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Accolto il ricorso, supportato da Anolf/Cisl, di una cittadina peruviana a cui il Governo aveva prima concesso e poi tolto il contributo. La speranza è che il nuovo provvedimento annunciato da Renzi non contenga discriminazioni del genere.
Il bonus bebè vale anche per le mamme straniere. Escluderle dal beneficio è un atto discriminatorio il Tribunale di Monza , sezione lavoro, accogliendo il ricorso di una mamma peruviana, alla aquale il Ministero dell’Economia, aveva chiesto la restituzione del bonus bebè di mille euro, che la signora aveva percepito nel 2008, in quanto non cittadina italiana. La sentenza ha respinto le motivazione addotte dal Ministero, che alla lettera di chiarimenti scritta dai legali dei Anolf/Cisl che hanno sostenuto il ricorso, aveva ribadito la legittimità della propria richiesta, denunciando la signora alla Procura della Repubblica di Monza per falsa dichiarazione. Grazie all'azione dell'Anolf Cisl Milano e dei legali ai quali si è rivolta, la nostra assistita non dovrà restituire il bonus. L'Anolf e la Cisl di Milano confermano il proprio impegno nella tutela contro la discriminazione e, in merito al bonus bebè attualmente in discussione con la legge di stabilità, auspica che gli ottanta euro mensili promessi dal Governo vengano concessi, a parità di requisiti, non solo ai titolari di permesso di soggiorno di lunga durata, ma a tutti coloro che sono regolarmente soggiornanti in Italia, come peraltro previsto dalla normativa europea.