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IMMIGRATI
ISTRUZIONE E IMMIGRAZIONE

Italia, la scuola � sempre pi� multietnica

Lo scenario descritto da una ricerca di Fondazione Ismu e Miur. Bove, Cisl Milano: "Occorre cambiare la legge sulla cittadinanza".

Le scuole della penisola sono sempre più multietniche. Nell’anno 2014/15 sono state frequentate da 814.187 studenti con cittadinanza non italiana (il 9,2% del totale della popolazione scolastica). Di questi, il 55,3% è nato nel nostro Paese. La nazione più rappresentata è la Romania. Tra le regioni, in numeri assoluti quella con più stranieri nelle aule è la Lombardia (oltre 201mila), mentre a primeggiare per incidenza è l’Emilia Romagna (15,5%).


Questi e molti altri dati sono contenuti in un corposo Rapporto presentato a Milano e curato da ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Fondazione Ismu. “Innanzitutto – spiega Maurizio Bove, presidente di Anolf Milano e responsabile Immigrazio della Cisl -, bisogna intendersi sulla terminologia. Tra gli alunni stranieri oltre la metà è nata nel nostro Paese e sono quindi ‘di cittadinanza non italiana’
soltanto per  una legge ormai anacronistica, la cui necessaria riforma fatica ad avanzare in Parlamento a causa dell'ostruzionismo di poche forze politiche. Del resto, si conferma la tendenza di una presenza di cittadini di origine straniera residenti in Italia sempre più stabile: al netto dei richiedenti asilo, infatti, gli ingressi regolari sono ormai per lo più legati al ricongiungimento familiare, mentre sono calati progressivamente, anche per la crisi economica, quelli dei singoli lavoratori. E' dunque giunto il momento – conclude Bove - di pensare ad una riforma complessiva della
normativa, che cominci ad investire seriamente sulle politiche per l'integrazione dei 5 milioni di stranieri che già vivono in Italia, proprio a partire dai giovani: se è vero, infatti, che le scuole sono sempre più multietniche, i dati relativi al ritardo scolastico e all'incidenza dei giovani di origine straniera tra i cosiddetti Neet rimangono preoccupanti”.


Il Rapporto indaga la presenza straniera da diversi punti di vista.


Il quadro generale
Nel lungo periodo il numero di iscritti stranieri risulta in decisa crescita (dai 196.414 del 2001/02 siamo passati agli 814.187 di oggi, cioè dal 2,2% della popolazione al 9,2%). In particolare, nel periodo 2009/10 e 2014/15 gli studenti non italiani sono aumentati del 20,9%, a fronte di una diminuzione del 2,7% degli italiani. Nell’anno scolastico  2014/15 si contano 167.980 stranieri nelle scuole dell’infanzia (10,2% del totale), 291.782 nelle primarie (10,4%), 167.068 nelle secondarie di primo grado (9,6%),187.357 nelle secondarie di secondo grado (7%). I più numerosi sono i rumeni (157.153), seguiti da albanesi (108.331), marocchini (101.584), cinesi (41.707) e filippini (26.132). I disabili sono 28.117 (di cui 8.921 femmine), in aumento di 1.491 unità sull’anno precedente. Crescono anche Rom, Sinti e Caminanti (12.437, 780 in più rispetto al 2013/14).


Nati in Italia e minori non accompagnati
Gli studenti stranieri nati in Italia continuano ad aumentare. Sono più che raddoppiati dal 2007/08 e corrispondono al 55,3% della popolazione scolastica. La percentuale massima è nelle scuole dell’infanzia (84,8%). Un fenomeno interessante riguarda i minori non accompagnati. Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali stima che siano 11.921 (550 femmine), concentrati nelle aree maggiormente esposte al fenomeno degli arrivi via mare e nelle grandi città.


Differenze territoriali
La regione con più studenti stranieri è la Lombardia (oltre 201mila), seguita da Emilia Romagna e Veneto (90mila), Lazio e Piemonte (70mila). Per quanto riguarda l’incidenza sulla popolazione, l’Emilia Romagna è in testa con 15,5 studenti non italiani ogni 100. Tra le province spiccano Milano (80.333), Roma (61.172) e Torino (37.920). Seguono Brescia (32.678), Bergamo, Firenze e Bologna (oltre 20mila).Se si considera l’incidenza, la
graduatoria è guidata da Prato (21,6 ogni 100)  e Piacenza  (20,9). Tra le città, in numeri assoluti primeggiano Roma (39.922), Milano (36.379) e Torino (23.774); per incidenza Prato (22,7%), Sesto San Giovanni, Piacenza e Alessandria (oltre il 20%).

Esiti scolastici e tipologie di istituti
Il ritardo scolastico risulta in diminuzione, anche se resta preoccupante: dal 40,7% del 2010/11 siamo scesi al 34,4% nel 2014/15. Sono, comunque, in difficoltà quasi la metà dei 14enni, il 62,7% dei 15enni e i due terzi degli ultrasedicenni stranieri. Per quanto riguarda le ripetenze, il divario con i compagni italiani è elevato in tutti gli ordini, soprattutto nelle secondarie di secondo grado. Gli stranieri sono più presenti negli istituti tecnici (38,5%) e professionali (36,9%), ma il 24,5% è iscritto a un liceo. Universitari: fra coloro che hanno ottenuto un diploma in Italia, 1.670 sono gli studenti comunitari e 3.970 i non comunitari, per un totale di 5.640. Le immatricolazioni si concentrano in Lombardia, Lazio e Campania. Gli atenei con il maggior numero di studenti stranieri sono le Università degli Studi di Bologna, Firenze, Roma La Sapienza, Milano. L’incidenza fra i cosiddetti Neet, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano (15-29 anni), raggiunge il 32,8% fra i comunitari, il 35,4% tra i non comunitari e il 25,14% fra
gli italiani.

Mauro Cereda

23/05/2016
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