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ATTUALITÀ
ALLARME OCCUPAZIONE

In 58 senza lavoro alla mensa del Politecnico

Presidio il 23 luglio. Ingrosso (Fisascat Cisl) accusa l'ateneo: il cambio di appalto viola le regole del capitolato.

AGENZIA DIRE - Un cambio appalto con interruzione del servizio di ristorazione (che tornera' con la ripresa delle lezioni a settembre) lascia 58 famiglie senza stipendio e lavoro e scatena la Fisascat Cisl di Milano contro il "silenzio imbarazzante" del Politecnico. Giovedi' prossimo, 23 luglio (dalle 10 alle 13 in piazza Leonardo da Vinci), si terra' un presidio di protesta davanti al Rettorato in Piazza Leonardo al quale i lavoratori hanno invitato gli studenti di tutte le Universita' milanesi.

Il tutto e' successo, nella ricostruzione dei fatti offerta da Alessandro Ingrosso della Cisl, tra la societa' uscente (SeRist Srl) che ha disposto, come da procedura, il licenziamento per cambio appalto di 58 dipendenti con decorrenza 26 giugno, e le aziende subentrate al servizio (Compass e Pellegrini) che, spiega Ingrosso "si sono rifiutate di assumere il personale in essere come previsto dalle norme contrattuali in quanto il Politecnico ha concesso loro di avviare i servizi in concomitanza della ripresa della didattica prevista non prima di meta' settembre, facendo venir meno il principio di continuita' dell'appalto".

Secondo il sindacalista- se al duro piatto dell'interruzione contrattuale si aggiunge il dolce della possibile modifica peggiorativa delle condizioni di salario e di contribuzione- "all'interno del Politecnico si sta violando la norma in materia di sospensione dei licenziamenti. Per fatti concludenti e' un licenziamento collettivo e non un semplice cambio appalto. Noi ovviamente non possiamo accettare che vengano ignorate le norme contrattuali e di legge. In particolar modo se trattasi di un appalto pubblico".

Dunque Fisascat Cisl chiede "un immediato intervento degli enti in indirizzo nonche' del soggetto Pubblico Appaltante quale garante del rispetto di quanto previsto dal capitolato di gara e conseguentemente delle norme di legge e dei codici etici assunti affinche' i costi di questa crisi economica ancor piu' che sanitaria non ricadano sempre e solo sulle lavoratrici e i lavoratori".
(Mas/ Dire)

22/07/2020
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