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L'ESPERTO RISPONDE
PREVIDENZA

Pensioni 2017, importi fermi due anni

Informazioni utili a cura di Emilio Didonè e Pia Balzarini della Fnp (sindacato dei pensionati) Cisl MIlano Metropoli.

Nessuna rivalutazione delle pensioni erogate dall'Inps da 1 gennaio 2017
Il Ministero di Economia e Finanze (Mef) ha comunicato la percentuale di perequazione (adeguamento al costo vita) delle pensioni erogate dal 1 gennaio 2017 che è pari allo +0,00%, come nel 2016. Pertanto, nessun rivalutazione per il secondo anno consecutivo, nessun aumento delle pensioni dal 2016. Ma purtroppo i pensionati dovranno restituire lo -0,1%, già incassato nel 2015, e non restituito nel 2016.

Cerchiamo di ricordare insieme il perché
Per il secondo anno consecutivo, dopo 20 anni di aumenti, non ci sarà nessuna rivalutazione delle pensioni per l’anno 2017. Il Mef ha infatti emesso Dm 17 novembre 2016, “Perequazione automatica delle pensioni per l’anno 2016 e valore definitivo anno 2015” (pubblicato in Gu n. 274 del 23/11/2016), con il quale ha comunicato che: “la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2015 è determinata in misura pari a +0,0 dal 1 gennaio 2016 e la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2016 è determinata in misura pari a +0,0 dal 1° gennaio 2017, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l'anno successivo”. Tradotto significa che le pensioni erogata da gennaio a dicembre 2017 saranno sostanzialmente di importo identico a quelle del 2016, che poi è stato lo stesso importo percepito dai pensionati anche nell'anno 2015. Quindi, nessun aumento automatico legato all'aumento del costo della vita, e importo pensioni fermo da due anni. Il Mef ha quindi stimato nello +0,00% la variazione positiva degli ultimi 3 mesi dell'anno, calcolata sui primi 9 mesi del 2016. Questa percentuale è provvisoria, quindi potrebbe subire modifiche. Inoltre, occorre sottolineare che negli ultimi 20 anni si è passati da una perequazione del +5,4% anno 1995 fino a scendere allo +0,00% anno 2016 e ora anche anno 2017.
Ad onore del vero il valore preciso, calcolato dall’Istat sulla base dell’andamento dei prezzi, è risultato negativo anche questa volta (-0,1%), ma è stato riportato a zero per effetto della clausola di salvaguardia contenuta nella Legge di Stabilità 2016 (art. 1, comma 287, Legge n. 208/2015) del governo Renzi, in base alla quale il valore applicato per la rivalutazione delle prestazioni previdenziali e assistenziali non può essere inferiore a zero.

Trattenuta dello 0,10% sulla rata di pensione di gennaio 2017
Proprio per la perequazione pari a + 0,0 i pensionati dovranno restituire lo -0,1% in più incassato nel 2015 e continuato nel 2016. Il conguaglio negativo è dovuto al fatto che all’inizio dello scorso anno, anno 2016, la perequazione provvisoria fu stimata allo +0,30% mentre a fine anno fu accertato che il valore definitivo era pari allo +0,20 percento. Ciò avrebbe causato un recupero negativo a gennaio 2016 di -0,10 percento. Questo recupero è stato però bloccato su pressante richiesta della Fnp Cisl insieme agli altri sindacati dei pensionati, sempre dalla Legge di Stabilità 2016, che in questo caso ha introdotto solamente una sospensione del recupero inflattivo (la differenza tra lo 0,30% – 0,20% = 0,10% relativo all'anno 2015), prevedendo che il recupero sia effettuato in sede di rivalutazione definitiva dei trattamenti pensionistici anno 2016. (art. 1, comma 288, Legge n. 208/2015). Al riguardo la legge impone che la determina non può essere più rimandata ed ha quindi cominciato ad essere effettuata sulla rata di pensione di gennaio 2017.

A quanto ammonta la trattenuta
Non essendoci stato alcun intervento legislativo sul tema, richiesto da Fnp Cisl insieme agli altri sindacati dei pensionati, nel decreto “Milleproroghe” di fine anno 2016 l’importo della trattenuta è stato confermato di -0,10% percento sull’importo lordo della pensione compreso di 13sima.
Non essendoci stato alcun intervento legislativo sul tema, richiesto da  Fnp Cisl insieme agli altri sindacati dei pensionati, nel decreto “Milleproroghe” di fine anno 2016 l’importo della trattenuta è stato confermato di -0,10% percento sull’importo lordo della pensione compreso di 13sima.
Per una pensione al minimo la perdita è di circa 6,50 euro all'anno, per una da 1.000 euro di circa13 euro, per una pensione di circa 1.500 euro mese lorde l’importo rimborsato è di circa 19,5 euro lorde anno, quindi circa 39 euro lorde anno riferito ai due anni 2015/16.

A cura di Pia Balzarini e Emilio Didonè,  Fnp Cisl Milano Metropoli

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11/01/2017