Alla vigilia delle elezioni europee del 26 maggio 2019 arriva l’appello dei Sindacati dei 4 Motori dell’Europa. Cgil, Cisl e Uil Lombardia e i rappresentanti sindacali dell’Auvergne/Rodano-Alpi (Francia), del Baden Württemberg (Germania) e della Catalogna (Spagna) hanno firmato una dichiarazione congiunta di intenti per un’unione del lavoro e dei diritti
La crisi del 2007 ha lasciato profonde cicatrici tra lavoratori e lavoratrici. I servizi pubblici sono stati tagliati ed i diritti dei lavoratori ridotti. I lavoratori sono ovviamente disillusi.
Ci sono sempre più disuguaglianze, mancanza di posti di lavoro dignitosi, stabili e ben remunerati, una globalizzazione senza o con troppo poca regolamentazione, la mancanza di un approccio giusto e coordinato dell’UE rispetto al fenomeno migratorio e al cambiamento climatico hanno creato incertezza e paura. Le politiche di austerità condotte dall’Unione europea aggravato le condizioni lavorative e di vita del mondo del lavoro, dei pensionati, dei giovani e dei disoccupati. Questi elementi hanno alimentato l'euroscetticismo e permesso l'ascesa del nazionalismo, degli estremismi e delle forze anti-europee e di estrema destra negli stati che compongono l'Europa.
Se vuole continuare ad esistere, l’Europa deve ridiventare quella che avvicina i popoli al servizio del miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro e che promuove questi diritti, non solo a livello nazionale, ma anche a livello dell’Unione.
"Il cambiamento è possibile – si legge nel documento condiviso e firmato da Cgil, Cisl, Uil Lombardia con gli altri sindacati dei 4 Motori -. L’Europa può e deve essere una forza per il progresso sociale. Il nazionalismo non risolve i problemi che dobbiamo affrontare oggi. Insieme, l’Unione europea e gli Stati membri hanno il potere di garantire che tutti noi otteniamo una parte equa della ricchezza che contribuiamo a generare".
Con l’avvicinarsi di molte scadenze cruciali per il futuro dell’Europa, in particolare le elezioni del Parlamento europeo nel maggio 2019, il progresso sociale deve diventare prioritario rispetto a qualsiasi altra considerazione. Dopo una forte pressione dei sindacati, l’UE ha sviluppato un nuovo piano di investimenti, adottato una base europea dei diritti sociali, sono state formulate nuove iniziative legislative per migliorare le condizioni di lavoro e sono stati compiuti alcuni progressi in materia di politiche economiche più sostenibili.
Questi cambiamenti anche se importanti, non sono sufficienti. Occorre fare molto di più per giungere a un contratto sociale europeo che offra a tutti i cittadini una società più giusta e più equa. Oggi la democrazia è minacciata dagli estremismi. Le prossime elezioni europee non devono permettere di diffondere i messaggi di odio di certi partiti. Al contrario, devono consentire di migliorare la partecipazione democratica dei cittadini europei e di tutelare i diritti delle persone, dei sindacati e della società civile di condurre campagne per l’interesse pubblico.
"Noi firmatari – prosegue la nota congiunta - che rappresentiamo centinaia di migliaia di sindacalisti e molti altri milioni di lavoratori e lavoratrici, facciamo appello ai lavoratori e lavoratrici attivi/e , disoccupati/e, i pensionati/e delle nostre quattro regioni europee a esercitare pienamente il loro diritto civico andando a votare il 26 maggio e a non dare alcuna voce agli estremisti, a non dare alcuna voce ai partiti razzisti, xenofobi, sessisti, omofobi, autoritari e antisociali".
"Noi dirigenti delle organizzazioni sindacali delle 4 Regioni di Auvergne-Rodano-Alpi, Baden Württemberg, Catalogna e Lombardia, unite da questa dichiarazione cofirmata e dalle nostre azioni, facciamo appello all’insieme dei nostri sindacati e simpatizzanti, facciamo appello all’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori attivi, disoccupati e pensionati:
- A votare il 26 maggio per porre risolutamente il progresso sociale, il rispetto per l’ambiente e la solidarietà tra i lavoratori al centro dell’Europa di domani.
- Ad agire numerosi, nell’unità più ampia, in ogni luogo di lavoro e nelle iniziative locali, professionali, nazionali ed europee per la difesa delle nostre rivendicazioni e la conquista di nuovi diritti sociali".