LIBRI
VIA PO - CONQUISTE DEL LAVORO

La Milano (bombardata) della Repubblica sociale italiana

Lo storico Marco Cuzzi racconta i "seicento giorni di terrore" in città, durante il regime "fantoccio" di Salò controllato dai nazisti.

“Invano cerchi tra la polvere: povera mano, la città è morta. E’ morta: s’è udito l’ultimo rombo sul cuore del Naviglio. E l’usignolo è caduto dall’antenna, alta sul convento, dove cantava prima del tramonto. Non scavate pozzi nei cortili: i vivi non hanno più sete. Non toccate i morti, così rossi, così gonfi: lasciateli nella terra delle loro case. La città è morta, è morta”.

Salvatore Quasimodo, in “Milano, agosto 1943”, descriveva così la città dopo la caduta del Regime, poco prima della nascita della Repubblica Sociale Italiana (RSI), lo Stato “fantoccio” creato nel nord Italia dai nazisti. A quel periodo è dedicato il libro “Seicento giorni di terrore a Milano. Vita quotidiana ai tempi di Salò” (Neri Pozza) dello storico Marco Cuzzi.

In allegato l'intervista su Via Po

Le foto, di proprietà dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, sono parte della mostra “Ma noi ricostruiremo, la Milano bombardata del 1943”, tenutasi nel 2021 presso Gallerie d’Italia.

27/07/2022
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it
ALLEGATI