La cantante protagonista di uno show domani a Milano. Ha pubblicato il disco Qualcosa che vale dove usa solo strumenti acustici per rifare il repertorio meno conosciuto del cantautore romano.
Per celebrare il trentennale di “E già”, il quindicesimo album di Lucio Battisti uscito nel 1982, l’unico ad essere stato composto insieme a Velezia, l’acronimo di Grazia Letizia Veronese, moglie e compagna di Battisti fin dai primi anni Settanta, esce in queste settimane un album tributo della cantante Patrizia Cirulli. Il disco si chiama Qualcosa che vale e vede la collaborazione di Fausto Mesolella, Mario Venuti, Pacifico, Fabrizio Consoli, Paolo Bonfanti, Carlo Marrale/Simone Chivilò, Giorgio Mastrocola, Giuseppe Scarpato, Carlo De Bei, Andrea Zuppini/Massimo Germini, Walter Lupi e Luigi Schiavone.
La Cirulli ha rivisitato in chiave semi-acustica le 12 canzoni che compongono l’album, sicuramente il più controverso e discusso della discografia battistiana, unico intermezzo tra la collaborazione con Mogol e quella con Pasquale Panella. Intorno a lei, e alla sua splendida voce, si sono riuniti 14 grandi artisti-chitarristi italiani a cui è stato affidato un brano ciascuno, per un disco che spiazzerà pubblico e addetti ai lavori e dal risultato finale straordinario, diametralmente opposto all’originale (peraltro all'avanguardia per l'epoca) che fu così carico di tastiere, sintetizzatori e campionatori grazie alla produzione di Greg Walsh.
La cantante dice che non si tratta «di un classico tributo a Battisti, ma piuttosto un tentativo, riuscito, di entrare nelle atmosfere che generano quei testi, colorandoli di suoni avvolgenti e intensità emotiva».
Nello spettacolo alla Salumeria della Musica (via Pasinetti, 4, tel. 0256807350, ingresso 10 euro) saranno presenti alcuni dei protagonisti del disco oltre a Lele Battista al pianoforte e ad alcuni interventi di Luigi Bolognini, giornalista di Repubblica.
