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Il Sicet chiede l'intervento dell'amministrazione comunale. Il nucleo viveva in un bilocale di 40 metri finito in vendita per il fallimento di una società immobiliare.
L’altro ieri in via Palestro 14, a Cinisello Balsamo, è stato eseguito, con l’intervento della forza pubblica, lo sfratto di una famiglia di sei persone composta da padre, madre e 4 figli minori, tra i quali anche un neonato di 11 mesi che vivevano da molti anni in un bilocale di 40 mq. e che hanno sempre pagato con regolarità l’affitto.
Nel caso della famiglia in questione, si tratta di uno sfratto iniziato per finita locazione ed eseguito con la forza pubblica a seguito del fallimento dell’immobiliare C., proprietaria di diversi immobili a Cinisello, alla quale è stato pignorato e venduto all’asta l’intero patrimonio immobiliare.
Chi ha comprato ad un prezzo stracciato e per fini speculativi la casa dove viveva la famiglia del Sig. KK, è un multi-proprietario, che certo non ha la necessità di entrarci per abitarci.
A nulla sono valsi i ripetuti tentativi dell’inquilino e nostri per sospendere lo sfratto, a fronte della proposta di pagamento di un affitto e della stipula di un nuovo contratto.
Questa famiglia da diversi anni ha fatto richiesta al Comune di un’assegnazione di casa popolare e si trova collocata nei primi quaranta posti nella graduatoria generale. A sfratto purtroppo eseguito, si troverà fra i primi venti e avrebbe tutto il diritto ad ottenere una casa pubblica.
Nel corso della giornata, abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco e la risposta è stata che case popolari nell’immediato a Cinisello non ce ne sono da assegnare alla famiglia sfrattata e nemmeno esistono sistemazioni temporanee per questa come per altre decine di famiglie con lo stesso problema, che di mese in mese si è continuato ad aggravare.
L’unica soluzione che il Comune ha individuato è quella di concedere un contributo economico alla famiglia, per avviare un contratto provvisorio sul mercato privato. Questa soluzione è impraticabile nella realtà.
Il Comune sa ma finge di non sapere, che per avviare un nuovo contratto anche provvisorio, le immobiliari e i proprietari chiedono garanzie economiche e un reddito solvibile, di cui il sig. KK purtroppo non dispone, perchè a causa della crisi che attraversa il settore edilizio dove lo stesso lavora da diversi anni, è passato da un lavoro a tempo pieno a metà tempo e in aggiunta ha una famiglia numerosa.
E poi, a Cinisello Balsamo non esistono strutture adibite a questo tipo di emergenze e le poche proposte di ostelli o residence privati e/o del terzo settore, hanno costi assolutamente inavvicinabili per nuclei in difficoltà economica (da un minimo di €60 € al giorno).
Chiediamo:
al sindaco e alla Giunta che assumano politiche per la casa serie ed efficaci, a partire dal rilancio e potenziamento dell’offerta pubblica di case popolari;
che il sindaco di Cinisello Balsamo chieda all’assessore alla Casa e al sindaco di Milano l’immediata disponibilità dei circa 8 appartamenti pubblici vuoti e inutilizzati di via Volontari del Sangue ubicati a Cinisello, per poterli sistemare con lavori minimi di adeguamento e assegnarli alle famiglie sfrattate aventi diritto;
che la vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e di altri immobili del Comune avvenuta lo scorso anno, si tramuti al più presto in investimento per la sistemazione e l'assegnazione di nuovi alloggi a canone sociale.
S.I.CeT.- Milano – Sindacato Inquilini Casa e Territorio
UNIONE INQUILINI – Cinisello Balsamo
MOVIMENTO CASA CINISELLO BALSAMO