Istituire forme di premialità per le aziende che si iscrivono alla Rete del lavoro agricolo di qualità. Promuovere la costituzione di “Cabine di regia territoriali”, per coordinare azioni di monitoraggio, di prevenzione e tutela. Obiettivo: contrastare il fenomeno del caporalato, diffuso anche nelle regioni del Nord e in Lombardia. Sono alcune delle proposte avanzate oggi pomeriggio da Massimiliano Albanese, segretario generale del sindacato dei lavoratori del settore agroalimentare Fai Cisl Lombardia, nel corso dell'audizione congiunta IV-VIII Commissione Regione Lombardia sul reato di caporalato. “Chiediamo a tutte le parti interessate di impegnarsi concretamente, senza pregiudizi né battaglie ideologiche - ha detto - poiché dobbiamo scongiurare fenomeni di sfruttamento inaccettabili in un Paese civile, e per farlo occorrono investimenti e azioni che incidano in maniera accorta e calibrata sulla repressione quanto sulla prevenzione del caporalato”.
La Fai Cisl Lombardia ha proposto nel corso dell'audizione di:
1. Promuovere la costituzione di “Cabine di regia territoriali” (Istituzioni: Provincie, Comuni, Prefetture, uffici Inps, Inail, Dtl e Ats insieme alle parti sociali maggiormente rappresentative) per coordinare azioni di monitoraggio, di prevenzione e tutela sui diversi territori (sperimentalmente si potrebbe partire da una determinata area caratterizzata da forte presenza di attività agricole di natura stagionale);
2. Istituire delle premialità per le aziende che si iscrivono alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, attraverso specifiche misure del Piano di sviluppo rurale;
3. Prevedere azioni mirate, anche attraverso gli enti bilaterali territoriali di settore, per facilitare e rendere trasparente l’incontro domanda-offerta di lavoro e la corretta applicazione di contratti nazionali e contratti provinciali di lavoro agricoli;
4. E ancora sul lato dell’offerta, per un concreto sostegno alle persone che lavorano e che sono a rischio di possibili abusi a causa della loro condizione di marginalità sociale e di fragilità umana (spesso migranti), favorire forme di integrazione e di inclusione sociale, attraverso progetti finanziati che, ove necessario, mettano a disposizione mediatori culturali, soluzioni logistiche quali trasporto verso le aree del lavoro e alloggi in linea con le attività agricole spesso stagionali, protocolli sanitari adeguati e sostegno economico in caso di denuncia di abusi e sfruttamento illecito della manodopera;
5. Raccomandare e favorire un registro delle “Cooperative agricole senza terra” affinché, attraverso il possesso di determinati requisiti, possa essere verosimilmente certa la “genuinità delle stesse”. Tali requisiti potrebbero essere: l’utilizzo di mezzi di lavoro idonei, il possesso di Durc, l’esistenza di bilanci societari depositati da oltre un anno; la trasmissione del contratto di appalto stipulato all’Inps, al fine di favorire l’incrocio di dati e l’analisi di “indici di congruità” tra attività svolta e impiego di risorse umane, anche alla luce degli indici remunerativi previsti dal contratto nazionale di lavoro agricolo e dal contratto di lavoro provinciale ove viene svolta l’attività; possibilità di avvalersi anche della collaborazione dell’osservatorio regionale dell’agricoltura.
“Siamo consapevoli che in questo ambizioso elenco abbiamo “lanciato il cuore oltre l’ostacolo” - conclude Albanese - ma la gravità del fenomeno, per i suoi profili spesso disumani, che feriscono irrimediabilmente la dignità delle persone, richiede impegni immediati e concreti ed esige un’azione di sistema al fine di favorire una concreta attività di prevenzione del fenomeno”.
“QUALE EUROPA VOGLIAMO? UN ASSETTO ISTITUZIONALE PIÙ ADEGUATO, UN NUOVO RAPPORTO TRA UNIONE EUROPEA E STATI, PROCESSI DECISIONALI PIÙ EFFICACI”.
VENERDI' 15 FEBBRAIO, DALLE ORE 9.30, VIA VIDA 10, MILANO
Proseguono gli incontri organizzati da Cisl Lombardia in vista delle prossime elezioni europee. Venerdì 15 febbraio, dalle 9.30 presso la sede regionale di via Vida 10 a Milano si parla di “Quale Europa vogliamo? Un assetto istituzionale più adeguato, un nuovo rapporto tra Unione europea e Stati, processi decisionali più efficaci”.
IL PROGRAMMA
Introduzione
Ugo Duci, segretario generale Cisl Lombardia
Il progetto europeo da Maastricht a Lisbona
Franco Chittolina, presidente di Apiceuropa
Si confrontano:
Patrizia Toia, europarlamentare Pd – vicepresidente Commissione industria, ricerca, energia
Claudio Borghi, deputato Lega-Salvini Premier – presidente Commissione Bilancio
Dario Violi, consigliere M5S – Ufficio di Presidenza Consiglio Regione Lombardia
Coordina i lavori Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia
Dopo numerose sollecitazioni e proposte formulate dal sindacato nelle scorse settimane per superare i problemi aperti dalla Delibera sulle “Regole del Sistema” in merito ai cedolini fiscali che consentono di detrarre parte delle rette delle strutture socio-sanitarie, oggi si è svolto in Regione Lombardia un incontro con la Direzione Generale Welfare nel quale è stata condivisa una soluzione tecnica che consentirà alle famiglie degli ospiti di portare in detrazione o deduzione fiscale una quota forfettaria pari al 58% della retta pagata.
La soluzione è stata costruita sulla base dei dati contenuti nelle “Schede Struttura” di 686 RSA del territorio lombardo e in applicazione della circolare della Agenzia delle Entrate del 2017 in materia.
Con tale metodologia si applica anche un sistema più trasparente di classificazione dei costi e di più semplice lettura per le famiglie, che in tal modo sapranno sin da subito quanta parte del costo sostenuto potrà essere recuperato fiscalmente.
Il provvedimento sarà approvato nella prossima sessione di Giunta e avrà efficacia a partire dalle prossime dichiarazioni fiscali, relative alle spese sostenute nel 2018.
Auspichiamo che le strutture residenziali, in virtù di tale metodo, possano dare una comunicazione più trasparente alle famiglie in merito al costo sostenuto, indentificando chiaramente il valore della retta e la relativa quota di vantaggio fiscale.
Il percorso di confronto svolto ha consentito quindi di mitigare il possibile grave danno economico che rischiava di prodursi da una letterale applicazione della norma approvata nel dicembre scorso (DGR 1046 del 17 dicembre 2018).
Abbiamo inoltre costruito le basi per monitorare ed aggiornare questo provvedimento, e per consentirne ulteriori evoluzioni, anche in considerazione del sempre crescente carico sanitario e della complessità assistenziale degli ospiti delle strutture.
CGIL – CISL – UIL e SPI CGIL – FNP CISL – UILP UIL della Lombardia
“La Tav, il blocco delle infrastrutture, dei cantieri e delle trivelle sono tutti fattori della crescita del paese che vengono penalizzati. E’ un fatto inaccettabile, soprattutto perchè questo significa migliaia di posti di lavoro in meno“. Lo ha detto oggi la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, a Cesenatico, a margine del Consiglio generale della Cisl Romagna. “Credo che la Tav sia assolutamente importante non solo per l'economia del Piemonte e del nord ovest ma per tutto il paese. Continuare a rallentare, continuare a spostare nel tempo la costruzione di questa opera infrastrutturale significa davvero perdere una possibilità straordinaria di aprirci ai mercati internazionali e rendere più competitive le nostre aziende”. La Furlan ha parlato anche di energia e del blocco delle trivelle. “Da noi il costo dell'energia è di circa il 30% in più rispetto agli altri paesi europei. È evidente che questo dato mette in ginocchio la competitività delle imprese italiane. Il tema energetico è fondamentale, va affrontato attentamente perché dobbiamo far calare il costo dell' energia”. Infine la Segretaria della Cisl ha ribadito che “serve una vera riforma del fisco che renda più pesanti le buste paga dei lavoratori e le pensioni dei nostri anziani. Abbiamo richiesto al Governo anche un confronto sulla riforma fiscale. Ce n'è assolutamente bisogno: è necessario rendere il fisco amico di lavoratori e pensionati che peraltro sono il 90% degli azionisti tra chi paga le tasse nel nostro paese”.