ATTUALITÀ
EMERGENZA CASE

Rinviato lo sfratto di Maria, sola e invalida grave

Sicet: "Il problema si riproporrà a breve. Una vergogna le 10mila case popolari sfitte. Il Comune intervenga subito".

In via Polesine 21 a Milano, dove non è arrivato il Comune è arrivata la solidarietà degli abitanti del quartiere Corvetto e degli attivisti del Sicet, intervenuti in gran numero per bloccare l’esecuzione forzata  dello sfratto di Maria, persona sola e invalida grave.

Lo sfratto è stato rinviato a data ancora da definire.

Una piccola vittoria che, purtroppo, non risolve definitivamente l’emergenza abitativa in cui si trova Maria e tutte le persone sottoposte a  procedura di sfratto per morosità incolpevole, con particolare riferimento a chi ha disabilità.

A breve verrà fissato un nuovo accesso dell’ufficiale giudiziario e tra un mese o due si riproporrà il problema di collocare una persona sola, senza reddito e con una disabilità motoria; il Sicet e i suoi attivisti continueranno la loro azione di tutela nei confronti di Maria e di tutti i nuclei familiari che si trovano in questa drammatica situazione e se si renderà necessario saranno nuovamente presenti al prossimo arrivo dell’ufficiale giudiziario per scongiurare l’esecuzione di uno sfratto che può e deve essere evitato.

Nel frattempo chiediamo e continueremo ogni giorno a chiedere che il Comune di Milano intervenga immediatamente per reperire sistemazioni abitative per i nuclei familiari sotto sfratto esecutivo, in particolare in presenza di minori e invalidi, e di applicare quanto previsto dall’accordo siglato in Prefettura con i sindacati inquilini nell’aprile 2015, in merito all’esecuzione dei provvedimenti di sfratto nei confronti dei morosi incolpevoli procedendo a istruire, se necessario, le relative domande d’emergenza o in alternativa reperendo sistemazioni alloggiative temporanee.

La carenza di offerta abitativa pubblica, in particolare nei confronti delle persone invalide, è una vergogna per Milano, un problema che non può più essere rimandato e che deve essere risolto immediatamente, soprattutto in una città che da un lato si erge a  paladina dei diritti civili  e dall’altro ha quasi 10.000 case popolari sfitte ma permette che ogni giorno famiglie con minori e persone disabili finiscano in strada senza offrire nessuna alternativa.

04/10/2016