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ATTUALITÀ
MOBILITAZIONE

Agenzie fiscali: il 23 gennaio, dalle 10 alle 12, assemblee negli uffici di milanese, legnanese e magentino

Tagli e cattiva organizzazione: servizi e lotta all’evasione a rischio. A fine anno in Lombardia 750 dipendenti in meno.

Mobilitazione del personale degli uffici territoriali delle agenzia fiscali. Domani, in tutta Italia, i lavoratori si riuniranno in assemblea, in adesione allo stato di agitazione proclamato da FP Cgil, Cisl FP,  Uil PA, Confsal Unsa, Flp.

Nel milanese, legnanese e magentino sono previsti blocchi delle attività, fra le ore 10 e le 12, negli uffici delle Agenzie delle Entrate e del Territorio e  Agenzie delle Dogane e dei Monopoli.

“La mobilitazione - sottolinea Giorgio Dimauro, segretario della Cisl Fp milanese – è stata promossa per evidenziare la grave situazione in cui versano i lavoratori e gli uffici, a causa della cattiva organizzazione  e dei tagli agli organici, che provocano anche un notevole aumento dei carichi di lavoro. Tutto ciò rischia di ricadere sul servizio, sulla capacità di risposta alle richieste dei contribuenti e sull’efficacia dell’azione contro i furbetti delle tasse”.

In Lombardia quasi il 50% delle Direzioni provinciali delle agenzie fiscali è gestito ad interim da titolari di altre direzioni. Ma non è tutto: nella regione a fine 2020 ci saranno 750 dipendenti in meno per pensionamenti e trasferimenti e solo a inizio 2021 dovrebbero entrare in servizio circa 120 nuovi addetti, con il rischio che chiudano uffici non per risparmiare costi ma per mancanza di personale.

“Le difficoltà che coinvolgono il personale - evidenzia Giuseppe Oliva, responsabile della Zona Legnano-Magenta per la  Cisl di Milano - rendono impraticabile una seria lotta all’evasione fiscale. La prevista riduzione del cuneo fiscale dal prossimo luglio dovrebbe essere finanziata proprio dagli incassi legati al contrasto all’evasione: un obiettivo che al momento sembra difficilmente raggiungibile. Il disinteresse della politica e della dirigenza è sconcertante”.

Il sindacato, in definitiva, pone alcune grosse questioni: cattiva organizzazione del lavoro e della “macchina”, tagli del personale, mancata valorizzazione delle professionalità,  riduzione delle risorse economiche.

Una situazione particolare riguarda, poi, l’Ufficio Territoriale di Legnano: l’ipotesi di condivisione degli spazi con l’Ufficio del Giudice di Pace suscita perplessità e preoccupazione per la presenza in un’unica sede di due uffici con un’utenza diversificata, con il  possibile sovraffollamento nelle stanze, la necessità di accessi separati e distinti non facilmente realizzabile, gli orari di apertura, problemi  in termini di sicurezza del personale e dell’ufficio (sicurezza degli atti).  

22/01/2020
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