.
Intervengono: Cinzia Frascheri, giuslavorista e responsabile nazionale Cisl Salute e sicurezza sul lavoro, Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl con delega sulla Salute e sicurezza sul lavoro, Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, Alvise Biffi, presidente del Comitato regionale Piccola industria- Confindustria Lombardia, Ugo Duci, segretario generale della Cisl Lombardia.
Nel corso dell'incontro saranno illustrati gli ultimi dati sugli incidenti sul lavoro in Lombardia, mortali e non, messi a confronto con i periodi precedenti, a partire dal 2012.
Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil hanno dichiarato per lunedì 15 luglio otto ore di sciopero in Lombardia per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore lapidei industria, scaduto il 31 marzo 2019.
In contemporanea, dalle 9 alle 13 si terrà un presidio sotto la sede di Confindustria Marmomacchine, in via Prina angolo Corso Sempione a Milano.
Al presidio si alterneranno interventi di delegati e delegate del settore, provenienti anche da altre regioni.
In Lombardia il rinnovo del contratto riguarda circa 4.000 dipendenti delle circa 900 imprese che esercitano l’attività di scavo di materiali: dal marmo del Botticino nel bresciano, alle cave di inerti e minerali dei territori di Pavia, Mantova, Varese e le cave di pietra lavorata di Bergamo e Sondrio.
"Piena disponibilità ad attivare un confronto vero con il Ministro per risolvere le troppe e gravi crisi aperte, che rischiano di portare a migliaia di licenziamenti". Così Cgil, Cisl, Uil confederali e Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil al termine del tavolo sul settore delle telecomunicazioni convocato nei giorni scorsi al Mise con le OO.SS. confederali e Asstel, alla presenza del Ministro Luigi Di Maio. "Questa mattina, invece, il Tavolo, è stato allargato ai sindacati autonomi - scarsissimamente presenti nel settore - e non c'era traccia del Ministro Di Maio" spiegano i sindacati lamentando come l'appuntamento sia stato "la replica esatta di altri due incontri svoltisi sempre presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Un appuntamento - osservano - che, evidentemente, ha il solo obiettivo di prendere altro tempo e non di discutere dei problemi concreti del settore".
Nel ricordare di aver ribadito "in ogni occasione quali sono i problemi da affrontare, anche presentando una Piattaforma scritta alle Istituzioni" le organizzazioni sindacali pongono nuovamente l'accento su quelle che sono le problematiche da risolvere nel settore: "Si tratta di risolvere i problemi legati alle delocalizzazioni delle attività, al costo del lavoro, al dumping contrattuale, alla mancanza di ammortizzatori sociali stabili e certi, alla corretta applicazione delle clausole sociali, a un progetto di formazione adeguata a traghettare il settore verso la necessaria digitalizzazione".
"I dati diffusi oggi dall’Inps mostrano due diverse facce del nostro mercato del lavoro: da una parte si registra un saldo positivo tra assunzioni e cessazioni e si conferma l’ inversione di tendenza tra andamento dei contratti a tempo indeterminato e andamento dei contratti a termine; dall’altra tale saldo è significativamente inferiore a quello dello stesso periodo del 2018 e la cassa integrazione conferma il preoccupante trend di aumento, con 144 milioni di ore approvate nei primi sei mesi del 2019 che corrispondono ad una media mensile molto superiore a quella dei primi sei mesi del 2018 segno evidente che la crisi continua a colpire duro e le tante vertenze aperte al Mise continuano ad essere irrisolte". Lo dichiara in una nota il Segretario Generale Aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra. "Se vi è qualche miglioramento ed il tasso di occupazione è tornato ai livelli del 2008- sottolinea Sbarra- ciò non può farci ignorare che il monte ore lavorate è diminuito di oltre 1,1 miliardi (-5 %) , che aumenta il lavoro povero, precario, stagionale e che abbiamo un tasso di occupazione, soprattutto femminile, tra i più bassi in Europa. Restiamo tra i primi paesi per percentuale di Neet sul totale della popolazione della fascia 15-29 anni , passata da 19% nel 2008 al 24,1% . Il timido recupero occupazionale è addensato nella classe di età over 50, continuiamo ad avere oltre 20 punti percentuali di divario tra il tasso di occupazione del Mezzogiorno ed il resto del Paese, alcuni settori economici non sono ancora usciti dalla crisi, come dimostrano i 180 tavoli di crisi aperti al Ministero dello sviluppo economico. Il Governo, anziché adagiarsi sui pochi miglioramenti- conclude Sbarra- dovrebbe mettere il lavoro al centro delle proprie scelte con una strategia di politica industriale, investimenti sulla Infrastrutture con l’immediato sblocco dei cantieri fermi, un piano di rafforzamento del sistema di formazione, istruzione e di assunzioni nella pubblica amministrazione, una nuova e forte attenzione al Sud ed infine, politiche attive del lavoro realmente attente all’occupabilità delle persone".
“Una nuova alleanza per la lotta ai cambiamenti climatici: lavoratori e studenti uniti nella mobilitazione per il Clima”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini. “La Cisl ha incontrato a Roma una delegazione dei giovani italiani del movimento mondiale della lotta per il clima del Fridays For Future della giovanissima svedese Greta Thunberg. È stata registrata una forte sintonia sull’urgenza di alzare gli impegni e gli obiettivi per la lotta ai cambiamenti climatici e ridurre il più rapidamente possibile le emissioni della CO2 che incidono gravemente sul riscaldamento globale. Unitamente alla battaglia climatica bisogna associare il miglioramento delle condizioni di lavoro e la certezza del ricollocamento occupazionale dei lavoratori che saranno investiti dai processi della riconversione ecologica dell’economia. Particolare condivisione ha riguardato l’impegno per la trasformazione del sistema educativo, della formazione oltre alla necessità di favorire la formazione di nuove competenze professionali sulla sostenibilità ambientale e sociale dello sviluppo. Deciso è l’impegno della Cisl a sostenere la giornata dello sciopero mondiale degli studenti nella prossima giornata del 27 settembre, verificando, anche con le altre organizzazioni sindacali Cgil e Uil, le migliori modalità operative a supporto della mobilitazione dei giovani. Inoltre la Cisl è impegnata nella settimana dal 20 al 27 settembre a sviluppare iniziative di sensibilizzazione dei lavoratori e delle più importanti istituzioni politiche in occasione del vertice straordinario sul clima, convocato il 23 settembre prossimo a New York dal segretario generale dell’ONU. Le due delegazioni hanno condiviso la necessità di sviluppare la collaborazione e l’approfondimento dei possibili campi di azione congiunta attraverso specifici momenti seminariali oltre allo sviluppo di rapporti tra i due mondi del lavoro e dello studio a livello territoriale nelle specifiche situazioni cittadine. Uno dei primi temi oggetto di approfondimento è la proposta dei giovani studenti sulle “Dichiarazioni delle emergenze climatiche” che possono riguardare specifiche situazioni particolarmente critiche come la crisi dei rifiuti a Roma. Esistono già degli istituti normativi che possono essere presi a riferimento come la dichiarazione delle aree di crisi ambientale rilevante che definiscono aree perimetrate per le quali scattano particolari misure di velocizzazione e finanziamento degli interventi. La lotta per il Clima sarà lunga ed impegnativa e le due delegazioni, della Cisl e del Fridays For Future – Italia, hanno condiviso la necessità di lavorare insieme sia su obiettivi ravvicinati che su quelli di medio e lungo periodo per realizzare il prima possibile il bilancio zero della CO2 tra le emissioni e gli assorbimenti”.