Anteas, l'Associazione nazionale tutte le età attive per la terza età, il sindacato dei pensionati Fnp, la Cisl Lombardia e le sue associazioni saranno presenti a Cascina Triulza, nei sei mesi di Expo 2015. “Grazie al Comune di Milano, proprietario dello spazio, al Forum del Terzo settore, che ha condiviso l’idea di offrire una vetrina al volontariato e alla società civile, Anteas ha potuto partecipare attivamente a questo importantissimo evento, quale socio fondatore di Cascina Triulza. Il contributo della Fnp ha poi permesso di riservare uno spazio permanente per i sei mesi di Expo – sottolinea Valeriano Formis, segretario generale Fnp Lombardia -. Expo sarà un gran successo anche per Anteas e i volontari. Il percorso è stato tutt'altro che semplice, ma l'esposizione è un'occasione unica e irripetibile, che per la prima volta valorizza anche il mondo del volontariato e del Terzo settore”.
Nello spazio di Anteas e dei Pensionati Cisl, i volontari della Lombardia e di altre regioni italiane si alterneranno per incontrare i visitatori, mostrare attraverso alcuni filmati, quanti e quali diversi progetti hanno saputo realizzare. “Lo stand sarà un luogo di incontro con persone che hanno il piacere di stare insieme, conoscere qualcosa di nuovo, con storie da raccontare e per ritrovare la voglia di mettersi in gioco – spiega Anna Tombini, segretaria regionale Fnp responsabile del progetto -. Persone che vogliono condividere ideali e valori, lanciare un messaggio di solidarietà senza limiti e confini, di genere, età, colore, cultura o religione. Dimostrare che, insieme, si può!”.
Nell'area workshop e in Auditorium saranno organizzati eventi e iniziative sull'alimentazione, la promozione dei diritti nei Paesi del Sud del mondo, l'educazione al consumo consapevole, in collaborazione con associazioni promosse dalla Cisl come Adiconsum e Iscos Lombardia.
Di seguito alcune iniziative di Anteas, Fnp, Cisl e le associazioni lombarde già calendarizzate per i mesi di Expo 2015
MAGGIO
4 al 17 I produttori dell’asparago rosa e dello zafferano di Monza
28 Sala Auditorium: "La terapia delle idee: cibo per corpo e anima" - Consiglio generale Fnp nazionale
GIUGNO
11 Sala Workshop: Formazione Internazionale Iscos Lombardia
16 Sala Auditorium: Assemblea Nazionale Anteas
18 Area Workshop: La solidarietà internazionale Fnp Monza, Lecco
29 Sala Auditorium: Il cibo nella letteratura - Consiglio generale Fnp Lombardia
30 Sala Auditorium: “Gli orti in città, la piramide alimentare” - Assemblea Anteas Lombardia
LUGLIO
23 Corte e palco: Spettacolo concerto
SETTEMBRE
3 Sala Auditorium: Consiglio generale Cisl Lombardia
29 Sala Auditorium: Lotta agli sprechi, Il consumo responsabile - Anteas Lombardia & Adiconsum
OTTOBRE
3 Sala Auditorium: Festa dei nonni - Acqua, fonte di vita - Spettacolo
e premiazione scuole aderenti
7 Sala Auditorium: Mostra fotografica x la Giornata del lavoro dignitoso - Iscos Lombardia
23 Sala Auditorium: Usr-Fnp-Anteas e Fai Convegno spettacolo
(AGIELLE) - Roma - A marzo il tasso di disoccupazione è cresciuto di 0,2 punti percentuali al 13%. E' il livello più alto dal novembre 2014 (13,2%). Il dato provvisorio è dell'Istat, che precisa che la risalita viene registrata dopo i cali di dicembre e gennaio, mentre a febbraio c'è stata una lieve crescita. Un dato preoccupante riguarda la disoccupazione giovanile che a marzo cresce di nuovo oltre il 43%. Il tasso indica un incremento di 0,3 punti percentuali a quota 43,1, dal 42,8 di febbraio. Qui il livello è più alto dall'agosto 2014. - (agiellenews.it)
L'Italia vive ancora un momento di grave incertezza istituzionale, economico e sociale. Negli ultimi giorni abbiamo appreso notizie contrapposte, alcune positive, altre negative.
Tra quelle positive abbiamo in particolare la svolta della FCA, con l'annuncio di premiare i lavoratori con un bonus annuale, che sarà calcolato in base ai risultati di efficienza e produttività dei rispettivi stabilimenti e al raggiungimento dei risultati economici. Oppure sul fronte delle "normalizzazioni" dei contratti atipici attraverso il "Jobs Act", anche se i primi effetti concreti si potranno vedere solo fra qualche mese.
Infine le notizie drammatiche. Le tragedie quotidiane, sulle fughe in mare a bordo di barconi fatiscenti, di migliaia di persone, donne, bambini e uomini disperati, che scappano da guerre, violenze e fame, per raggiungere l'Italia e l'Europa. Queste persone inseguono un sogno per avere una nuova vita e un futuro migliore per loro e le loro famiglie. E poi assistiamo, a volte inerti, alle migliaia di lavoratori che perdono il proprio posto di lavoro, alimentando sempre di più una disoccupazione che non riesce a diminuire. Inoltre non manca neanche all’appello la morte di centinaia di aziende, piccole, medie e grandi come, una tra le ultime notizie, l’intenzione di chiudere i siti produttivi Italiani della Whirpool, ex Indesit, che diventerà un dramma per migliaia di famiglie.
Di fronte a tutte queste notizie, le istituzioni, la politica e i nostri governanti, non fanno certamente una bella figura. Anzi, continuano a perseverare nel loro conservatorismo cieco, nella loro lucida ottusità, ipocrisia e incapacità di gestire la cosa pubblica, con un comportamento irresponsabile, che provoca sempre di più un’abissale distanza con il cittadino e una totale sfiducia verso il sistema politico e istituzionale italiano ed europeo.
Noi della Fim ogni giorno denunciamo e lottiamo contro chi, abusando del suo potere e approfittando di questa crisi, vuole rubare a noi stessi e ai nostri figli il nostro Futuro. Siamo sempre al fianco dei lavoratori, con mille difficoltà, per un cambiamento radicale dell'organizzazione burocratica e politica di questo paese. Lo dobbiamo a chi lavora onestamente. Lo dobbiamo agli imprenditori che ancora credono che l’Italia sia una delle più grandi opportunità dove investire e trovare un’elevata professionalità e creatività unica al mondo. E infine lo dobbiamo a tutti quei giovani che in questo momento non trovano lavoro e perdono ogni speranza.
Quale ruolo ha oggi la Fim?
Il sindacato ha una grande responsabilità oggi, più di ieri, ed è l'obbligo di determinare il domani, senza nascondersi con un non sapevamo o peggio non potevamo immaginare. Questi eventi negativi, altrimenti ben presto, saranno causa di situazioni disastrose e ben lontani dal costruire un paese sviluppato dal punto di vista ecosostenibile, sociale e di civile convivenza. Tocca a tutti impegnarsi, giorno dopo giorno, con convinzione e consapevolezza ed essere protagonisti e non spettatori del futuro del nostro Paese, e bisogna uscire dalla paura e dalla schiavitù delle cose. Dobbiamo difendere il nostro presente per il nostro futuro, senza mai smettere di trovare soluzioni per la dignità di tutte quelle persone che, in silenzio e nella disperazione, non hanno più la forza di gridare e di lottare. Solo una società che rispetta e difende, incondizionatamente, la dignità di ogni persona può definirsi una società umana e pronta per un futuro migliore, e noi della Fim lo vogliamo a tutti i costi.
Giuseppe Mansolillo
Segretario generale Cisl Milano Metropoli
Spesso si nega un master, si omettano precedenti esperienze lavorative, si modifica per difetto il titolo di studio. Ma per una giusta causa, visto che un curriculum troppo altisonante tende sempre più a spaventare le aziende. Lo rivela uno studio di BPSec, azienda leader nel settore delle consulenze e dei servizi formativi, secondo cui chi cerca lavoro oggi, è disposto nel 35 percento dei casi, a ritoccare al ribasso le proprie qualifiche e competenze nella speranza di non essere considerati ‘troppo’ preparati per ottenere un lavoro. Se in passato, infatti, l’alta formazione e preparazione, costituiva un valore aggiunto, in tempo di crisi, essere ‘overqualified’ sta cominciando a diventare negativo. Succede sia ai giovani che si sono appena laureati sia a chi ricopre cariche di un certo rilievo. Ribassare il proprio curriculum è ormai diventata pratica comune per chi è in cerca di un’occupazione. I motivi? Per il 68% dei datori di lavoro intervistati, il timore maggiore di fronte ad un cv troppo profilato, è quello di un’elevata aspettativa di salario, seguito dalla preoccupazione di perdere il lavoratore non appena a questo gli sarà offerta una proposta migliore (52%). Il 43% delle aziende teme, invece, che candidati selezionati per incarichi di livello inferiore rispetto al proprio profilo, possano ben presto annoiarsi e non essere felici.
Tra le posizioni occupazionali e i settori professionali maggiormente colpiti da questo trend, in primis, i dirigenti d’azienda con il 23% degli intervistati che dichiara di modificare al ribasso le proprie competenze, tra questi ben il 16% sono donne. Queste ultime infatti, una volta perso il lavoro, come confermano anche i recenti dati Istat, faticano a ritrovare una nuova occupazione e sono pertanto le più inclini a demansionare il proprio CV. Alle manager seguono, i consulenti aziendali (17%) che sfoltiscono il proprio bagaglio delle loro collaborazioni per non risultare troppo qualificati, gli assistenti e le segretarie d’azienda (15%), ma anche tecnici e operai specializzati (13%). Tra le atre categorie oggetto di questa pratica figurano gli intermediari finanziari (11%), gli ingegneri (9%) e i liberi professionisti (7%).
Secondo il fondatore di BPSec, Daniele Barbone, la carriera universitaria con relative specializzazioni, master e titoli postlaurea, è il primo elemento che viene tagliato (38% dei candidati). Al secondo posto, si riducono gli anni di esperienze lavorativa (33%) e il numero di aziende per le quali si è lavorato (31%), seguiti da una modifica delle competenze ed abilità (28%).
Secondo la ricerca, a edulcorare maggiormente il proprio cv sono soprattutto le donne (65% dei casi contro il 35% degli uomini), notoriamente più disposte ad accettare lavori meno retribuiti e più precari per la difficoltà di fondo dell’universo femminile ad inserirsi nel mondo del lavoro.
In generale, questo fenomeno di omissione è più comune al nord (61%), dove c’è una maggiore concentrazione di forza lavoro, mentre al centro-sud (39%) le aziende tendono a non storcere il naso se il candidato è profilato: qui il mercato del lavoro è ancora più fermo che al nord e per gli imprenditori l’abbondanza di candidati qualificati orienta verso l’altro la scelta senza spaventare.
(AGIELLE) - Milano - La trattativa sul futuro della Franco Tosi Meccanica si sposta al ministero dello Sviluppo economico. Mentre era in corso l'incontro tra sindacati, commissario straordinario e vertici della Bruno Presezzi, oggi pomeriggio è arrivata la convocazione al Mise per giovedì 7 maggio alle 14. “Per noi l'accordo è quello raggiunto e da lì bisogna ripartire – afferma Ermanno Cova, segretario regionale Fim Lombardia che sta seguendo la trattativa - Da parte nostra c'è la massima disponibilità a mettere in campo tutte le azioni che saranno necessarie per scongiurare il fallimento della Tosi e la messa in mobilità di tutti i lavoratori”. - (agiellenews.it)
ALL'ORDINE DEL GIORNO L'INTEGRAZIONE DELLA SEGRETERIA REGIONALE E LA SITUAZIONE POLITICO-SINDACALE
GIOVEDI' 9 APRILE 2015, ORE 9.30, HOTEL CROWN PLAZA MILAN LINATE, VIA K. ADENAUER 3, SAN DONATO MILANESE (MI)
Anche il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, partecipa ai lavori del consiglio generale della Cisl Lombardia che giovedì 9 aprile si riunisce all'hotel Crown Plaza Milan Linate di San Donato Milanese. All'ordine del giorno l'integrazione della segreteria regionale e la situazione politico-sindacale. La relazione del segretario generale della Cisl Lombardia, Osvaldo Domaneschi, aprirà i lavori, che saranno poi conclusi dall'intervento del segretario generale della Cisl.
L'appuntamento è per giovedì 9 aprile, dalle 9.30, all'hotel Crown Plaza Milan Linate, Via K. Adenauer 3, San Donato Milanese (Mi).
(AGIELLE) - Milano - “Sorprende ma non molto la rinuncia di numerosi giovani all’offerta di lavoro per Expo – dice Danilo Galvagni, segretario metropolitano della Cisl milanese, commentando la notizia pubblicata oggi dai quotidiani – anche perché, rispetto alle intese fatte circa un anno fa per disegnare i profili, è passato un’era contrattuale, con l’arrivo del Job Act. Ora servirebbero politiche contrattuali in grado di legare i livelli professionali al salario, appunto con contratti modello Job Act. Poi ci sono i problemi che conosciamo: la necessità di conservare dopo i sei mesi di Expo il lavoro, i profili richiesti che sono medio-alti, con la conoscenza di 2 lingue e una certa esperienza. Profili che evidentemente hanno un mercato. Col senno di poi, sarebbe stato utile chiedere all’operatore un monitoraggio costante del mercato, per adattare la domanda ai reali spazi esistenti. Noi avevamo suggerito di fare un focus sul bacino dal quale pescare le professionalità necessarie, ma non siamo stati ascoltati. Oggi, mi auguro, sia possibile correre ai ripari”. - (agiellenews.it)
. Martedì 5 maggio arriveranno a Milano lavoratori e lavoratrici da 8 regioni del Nord per la manifestazione organizzata da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda Unams, in occasione dello sciopero generale unitario del personale della scuola contro il disegno di legge del governo Renzi.
Scenderanno in piazza per ribadire l'urgenza di assumere il personale precario, che da anni garantisce il regolare funzionamento della scuola, su tutti i posti vacanti.
Per richiamare l’attenzione del Parlamento e di tutto il paese al grave rischio che si correrebbe approvando questo ddl così com’è o lasciando addirittura, ipotesi ancor più nefasta, che si andasse verso il decreto d’urgenza su tutte le materie in esso contenute.
Per chiedere più attenzione per la scuola e ascolto delle persone che vi operano.
Perché la scuola non ha bisogno di arroganti prove di forza e di “riforme epocali”.
Perché siano affrontate in sede negoziale e non per via legislativa materie di natura contrattuale.
Perché la scuola vera la fanno ogni giorno, con passione, competenza e impegno, le persone che vi lavorano, tra mille problemi e difficoltà cui rischiano di aggiungersi quelle derivanti da provvedimenti decisi senza la scuola e contro la scuola.
Queste, sono le ragioni per cui, unitariamente, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda, hanno proclamato lo sciopero di tutto il personale della scuola per il giorno martedì 5 maggio 2015 con manifestazioni a Bari, Palermo Cagliari, Roma e Milano.
A Milano, dove confluiranno lavoratori e lavoratrici da Lombardia, Pimeonte, Valle d'Aosta, Liguria, Veneto, Firuli Venezia Giulia, Trentino, Emilia Romagna, il corteo si svilupperà da piazza della Repubblica con concentramento alle ore 9.30 e raggiungerà l'Arco della Pace per il comizio finale cui interverranno responsabili regionali, nazionali, Rsu e studenti.
Dal 23 aprile al 23 maggio sciopero delle prestazioni straordinarie aggiuntive in tutti gli uffici postali della Lombardia. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria, a sostegno della vertenza sulla carenza degli organici. “Dopo la chiusura negativa del confronto con l’azienda, l’assoluta mancanza di risposte ai molti problemi da noi evidenziati – sottolinea Giuseppe Marinaccio, segretario generale Cisl Poste Lombardia - ha portato ad una condizione operativa insostenibile negli uffici postali si per i dipendenti che per gli utenti, raggiungendo livelli di criticità insopportabili, con un’azienda ferma e paralizzata da circa un anno”.
Le carenze di personale negli uffici postali con innumerevoli postazioni vuote, i distacchi e le trasferte sempre maggiori, le convocazioni per corsi di formazione e per svariati altri motivi oltre l’orario d’obbligo, l’aumento dei tempi di attesa in coda e le improvvise immotivate quotidiane chiusure di uffici, soprattutto nei piccoli Comuni, secondo la Cisl Poste lombarda sono la “dimostrazione evidente di una diffusa carenza strutturale negli organici alla quale l’azienda intende in parte sopperire con chiusure e razionalizzazioni di uffici, peraltro momentaneamente sospese in seguito alle azioni sindacali ed alle forti contestazioni dei sindaci e delle popolazione delle comunità coinvolte”.
Nei primi mesi del 2015 si sono già registrate circa 70 fuoriuscite di personale. “Delle 8.000 assunzioni propagandate dall’amministratore delegato nel piano d’impresa – sottolinea Marinaccio - nel 2015 ne sarebbero previste in Lombardia solo un ventina e solo nelle attività commerciali, non agli sportelli dove si registrano le maggiori carenze di personale con difficoltà nell’offerta dei servizi”. Di fronte all'assenza di riposte adeguate da parte dell'azienda i sindacati hanno dunque proclamato un'ulteriore azione di mobilitazione della categoria con un mese di astensione delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive e non escludono la successiva proclamazione dello sciopero generale con chiusura di tutti gli uffici postali della regione.
(AGIELLE) - Milano - Fp Cgil, Cisl Fp e Uilpa, a proposito della sparatoria in tribunale a Milano, dichiarano: "Vogliamo in primo luogo esprimere la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime, ai feriti, la nostra solidarietà ai magistrati, alle forze dell’ordine, a tutto il personale che opera al Palazzo di Giustizia di Milano, agli avvocati e a tutti gli utenti di questo fondamentale servizio. Quanto accaduto oggi, a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo, impone di affrontare nell’immediato il tema della sicurezza: se un imputato ha potuto portare un’arma in un luogo vigilato e sensibile come il Palazzo di Giustizia di Milano, cosa potrà accadere in molte altre pubbliche amministrazioni che svolgono fondamentali servizi aperti alla cittadinanza? Per queste ragioni, abbiamo indetto una assemblea di tutto il personale del Palazzo di Giustizia di Milano per lunedì 13, dalle 10 alle 12". - (agiellenews.i t)
(AGIELLE) - Milano - Ogni anno si perde circa una impresa su dieci tra quelle iscritte nei tre anni precedenti. Nel 2014 il 70% di quelle che hanno iniziato l’attività nel 2011 è ancora attiva, il 30% ha chiuso o si è trasformata. Sopravvivono nella forma in cui si trovano di più in agricoltura (86%) e trasporti (76%), di meno nel credito (64%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sul cruscotto di indicatori statistici di Infocamere. Nel 2014 ci sono stati 1238 fallimenti, in crescita del 6,4% rispetto al 2013. Una crescita contenuta rispetto all’Italia, dove i fallimenti crescono del 15,7% in un anno. 280 nel settore dei servizi alle imprese, 266 nel commercio, circa 240 sia nelle costruzioni che nell’industria. Sono 333 i fallimenti a Milano nel quarto trimestre 2014, il 9% in meno rispetto all’anno precedente mentre in Italia ce ne sono nello stesso periodo il 7% in più. Per forma giuridica prevalgono le società di capitale (80% di tutti quelli del quarto trimestre). Ci sono stati circa 7.800 scioglimenti e liquidazioni di imprese nel 2014, di cui circa 2.300 nel quarto trimestre. In entrambi i casi c’è un calo di circa 15% rispetto all’anno precedente mentre in Italia il dato è stabile e il calo è limitato a -1%. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Roma, 10 aprile 2015 – Record storico per le mediazioni effettuate dalle Camere di commercio: 20.017 quelle depositate nel 2014, il numero più elevato dall’entrata in vigore del decreto legislativo che introduce l’obbligatorietà del tentativo di mediazione per una serie di ambiti settoriali del contenzioso civile. I 102 sportelli camerali, che rappresentano l’11% del totale degli organismi iscritti nel Registro tenuto dal Ministero di Giustizia, hanno fatto fronte, quindi, al 21% di tutti i procedimenti depositati lo scorso anno. Ciò che più conta però, rileva Unioncamere, a prescindere dal considerevole volume di lavoro svolto dalle strutture delle Camere di commercio, è che più di oltre 2mila querelle insorte tra cittadini e imprese, di un valore medio di 116mila euro, si sono risolte in 42 giorni con un accordo gratificante per entrambe le parti. Il risparmio? Prendendo a riferimento il valore medio e le sole controversie giunte a buon fine, si tratta di oltre 60 milioni di euro. Peccato per quanti hanno scelto di non aderire. “Abbiamo sperimentato con soddisfazione – evidenzia il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – che quando le parti riescono davvero ad incontrarsi il risultato della mediazione è positivo. Per raggiungere risultati ancora migliori, sarebbe utile che il governo incentivi questo strumento prezioso per cittadini e imprese, in grado di far risparmiare tempo e denaro, e nel quale le Camere di commercio hanno sempre creduto e investono risorse da molti anni”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - L'assessore alle Attività produttive della Regione Lombardia, Mario Melazzini, ha incontrato questa mattina a Palazzo Lombardia il presidente e amministratore delegato di Alcatel Lucent Italia, Roberto Loiola. Al centro del colloquio la tutela e la valorizzazione del capitale umano che opera a Vimercate, le prospettive di sviluppo dell'Ict in Lombardia e nel vimercatese in particolare, anche in vista di un accordo di programma che la Regione ha promosso, coinvolgendo il Governo nazionale, gli enti locali, le organizzazioni imprenditoriali e le parti sociali per il rilancio del settore e
la salvaguardia dei livelli occupazionali. "Allo stesso tempo - ha riferito Melazzini - ho fatto presente le possibilità che la Regione Lombardia offre, soprattutto attraverso gli Accordi di competitività, alle imprese che vogliono investire in ricerca e innovazione, inserendosi in una prospettiva di sviluppo e di crescita anche occupazionale. Per noi è prioritario mettere in campo ogni strumento possibile per far sì che prevalga il concetto di responsabilità sociale d'impresa e si punti ad azioni mirate ad un rilancio aziendale, che guardino prima di tutto al capitale umano e alle sue competenze". - (agiellenews.it)
Si sono concluse le elezioni delle Rsa nelle aziende del Gruppo FIAT FCA e CNHI presenti nel territorio milanese.
“I risultati ci vedono crescere in realtà come Magneti Marelli di Corbetta, con 11 Rsa; e confermare la nostra rappresentanza in aziende come FCA Customere Service di Arese, con 3 Rsa; CA Motor Village di Milano dove confermiamo 2 Rsa; e in SIRIO con 1 Rsa. Questo segnale di fiducia che le lavoratrici e i lavoratori continuano a dare alla Fim dimostra che l’aver fatto accordi sindacali, l'aver accettato una sfida che si sta dimostrando vincente, è stata la scelta giusta. Una scelta che porterà ulteriori investimenti tra il 2015 eil 2018 in Italia come annunciato dal management, durante l’incontro del 17 aprile scorso a Torino” dichiara Gianluca Tartaglia, segretario della Fim Cisl Milano Metropoli.
“Anche in FPT di Pregnana Milanese la Fim si consolida e continua ad avere consensi da parte dei lavoratori, ottenendo un buon risultato. Questa è una grande sfida che la Fim vuole giocarsi per dimostrare con gli accordi si costruisce il futuro", sottolinea Antonio Iavarone, operatore dei metalmeccanici della Cisl che segue la realtà di Pregnana.
La Fim Cisl Milano Metropoli si conferma prima organizzazione sul territorio di Milano come percentuale di voti ottenuti e numero di Rsa elette.
(AGIELLE) - Milano - Sull'accordo che garantisce tutti i posti di lavoro alla Franco Tosi, il commento della Cisl. “Siamo soddisfatti – afferma Ermanno Cova, segretario regionale Fim Lombardia che segue la trattativa -. L'offerta iniziale degli acquirenti non prevedeva soluzioni lavorative per quasi 140 persone, mentre voleva ripartire con nuovi rapporti di lavoro e trattamenti retributivi ricondotti ai minimi contrattuali oltre che l’integrale applicazione del Jobs Act. Inoltre, abbiamo scongiurato la certezza del fallimento in caso di naufragio della trattativa con il conseguente licenziamento di tutte le 346 maestranze”. Il commissario straordinario aveva già annunciato al tavolo l’apertura di una procedura di mobilità per tutti entro il 30 aprile, ovvero 60 giorni prima della prevedibile dichiarazione di fallimento in data 30 giugno. “Le soluzioni individuate dall’ipotesi di accordo – aggiunge - interessano tutte le persone attualmente occupate, garantendo lavoro e continuità di reddito, delineando contestualmente un possibile rilancio dello storico stabilimento della Franco Tosi”. La Bruno Presezzi impegnerà notevoli risorse economiche nel rilancio della Franco Tosi. In aggiunta al prezzo di acquisto e di affittanza (quasi 7 milioni di €) e dei previsti investimenti iniziali per oltre 2 milioni di euro (manutenzione dei macchinari, trasferimento degli uffici nella storica palazzina di piazza Monumento, sostituzione di tutto il sistema informatico aziendale) dovrà impegnare decine di milioni di euro per garantire la continuità produttiva, puntando all’acquisizione di nuove commesse. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Il segretario metropolitano della Cisl milanese, Danilo Galvagni, commenta la notizia di un possibile ingresso di CDP in Arexpo. “Suscita interesse il possibile ingresso di CDP in Arexpo, con l’obiettivo di dare concretezza al progetto “cittadella della innovazione e dell’università”, sulle aree Expo. Occorre però che i promotori non si facciano catturare da interessi particolari ma lavorino con l’obiettivo di trovare una soluzione che sia in grado di coniugare impresa, lavoro e formazione. A questo scopo sarebbe utile stabilire uno spazio di confronto con le organizzazioni sindacali che, lontano dalla antica logica dei veti incrociati, possa unire idee ed energie per trasformare una buona idea in un fatto concreto. Con una precondizione: i tempi. Perché il rischio del degrado delle aree, dopo la chiusura di Expo, è sempre dietro l’angolo. Occorre far presto, nell’interesse di tutti", conclude Galvagni. - (agiellenews.it)
La vicenda Auchan che già vede la società in un forte stato di crisi è aggravata dal caso specifico dell'annunciata chiusura del Centro commerciale Auchan di Cesano Boscone che, stando alle dichiarazioni fatte ai sindacati durante un incontro informativo, dovrebbe avvenire il prossimo 31 luglio.
La società, il 22 aprile, ha annunciato la chiusura dell’intero centro commerciale a causa dell'onerosità del canone di locazione stipulato nel 2005 e una conseguente divergenza, con la proprietà dello stabile trascinatasi anche in tribunale. Indipendentemente dalle ragioni addotte da entrambe le parti, sia esse vere o fittizie, a noi quello che importa è la tutela dei circa 400 lavoratori impiegati presso la struttura.
Le organizzazioni sindacali in maniera unitaria esprimono sconcerto per gli accadimenti di questi giorni anche in relazione ad un fatto, quello del canone di locazione, che non è argomento sul quale siano in grado di intervenire direttamente.
Pur comprendendo le ragioni più o meno legittime di entrambe le parti ribadiamo che le conseguenze non debbano ricadere sui lavorator. C'è già stato un incontro col sindaco di Cesano Boscone, che ha garantito il massimo interesse e impegno sull'argomento comunicando che nei prossimi giorni cercherà di incontrare le parti in causa (proprietà e Auchan) al fine di proporre, se possibile, una mediazione il più confacente alle rispettive posizioni.
Le organizzazioni sindacali, a seguito dell’assemblea dei lavoratori dell’ipermercato e in attesa di poter incontrare quello della galleria, ribadiscono il loro impegno ai lavoratori e alla vertenza, annunciando fin da ora l’intenzione di mettere in campo tutte le proprie risorse e le azioni di lotta necessarie al fine di salvaguardare il futuro di circa 400 famiglie.
(AGIELLE) - Milano - Proseguono le iniziative contro i licenziamenti in Alcatel-Lucent. Domani, mercoledì 29 aprile, dalle ore 12, presidio delle lavoratrici e dei lavoratori in cassa integrazione e dei delegati Rsu a Roma, in piazza Montecitorio. A Vimercate sono previste 8 ore di sciopero e presidio all'ingresso. "A conclusione di un piano di ristrutturazione con centinaia di esuberi dichiarati, affrontato con grande responsabilità dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, con tante lotte e tanti accordi, anche difficili, ci si trova davanti alla non volontà della direzione italiana di utilizzare gli ammortizzatori sociali esistenti per permettere la ricollocazione lavorativa dei lavoratori dichiarati in esubero - afferma Gigi Redaelli, segretario generale aggiunto Fim Cisl Monza Brianza e Lecco - Con la prospettiva di un’altra ristrutturazione conseguente alla acquisizione di Alcatel-Lucent da parte di Nokia, non accettiamo che il metodo siano i licenziamenti.Oggi sono 42, e domani?". Al presidio davanti a Montecitorio sono state invitati i parlamentari delle diverse forze poltiche eletti nei collegi elettorali dove sono presenti sedui Alcatel Lucent. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Sulla vicenda Franco Tosi, Vittorio Sarti della Uilm-Uil Milano dichiara: "Un occasione persa per un sistema paese che giorno dopo giorno cerca di rialzarsi e ripartire, proprio come doveva essere per la storica azienda legnanese di turbine, un'opportunità, la fortuna di aver trovato un imprenditore vero che credeva nelle potenzialità di questa azienda, nella volontà e nelle capacità di farla rialzare, di riavviare quelle macchine che da troppi anni erano ferme e senza manutenzione, una sfida lanciata con il coinvolgimento sin da subito di 170 lavoratori più altri 40 in un arco temporale massimo di 24 mesi alle stesse condizioni economiche attuali, l'offerta di almeno 15 posti di lavoro negli stabilimenti del gruppo con anche un incremento di buoni pasto e benzina, l'impegno per un percorso di formazione mirato a riqualificare i lavoratori per mansioni necessarie alla nuova F.Tosi e alla ricollocazione interna o esterna al gruppo dei rimanenti lavoratori. Cosa non è piaciuto della Presezzi? Forse perché è un azienda italiana, 100% a socio unico, senza aver fatto nemmeno un giorno di cassa integrazione in questi anni di crisi, avendo anche reinvestito gli utili in nuovi macchinari e tecnologie. Forse perché era disponibile a non applicare le nuove norme del Jobs Act ma a continuare a riconoscere l'articolo 18 per i licenziamenti disciplinari? Forse perché contestualmente alle conciliazioni era disponibile a consegnare le lettere individuali di impegno all'assunzione nei limiti massimi di tempo previsti dall'accordo? E ora, cosa succede? Il primo effetto è stata l'apertura della procedura di mobilità per 351 lavoratori aperta dal commissario straordinario e che verranno licenziati dal 30 giugno in concomitanza della conclusione dell'amministrazione straordinaria. Il secondo effetto saranno le conseguenze delle decisioni della Bruno Presezzi. Il terzo effetto potrebbe essere "the end", il 29 giugno scadono i termini della procedura di amministrazione straordinaria". Sarti continua: "A noi della Uilm il progetto della Bruno Presezzi piaceva. Sarebbe stata una sfida da vincere insieme, azienda e lavoratori, per provare a scrivere un nuovo capitolo della storia della famosa azienda legnanese. Crediamo che l'obbiettivo della Fiom Cgil di osteggiare l'accordo sia un atto totalmente irresponsabile a discapito dei lavoratori, della città di Legnano, della storia della Tosi e di tutto il sistema industriale italiano".- (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - La Fit Cisl Lombardia prende atto del malessere dei lavoratori e anche dei propri associati che hanno aderito allo sciopero odierno del trasporto pubblico locale proclamato dagli autonomi. Nei prossimi giorni la Fit Cisl aprirà un confronto con i propri iscritti per analizzare insieme le problematiche. “I lavoratori di questa categoria sono sotto stress da otto anni per la vertenza sul rinnovo del contratto di lavoro nazionale che non ha ancora prodotto alcun risultato, nonostante 14 scioperi effettuati – afferma Giovanni Abimelech. segretario generale Fit Cisl Lombardia -. Inoltre, sul tema della sicurezza e delle aggressioni al personale, si lamenta la mancata attenzione delle istituzioni e la poca sensibilità da parte di Atm”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Stasera, martedì 28 aprile alle 20.45 a Lecco, agli stabilimenti dell’Icam (via Pescatori 53), l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, presiederà la Veglia per il lavoro. Il momento di preghiera e riflessione organizzato dalla Diocesi di Milano in vista della festa del lavoro ha quest’anno per titolo “Perché nulla vada perduto” ed è ispirata alla pagina del Vangelo di Giovanni che narra la moltiplicazione dei pani e dei pesci. «Alla vigilia di Expo 2015, ci è parso opportuno intrecciare i grandi temi dell’esposizione universale legati all’alimentazione con alcune questioni inerenti il mondo del lavoro – spiega don Walter Magnoni, responsabile della Pastorale sociale - Per effetto della mancanza di reddito, dovuta alla crisi economica, il numero delle persone sotto la soglia della povertà è in aumento. Pare che non vi siano risorse per tutti. Eppure proprio l’episodio evangelico mostra come risorse apparentemente limitate possono diventare il volano da cui ripartire per rendere più umana la vita». Legata al tema del cibo al centro di Milano Expo 2015 è anche la scelta del luogo dove si celebra questo momento: la Icam, nota azienda produttrice di cioccolato di alta qualità. Durante la veglia momenti di preghiera si alterneranno a riflessioni e a testimonianze. Quattro storie del territorio sono state scelte a rappresentare i volti diversi del mondo del lavoro e il modo con cui la solidarietà e la voglia di mettersi in gioco possono ribaltare situazioni negative. Abdesselam Kharrich, 54 anni, ex proprietario di una macelleria islamica, racconterà come ha ritrovato un lavoro grazie al fondo di solidarietà promosso dalla Caritas di Lecco, dal Comune e la Provincia. Carlo De Gasperi, 27 anni, spiegherà perché ha lasciato il suo posto come impiegato per gestire l’azienda agricola di famiglia in Valsassina. Francesco Mazoni, 50 anni, illustrerà i progressi della cooperativa sociale di Cololziocorte che offre lavoro a persone svantaggiate. Infine la vicenda di Davide Ballerio, un giovane che ha ottenuto la possibilità di farsi valere, grazie ad uno stage offerto da una fondazione locale. - (agiellenews.it)
Rispettiamo il risultato della consultazione dei lavoratori della Franco Tosi, ma la maggioranza dei lavoratori non ha partecipato al voto. Certo, conta chi partecipa ma il prevalere per 25 voti dei no su i favorevoli (122 a 97) all’accordo ha consegnato al Commissario la decisione di avviare i licenziamenti di tutti i 346 lavoratori. Credo che questo spinga alla consapevolezza della necessità che tutti i lavoratori, a partire dalla maggioranza (130 lavoratori che non hanno votato) devono poter decidere del futuro del lavoro dello storico stabilimento di Legnano.
La Fim-Cisl non si rassegna. Va riaperta la discussione con i lavoratori e riconfermate le tutele previste dall'ipotesi di accordo con Presezzi.
Il Commissario sospenda i licenziamenti, il Governo convochi le parti e si esprima chiaramente sull’accordo e sulle prospettive.
L’asse Landini-Salvini ha sostenuto con forza la bocciatura dell’accordo. E’ evidente che tra il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie e le contese politiche con il Governo abbiano scelto le seconde. Quando ragioni di schieramento politico entrano nelle vertenze sindacali ne fanno le spese sempre i lavoratori. E’ sempre accaduto così, anche oggi alla Franco Tosi. La Fim Cisl farà di tutto per riaprire la partita, la fabbrica e le speranze dei lavoratori.
(AGIELLE) - Milano - Vicenda Franco Tosi di Legnano, Giuseppe Mansolillo, segretario generale Fim Cisl Milano Metropoli, dichiara: “Non ci rassegniamo ai licenziamenti e alla scomparsa di un importante patrimonio industriale per Legnano e per il Paese. Ora i lavoratori della Franco Tosi guardano con profonda preoccupazione al domani. Non ci stiamo al gioco alla sfascio e opereremo perché siano assunte scelte consapevoli da parte di tutti. La maggioranza dei dipendenti, ben 126 su 346 (36,4%), non ha partecipato al voto e questo deve interrogare seriamente i sindacati, il territorio e le istituzioni. Tutti devono poter decidere sul presente e il futuro dello storico stabilimento legnanese, va riaperta la discussione con i lavoratori, facendo chiarezza sulle mistificazioni messe in giro ad arte dai contrari all’intesa, e vanno riconfermate le tutele previste dall'ipotesi di accordo con Presezzi. E' necessario impedire il fallimento dell’azienda. Il commissario deve sospendere la procedura di mobilità. La Fim Cisl propone di indire un nuovo referendum più ampio, che dia la possibilità a tutti di esprimersi. L’alternativa al piano firmato da Fim e Uilm è chiudere la fabbrica e rimanere senza lavoro”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Milano - Questa mattina, in contemporanea allo sciopero di otto ore proclamato a livello nazionale, i lavoratori St Microelettronics e Micron hanno manifestato anche davanti alla sede di Agrate. Queste le ragioni della protesta: sbloccare la trattativa sull'integrativo StM, sollecitare certezze su investimenti e controllo pubblico di StM, manifestare contro la procedura di mobilità annunciata per 17 lavoratori Micron ancora in esubero (sui 419 iniziali). “Lo sciopero ha registrato un'adesione pressoché totale in tutta Italia - commenta Nicola Alberta, segretario generale Fim Lombardia e coordinatore nazionale per Micron e StM - I lavoratori sostengono con forza la trattativa per il contratto integrativo, che StM sta bloccando, e il fatto che le ipotesi di privatizzazione non mettano in discussione il controllo pubblico e gli investimenti di sviluppo”. Quanto a Micron, dopo un anno trascorso a gestire l'accordo, la Fim reputa “assurdo oltre che assolutamente irresponsabile” l'atteggiamento della multinazionale americana. “Chiediamo al governo di garantire il rispetto degli accordi e la conclusione positiva della vicenda - afferma Alberta - Micron e StM si facciano carico degli ultimi lavoratori in esubero e offrano loro una proposta concreta di ricollocazione”. “E' inaccettabile che due aziende come Micron e StM, che non sono affatto in crisi e vantano utili di bilancio milionari - conclude il coordinatore nazionale Fim - scarichino sui lavoratori il prezzo delle loro scelte strategiche di riorganizzazione”. - (agiellenews.it)
(AGIELLE) - Roma - Secondo Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, i dati diffusi dall’Istat "confermano che purtroppo la crisi non è ancora finita e che i posti di lavoro si creano attraverso la crescita, facendo ripartire l'economia del paese, con nuovi investimenti ed una redistribuzione del reddito a favore dei lavoratori e dei pensionati”. "E' evidente che il bonus occupazionale e gli interventi sulla decontribuzione pur positivi, non sono sufficienti ad assorbire il numero cosi elevato di lavoratrici e lavoratori espulsi dal ciclo produttivo ed oggi senza ammortizzatori sociali. Soprattutto fa riflettere il dato enorme della disoccupazione giovanile giunta oltre il 43%, un dato davvero drammatico che conferma tutte le difficoltà del nostro paese. Speriamo che questi dati possano davvero scuotere il Governo e le forze politiche. E' arrivato il momento in cui le Istituzioni centrali e regionali, insieme alle parti sociali devono insieme contribuire con grande responsabilità a creare le condizioni per la crescita del Paese. Occorre diminuire le tasse per i lavoratori ed i pensionati, far ripartire i consumi, affrontare con un patto sociale i nodi irrisolti dello sviluppo senza i quali non ci sarà nessuna ripresa dell'occupazione, consentire la realizzazione di processi di ricollocazione più rapidi per i lavoratori che perdono il lavoro, con un grande sforzo sulla formazione permanente per generare una crescente competitività per le imprese ed occupabilità per i lavoratori". - (agiellenews.it)