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LA MILANO DEL FUTURO

Arexpo e sindacati firmano accordo quadro su legalità e sicurezza

Galvagni, Cisl: "Un modello che può essere replicato anche per gli altri grandi progetti destinati a cambiare il volto del milanese, come la Città della Salute o gli scali ferroviari".

Sugli assetti dell’ex area Expo - circa 1 milione di metri quadrati – si giocherà una partita importante per il futuro dell’area metropolitana milanese. Si apriranno grandi cantieri, che andranno “governati”. Rientra in questo contesto l’accordo quadro per lo sviluppo del ‘Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione’ siglato dall’amministratore delegato di Arexpo (la società chiamata a gestire le operazioni) Giuseppe Bonomi e i segretari milanesi di Cgil, Cisl e Uil Massimo Bonini, Danilo Galvagni e Danilo Margaritella.

L’intesa prevede la definizione di un protocollo di legalità e sicurezza per i lavoratori impegnati sull’area, con particolare attenzione alle policy previste per appalti e sub-appalti. Arexpo si farà anche promotrice della firma di analoghi strumenti da parte delle aziende che svilupperanno la parte data in concessione, soprattutto in tema di agibilità sindacale, sicurezza, regolarità contributiva e retributiva e applicazione dei contratti collettivi nazionali di riferimento.

“Per Arexpo – ha spiegato Bonomi - la firma di questo accordo quadro è un passo importante che conferma la nostra volontà di realizzare un grande progetto nazionale come il ‘Parco della Scienza’ coinvolgendo tutte le parti interessate, a partire dalle organizzazioni sindacali. Il protocollo di legalità e sicurezza sul lavoro seguirà un modello che ha già dato buoni risultati in passato e che intendiamo replicare con lo stesso successo”.

Il Parco sorgerà sulla parte di pertinenza pubblica. Sono previsti la creazione dello Human Technopole, un centro di ricerca dedicato alle scienze della vita; l’edificazione di un polo universitario, con il trasferimento delle facoltà scientifiche dell’università Statale, oggi concentrate in città; la realizzazione del nuovo ospedale Galeazzi. Un’indagine presentata al Workshop Ambrosetti stima che il post Expo porterà un giro d’affari di circa 7 miliardi di euro in dieci anni e 6.700 posti di lavoro. C’è poi la parte privata. Al momento ci sono numerose manifestazioni di interesse da parte di importanti aziende, soprattutto del mondo della ricerca e dell’innovazione, che sarebbero intenzionate ad insediarsi.

“E’ un accordo quadro di grande significato – ha notato Galvagni -. Un contenitore che fissa dei paletti, delle regole certe in materia di sicurezza, legalità, contrattazione, ed evidenzia l’importanza della collaborazione fra istituzioni, sindacati e imprese. Un modello che può essere replicato anche per gli altri grandi progetti destinati a cambiare il volto del milanese, come la Città della Salute o gli scali ferroviari. Sono convinto che l’ex area Expo debba diventare un polo attrattivo (di iniziative e talenti), dove costruire qualcosa di nuovo, qualcosa che a Milano ancora non c’è”.

Le parti si impegnano a valorizzare il progetto previsto per l’area e costituiranno un Osservatorio permanente che fungerà da canale informativo continuo sul processo di trasformazione territoriale in corso e che interverrà in caso di criticità e problematiche. L’intesa sarà valida fino al 31 dicembre 2019.

09/06/2017
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it