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Fim Cisl: raggiunto l'accordo alla Techint per la gestione degli esuberi

Intesa per 89 persone "senza licenziamenti e con un articolato piano di politiche attive”.

Dopo numerosi incontri, è stato raggiunto un accordo per la gestione degli esuberi in Techint, azienda operante nel mercato della progettazione, ingegneria e costruzione d’impianti industriali e progetti infrastrutturali in Europa, Africa e Middle East, che in questo momento occupa 239 dipendenti.

L’intesa si è resa necessaria per consentire il  consolidamento e il rilancio della società in Italia ed è stata siglata in virtù delle esigenze e della volontà dei lavoratori coinvolti. Infatti, si è convenuto l'utilizzo di altri strumenti rispetto alla mobilità ed in particolare l'elaborazione di un articolato piano di gestione degli esuberi con incentivazioni all'esodo, accompagnamento alla pensione, pensionamento attraverso l'opzione donna, ricollocazione interna e/o esterna al gruppo e servizi di outplacement.Le uscite con prepensionamenti volontari saranno regolate in base all'ex articolo 4 della Legge Fornero.

"Pur non essendo soddisfatti, poiché è comunque un accordo difensivo - dichiara Giuseppe Mansolillo della Fim Cisl Milano Metropoli - siamo consapevoli che esso contiene una serie di strumenti che ci consentono di gestire la situazione nel rispetto della volontà delle persone, essendo tutto su base volontaria. Inoltre l'accordo contiene un elemento di novità, qual è l'utilizzo dell'articolo 4 delle legge 92 del 2012 (Fornero), che consente, per coloro che nei prossimi quattro anni raggiungono i requisiti pensionistici, di accedervi con la certezza del diritto. utto questo è stato possibile grazie alle Rsu e ai lavoratori. Oggi abbiamo fornito prova che quando s’instaurano relazioni sindacali orientate alle soluzioni i risultati si ottengono, anche se purtroppo non sempre è così. Le relazioni sindacali – conclude Mansolillo - sono uno strumento necessario per valorizzare e risolvere i problemi. Vale sempre il vecchio detto: ‘Se si vuole andare lontano, occorre andare insieme’. E’ proprio per questo motivo che ci auguriamo che anche Federmeccanica e il governo comincino a pensare che per far ripartire il Paese e il settore industriale, non c’è alternativa alle relazioni sindacali partecipative”.

17/05/2016
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