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Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti di Milano e Lombardia: noi ricorriamo a questo strumento con attenzione, per motivazioni chiare e non “buone per tutte le stagioni”".
Comnunicato stampa di FILT-CGIL FIT-CISL UIL-Trasporti Milano e Lombardia
Sappiamo bene come ogni sciopero dei servizi di trasporto provochi disagio ad altri lavoratori che quotidianamente sono costretti a recarsi sul posto di lavoro utilizzando i mezzi pubblici, ragion per cui FILT-CGIL FIT-CISL UIL-Trasporti Milano e Lombardia ricorrono a questo strumento con attenzione, per motivazioni chiare e non “buone per tutte le stagioni”, consapevoli come spesso sia sufficiente “l’effetto annuncio” per creare forti disagi alle persone.
I numeri lo indicano chiaramente.
Nell’ambito ATM, FILT-CGIL FIT-CISL UIL-Trasporti Milano e Lombardia hanno effettuato meno scioperi negli ultimi dieci anni di quanti altre Organizzazioni, decisamente meno rappresentative, ne abbiano proclamati negli ultimi dieci mesi.
E’ altresì evidente come su questioni concrete che attengono alle condizioni dei lavoratori ed alla tenuta occupazionale, non facciamo sconti, lo abbiamo dimostrato ampiamente in passato.
Per fare un paio di esempi: nel 2017 abbiamo chiamato i lavoratori allo sciopero per salvaguardare il perimetro operativo, e quindi occupazionale, di attività ATM nell’ambito del bando di gara, così come, più di recente, abbiamo scioperato per il pericolo, concreto, del taglio di finanziamenti pubblici al TPL, che avrebbe impattato su lavoratori e cittadini.
Ebbene, entrambi questi problemi sono stati risolti anche per effetto diretto delle nostre mobilitazioni.
La più che legittima percezione dei cittadini milanesi e dei pendolari è invece che il TPL, tutti i venerdì, sia in sciopero.
Proprio per questa ragione CGIL CISL e UIL, che sono concretamente impegnate nell’attuazione dell’Accordo Interconfederale sulla Rappresentanza Sindacale, chiedono da tempo una modifica della normativa sul diritto allo sciopero nei servizi pubblici essenziali (L. 146/91) che oramai fatica a tutelare tutti i soggetti coinvolti, chiedendo di inserire principi che possano raccordare il diritto costituzionale allo sciopero con il reale consenso che un sindacato (qualunque sindacato) abbia in un’azienda, con il risultato di ridurre il numero di astensioni.
Fino ad oggi questa proposta è rimasta inascoltata e ci si è invece voluti orientare ad un inasprimento tout court del diritto dell’esercizio di sciopero, che tradisce lo spirito della legge 146 (cioè “contemperare il diritto di sciopero a quello della mobilità”).
FILT-CGIL FIT-CISL UIL-Trasporti di Milano e Lombardia chiedono un deciso passo in avanti su questo tema, allo scopo di salvaguardare il diritto costituzionalmente stabilito allo sciopero per chi lo esercita in maniera seria e responsabile, fuori da ogni strumentalizzazione.