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CITTA' METROPOLITANA/ POLITICHE SOCIALI

Un bonus da 1.500 per assumere tata, badante o baby sitter

Dal Comune di Milano contributo una tantum alle famiglie con un reddito inferiore a 17mila euro. Giuseppe Oliva, segretario della Cisl Milano Metropoli con la delega al Welfare: “Bene questa iniziativa ma non dimentichiamoci del contatto diretto con le persone. In futuro speriamo in un maggior coinvolgimento delle organizzazioni sindacali”.
 

MILANO – Arriva in primavera il bonus badanti, tate e baby sitter del Comune di Milano. Si tratta di un  contributo una tantum del Comune pari a 1.500 euro che potrà essere richiesto dalle famiglie con un reddito Isee inferiore a 17mila euro per pagare «le spese contrattuali di personale qualificato» e soprattutto «in regola». L'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino aveva lanciato il progetto la scorsa estate e lunedì 23 gennaio ha confermato che il Comune metterà a disposizione nel 2017 circa tre milioni di euro per «il nuovo strumento di sostegno al reddito», e da aprile 2017 i cittadini potranno presentare le domande. Si entra nel concreto insomma.

Gli interessati potranno presentare le richieste allo sportello CuraMi del Comune ( www.curami.net ) o tramite il portale (WeMi www.wemi.milano.it ) attivo da aprile. É l'altra novità del pacchetto welfare annunciato dal Comune di Milano. Per trovare una tata o una badante, fare delle piccole riparazioni in casa o effettuare un trasloco o trovare qualcuno che ritiri le camicie in tintoria o bagni le piante di casa quando si è fuori casa, basterà mettersi davanti al pc di casa.

GIUSEPPE OLIVA SEGRETARIO CISL MILANO METROPOLI CON DELEGA AL WELFARE: “AUSPICO IN FUTURO UNMAGGIOR COINVOGIMENTO DEL SINDACATO. NON DIMENTICHIAMOCI DEL RAPPORTO UMANO”

“Questa misura è certamente positiva, tuttavia, non bisogna dimenticare che quando parliamo di badanti, ci riferiamo in linea di massima ad un’utenza fragile che immagino non abbia una grande dimestichezza con gli strumenti informatici. Perciò – aggiunge Oliva – se da un lato il provvedimento è valido, è altrettanto vero che non dobbiamo mai dimenticare la dimensione umana, che caratterizza questo tipo di bisogni. Spesso e volentieri, è ancora la regola del ‘passaparola’ a caratterizzare la scelta del personale famigliare al quale affidare un proprio caro. A mio avviso l’ideale sarebbe riuscire a sintetizzare al meglio questi due aspetti. Resta, comunque, un po’ l’amaro in bocca per il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali in questo percorso. Certamente, la Cisl ha competenze ed esperienze molto valide da mettere in campo su questo fronte. Il fatto che il Comune di Milano non abbia voluto avviare un confronto con noi su queste tematiche è senza dubbio una lacuna che, auspichiamo, possa essere colmata al più presto”.

TRE SPORTELLI SUL TERRITORIO. I portali informatici sopra indicati arrivano ad offrire sino a cento diversi servizi di assistenza domiciliare (anche in condivisione) fornita da personale qualificato di 58 enti del privato sociale. Insieme ai siti sono stati aperti anche tre spazi in città, l'ultimo dei quali nel caffè letterario di via San Gottardo 41, dove mentre si beve qualcosa, si fa colazione o un brunch, si trova anche il servizio che «facilita la vita». Gli altri due sono in via Capuana 3 all'interno di Spazio Agorà e in via Trivulzio 15, all'interno del Servizio CuraMi.

MAJORINO: “FACILITIAMO LA VITA AI MILANESI” Il portale, ha spiegato l'assessore Majorino, è frutto del lavoro di un gruppo di enti uniti dal progetto «welfare di tutti», tra questi il dipartimento di Design del Politecnico di Milano, che ha collaborato alla realizzazione del portale. Testimonial della campagna di comunicazione diffusa in città e attraverso i social media un simpatico orsetto di peluche in cerca di aiuto. “La garanzia - spiega - è di entrare in contatto con personale qualificato e servizi a tariffe contenute, forniti da enti certificati del privato sociale. Il portale aiuta a contattare le persone giuste per ogni situazione evitando di affidarsi al passaparola o al caso per trovare servizi essenziali a cominciare dall'assistenza domiciliare per anziani, bambini e persone con disabilità”.

L’ASSISTENZA DOMICILIARE PASSA DALLA RETE WEB. Un portale che mette in contatto da un lato: chi offre servizi di assistenza domiciliare, dalla ricerca della tata o della badante piuttosto che le piccole riparazioni domestiche; dall’altro: chi richiede questi servizi. È questa la finalità di “wemi.milano.it”, il nuovo sito del Comune di Milano, per aiutare i cittadini offrendo loro cento diversi servizi di assistenza domiciliare (anche in condivisione) fornita da personale qualificato di 58 enti del privato sociale. Ci sarà modo di sbrigare anche le più piccole commissioni, come bagnare le piante, ritirare il vestito in tintoria, ma anche impegni importanti come effettuare un trasloco, tutto con pochi click.

CHI NE HA DIRITTO? Chi ha un reddito Isee fino a 17mila euro potrà ricevere un contributo bonus badanti, tate e baby-sitter di 1.500 euro una tantum per il pagamento delle spese contrattuali. Le domande si potranno inviare o presentare allo sportello CuraMi del Comune di Milano (www.curami.net) o con il portale WeMi, dal prossimo mese di aprile. La cifra che il Comune metterà a disposizione nel 2017 per il bonus badanti e tate ammonterà a circa 3 milioni di euro. “Rispetto alla domanda da presentare – conclude ancora Oliva – ho visto che c’è una mole significativa di documentazione da allegare. Mi auguro che ci sia l’adeguata assistenza perché, come ho già avuto modo ricordare sopra, stiamo parlando di soggetti fragili. E’ importante, inoltre, capire se la misura sarà rinnovata e sarà data continuità a questo tipo d’esperienza dato che al momento si fa riferimento unicamente all’anno in corso. Non dimentichiamoci, infatti, che questo genere di servizi solitamente non hanno una durata spot ma spesso vanno avanti per diversi anni, tanto più oggi, con una popolazione anziana che continua a crescere”.

25/01/2017
Fabrizio Valenti - fabrizio.valenti@tin.it