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Intervista al segretario generale, Giuseppe Mansolillo, che ricorda il "Profilo del sindacalista" tracciato dall'arcivescovo di Milano.
Perché una federazione sindacale come la Fim Cisl Milano Metropoli ricorda il cardinale Carlo Maria Martini nel terzo anniversario della sua scomparsa?
Nel 2000 ho partecipato ad un convegno sindacale, in tale occasione il cardinal Carlo Maria Martini dettò alcune linee che da subito mi sono risultate preziose, in particolare quando disse: "Oggi come ieri, insieme per promuovere la libertà, la giustizia e la verità".
In che ottica secondo lei il cardinal Martini vedeva la figura del sindacalista?
Nel discorso che fece diede una grande immagine della missione del sindacalista: una persona che ogni giorno si mette in gioco, si rapporta con gli altri, con i lavoratori, in maniera leale, concreta, responsabile, cristallina, sobria, lungimirante. Che non ha interesse per i propri interessi monetari o di posizione, ma si preoccupa esclusivamente di tutte le persone che rappresenta, difendendo non solo l'aspetto economico ma il valore umano, lottando anche per la loro dignità, attraverso l'eliminazione delle disuguaglianze sociali, economiche, avendo cura dei più deboli e indifesi. Questo fu un passaggio molto forte del suo discorso.
Cosa rappresenta per lei il cardinal Martini?
La forma alta dell'azione pastorale del cardinale è stata la credibilità: lui sapeva accogliere tutti, ascoltare tutti, non imporsi a nessuno. Allo stesso tempo, ascoltando le ragioni dell'altro, sapeva crescere nella consapevolezza del dono di credere e riusciva a camminare con l'altro senza forzature, né compromessi sul sentiero della verità. La "cattedra dei non credenti" è stata in tale prospettiva scuola di esercizio reciproco, credenti e non credenti, e proprio per questo un momento di incontri sorprendenti, di approdi luminosi, di scoperte salutari. Martini per me è stato un padre... la figura è un dono importante. E questo dono, per me prezioso, deve dare i suoi frutti, quotidianamente. Ho imparato da lui il metodo induttivo: prima di guardare la realtà, devi amarla, capirla, porre le domande giuste; e a partire da lì cercare criticamente di applicare le regole. Non il contrario, no a ricette fatte e finite da applicare alle situazioni concrete, a costo di forzare queste ultime. E, soprattutto, ho imparato che quando parli dal pulpito devi essere credibile non solo a parole ma con i fatti. Nel mio ufficio ho un quadro con il profilo del sindacalista scritto dal cardinale e la sua foto sorridente, che guida da sempre il mio percorso, la mia missione.
Per questo avete pensato a un’iniziativa particolare…
Si, in questi giorni con Stefania Fragomena, preziosa collaboratrice della Fim, Salvatore Ciarlone, sindacalista della Fai e anima del Centro studi Paolo Borsellino, sempre vulcanici di idee ed entusiasmo, e il responsabile della Pastorale del Lavoro della Diocesi, don Walter Magnoni, persona illuminata, abbiamo deciso di condividere concretamente un percorso di libertà, giustizia e verità attraverso l'elaborazione di una locandina per ricordare a tutti, semplicemente, il profilo del sindacalista redatto da una persona semplice, umile e altissima come il cardinale Carlo Maria Martini.