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Giuseppe Oliva, Cisl Milano Metropoli: “Fenomeno irreversibile da affrontare con responsabilità e la collaborazione di tutti. La politica dei No non porta da nessuna parte”.
“Purtroppo, nel nostro Paese la gestione dell’accoglienza dei profughi è ancora troppo improntata all’emergenza. Questo complica le cose per quanto riguarda la loro effettiva integrazione, ma soprattutto rende più facile il gioco di chi parla alla pancia della gente senza rendersi conto che questo è un fenomeno irreversibile, che dobbiamo certamente sapere gestire con maturità e responsabilità, ma non giocando sulle paure o, peggio ancora, su soluzioni, tipo quella della chiusura delle frontiere, oggettivamente impraticabili”.
E’ questo il pensiero di Giuseppe Oliva, segretario della Cisl Milano Metropoli, con particolare riferimento alla questione dei richiedenti asilo che dovrebbero arrivare nel territorio dell’Alto Milanese. “Come prima cosa – dice Oliva – voglio sottolineare che l’accoglienza passa da un concetto di dignità e rispetto della persona. Destinare quindi soggetti in luoghi degradati o, comunque, che rischiano poi seriamente di trasformarsi in ghetti, non è una strada praticabile. In questo senso occorre fare tesoro anche degli errori commessi all’estero. Perciò, il modello non può sicuramente essere quello delle banlieue parigine che in questi anni sono diventate la culla delle tensioni sociali e in alcuni casi anche del terrorismo di matrice islamica”.
In particolare rispetto alla prospettiva indicata per Legnano, ossia, quella della riqualificazione dell’ex Scuola Medea, Oliva commenta così: “Ciò che conta è sviluppare forme d’accoglienza che prevedano una reale collaborazione da parte delle realtà associative locali, così da porre le basi per una effettiva integrazione, sia sotto il profilo lavorativo, ma più ancora, delle relazioni interpersonali nel nostro territorio. Mi rendo conto che questa è una strada più complessa, in quanto, richiede un impegno condiviso da parte di tutti i Comuni dell’Alto Milanese così da assorbire questi flussi migratori in modo più omogeneo tra i diversi centri della zona e, di riflesso, assai più gestibile”.
Perché ciò accada, il segretario della Cisl di via Tadino evoca la parola magica “corresponsabilità”. “Dobbiamo lavorare insieme in modo corresponsabile – conclude l’esponente della Cisl – dall’altronde, con la demagogia non si va da nessuna parte. In questi anni, ci è capitato già più volte di assistere a forme di protesta fine a se stesse: risultato, il problema è sempre lì. Affrontiamolo, invece, con il contributo di tutti gli attori in campo e dimostrando quel giusto livello di maturità che una Paese come il nostro deve avere”.