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Ex Alstom Power altro rinvio del confronto al Mise. Fim: "Inaccettabili i 236 esuberi"

L’incontro è stato spostato al 13 aprile. L’8 aprile manifestazione a Parigi contro i tagli di personale in Europa.

Cresce la preoccupazione tra i lavoratori della ex Alstom Power (ora General Electric) di Sesto San Giovanni. A rendere ancora più incerto il loro futuro, dopo l’annuncio dell’azienda di voler chiudere lo stabilimento sestese, con la conseguente dichiarazione di 236 esuberi, c’è il continuo rinvio del tavolo di confronto tra le parti, previsto presso il ministero dello Sviluppo economico.


“Il Mise  - spiega Giuseppe Mansolillo, della Fim Cisl Milano Metropoli – ci ha comunicato che l’incontro inizialmente fissato a Roma per il 22 marzo e poi spostato a domani, giovedì 7 aprile, è stato ulteriormente rinviato al 13 aprile. Il tutto senza alcuna motivazione. Questo spostamento ci preoccupa perché è più che mai urgente sedersi attorno ad un tavolo e fare chiarezza sul futuro e sugli impegni da assumere. Il piano presentato da General Electric è inaccettabile. Noi riteniamo che ci siano le condizioni per mantenere in vita e rilanciare l’attività produttiva del sito sestese”.


L’incontro al ministero è stato fortemente sollecitato dai sindacati e dalle istituzioni locali, anche con l’intento di capire che ruolo intende giocare il governo in questa partita.

Il taglio di 236 lavoratori dello stabilimento di Sesto San Giovanni fa parte di un piano di riorganizzazione deciso dalla multinazionale americana, che prevede circa 6.500 esuberi in Europa. Per protestare contro questa iniziativa i sindacati europei terranno una grande manifestazione venerdì 8 aprile, a Parigi.

06/04/2016
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