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A cinque anni di distanza è stato chiesto ai cittadini cosa persano del servizio sanitario: il livello di fiducia è sceso del 9%. Altissimo (80%), inceve, il gradimento nei confronti dei medici di base. Allegati: il numero di Job, il sondaggio completo, la video intervista a Giuseppe Saronni
Appena un milanese su due è soddisfatto del sistema sanitario a Milano: lo è “molto” il 3,3% e “abbastanza” il 47,7%, mentre lo sono “poco” il 25,9% e “per nulla” il 18,2%. Per migliorare la situazione, secondo gli scontenti, bisognerebbe “selezionare personale più qualificato” (23,9%), “rinnovare le strutture toppo vecchie” (16,6%) e “rinnovare i macchinari per gli esami” (15,5%). Ma il servizio pubblico va per la maggiore e resta alta la fiducia verso i medici di base.
A rivelarlo è un’indagine commissionata da Job a S&G Kaleidos, per il numero di settembre e presentata oggi durante un convegno presso la sede del sindacato.
I risultati del sondaggio sono sati illustrati e discussi nel corso di una tavola rotonda che venerdì 19 settembre si è tenuta a Milano, presso la sede della Cisl in via Tadino. Oltre a Giuseppe Saronni, responsabile sanità della segreteria di Cisl Milano, hanno partecipato il professor Francesco Longo del Cergas-Bocconi, la consigliera regionale (Pd) Sara Valmaggi, il presidente della Commissione sanità sempre della Regione Fabio Rizzi (Lega), il presidente dell’Ordine dei medici di Milano Roberto Rossi e Ugo Duci, della segreteria di Cisl Lombardia. Oltre a commentare i risultati del sondaggio di Job, l’incontro è stata l’occasione per fare il punto sul processo di revisione della legge regionale in materia. Un passaggio importante e necessario per aggiornare un sistema che pur tenendo ancora, mostra con evidenza segni di cedimento anche alla luce delle modificazioni dei bisogni, l’evoluzione del quadro epidemiologico, la sempre più stretta connessione tra cure mediche e welfare.
Le riflessioni della tavola rotonda si aggiungono a quelle presenti sul numero di Job in distribuzione (per consultare la versione pdf clicca qui)
Di seguito i risultati principali del sondaggio, effettuato a Milano tra il 4 e il 18 luglio 2014, su un campione di individui tra 18 e oltre 65 anni.
Grado di soddisfazione
Alla domanda “è soddisfatto/a del servizio sanitario” ha risposto “molto” il 3,3%, “abbastanza” il 47,7%, “poco” il 25,9% e “per nulla” il 18,2% (non sa/non risponde 4,9%).
Cosa fare per migliorare la situazione
Secondo gli insoddisfatti, occorrerebbe “selezione personale più qualificato” (23,9%), “rinnovare le strutture troppo vecchie” (16,6%), “rinnovare i macchinari per gli esami” (15,5%), predisporre “orari più accessibili soprattutto per chi lavora (visite dopo le 18)” (11,3%), porre “più attenzione nella pulizia e nell’igiene (sale d’attesa/bagni/etc…)” (9,8%), “ridurre i tempi di attesa” (7,4%), migliorare la “puntualità nell’orario delle visite” (6,5%).
Pubblico o privato?
Il sistema pubblico o accreditato va per la maggiore. Alla domanda “Per la cura della sua salute, lei solitamente si rivolge…”, il 49,6% ha indicato “una struttura pubblica (con ticket)”, il 30,2% “una struttura privata/convenzionata (con ticket)”, il 16,9% ha detto di andare “privatamente a pagamento”
Perché il pubblico?
Tra chi sceglie il sistema pubblico, il 28,6% pensa che “garantisca maggiore affidabilità”, il 14,1% che “il personale sia più esperto e qualificato” e l’8,7% che “il personale medico sia più attento”. Ma un milanese su 4 (24,4%) ammette di “non avere un reddito” che gli permetta “di andare privatamente”.
Perché il privato?
Chi opta per il privato lo fa invece perché “i tempi di attesa sono più brevi” (29,9%), “le strutture sono più moderne ed accoglienti” (26,1%), “il personale è più disponibile e cortese” (16,4%), “il personale medico è più qualificato” (12,2%).
Rapporto medico-paziente e rapporto con il medico di base
L’indagine ha indagato anche il rapporto tra medico e paziente. Alla domanda “Quale aspetto ritiene importante per migliorare il rapporto medico/paziente?” il 37,2% ha risposto la “continuità di cura con lo stesso medico”, il 31,3% “disponibilità e orari di presenza”, il 16,6% “tempi di visita adeguati”.
I milanesi apprezzano in particolare il proprio medico di base. Il rapporto è “molto soddisfacente” per il 10,5% e “buono” per il 69,2%. Gli insoddisfatti sono appena il 14,2% (l’insoddisfazione deriva, a loro dire, dalla poca preparazione del medico, dalla sua scarsa disponibilità alle visite a domicilio, dai tempi di attesa lunghi)..
Sanità low cost
La maggior parte dei milanesi (61,8%) non conosce la sanità low cost (sa cos’è il 30,5%). Chi si è rivolto a questo tipo di strutture lo ha fatto per i “costi contenuti” (34,4%), i “tempi di prenotazione rapidi” (25,5%) e la “buona qualità del servizio” (19,9%).
In caso di urgenza a chi mi rivolgo?
Il “pronto soccorso” resta la prima opzione (49,5%), seguita dal medico di base (25,3%9 e dalla “guardia medica” (22,7%).
Ma chi dovrebbe sostenere il costo del sistema sanitario lombardo?
Alla domanda “Nel caso specifico del Servizio Sanitario della Regione Lombardia Lei ritiene che dovrebbe essere…”, il 48,7% ha risposto “in base al reddito”, il 31,4% “in misura uguale per tutti”.