SPECIALE CONGRESSO
POLIGRAFICI E TELECOMUNICAZIONI

FISTEL - Editoria e tlc tra crisi contingente e cambiamenti epocali

Nel milanese è sono concentrate le più importanti aziende del settore al centro d'importanti processi di ristrutturazione: la difesa e lo sviluppo dell'occupazione deve fare i conti anche i profondi processi d'innovazione tecnologica. SFOGLIA la relazione

“All’alba delle nuove sfide la Cisl e’ sempre in campo” E’ questo lo slogan ha scelto dalla Fistel  di Milano, Magenta e Legnano per il primo congresso territoriale. Uno slogan che è anche un metodo e un programma di lavoro: nessuna sottovalutazione della crisi, che nei settori di competenza c’è ed è forte ma anche  determinazione e impegno a superarla e riprendere la strada dello sviluppo. Nell’editoria, così come nelle telecomunicazioni, i cambiamenti non sono solo congiunturali ma anche strutturali: i ritmi dell’innovazione tecnologica incidono sul modo di fare impresa, sull’organizzazione del lavoro, su tutta la filiera produttiva e di conseguenza sul modo di fare sindacato e di rappresentare gli interessi dei lavoratori.

Tullio Falarti, segretario generale, nella relazione introduttiva ai lavori ha inquadrato e dettagliato le caratteristiche  e gli effetti che i cambiamenti in atto hanno sui vari comparti che fanno capo a Fistel che, nel processo di riorganizzazione, è destinata, insieme a Fit (trasporti) e Flaei (elettrici), a costituire la grande federazione Cisl reti. Ma veniamo al panorama dei diversi settori tenendo presente  che Milano e il milanese rappresentano,  per storia e importanza, buona parte del editoria nazionale.

Editoria e stampa – La tenuta del mercato del libro rimane per ora l’unica nota positiva ma non basta a compensare le importanti perdite degli altri supporti cartacei, considerando  che le vendite on-line si attestano oggi intorno al 4% del fatturato complessivo. Il problema dei problemi è il calo drammatico della raccolta pubblicitaria che rappresenta la metà delle entrate della carta stampata, con le conseguenze a catena su tutta la filiera produttiva, della distribuzione e della commercializzazione. Solo per  i periodici, dal 1990 al 2012, le vendite  sono diminuite del 28%, la pubblicità del 38%. Anche il modo di fare impresa è cambiato: la filiera carta, ideazione, stampa, distribuzione e vendita nella mani di un unico soggetto imprenditoriale è ormai il passato. La frammentazione della proprietà e la competitività esasperata, l’obiettivo costante di ridurre i costi ha avuto effetti  devastanti sulla forza lavoro: aumento della flessibilità, precarizzazione, ampio utilizzo di contratto atipici.  Dal punto di vista dell’evoluzione tecnologica si tratta di capire fin quando carta e digitale andranno avanti in parallelo e se e quando il mutimediale prevarrà sul cartaceo.

“ La partita – ha evidenziato Falarti- non è facile ma noi siamo intenzionati a giocarcela fino in fondo. L’obiettivo è come governare tutti insieme il cambio epocale e irreversibile in atto nel mondo della comunicazione, per preservare i livelli occupazionali esistenti  dei 40-50enni  e favorire l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani”. Da qui una proposta concreta messa a punto da Fistel-Milano: l’introduzione di una nuova figura professionale\contrattuale quella del “Poligrafico multimediale” .

Cartai-cartotenici – Aumento dei costi dell’energia e dei trasporti uniti a una forte concorrenza europea, stanno provocando un crisi epocale nel settore con pesanti ristrutturazione già effettuate e altre in corso. Un esempio dal forte valore emblematico, è la scomparsa di uno dei pilastri del settore, le cartiere Burgo.

Tlc-Itc-call center – La sfida dell’innovazione attraverso la ricerca e la tecnologia, per rilanciare la produttività e la competitività attraverso una politica d’investimenti mirati, è ancora aperta.  La chiave  del futuro sono le Reti infrastrutturali che per ora sono a ‘macchia di leopardo’ e servono scelte d’indirizzo che sappiano orientare e incentivare anche gli investimenti privati. A Milano e in Lombardia ci sono tutte le condizioni per arrivare  a un “Progetto lombardo per la rete”.

Radio e tv – Il completamento del passaggio dall’analogico al digitale, il calo della pubblicità, la fruizione diversa dei canali di comunicazione, ha prodotto  una sempre maggiore concorrenza sui nuovi media. Il settore è in una fase delicata di transizione  alla ricerca di nuovi business con la Rai  che arranca per ridefinire la funzione di servizio pubblico.

Per la prima volta, accanto alle difficoltà delle tv locali ( Telelombardia, Antenna3, Telereport, Teleneva) si aggiungono quelle dei grandi gruppi (Mediaset, Sky, Rai, Telecom Media) per i quali, tra l’altro, non è previsto alcun ammortizzatore sociale.

Spettacolo dal vivo- E’ l’unico a fruire ancora di finanziamenti pubblici e nel contempo la mancanza di un vera riforma  che riorganizzi e tuteli il settore. La Scala, il Piccolo, la Verdi e i Pomeriggi musicali  sono le tre realtà locali d’eccellenza  che, oltre al riordino delle fonti di finanziamento, necessitano di contratti collettivi più ampi, con maggiori certezze normative ed economiche.

La nuova segreteria: Tulli Falarti, segretario generale; Silvio Belleni, segretario generale aggiunto; Laura Maggi.

20/02/2013
redazione