MONDO CISL
LAVORO

Creare occupazione, la sfida è mantenerla: il ruolo del sindacato nel nuovo scenario lavorativo


I timidi segnali positivi che vengono evidenziati, a livello Nazionale, nel monitoraggio trimestrale di Unioncamere e ministero del Lavoro non convincono.

Secondo la nota pubblicata, i posti di lavoro aggiunti saranno 8.400 (209.700 le entrate e 201.300 le uscite); nonostante i dati sembrino indicare  una ripresa occupazionale in atto, sono ancora del tutto insufficienti per prospettare un significativo riassorbimento della disoccupazione.  Non si può ignorare, per esempio, che dall’inizio della crisi ad oggi, sono fallite in Italia 82.000 imprese e 1 milione di posti di lavoro sono andati perduti.


In questo difficile contesto recuperare la competitività e la produttività è ora una sfida da prendere in considerazione con serietà se vogliamo mantenere e, soprattutto, aumentare i posti di lavoro.

"Bisogna continuare ad investire in occupazione di qualità e ridurre l’occupazione vulnerabile - spiega Giuseppe Mansolillo, segretario generale Fim Cisl Milano -, è indispensabile agire sull'orario di lavoro e l'applicazione del ponte generazionale, solo così potremmo mantenere ed aumentare l'occupazione non solo nei giovani. Non dimentichiamo che lo sviluppo passa non solo attraverso l’innovazione tecnologica e la ricerca di prodotti e servizi competitivi a livello locale e globale, ma anche e soprattutto attraverso il protagonismo delle parti sociali e la determinazione di ognuno ad investire sul capitale umano. Lo sviluppo tecnologico può giocare a favore dell’occupazione solo se inserito in un contesto in cui  l’innovazione si accosta ad un percorso di formazione dei propri dipendenti  mirato a creare innanzitutto lavoratori competenti sul territorio nazionale e non solo. Per questo - prosegue Mansolillo - il sindacato deve tornare ad occuparsi dell’organizzazione del lavoro e ad assumersi le responsabilità nei confronti dei lavoratori e del nuovo scenario lavorativo. Per fare questo ci vuole un sindacato consapevole dei propri doveri  ed una classe imprenditoriale coraggiosa e responsabile, che al momento non sembra esserci. Dobbiamo tornare ad essere presenti nei luoghi di lavoro al fianco dei lavoratori, mirando a ricercare soluzioni originali e flessibili per migliorare contemporaneamente la competitività dell’azienda e la vita dei lavoratori".

14/04/2015