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MONDO CISL
POLIZIA MUNICIPALE

Comportamento antisindacale: il giudice non ha 'assolto' il comandante

Mauro Ongaro (Fp-Cisl) racconta i termini dell'accordo trovato davanti al magistrato dopo la denuncia di discriminazione nei confronti di alcuni dirigenti sindacali della Cisl.

La Cisl Fp di Milano aveva avviato davanti al Giudice del lavoro una causa contro il Comune di Milano per comportamento antisindacale del comandante (facente funzioni) Antonio Barbato verso alcuni dirigenti sindacali (trasferimenti non motivati), alcuni iscritti e soprattutto verso il segretario aziendale. Mauro Ongaro, segretario generale Funzione Pubblica Cisl ci dice: "Lui afferma che il giudice riconosce le sue ragioni. Il giudice non ha riconosciuto, io ho rinunciato alle giuste rivendicazioni, in cambio di un accordo in base al quale si riconoscesse il principio del ritorno del dirigente spostato. E soprattutto il riconoscimento delle buone relazioni sindacali anche all’interno della Polizia locale".

Il giudice in sostanza, contrariamente a quanto diffuso da un quotidiano milanese, non ha dato ragione al Comune ma ha ratificato un accordo, quello che viene comunemente definito conciliazione. "Mi rammarico che dalla conciliazione esca questo: c’è stata una volontà delle parti per chiudere, volevamo dare un segnale di disponibilità. Continuo a ritenere che il comportamento assunto da Antonio Barbato sia stato antisindacale".

Barbato, dice Ongaro "non è un dirigente del Comune perché è temporaneamente assegnato a quei compiti e la partita  per chi sarà il futuro comandante è aperta. Da tempo noi chiediamo che la Polizia locale sia dotata di una dirigenza strutturata".

La Cisl Fp è molto rappresentata nel corpo milanese, tanto che tra i 1000 iscritti alle dipendenze del Comune, la maggioranza lavora proprio lì. "Forse diamo fastidio - prova a spiegare Ongaro - ma noi siamo convinti della piena legittimità degli argomenti proposti. La decisione di accordarsi è maturata esclusivamente per evitare il protrarsi di un conflitto con il Comando e nell’ottica di fare un passo avanti nelle relazioni sindacali gravemente compromesse in questi ultimi mesi. Naturalmente nella conciliazione è stato riconosciuto da parte del Comune il rientro nella sede di lavoro del dirigente sindacale trasferito: davanti al giudice è stato asserito che il trasferimento era stato deciso esclusivamente per questioni organizzative e non disciplinari. Poi è stata sancita la volontà di mantenere buone relazioni sindacali con i rappresentanti sindacali interni della Cisl.

Contro le accuse sui permessi eccessivi, Ongaro sostiene che "la Cisl usufruisce, nel rispetto della normativa nazionale, di un pacchetto di ore di permesso sindacale che sono regolarmente state usufruite secondo le disposizioni dettate dallo stesso Comando. Ad oggi non ci risulta pervenuta alcuna segnalazione del Comune circa le”presunte irregolarità”.

Piuttosto andrebbe spiegato ai cittadini di Milano e ai difensori della legalità, dice Ongaro, "come mai la gestione del Corpo della Polizia locale avvenga da sempre senza l’utilizzo del badge elettronico per la certificazione della presenza in servizio nonostante ci sia una precisa norma che obbliga le amministrazioni pubbliche all’utilizzo".

"Noi - conclude Ongaro operiamo nell’interesse dei lavoratori agenti e dei cittadini per un Corpo di Polizia locale all’altezza delle sfide di una grande città Metropolitana come Milano".

13/05/2016
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